Il tempo ha portato molti generi ad evolversi, un po' per naturale prosequo delle proprie meccaniche, un po' per andare in contro alle mode, ma soprattutto per la necessità di stupire ed interessare i giocatori, ovvero sopravvivere sul mercato: se da un lato l'innovazione non è per forza la chiave del successo è altrettanto vero che senza di lei anche la migliore delle idee finisce per stufare (Assassin's Creed stiamo guardando te!). In un mondo con un bacino di utenza sempre maggiore le possibilità di fare le cose in grande sono concrete, ma cosa fare quando sei un nuovo picchiaduro e l'utenza è così diversa da quella che ha consacrato i capostipite del genere fino a rendere Ryu dell'Hadoken e Kazuya Mishima dal Pugno di Ferro vere e proprie icone?
Come spesso accade, spunti ed indizi si trovano guardando indietro, ma in questo caso non è necessario scavare molto perché la soluzione è in un certo senso stata già fornita dall'inaspettato quanto gradito successo di Street Fighter 6. Il picchiaduro di Capcom non ha offerto solo un gameplay funzionale, ma è andato oltre il semplice simulatore di botte virtuale grazie a tutta una serie di funzionalità e attenzioni che hanno conquistato critica e pubblico. Se Street Fighter, serie ben nota per lo snobbismo di tutto ciò che accade fuori dalla modalità Versus, è riuscito a imbastire un titolo che offre di più, Tekken che ha sempre riservato un posto speciale al contorno cosa sarà riuscito a fare con il suo ambizioso ottavo capitolo? Sarà un nuovo Street Fighter 6 o un novello Mortal Kombat 1?
Quella di Tekken è una storia che viene portata avanti capitolo dopo capitolo tra trovate assurdamente tamarre – quasi comiche – e scene epiche degne del più esagerato dei battle shonen. La escalation di adrenalina e colpi di scena prosegue in questo fantastico ottavo capitolo senza mai deludere, anzi, portando nei salotti di casa una storia inaspettatamente intrigante e funzionale pur avendo alla base un gameplay da picchiaduro che generalmente mal si sposa con eventi cosi su vasta scala e con tanti personaggi coinvolti. Chi più chi meno, tutto il roster di Tekken 8 trova la sua dignità nella storia e, nonostante alcuni personaggi abbiano meno spazio di altri, bene o male tutti contribuiscono con il loro tocco a dare colore e pathos agli eventi.
Tutto questo ovviamente in modo coerente con le loro figure: Panda e Kuma strapperanno più di un sorriso nonostante la generale serietà degli eventi mentre, per dire, Claudio Serafino porterà in alto la bandiera nostrana con un ruolo che va ben oltre il semplice rappresentante di una nazione. Curiosamente, tra i personaggi che brillano meno nella storia figura Azucena, la new entry peruviana tanto interessante da giocare e caratteristica nella sua presenza quanto superflua negli eventi. Discorso diverso invece per Victor Chevalier e Reina che vantano interessanti legami con personaggi storici e giocano un bel ruolo nello sviluppo degli eventi.
La storia di Tekken 8 tiene fede alle promesse fatte nei precedenti capitoli, continuando con l'ottima cura di presentazioni e storie che da sempre contraddistinguono la serie, ma l'ottavo capitolo offre comunque di più. La modalità Episodi Personaggio presentano gli eventi della storia dal punto di vista dei vari personaggi, approfondendo determinati eventi e spesso sfociando in finali what if come da tradizione degli Arcade. D'altro canto, l'effettiva modalità Battaglia Arcade non presenta narrativa e va invece a ricalcare un'esperienza più da sala giochi dove si susseguono diverse battaglie più o meno slegate e si possono sbloccare oggetti per la personalizzazione. Particolarmente degna di nota è la modalità Quest Arcade che presenta una storia slegata dalla narrazione e dal mondo di Tekken e si va a porre in un certo senso come rivale diretto del World Tour di Street Fighter 6, sebbene questa occupi un ruolo decisamente marginale rispetto al competitor.
In Quest Arcade il giocatore viene chiamato a creare un proprio avatar, il cui stile fa venire in mente quelli di Xbox Live, e a viaggiare di sala giochi in sala giochi per una storia semplice e diretta, con toni quasi infantili, che esplora le varie figure e atmosfere che ruotano in torno alla scena competitiva dei picchiaduro e, più nello specifico, di Tekken 8. Niente citazioni ai pro player reali e nulla di particolarmente appariscente, ma il nostro avatar scoprirà per la prima volta le gioie di Tekken mentre entrerà in contatto con i maniaci della personalizzazione estetica, i fissati del gameplay, gli appassionati della lore e tante altre personalità più o meno credibili nella realtà dei picchiaduro.
Oltre ai simpatici eventi della modalità Quest Arcade, quest'ultima offre molte occasioni per sbloccare nuovi vestiti e accessori nonché fondi per l'acquisto di altri elementi estetici così da rendere unico sia il roster del gioco che i propri avatar, entrambi utilizzabili nelle modalità online. In aggiunta a tutto questo, Quest Arcade può essere vista come un lungo ed efficace tutorial a Tekken 8 perché meccaniche, trucchetti e funzionalità vengono introdotti un poco alla volta, spronando il giocatore ad approfondire le ultime novità presentate e a prendere confidenza con combo e meccaniche del proprio personaggio mentre si avanza nella storia e ricompensandolo quanto riesce effettivamente a completare le sfide di turno.
Il neofita viene quindi guidato nella scoperta dei movimenti, delle combo aeree, delle prese e dei colpi bassi, delle parate e dei counter e così via passando per le peculiarità di Tekken 8 quali lo status Heat e la Rage. La modalità Heat è particolarmente interessante perché è attivabile una volta per round e dura una certa quantità di tempo durante la quale è possibile mettere a segno combo più potenti ed eseguire alcuni attacchi potenziati, anche se questi accorciano la durata della Heat. La Rage Art non è altro che una potente mossa speciale, anch'essa limitata ad una volta per round, lanciabile solo quando si arriva ad avere poca vita. Spettacolare come non mai, le Rage Art possono davvero ribaltare le sorti dello scontro rendendo i comabattimenti emozionanti fino alla fine, anche quando uno dei giocatori non è particolarmente avvezzo alle lunghe e dannose combo aeree.
Il gameplay nei videogiochi è per loro stessa natura un elemento centrale e i picchiaduro sono uno dei generi dove questo è percepito nel modo più nudo e crudo. Tale impostazione è allo stesso tempo vanto e cruccio del genere. La magistrale attenzione al gameplay ha permesso a serie come Street Fighter, King of Fighter, Guilty Gear o, appunto, Tekken di conquistare le sale giochi, prima, e i salotti delle persone, dopo, con battaglie all'ultimo colpo e la conseguente voglia di approfondire e studiare il proprio personaggio preferito così da sconfiggere gli amichetti del quartiere. Inutile dire che l'online ha portato il concetto di sfida su un altro livello, ma se ieri era normale passare ore per approfondire le peculiarità del proprio beniamino, oggi i nuovi giocatori tendono ad essere meno pazienti e meno inclini ad imparare setup, tempistiche e combinazioni.
La nuova utenza ha costretto il genere ad evolversi per andare incontro alle nuove esigenze, stando però ben attenti a non tradire le aspettative dei veterani. Questo trend non è certo una novità dell'ultimo momento, già nel 2012 un certo Persona 4 Arena aveva suscitato non poco clamore tra gli appassionati per via dell'introduzione delle auto-combo monotasto come parte integrante del gameplay. Sebbene Heat e Rage siano meccaniche lontane dalla complessità di un (False) Roman Cancel, Tekken 8 non semplifica le proprie meccaniche e non intacca particolarmente gli input, come successo al recente Granblue Fantasy Versus, ma introduce invece un set di comandi opzionale semplificato per permettere anche a chi non ha mai visto un certo personaggio di poter sfoderare le sue potenti combo aeree con la pressione ripetuta del solo triangolo.
Il set semplificato mostra a schermo cosa premere per eseguire le varie azioni ponendo, ad esempio, mosse che richiederebbero combinazioni di tasti in un unico. Provare il roster con la modalità semplificata fa sentire tutti un po' più esperti e da maggiore lustro alle battaglie con gli amici, ora non più governate dalla pressione casuale di testi per sfoderare nuove ed imprevedibili mosse, ora anche i neofiti sono liberi di ragionare con lucidità su come superare le difese nemiche mediante schivate e tempistiche perché la parte offensiva viene ridotta al solo triangolo. Un ottimo modo per galvanizzare il neofita che, probabilmente, sarà poi spinto ad imparare nuove combinazioni e per aiutare l'esperto a capire quale personaggio potrebbe dargli maggiori soddisfazioni.
Gioco testato su Playstation 5.
Come spesso accade, spunti ed indizi si trovano guardando indietro, ma in questo caso non è necessario scavare molto perché la soluzione è in un certo senso stata già fornita dall'inaspettato quanto gradito successo di Street Fighter 6. Il picchiaduro di Capcom non ha offerto solo un gameplay funzionale, ma è andato oltre il semplice simulatore di botte virtuale grazie a tutta una serie di funzionalità e attenzioni che hanno conquistato critica e pubblico. Se Street Fighter, serie ben nota per lo snobbismo di tutto ciò che accade fuori dalla modalità Versus, è riuscito a imbastire un titolo che offre di più, Tekken che ha sempre riservato un posto speciale al contorno cosa sarà riuscito a fare con il suo ambizioso ottavo capitolo? Sarà un nuovo Street Fighter 6 o un novello Mortal Kombat 1?
L'ottava edizione del Pugno di Ferro ha inizio e in ballo c'è molto più di un esorbitante somma di denaro o il controllo di una multinazionale...
Il conflitto mondiale tra la Mishima Zaibatsu e la G-Corp sta dilaninando il mondo e continuando a mietere vittime innocenti, inoltre con la precedente scomparsa di Jin e la recente caduta di Heihachi è ora la G-Corp di Kazuya ad avere il vantaggio. Vantaggio che secondo Lars, figura chiave delle forze ribelli, non lo porterà alla vittoria perché Jin è tornato in piena forza ed è pronto a sconfiggerlo. La violenta battaglia tra padre e figlio apre le danze della nuova mirabolante modalità storia di Tekken 8 e si conclude con una schiacciante vittoria da parte di Kazuya, il quale annuncia al mondo l'ottava edizione del leggendario Iron Fist Tournament: i partecipanti avranno sulle spalle il destino della propria nazione perché la loro posizione determinerà i rapporti di forza dei vari paesi. Costretti a partecipare, guerrieri di tutto il mondo si sfidano per la supremazia mentre uno sconfitto Jin prende parte alla lotta nella peggiore delle sue condizioni, ma comunque determinato ad aiutare Lars e i ribelli a porre fine alla supremazia del padre e chiudere una volta per tutte i conflitti. Incapace di usare il potere del Demone, persino la qualificazione di Jin alle finali è a rischio, ma diversi volti noti scommettono lo stesso su di lui e uniscono le forze per opporsi alla G-Corp.Quella di Tekken è una storia che viene portata avanti capitolo dopo capitolo tra trovate assurdamente tamarre – quasi comiche – e scene epiche degne del più esagerato dei battle shonen. La escalation di adrenalina e colpi di scena prosegue in questo fantastico ottavo capitolo senza mai deludere, anzi, portando nei salotti di casa una storia inaspettatamente intrigante e funzionale pur avendo alla base un gameplay da picchiaduro che generalmente mal si sposa con eventi cosi su vasta scala e con tanti personaggi coinvolti. Chi più chi meno, tutto il roster di Tekken 8 trova la sua dignità nella storia e, nonostante alcuni personaggi abbiano meno spazio di altri, bene o male tutti contribuiscono con il loro tocco a dare colore e pathos agli eventi.
Tutto questo ovviamente in modo coerente con le loro figure: Panda e Kuma strapperanno più di un sorriso nonostante la generale serietà degli eventi mentre, per dire, Claudio Serafino porterà in alto la bandiera nostrana con un ruolo che va ben oltre il semplice rappresentante di una nazione. Curiosamente, tra i personaggi che brillano meno nella storia figura Azucena, la new entry peruviana tanto interessante da giocare e caratteristica nella sua presenza quanto superflua negli eventi. Discorso diverso invece per Victor Chevalier e Reina che vantano interessanti legami con personaggi storici e giocano un bel ruolo nello sviluppo degli eventi.
La storia di Tekken 8 tiene fede alle promesse fatte nei precedenti capitoli, continuando con l'ottima cura di presentazioni e storie che da sempre contraddistinguono la serie, ma l'ottavo capitolo offre comunque di più. La modalità Episodi Personaggio presentano gli eventi della storia dal punto di vista dei vari personaggi, approfondendo determinati eventi e spesso sfociando in finali what if come da tradizione degli Arcade. D'altro canto, l'effettiva modalità Battaglia Arcade non presenta narrativa e va invece a ricalcare un'esperienza più da sala giochi dove si susseguono diverse battaglie più o meno slegate e si possono sbloccare oggetti per la personalizzazione. Particolarmente degna di nota è la modalità Quest Arcade che presenta una storia slegata dalla narrazione e dal mondo di Tekken e si va a porre in un certo senso come rivale diretto del World Tour di Street Fighter 6, sebbene questa occupi un ruolo decisamente marginale rispetto al competitor.
In Quest Arcade il giocatore viene chiamato a creare un proprio avatar, il cui stile fa venire in mente quelli di Xbox Live, e a viaggiare di sala giochi in sala giochi per una storia semplice e diretta, con toni quasi infantili, che esplora le varie figure e atmosfere che ruotano in torno alla scena competitiva dei picchiaduro e, più nello specifico, di Tekken 8. Niente citazioni ai pro player reali e nulla di particolarmente appariscente, ma il nostro avatar scoprirà per la prima volta le gioie di Tekken mentre entrerà in contatto con i maniaci della personalizzazione estetica, i fissati del gameplay, gli appassionati della lore e tante altre personalità più o meno credibili nella realtà dei picchiaduro.
Oltre ai simpatici eventi della modalità Quest Arcade, quest'ultima offre molte occasioni per sbloccare nuovi vestiti e accessori nonché fondi per l'acquisto di altri elementi estetici così da rendere unico sia il roster del gioco che i propri avatar, entrambi utilizzabili nelle modalità online. In aggiunta a tutto questo, Quest Arcade può essere vista come un lungo ed efficace tutorial a Tekken 8 perché meccaniche, trucchetti e funzionalità vengono introdotti un poco alla volta, spronando il giocatore ad approfondire le ultime novità presentate e a prendere confidenza con combo e meccaniche del proprio personaggio mentre si avanza nella storia e ricompensandolo quanto riesce effettivamente a completare le sfide di turno.
Il neofita viene quindi guidato nella scoperta dei movimenti, delle combo aeree, delle prese e dei colpi bassi, delle parate e dei counter e così via passando per le peculiarità di Tekken 8 quali lo status Heat e la Rage. La modalità Heat è particolarmente interessante perché è attivabile una volta per round e dura una certa quantità di tempo durante la quale è possibile mettere a segno combo più potenti ed eseguire alcuni attacchi potenziati, anche se questi accorciano la durata della Heat. La Rage Art non è altro che una potente mossa speciale, anch'essa limitata ad una volta per round, lanciabile solo quando si arriva ad avere poca vita. Spettacolare come non mai, le Rage Art possono davvero ribaltare le sorti dello scontro rendendo i comabattimenti emozionanti fino alla fine, anche quando uno dei giocatori non è particolarmente avvezzo alle lunghe e dannose combo aeree.
Il gameplay nei videogiochi è per loro stessa natura un elemento centrale e i picchiaduro sono uno dei generi dove questo è percepito nel modo più nudo e crudo. Tale impostazione è allo stesso tempo vanto e cruccio del genere. La magistrale attenzione al gameplay ha permesso a serie come Street Fighter, King of Fighter, Guilty Gear o, appunto, Tekken di conquistare le sale giochi, prima, e i salotti delle persone, dopo, con battaglie all'ultimo colpo e la conseguente voglia di approfondire e studiare il proprio personaggio preferito così da sconfiggere gli amichetti del quartiere. Inutile dire che l'online ha portato il concetto di sfida su un altro livello, ma se ieri era normale passare ore per approfondire le peculiarità del proprio beniamino, oggi i nuovi giocatori tendono ad essere meno pazienti e meno inclini ad imparare setup, tempistiche e combinazioni.
La nuova utenza ha costretto il genere ad evolversi per andare incontro alle nuove esigenze, stando però ben attenti a non tradire le aspettative dei veterani. Questo trend non è certo una novità dell'ultimo momento, già nel 2012 un certo Persona 4 Arena aveva suscitato non poco clamore tra gli appassionati per via dell'introduzione delle auto-combo monotasto come parte integrante del gameplay. Sebbene Heat e Rage siano meccaniche lontane dalla complessità di un (False) Roman Cancel, Tekken 8 non semplifica le proprie meccaniche e non intacca particolarmente gli input, come successo al recente Granblue Fantasy Versus, ma introduce invece un set di comandi opzionale semplificato per permettere anche a chi non ha mai visto un certo personaggio di poter sfoderare le sue potenti combo aeree con la pressione ripetuta del solo triangolo.
Il set semplificato mostra a schermo cosa premere per eseguire le varie azioni ponendo, ad esempio, mosse che richiederebbero combinazioni di tasti in un unico. Provare il roster con la modalità semplificata fa sentire tutti un po' più esperti e da maggiore lustro alle battaglie con gli amici, ora non più governate dalla pressione casuale di testi per sfoderare nuove ed imprevedibili mosse, ora anche i neofiti sono liberi di ragionare con lucidità su come superare le difese nemiche mediante schivate e tempistiche perché la parte offensiva viene ridotta al solo triangolo. Un ottimo modo per galvanizzare il neofita che, probabilmente, sarà poi spinto ad imparare nuove combinazioni e per aiutare l'esperto a capire quale personaggio potrebbe dargli maggiori soddisfazioni.
GIUDIZIO FINALE
Dopo il successo mondiale di Street Fighter 6 che con le sue novità ha portato nel mondo dei picchiaduro una grossa fetta di utenti che mai si erano avvicinati al genere, ora la palla va a Bandai Namco che con Tekken 8 raccoglie la stessa sfida, ma ambientata nel ben diverso contesto dei picchiaduro 3D. Solo il tempo ci dirà se le novità introdotte dall'ottavo capitolo convinceranno i sofisticati gusti dei professionisti e se il pacchetto nel suo insieme apparirà interessante per tutti coloro che poco conoscono il mondo di Tekken. Da parte nostra, quello che possiamo assicurare è che le premesse per ripetere la magia del gioco Capcom ci sono tutte e non possiamo che gioire del livello raggiunto da Tekken 8 perché è la conferma su disco che il genere sta andando nella direzione giusta per uscire dalla sua nicchia e raggiungere i cuori del grande pubblico senza però sacrificare la propria profondità.
Gioco testato su Playstation 5.
Pro
- Ricco di modalità single player e di elementi da sbloccare
- Storia principale ottima e resa appetibile anche a chi comincia con questo capitolo
- Gameplay profondo, divertente sia per i neofiti che per gli esperti
- Grande accessibilità e ottimi tutorial
- Esteticamente un piacere per gli occhi
Contro
- Pochi volti nuovi rispetto ai precedenti capitoli
- Gli elementi di personalizzazione del roster non sono così tanti
Mi dispiace per gli ultimi arrivati in Tekken 7, speravo venissero tutti inseriti da subito nel gioco, immagino torneranno nuovamente come DLC.
Siamo in due XD
Mi chiedo perché non abbiano più supportato iil 6, poteva durare tanto quanto Tekken 7.
Anche io ho sempre preferito soul calibur, ma purtroppo la realtà è che Tekken è una serie da 55 milioni di copie vendute mentre sul calibur da 15... Quindi tutto l'investimento va sempre su Tekken. Ma nonostante il bugget basso soul calibur 6 ha venduto abbastanza bene, speranze per un sequel ci sono.
Comunque ho provato la demo di Tekken 8 e la qualità su vedeva, lo prenderò però quando sarà in sconto (Reina si apprezza molto)
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