Nel lontano anno 184 d.C. la Cina venne sconvolta da una rivolta denominata l'Insurrezione dei Turbanti Gialli. Il lungo regno della dinastia Han, inaugurato nel 206 a.C., iniziò lentamente a collassare e alcuni grandi condottieri tra cui Cao Cao, Liu Bei e Sun Quan, tra alterne vicende finirono per spartirsi il territorio del grande Impero, dando avvio all’epoca che sarebbe passata alla storia come il Periodio dei Tre Regni di Wei, Shu e Wu.
Questo periodo storico, fatto di epiche battaglie, complicati intrighi, e personaggi ormai leggendari, nel corso del tempo è stato fonte di ispirazione per molte opere, e se la più famosa di esse è senza dubbio alcuno il testo intitolato “Il romanzo dei Tre Regni”, solo in tempi più recenti si può ricordare il colossal cinematografico cinese “La battaglia dei Tre Regni” o, per restare nel campo dei manga e degli anime, la particolare rielaborazione creata da Yuji Shiozaki in Ikki Tōsen. Delle tante opere ispirate al periodo storico dei Tre Regni, però, una menzione particolare merita la serie di videogiochi Dynasty Warriors, concepita sin dall'inizio per realizzare, non senza qualche difficoltà, l'ambizioso obiettivo di portare le epiche battaglie dell'epoca sugli schermi dei videogiocatori di tutto il mondo.
Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends è la prima espansione stand-alone per PlayStation 3 dell’ottavo capitolo della saga prodotta dalla Tecmo Koei, con cui lo studio Omega Force, oltre a portare il gioco sulle console next gen (PlayStation 4 e PlayStation Vita) con un’interessante Complete Edition, ha deciso di affrontare di petto una delle principali problematiche della serie, ovvero la mancanza di longevità.
Come tutti i titoli della serie, Dynasty Warriors 8 Extreme Legends consente al giocatore di cimentarsi con diverse modalità di gioco, tra cui svetta ovviamente lo Story Mode, ove, impersonando i protagonisti del periodo dei Tre Regni, si avrà modo di ripercorrere la storia cinese a partire dal momento immediatamente successivo all’Insurrezione dei Turbanti Gialli, per finire con l’avvento della dinastia Jin. L'espansione, in particolare, oltre ad introdurre l'arco narrativo dello spietato e temuto Lu Bu, aggiunge una serie di scenari ipotetici nelle storyline dei regni principali (Wei, Shu, Wu e Jin), dando la possibilità al giocatore di modificare il corso degli eventi in base alle scelte effettuate sul campo di battaglia. Anche grazie a tali aggiunte, la modalità Story si dimostra quindi particolarmente longeva e, al netto delle storyline alternative, in grado di assicurare molte ore di gioco, impreziosite dai dialoghi e della cutscenes presenti all'inizio e alla fine di ogni battaglia. La Omega Force, inoltre, per assicurare un'esperienza di gioco più varia ha deciso di assegnare anche una certa libertà di scelta al giocatore, che, non più costretto ad affrontare le battaglie sempre con lo stesso personaggio, è posto in condizione di poter scegliere il guerriero da utilizzare fra quelli presenti sul campo di battaglia.
Ulteriore modalità di gioco è poi l'Ambition Mode, il cui obiettivo consiste nell'edificazione del palazzo Tongquetai, per affermare il proprio potere ed ottenere la visita e il riconoscimento dell'imperatore Xian della dinastia Han. Per fare ciò il giocatore, oltre ad una parte gestionale quasi trascurabile, è chiamato ad affrontare diverse tipologie di scontri, ed in particolare: schermaglie per ottenere materiale, battaglie atipiche per ottenere fama, battaglie in posizione di svantaggio per ottenere nuovi alleati, ed infine, ogni tre battaglie circa, uno scontro di grandi dimensioni contro alcuni dei condottieri dell'epoca del Tre Regni. Più scontri si affrontano in sequenza, più remunerativa e difficile diventa la battaglia successiva, e, cosa senza dubbio interessante, ogni scontro è concepito con punti di partenza casuali, che, anche grazie alle notevole varietà di mappe e al vasto numero di personaggi disponibili (gli ufficiali nemici sconfitti in battaglia diventano automaticamente degli alletati), consentono di diversificare notevolmente l'esperienza di gioco tra una battaglia e l'altra.
Ciò detto, l'Ambition Mode riesce in parte nel suo intento di migliorare la longevità del gioco (in parte, poiché la modalità Empire, non ancora implementata in questo capitolo, resta superiore), e molto si deve anche al lavoro fatto dalla Omega Force proprio in Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends, ove, oltre ad introdurre un timer complessivo per il completamento delle battaglie - timer che il giocatore può aumentare sconfiggendo gli ufficiali nemici o uccidendo 100 soldati semplici-, è stato introdotto un seguito alla visita dell'imperatore Xian, il quale assegnerà al giocatore, ormai divenuto potente signore della guerra, il compito di soggiocare le province ribellatesi a seguito della comparsa di un falso imperatore.
A completare il quadro della modalità di gioco troviamo poi il classico Free Mode, ove si potranno affrontare liberamente le battaglie già vissute nel corso della Story Mode, e il Challenge Mode, in cui ci si dovrà cimentare con alcuni mini giochi di abilità, che, visti i particolari obiettivi fissati, contribuiscono a spezzare la routine. Infine, menzione particolare spetta alla modalità multiplayer che, oltre a prevedere una classifica globale stilata in base alle statistiche di gioco, consente di giocare in modalità co-op (offline e online) con altri giocatori.
Fatta questa premessa sulle modalità di gioco, a livello di gameplay Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends è la perfetta sintesi del genere musou, ovvero grandi campi di battaglia, popolati da eserciti formati da migliaia (sì ho scritto bene migliaia) di npc (non player character), in cui il giocatore con il suo personaggio è chiamato a sterminare gli avversarsi a colpi di combo e devastanti attacchi speciali (l'espansione ha peraltro introdotto attacchi EX secondari), sino ad arrivare al generale nemico. Pur perfezionato rispetto ai capitoli precedenti (si veda in tal senso l'introduzione delle affinità Heaven, Earth, e Man, il sistema di bodyguards, o l'ottima gestione delle armi, con centinaia di alternative a disposizione), il gameplay resta però quello tipico del genere musou, ovvero una meccanica di gioco che può risultare esaltante per gli amanti del genere, ma anche particolarmente noiosa per chi invece cerca scontri più impegnativi e difficili. L'IA, infatti, non brilla certo dal punto di vista strategico o nella capacità di combattimento, e, pur essendoci un minimo di sfida nell'affrontare gli ufficiali nemici, i normali soldati sono in sostanza semplice carne da macello che aspetta diligentemente di essere annientata dalla furia del giocatore.
Insomma, volendo dare un giudizio sintetico ben si può dire che, dal punto di vista del gameplay, Dynasty Warrior o lo si ama o si odia, anche perché, seguendo una scelta di sviluppo ben precisa, la politica della Omega Force non è mai stata quella di rivoluzionare il gioco con drastici cambiamenti, ma di apportare costanti, e a volte piccole, aggiunte e correzioni, per migliorare una struttura che, pur mantenendo invariate alcune caratteristiche di base, proprio per tale ragione è stata progressivamente affinanta.
Da un punto di visto tecnico Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends, come i suoi predecessori, si trova nella delicata situazione di dover gestire un numero estremamente elevato di personaggi sullo schermo, facendo affidamento su un hardware comunque vecchio di quasi dieci anni. Il risultato di ciò è un compromesso grafico in grado di garantire un ottimo frame rate, con personaggi principali dotati di buone textures ed animazioni corredate da effetti grafici piuttosto impressionanti, bilanciati da soldati realizzati con textures a bassa risoluzione, e scenari, che, pur collocandosi in una via di mezzo dal punto di vista strettamente tecnico, risentono un po' dell'uso (necessario) di colori alquanto scuri e smorti. Leggeremente migliore è la situazione sulla PlayStation 4, ove l'uso di textures di maggior qualità, di un'AA più accentuato, e di una migliore gestione delle luci, porta ad un risultato complessivo più gradevole, che però supera di poco quello ottenuto con la PlayStation 3 (il gioco è stato concepito per la old gen, quindi non era certo lecito aspettarsi chissà quali upgrade per la versione next gen).
Ottima, invece, è la colonna sonora del gioco, con canzoni dal ritmo coinvolgente che ben si prestano ad accompagnare l'azione frenetica delle battaglie. Di buona fattura anche il doppiaggio, disponibile sia nella versione inglese che, a mezzo di un futuro dlc (presumibilmente gratuito), in quella giapponese, accompagnato da sottotitoli interamente in inglese.
Questo periodo storico, fatto di epiche battaglie, complicati intrighi, e personaggi ormai leggendari, nel corso del tempo è stato fonte di ispirazione per molte opere, e se la più famosa di esse è senza dubbio alcuno il testo intitolato “Il romanzo dei Tre Regni”, solo in tempi più recenti si può ricordare il colossal cinematografico cinese “La battaglia dei Tre Regni” o, per restare nel campo dei manga e degli anime, la particolare rielaborazione creata da Yuji Shiozaki in Ikki Tōsen. Delle tante opere ispirate al periodo storico dei Tre Regni, però, una menzione particolare merita la serie di videogiochi Dynasty Warriors, concepita sin dall'inizio per realizzare, non senza qualche difficoltà, l'ambizioso obiettivo di portare le epiche battaglie dell'epoca sugli schermi dei videogiocatori di tutto il mondo.
Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends è la prima espansione stand-alone per PlayStation 3 dell’ottavo capitolo della saga prodotta dalla Tecmo Koei, con cui lo studio Omega Force, oltre a portare il gioco sulle console next gen (PlayStation 4 e PlayStation Vita) con un’interessante Complete Edition, ha deciso di affrontare di petto una delle principali problematiche della serie, ovvero la mancanza di longevità.
Come tutti i titoli della serie, Dynasty Warriors 8 Extreme Legends consente al giocatore di cimentarsi con diverse modalità di gioco, tra cui svetta ovviamente lo Story Mode, ove, impersonando i protagonisti del periodo dei Tre Regni, si avrà modo di ripercorrere la storia cinese a partire dal momento immediatamente successivo all’Insurrezione dei Turbanti Gialli, per finire con l’avvento della dinastia Jin. L'espansione, in particolare, oltre ad introdurre l'arco narrativo dello spietato e temuto Lu Bu, aggiunge una serie di scenari ipotetici nelle storyline dei regni principali (Wei, Shu, Wu e Jin), dando la possibilità al giocatore di modificare il corso degli eventi in base alle scelte effettuate sul campo di battaglia. Anche grazie a tali aggiunte, la modalità Story si dimostra quindi particolarmente longeva e, al netto delle storyline alternative, in grado di assicurare molte ore di gioco, impreziosite dai dialoghi e della cutscenes presenti all'inizio e alla fine di ogni battaglia. La Omega Force, inoltre, per assicurare un'esperienza di gioco più varia ha deciso di assegnare anche una certa libertà di scelta al giocatore, che, non più costretto ad affrontare le battaglie sempre con lo stesso personaggio, è posto in condizione di poter scegliere il guerriero da utilizzare fra quelli presenti sul campo di battaglia.
Ulteriore modalità di gioco è poi l'Ambition Mode, il cui obiettivo consiste nell'edificazione del palazzo Tongquetai, per affermare il proprio potere ed ottenere la visita e il riconoscimento dell'imperatore Xian della dinastia Han. Per fare ciò il giocatore, oltre ad una parte gestionale quasi trascurabile, è chiamato ad affrontare diverse tipologie di scontri, ed in particolare: schermaglie per ottenere materiale, battaglie atipiche per ottenere fama, battaglie in posizione di svantaggio per ottenere nuovi alleati, ed infine, ogni tre battaglie circa, uno scontro di grandi dimensioni contro alcuni dei condottieri dell'epoca del Tre Regni. Più scontri si affrontano in sequenza, più remunerativa e difficile diventa la battaglia successiva, e, cosa senza dubbio interessante, ogni scontro è concepito con punti di partenza casuali, che, anche grazie alle notevole varietà di mappe e al vasto numero di personaggi disponibili (gli ufficiali nemici sconfitti in battaglia diventano automaticamente degli alletati), consentono di diversificare notevolmente l'esperienza di gioco tra una battaglia e l'altra.
Ciò detto, l'Ambition Mode riesce in parte nel suo intento di migliorare la longevità del gioco (in parte, poiché la modalità Empire, non ancora implementata in questo capitolo, resta superiore), e molto si deve anche al lavoro fatto dalla Omega Force proprio in Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends, ove, oltre ad introdurre un timer complessivo per il completamento delle battaglie - timer che il giocatore può aumentare sconfiggendo gli ufficiali nemici o uccidendo 100 soldati semplici-, è stato introdotto un seguito alla visita dell'imperatore Xian, il quale assegnerà al giocatore, ormai divenuto potente signore della guerra, il compito di soggiocare le province ribellatesi a seguito della comparsa di un falso imperatore.
A completare il quadro della modalità di gioco troviamo poi il classico Free Mode, ove si potranno affrontare liberamente le battaglie già vissute nel corso della Story Mode, e il Challenge Mode, in cui ci si dovrà cimentare con alcuni mini giochi di abilità, che, visti i particolari obiettivi fissati, contribuiscono a spezzare la routine. Infine, menzione particolare spetta alla modalità multiplayer che, oltre a prevedere una classifica globale stilata in base alle statistiche di gioco, consente di giocare in modalità co-op (offline e online) con altri giocatori.
Fatta questa premessa sulle modalità di gioco, a livello di gameplay Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends è la perfetta sintesi del genere musou, ovvero grandi campi di battaglia, popolati da eserciti formati da migliaia (sì ho scritto bene migliaia) di npc (non player character), in cui il giocatore con il suo personaggio è chiamato a sterminare gli avversarsi a colpi di combo e devastanti attacchi speciali (l'espansione ha peraltro introdotto attacchi EX secondari), sino ad arrivare al generale nemico. Pur perfezionato rispetto ai capitoli precedenti (si veda in tal senso l'introduzione delle affinità Heaven, Earth, e Man, il sistema di bodyguards, o l'ottima gestione delle armi, con centinaia di alternative a disposizione), il gameplay resta però quello tipico del genere musou, ovvero una meccanica di gioco che può risultare esaltante per gli amanti del genere, ma anche particolarmente noiosa per chi invece cerca scontri più impegnativi e difficili. L'IA, infatti, non brilla certo dal punto di vista strategico o nella capacità di combattimento, e, pur essendoci un minimo di sfida nell'affrontare gli ufficiali nemici, i normali soldati sono in sostanza semplice carne da macello che aspetta diligentemente di essere annientata dalla furia del giocatore.
Insomma, volendo dare un giudizio sintetico ben si può dire che, dal punto di vista del gameplay, Dynasty Warrior o lo si ama o si odia, anche perché, seguendo una scelta di sviluppo ben precisa, la politica della Omega Force non è mai stata quella di rivoluzionare il gioco con drastici cambiamenti, ma di apportare costanti, e a volte piccole, aggiunte e correzioni, per migliorare una struttura che, pur mantenendo invariate alcune caratteristiche di base, proprio per tale ragione è stata progressivamente affinanta.
Da un punto di visto tecnico Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends, come i suoi predecessori, si trova nella delicata situazione di dover gestire un numero estremamente elevato di personaggi sullo schermo, facendo affidamento su un hardware comunque vecchio di quasi dieci anni. Il risultato di ciò è un compromesso grafico in grado di garantire un ottimo frame rate, con personaggi principali dotati di buone textures ed animazioni corredate da effetti grafici piuttosto impressionanti, bilanciati da soldati realizzati con textures a bassa risoluzione, e scenari, che, pur collocandosi in una via di mezzo dal punto di vista strettamente tecnico, risentono un po' dell'uso (necessario) di colori alquanto scuri e smorti. Leggeremente migliore è la situazione sulla PlayStation 4, ove l'uso di textures di maggior qualità, di un'AA più accentuato, e di una migliore gestione delle luci, porta ad un risultato complessivo più gradevole, che però supera di poco quello ottenuto con la PlayStation 3 (il gioco è stato concepito per la old gen, quindi non era certo lecito aspettarsi chissà quali upgrade per la versione next gen).
Ottima, invece, è la colonna sonora del gioco, con canzoni dal ritmo coinvolgente che ben si prestano ad accompagnare l'azione frenetica delle battaglie. Di buona fattura anche il doppiaggio, disponibile sia nella versione inglese che, a mezzo di un futuro dlc (presumibilmente gratuito), in quella giapponese, accompagnato da sottotitoli interamente in inglese.
Dynasty Warriors o si ama o si odia, difficile pensare ad una via di mezzo, così come è difficile aspettarsi un drastico cambiamento in un gameplay che, tra alti e bassi, va avanti da quindici anni, con un zoccolo duro di fans che la Omega Force cerca di accontentare di capitolo in capitolo con continui miglioramenti e aggiunte. Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends, quindi, affina e migliora le dinamiche già presenti nel gioco di base, e per chi ha gradito Dynasty Warriors 8 questa espansione stand-alone può risultare abbastanza apprezzabile. Per chi invece non ha il gioco di base e desidera cimentarsi nell'esperienza dei musou più che l'espansione stand-alone (che, come tale, è priva di parte dello Story Mode) consiglio invece la Complete Edition per PlayStation 4 e PlayStation Vita, al cui interno sono presenti sia Dynasty Warriors 8 che Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends.
Pro
- Story mode lunga e divertente
- Battaglie epiche
- Tanti personaggi e armi a disposizione
- Alcuni miglioramenti in termini di longevità
- Supporto al cross save
Contro
- Grafica altalenante
- IA alquanto limitata
- Rischio di ripetitività
- Solo inglese
- Niente bundle PlayStation 3 - PlayStation Vita
- O lo si ama o lo si odia
E finalmente ho comprato il mio primo gioco per ps4... dynasty warriors è sempre uguale, ma sempre fantastico... unica nota di disappunto: mi hanno tolto la battaglia degli yellow turbans, che è un classico... vabbè, ci macinerò su le mie solite 150-200 ore lo stesso...
Lunga vita alla dinastia Wei!!!
Lunga vita a Zhang He!!!
Apprezzo molto il fatto che in DW8 ci sia la chiamata del cavallo, che ti fa montare automaticamente quando arriva.
In più la modalità Ambition, che unisce la gestione di risorse di una piccola città con le schermaglie classiche, rende il gioco più godibile rispetto ai classici stage da finire uno dietro l'altro.
Infine questa versione (GOTY a mio dire) per PS4 racchiude TUTTO!
Personaggi , Stage e Armi a valanghe!
Ma sopratutto la Storia di Lu Bu!
MA volete mettere??? xD
Personalmente però aspetterò un altro DW che sia pensato principalmente per la next-gen. Questo è un primo passo per gestire più nemici su schermo, ma mi aspetto che il prossimo sia un DW maturato con un nuovo engine, e non quello vecchio rivisto.
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