Dopo aver mostrato il trailer di Dark Souls III nella conferenza Microsoft, Namco Bandai ha dato la possibilità a pochi esperti del settore di osservare con i propri occhi il giocato della nuova creazione dei ragazzi di From Software. Qui vedremo di fare un "recap" di tutte quelle che sono le informazioni principali dedotte dal trailer e dalla prima demo mostrata nella presentazione. Innanzitutto si è tenuto particolarmente a precisare come mente e direzione dietro al progetto di Dark Souls III siano proprio di Hidetaka Miyazaki, padre della saga sin da Demon's Souls. Questo, per tranquillizzare tutti coloro che sono rimasti delusi dal secondo capitolo di Dark Souls, in cui Miyazaki ha avuto solo un ruolo marginale di supervisione.
 
 
Il trailer esordisce mostrando un mondo in rovina, "...ora rimane solo la cenere". Tutte le strutture sembrano infatti in totale abbandono, anche quella che in lontananza appare essere Anor Londo, la città degli dei. Gli sviluppatori stessi infatti hanno affermato di voler dare una sensazione di bellezza decadente per dare la possibilità ai giocatori di poter esplorare e indagare sulle cause di un mondo collassato e di una civiltà andata distrutta. Il punto focale su cui tutta l'avventura ruota è il ritorno di Gwyn, il "Lord of Cinder" e la volontà del Dark Hero, il giocatore, nel dargli la caccia. Il video continua mostrando anche il ritorno del Lord dei Giganti, quasi a volerci promettere una spiegazione logica sulle sue azioni e sulle sue origini rimaste del tutto dubbie da Dark Souls II. Poco altro si può carpire dalle poche immagini che sono state diffuse in rete. In una in particolare si può notare un sole "sanguinante", probabilmente accostabile ad un altro grande protagonista della serie: l'Abisso.
 

Per smentire le voci sulla qualità e il tempo necessario per produrre Dark Souls III (ricordiamo infatti che da pochi mesi è disponibile Bloodborne, altra creatura della stessa software house), gli sviluppatori hanno affermato che From Software è al lavoro sul gioco dall'anno precedente l'uscita del secondo capitolo. Infatti la fama riscossa dal titolo dark fantasy ha permesso la creazione di più di un team di sviluppo per lavorare simultaneamente a progetti diversi, come è appunto accaduto per Dark Souls II e Bloodborne. Durante la demo Miyazaki in persona ha commentato le varie fasi di gioco e ha confermato che ancora una volta la storia, o meglio, la "lore" sarà solamente accennata all'apparenza dando quindi pieno potere ai players di sviscerarla grazie all'osservazione e lettura delle varie descrizioni, ma anche grazie alle lapidi sparse per il mondo. Su di esse infatti sarà possibile leggere degli epitaffi contenenti informazioni sulle zone di gioco visitate. Per quanto riguarda la grafica, come per gli altri capitoli, non si può gridare al miracolo, ma il titolo si difende egregiamente mostrando un motore grafico molto simile a quello di Bloodborne ma stupendo, come d'altronde per quest'ultimo, nel design di ambienti e nella fantasie delle atmosfere. Stesso non si può dire per il frame rate ballerino, che comunque a detta degli sviluppatori verrà bloccato a 30fps con una risoluzione a 1080, per non dover ricascare in spiacevoli situazioni come quella della "Città Infame" del primo Dark Souls. Viene anche confermato che Dark Souls III non sarà l'ultimo capitolo della serie, ma che sicuramente avrà il ruolo di dare un punto di svolta al franchise. Nella demo il giocatore si trova in una città vastissima costruita in stile puramente gotico, dove si possono scorgere una enorme moltitudine di edifici. Qui viene detto che grande importanza viene data alla distanza visiva, ma soprattutto che ogni costruzione visibile potrà anche essere esplorata a fondo. La promessa è infatti quella di ricreare un mondo interconnesso come è stato per il primo Dark Souls, grazie a passaggi segreti, scorciatoie e livelli altamente ispirati (facendo forse anche una strizzata d'occhio a tutti coloro che si sono lamentati dell'eccessiva linearità di Dark Souls II).
 

Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio sembra si sia virato verso una azione più frenetica e meno tattica rispetto al passato, quasi a voler attingere a piene mani dal lavoro fatto su Bloodborne. Questo grazie ad una importante svolta sull'utilizzo delle armi chiamato "weapon arts". Grazie a questo nuovo sistema il player, una volta impugnata un'arma e cliccando il tasto apposito entrerà in una "stance" dedicata a quel tipo specifico di arma, che consentirà al giocatore l'utilizzo di un nuovo moveset e quindi di nuove combo devastanti. Nel gameplay infatti viene mostrato uno spadone che, come ci ha abituato la serie, ci si aspettava lento e difficile da utilizzare, ma che all'attivazione della weapon art consentiva di ruotare l'arma con estrema eleganza concludendo la combo con un uppercut capace di spazzare in aria il nemico. Miyazaki ha ammesso apertamente di essersi ispirato a Gatsu del manga Berserk, anche questo personaggio in grado di utilizzare un enorme spadone con estrema abilità. Successivamente è il turno dell'arco, che permette grazie alla sua weapon art di incoccare frecce quasi al doppio della velocità rispetto al passato e di utilizzarlo anche durante la corsa. Riguardo i nemici, From Software sta lavorando per creare sfide sempre più impegnative e gratificanti. Nella demo infatti il player ha avuto a che fare con un drago/viverna sputafuoco che gli bloccava il passaggio, quasi a voler omaggiare questo ormai classico della serie. Miyazaki ha infatti ironizzato sul come si diverta a voler mettere creature letali a guardia di cancelli o portoni, sfidando tutti quelli abbastanza coraggiosi (o sciocchi) a superare il soffio letale che se preso in pieno porterà immediatamente a morte certa. Poi è venuto il momento dei soliti guerrieri non-morti, che stavolta sembrano avere una intelligenza artificiale migliorata. I loro comportamenti sono più realistici e proprio come il giocatore, oltre a cambiare arma cambiano anche il modo di impugnarla, da una a due mani per alternare attacchi lenti a veloci. Torneranno anche le imboscate che la serie ci ha insegnato a sventare, come quando superiamo cadaveri che poi puntualmente si animano colpendoci alle spalle.  La demo termina una volta entrati in una grande cattedrale dove c'è ad aspettarci un inquietante boss. Questo viene chiamato "The Dancer" e il motivo è presto detto: alto il doppio del giocatore, molto esile, arti allungati, pelle bluastra,  impugna una enorme spada fiammeggiante che ruota in attacchi del tutto imprevedibili restituendo proprio l'idea di una danza macabra.
 

Gli sviluppatori hanno promesso che ogni boss avrà almeno due fasi di combattimento, e così accade per il Dancer, che a un certo punto sfodera una seconda spada, questa volta impregnata di energia oscura, per infliggere danni ancora più devastanti e imprevedibili. Non solo i boss ma anche le aree saranno soggette a cambiamenti, con colonne che verranno distrutte o zone che prenderanno fuoco, rendendo le boss fight ancora più adrenaliniche. La demo termina a metà scontro, probabilmente per non voler svelare troppo della creatura che sicuramente ci darà del filo da torcere nel gioco completo. Dark Souls III è atteso nei primi mesi del 2016 per Playstation 4, Xbox One e PC.