Tearaway: Avventure di Carta (Tearaway: Unfolded in versione inglese) è l’ ultimo lavoro di Media Molecule, sviluppatore noto per la serie Little Big Planet, non si tratta però di un prodotto del tutto nuovo, è infatti una versione riveduta ed espansa del titolo uscito nel 2013 per Playstation Vita.
Trama
In Tearaway: Avventure di Carta impersoniamo un piccolo messaggero di nome Iota, se prendiamo il personaggio maschile, o Atoi, per quello femminile, che deve appunto consegnare un messaggio, suo malgrado si trova catapultato in un’ avventura il cui scopo è quello di richiudere uno squarcio nel cielo e fermare l’invasione del proprio mondo da parte delle cartacce. Il messaggero non sarà da solo però nell’ affrontare il difficile compito, ad aiutarlo infatti ci sarà una misteriosa creatura chiamata TU che rappresenta il giocatore esterno che interagisce con l’ambiente che circonda il nostro personaggio. Il tutto poi viene narrato da un paio di voci d’accompagnamento.
Scoprire l’ intera storia di Iota/Atoi non vi richiederà molto, in circa 8 ore riuscirete a venirne a capo e, salvo abbiate interesse nel platinare il gioco, difficilmente lo rigiocherete per accedere alle aree che sbloccherete durante l’ avventura.
Tearaway: Avventure di Carta è un platform abbastanza lineare, la componente esplorativa, per la ricerca di alcune scatole regalo, è presente ma solo in alcuni punti mette a disposizione un vero ambiente da girare che vada oltre magari un bivio. La componente che distingue Tearaway: Avventure di Carta da tanti altri platform è l’ uso che è riuscita a fare Media Molecule del Dual Shock 4, in questo caso abbiamo uno dei migliori esempi di come si possa sfruttare a fondo il joypad della Playstation 4 (compresi il touchpad ed i giroscopi) così come avevano già fatto con la versione originale per Playstation Vita. Il punto cardine di Tearaway è l’interazione con l’ ambiente in varie forme, per esempio premendo i dorsali L2 o R2 attiveremo una luce, nelle zone più buie, che ci permetterà sia di ricolorare il mondo ricoperto dalle cartacce che combattere i nostri nemici in vari modi. Sarà possibile per esempio ipnotizzarli costringendoli a cadere di sotto oppure lanciare degli oggetti all’interno del Dual Shock 4, tramite poi i giroscopi potremo prendere la mira e lanciarli con un gesto sul touchpad, questo non è però l’ unica interazione ambientale possibile tramite la superficie tattile, una volta sbloccare le varie abilità avremo modo di usarle tramite pressioni o gesti.
Lungo l’ avventura avremo modo di collezionare coriandoli, potremo ottenerne sia sconfiggendo i nemici che trovando girando per l’ ambiente dove saranno in vista o all’ interno delle scatole regalo, queste possono essere di 2 tipi ovvero rosse, che potremo aprire semplicemente premendo il touchpad, oppure blu, che richiederanno lo svolgimento di alcuni compiti semplici. Questi coriandoli però non sono fini a se stessi, raccoglierli servirà ad avere una moneta di scambio per l’ interazione con il mondo, capiterà infatti spesso di dover disegnare sul touchpad qualcosa per decorare dei personaggi o scattare foto, tramite i coriandoli potremo comprare nuovi elementi oppure filtri fotografici per svolgere il compito richiesto.
Questa parte creativa porta a galla anche uno dei problemi del gioco, probabilmente per non complicarlo troppo non c’ è alcun controllo su quello che si realizza, se per esempio ci viene chiesto di fare un cerchio e realizziamo invece un triangolo questo verrà accettato per buono lo stesso. Il tutto quindi si riduce ad un puro gesto simbolico per accontentare il sistema e così poter proseguire. L’ interazione creativa con l’ ambiente comunque non avviene solo tramite il touchpad, chi dispone di una Playstation Vita o uno smartphone con l’ applicazione ufficiale Playstation potrà aiutare il giocatore decorando il mondo che lo circonda, per farlo potrà usare sia delle foto che disegnando sullo schermo del disposito.
La troppa libertà di disegno però non è né l’ unico nè il più grosso problema di Tearaway, il limite principale è infatti la telecamera che più volte risulta impostata male con elementi che impallano la visuale. Questo problema si ripercuote anche sulla difficoltà, Tearaway: Avventure di Carta infatti non è un titolo difficile e la morte arriverà principalmente per problemi legati ai salti, questi alle volte sono resi più complicati proprio per via della telecamera che inquadra male l’ azione coprendovi la visuale o dandovi una prospettiva non sempre perfetta, il tutto è risolvibile tramite il movimento manuale con lo stick destro ma potrebbe volerci qualche istante per trovare la posizione migliore della camera.
Grafica ed audio
Graficamente Tearaway: Avventure di Carta se la cava bene, la riproduzione grafica del cartone alla base di ogni elemento è fatta in maniera coinvincente e molto simpatica. Dal punto di vista tecnico non rappresenta certamente le potenzialità grafiche permesse dalla Playstation 4, di contro però non risente neanche del fatto che si tratta di un porting da Playstation Vita visto lo stile adottato che non richiede modelli poligonali dettagliatissimi. Le scelte di design hanno permesso a Media Molecule di ottenere senza grossi problemi la risoluzione 1080p, il tutto poi gira a 60 frame senza problemi di fluidità o bug grafici.
Il comparto audio è buono, Media Molecule ha realizzato una colonna sonora originale che si sposa bene con l’ ambientazione ed anche a livello di sound design è stato fatto un lavoro molto convincente. Da segnalare poi che il gioco è interamente doppiato in italiano con una recitazione buona.
Considerazioni finali
In Tearaway: Avventure di Carta potrete personalizzare il vostro personaggio
Trama
In Tearaway: Avventure di Carta impersoniamo un piccolo messaggero di nome Iota, se prendiamo il personaggio maschile, o Atoi, per quello femminile, che deve appunto consegnare un messaggio, suo malgrado si trova catapultato in un’ avventura il cui scopo è quello di richiudere uno squarcio nel cielo e fermare l’invasione del proprio mondo da parte delle cartacce. Il messaggero non sarà da solo però nell’ affrontare il difficile compito, ad aiutarlo infatti ci sarà una misteriosa creatura chiamata TU che rappresenta il giocatore esterno che interagisce con l’ambiente che circonda il nostro personaggio. Il tutto poi viene narrato da un paio di voci d’accompagnamento.
Scoprire l’ intera storia di Iota/Atoi non vi richiederà molto, in circa 8 ore riuscirete a venirne a capo e, salvo abbiate interesse nel platinare il gioco, difficilmente lo rigiocherete per accedere alle aree che sbloccherete durante l’ avventura.
Gameplay
Tearaway: Avventure di Carta è un platform abbastanza lineare, la componente esplorativa, per la ricerca di alcune scatole regalo, è presente ma solo in alcuni punti mette a disposizione un vero ambiente da girare che vada oltre magari un bivio. La componente che distingue Tearaway: Avventure di Carta da tanti altri platform è l’ uso che è riuscita a fare Media Molecule del Dual Shock 4, in questo caso abbiamo uno dei migliori esempi di come si possa sfruttare a fondo il joypad della Playstation 4 (compresi il touchpad ed i giroscopi) così come avevano già fatto con la versione originale per Playstation Vita. Il punto cardine di Tearaway è l’interazione con l’ ambiente in varie forme, per esempio premendo i dorsali L2 o R2 attiveremo una luce, nelle zone più buie, che ci permetterà sia di ricolorare il mondo ricoperto dalle cartacce che combattere i nostri nemici in vari modi. Sarà possibile per esempio ipnotizzarli costringendoli a cadere di sotto oppure lanciare degli oggetti all’interno del Dual Shock 4, tramite poi i giroscopi potremo prendere la mira e lanciarli con un gesto sul touchpad, questo non è però l’ unica interazione ambientale possibile tramite la superficie tattile, una volta sbloccare le varie abilità avremo modo di usarle tramite pressioni o gesti.
Lungo l’ avventura avremo modo di collezionare coriandoli, potremo ottenerne sia sconfiggendo i nemici che trovando girando per l’ ambiente dove saranno in vista o all’ interno delle scatole regalo, queste possono essere di 2 tipi ovvero rosse, che potremo aprire semplicemente premendo il touchpad, oppure blu, che richiederanno lo svolgimento di alcuni compiti semplici. Questi coriandoli però non sono fini a se stessi, raccoglierli servirà ad avere una moneta di scambio per l’ interazione con il mondo, capiterà infatti spesso di dover disegnare sul touchpad qualcosa per decorare dei personaggi o scattare foto, tramite i coriandoli potremo comprare nuovi elementi oppure filtri fotografici per svolgere il compito richiesto.
Questa parte creativa porta a galla anche uno dei problemi del gioco, probabilmente per non complicarlo troppo non c’ è alcun controllo su quello che si realizza, se per esempio ci viene chiesto di fare un cerchio e realizziamo invece un triangolo questo verrà accettato per buono lo stesso. Il tutto quindi si riduce ad un puro gesto simbolico per accontentare il sistema e così poter proseguire. L’ interazione creativa con l’ ambiente comunque non avviene solo tramite il touchpad, chi dispone di una Playstation Vita o uno smartphone con l’ applicazione ufficiale Playstation potrà aiutare il giocatore decorando il mondo che lo circonda, per farlo potrà usare sia delle foto che disegnando sullo schermo del disposito.
La troppa libertà di disegno però non è né l’ unico nè il più grosso problema di Tearaway, il limite principale è infatti la telecamera che più volte risulta impostata male con elementi che impallano la visuale. Questo problema si ripercuote anche sulla difficoltà, Tearaway: Avventure di Carta infatti non è un titolo difficile e la morte arriverà principalmente per problemi legati ai salti, questi alle volte sono resi più complicati proprio per via della telecamera che inquadra male l’ azione coprendovi la visuale o dandovi una prospettiva non sempre perfetta, il tutto è risolvibile tramite il movimento manuale con lo stick destro ma potrebbe volerci qualche istante per trovare la posizione migliore della camera.
Grafica ed audio
Graficamente Tearaway: Avventure di Carta se la cava bene, la riproduzione grafica del cartone alla base di ogni elemento è fatta in maniera coinvincente e molto simpatica. Dal punto di vista tecnico non rappresenta certamente le potenzialità grafiche permesse dalla Playstation 4, di contro però non risente neanche del fatto che si tratta di un porting da Playstation Vita visto lo stile adottato che non richiede modelli poligonali dettagliatissimi. Le scelte di design hanno permesso a Media Molecule di ottenere senza grossi problemi la risoluzione 1080p, il tutto poi gira a 60 frame senza problemi di fluidità o bug grafici.
Il comparto audio è buono, Media Molecule ha realizzato una colonna sonora originale che si sposa bene con l’ ambientazione ed anche a livello di sound design è stato fatto un lavoro molto convincente. Da segnalare poi che il gioco è interamente doppiato in italiano con una recitazione buona.
Considerazioni finali
Tearaway: Avventure di Carta è un buon prodotto dal prezzo invitante (49.99 € di listino), nonostante qualche problema di gameplay evidenziato in precedenza è comunque un titolo da consigliare a chi non l’ ha già giocato su Playstation Vita perchè rappresenta un’ esperienza più che un semplice gioco, titoli con un messaggio di fondo sono ormai merce rara e la produzione di Media Molecule rappresenta una vera chicca visto anche lo stile adottato.
Con una telecamera migliore ed un livello di sfida leggermente più alto sarebbe stato ancora meglio, peccato quindi per l’ occasione persa.
Con una telecamera migliore ed un livello di sfida leggermente più alto sarebbe stato ancora meglio, peccato quindi per l’ occasione persa.
Pro
- Splendida esperienza anche se non lunghissima
- Bello stile grafico
Contro
- Problemi di telecamera che rappresentano quasi l' unica difficoltà del gioco
- La fase creativa è troppo permissiva
- Ritmo un po' lento
Concordo sulla troppa libertà nel disegno, mi sono trovato in difficoltà svariate volte. Inoltre, mi spiace che non si possa giocare in due giocatori (con due messaggeri).
Per il resto, ciò che ho giocato mi è piaciuto ed aspetto il prossimo titolo Media Molecule.
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