Etrian Mystery Dungeon si propone come un interessante esperimento di crossover di due tipologie di JRPG che hanno avuto successo e riscontro in Giappone, tanto da varcarne i confini giungendo in occidente. Seppur diversi, hanno in comune un approccio di tipo classico al genere, in cui i dungeon e la loro gestione tattica la fanno di padrona, a discapito di trama e altri aspetti di contorno. Caratteristica non meno importante è che sono tosti, non certo per chi si avvicina al genere per la prima volta e con un atteggiamento casual.
La saga “Mistery Dungeon” è sicuramente più conosciuta, avendo avuto spinoff illustri: come non citare Chocobo Mistery Dungeon e Pokemon Mistery Dungeon? La saga di Etrian Odyssey, probabilmente, si presenta come un dungeon crawler ancora più tradizionale, alla Eye of the Beholder, con un sistema di mappatura che proprio sul 3DS aveva raggiunto l’eccellenza. Entrambe hanno caratteristiche ben riconoscibili e uniche, l’idea di Atlus di metterle insieme è decisamente intrigante.
La saga “Mistery Dungeon” è sicuramente più conosciuta, avendo avuto spinoff illustri: come non citare Chocobo Mistery Dungeon e Pokemon Mistery Dungeon? La saga di Etrian Odyssey, probabilmente, si presenta come un dungeon crawler ancora più tradizionale, alla Eye of the Beholder, con un sistema di mappatura che proprio sul 3DS aveva raggiunto l’eccellenza. Entrambe hanno caratteristiche ben riconoscibili e uniche, l’idea di Atlus di metterle insieme è decisamente intrigante.
Etrian Odyssey + Mistery Dungeon = Etrian Mystery Dungeon
Con due gameplay ben collaudati e apprezzati, il rischio di combinare un disastro è una ipotesi non così remota, alla fine si rischia di scontentare gli appassionati di entrambe le saghe. Spike Chunsoft agisce in modo saggio e consapevole, scegliendo con attenzione quali elementi pescare e producendo un mix eccellente e ben bilanciato.
Il gameplay viene preso dalla saga di Mistery Dungeon, ovvero affronterete i dungeon con massimo 4 avventurieri che seguono il personaggio principale in colonna. Durante l’esplorazione ogni singolo passo è considerato una azione: voi fate un passo, uno ne fanno anche i nemici. Vi sembrerà un dettaglio indifferente se vi trovate da soli in un corridoio, ben diversa la cosa è quando dovete affrontare dei nemici. Camminare vi fa anche guadagnare i punti saluti persi, tuttavia vi affaticherete e sarete costretti a mangiare o cambiare il personaggio a capo del gruppo, che verisimilmente è anche il più esposto agli attacchi nemici. Già tale elemento offre una certa componente tattica e vi costringerà a non agire in modo frettoloso, visto che avere un mago o un tiratore in prima linea può, se non si sta attenti, portare a conseguenze disastrose. Ancor peggio è quando si entra in una stanza con diversi nemici: in questo caso, a parte il primo della linea, se ovviamente si riesce a farli entrare nella stanza, i personaggi agiranno da soli attaccando gli avversari o supportando i compagni. Il loro comportamento può essere deciso nel dettaglio, scegliendo una per una quale abilità possono utilizzare da soli, o lasciato a dei pattern predefiniti più generici, nel caso non aveste voglia di gestire questo aspetto, che può portare via molto tempo. Se infatti vi porterete via per il dungeon solo 4 eroi, ne dovrete gestire diversi che risultano importanti e cruciali quando il gioco si fa duro, ma di questo ne parlerò più avanti. Alla fine del Dungeon trovate il boss che assolutamente non potete pensare di affrontare con leggerezza, perché se sbagliate le penalità sono pesantissime e non c’è modo di scappare quando vi sarete accorti di avere fatto il passo più lungo della gamba. Va segnalato come per questo scontro, ma anche momentaneamente nei dungeon se decidete di usare i punti boost, la modalità di controllo varia e gestirete tutti i 4 personaggi, uno alla volta. E’ un bel vantaggio, ma non vi basterà se non siete preparati, anche perchè i boss hanno la cattivissima abitudine di evocare decine di nemici a dare loro supporto e rischierete di essere in grande minoranza.
Le insidie non sono finite qui: mentre esplorate vi imbatterete in trappole che, in certi casi, soprattutto se iniziate ad essere un po’ spossati e carenti di oggetti di recupero, possono darvi il colpo di grazia, magari evocando almeno una mezza dozzina di avversari intorno a voi. Ma il problema più spinoso sono i D.O.E., dei nemici tosti che si generano in fondo al dungeon e cercano di raggiungere la superficie. Nel caso non li fermaste prima per voi sarà il fallimento, con le consuete e pesantissime conseguenze di cui vi parlerò in seguito. Ce la farete con solo 4 eroi a sconfiggere i mostri erranti, sopravvivere alle trappole, raggiungere e sconfiggere il boss senza farvi aggirare dai D.O.E? La risposta è probabilmente no, ed ecco che diventano cruciali i restanti eroi di riserva e la gestione della città, Aslarga, elementi in molti casi ereditati da Etrian Odyssey, così come lo è anche la gestione delle abilità speciali dei personaggi.
Il gameplay viene preso dalla saga di Mistery Dungeon, ovvero affronterete i dungeon con massimo 4 avventurieri che seguono il personaggio principale in colonna. Durante l’esplorazione ogni singolo passo è considerato una azione: voi fate un passo, uno ne fanno anche i nemici. Vi sembrerà un dettaglio indifferente se vi trovate da soli in un corridoio, ben diversa la cosa è quando dovete affrontare dei nemici. Camminare vi fa anche guadagnare i punti saluti persi, tuttavia vi affaticherete e sarete costretti a mangiare o cambiare il personaggio a capo del gruppo, che verisimilmente è anche il più esposto agli attacchi nemici. Già tale elemento offre una certa componente tattica e vi costringerà a non agire in modo frettoloso, visto che avere un mago o un tiratore in prima linea può, se non si sta attenti, portare a conseguenze disastrose. Ancor peggio è quando si entra in una stanza con diversi nemici: in questo caso, a parte il primo della linea, se ovviamente si riesce a farli entrare nella stanza, i personaggi agiranno da soli attaccando gli avversari o supportando i compagni. Il loro comportamento può essere deciso nel dettaglio, scegliendo una per una quale abilità possono utilizzare da soli, o lasciato a dei pattern predefiniti più generici, nel caso non aveste voglia di gestire questo aspetto, che può portare via molto tempo. Se infatti vi porterete via per il dungeon solo 4 eroi, ne dovrete gestire diversi che risultano importanti e cruciali quando il gioco si fa duro, ma di questo ne parlerò più avanti. Alla fine del Dungeon trovate il boss che assolutamente non potete pensare di affrontare con leggerezza, perché se sbagliate le penalità sono pesantissime e non c’è modo di scappare quando vi sarete accorti di avere fatto il passo più lungo della gamba. Va segnalato come per questo scontro, ma anche momentaneamente nei dungeon se decidete di usare i punti boost, la modalità di controllo varia e gestirete tutti i 4 personaggi, uno alla volta. E’ un bel vantaggio, ma non vi basterà se non siete preparati, anche perchè i boss hanno la cattivissima abitudine di evocare decine di nemici a dare loro supporto e rischierete di essere in grande minoranza.
Le insidie non sono finite qui: mentre esplorate vi imbatterete in trappole che, in certi casi, soprattutto se iniziate ad essere un po’ spossati e carenti di oggetti di recupero, possono darvi il colpo di grazia, magari evocando almeno una mezza dozzina di avversari intorno a voi. Ma il problema più spinoso sono i D.O.E., dei nemici tosti che si generano in fondo al dungeon e cercano di raggiungere la superficie. Nel caso non li fermaste prima per voi sarà il fallimento, con le consuete e pesantissime conseguenze di cui vi parlerò in seguito. Ce la farete con solo 4 eroi a sconfiggere i mostri erranti, sopravvivere alle trappole, raggiungere e sconfiggere il boss senza farvi aggirare dai D.O.E? La risposta è probabilmente no, ed ecco che diventano cruciali i restanti eroi di riserva e la gestione della città, Aslarga, elementi in molti casi ereditati da Etrian Odyssey, così come lo è anche la gestione delle abilità speciali dei personaggi.
Gestione dei personaggi, dei dungeon e di Aslarga
Se il gameplay dei dungeon deriva quasi totalmente da Mistery Dungeon, la parte gestionele è circa quella di Etrian Odyssey. Si parte della scelta del personaggio principale, di fatto il suo sesso e la sua classe. Potrete scegliere inizialmente tra Landsknecht, Protector, Runemaster, Medic, Gunner, Dancer ed Hexer, anche se ben presto diverranno disponibili anche Ninja, Sovereign e Wanderer. La scelta potete prenderla con relax, tanto non avrà vera rilevanza visto che sarete costretti sin da subito ad allargare il vostro party, che dovrà essere variegato e bilanciato, con almeno un combattente, forse un secondo, sicuramente qualcuno abile con le magie e qualcuno in grado di attaccare da lontano, senza dimenticare che un medico non fa mai male, anzi. Le scelte devono forza di cose essere ponderate e probabilmente adattate ai nemici che dovrete affrontare, le classi hanno caratteristiche peculiari nella statistiche, ma soprattutto hanno abilità uniche che potrete attivare e che fanno la vera differenza tra il successo e il fallimento. Ad ogni livello vi sarà donato un punto abilità che potrete distribuire per attivare o potenziare una skill, che in genere si attivano ad albero e richiedono qualche propedeuticità.
Come più volte ho accennato il vostro party avrà molto più componenti dei 4 che userete, per vostra fortuna non li dovrete usare tutti per farli livellare: quelli che staranno in città, ancor più se li terrete di guardia ai forti, aumenteranno di livello e rimarranno competitivi. Meno male direi, perché arriverete ad avere una ventina di personaggi e già il solo passarli per scegliere dove distribuire i punti abilità e aggiornare il loro equipaggiamento non è una attività da poco.
Ma cosa ve ne farete di tanti personaggi?
Vi ricordate i D.O.E. di cui vi ho parlato? Tali temibili nemici hanno la cattiva abitudine di risalire il dungeon e non sempre avrete la forza di affrontarli con solo 4 eroi. Per fermarli esistono comunque due opzioni, quella di provare ad affrontarli in 8 all’interno nel vostro forte, che potrebbe tra le altre cose anche donarvi preziosi bonus a seconda della sua tipologia, oppure sacrificare il forte e respingere il D.O.E., che torna così in fondo al Dungeon. Tuttavia i forti costano, quelli più potenti sono anche cari, per cui una buona tattica è quella di costruirne di livello basso solo per sacrificarli, fintanto non si è abbastanza forti da provare di affrontare il D.O.A. con i quattro membri attivi del vostro party e gli altri 4 di presidio al forte. Avere una costruzione all’interno di un dungeon garantisce che la struttura dei suoi livelli non cambierà più, seppur ogni singolo livello rimarrà, come stanze, casuale ogni volta che lo affronterete. In pratica le scale e il percorso che il D.O.E. affronterà rimarrà sempre lo stesso, in modo che potrete con facilità individuare alcune strettoie dove posizionare uno o due forti per evitare spiacevoli sorprese.
La città di Aslarga è infine divisa in quartieri, alcuni dei quali possono essere migliorati in modo che riceviate migliori bonus. Per esempio missioni e quest più redditizie, la possibilità di costruire forti più potenti, di allargare il vostro inventario, il numero di oggetti che potrete lasciare in città, di aumentare il numero di componenti della vostra squadra, di acquisiste l’opzione di fondere equipaggiamenti o di potenziarli grazie agli oggetti che raccoglierete nei dungeon. Gli stessi oggetti che, se portati al vostro fabbro, faranno in modo che vi vengano sbloccate nuove armi, armature ed artefatti: per avere equipaggiamenti più potenti, dovrete prima essere riusciti, con quelli che avete, a sconfiggere almeno un avversario più tosto dei precedenti. Il tutto ovviamente vi costerà soldi e materiali, l’unico modo per ottenerli e esplorare i dungeon e portare a termine le quest.
Come più volte ho accennato il vostro party avrà molto più componenti dei 4 che userete, per vostra fortuna non li dovrete usare tutti per farli livellare: quelli che staranno in città, ancor più se li terrete di guardia ai forti, aumenteranno di livello e rimarranno competitivi. Meno male direi, perché arriverete ad avere una ventina di personaggi e già il solo passarli per scegliere dove distribuire i punti abilità e aggiornare il loro equipaggiamento non è una attività da poco.
Ma cosa ve ne farete di tanti personaggi?
Vi ricordate i D.O.E. di cui vi ho parlato? Tali temibili nemici hanno la cattiva abitudine di risalire il dungeon e non sempre avrete la forza di affrontarli con solo 4 eroi. Per fermarli esistono comunque due opzioni, quella di provare ad affrontarli in 8 all’interno nel vostro forte, che potrebbe tra le altre cose anche donarvi preziosi bonus a seconda della sua tipologia, oppure sacrificare il forte e respingere il D.O.E., che torna così in fondo al Dungeon. Tuttavia i forti costano, quelli più potenti sono anche cari, per cui una buona tattica è quella di costruirne di livello basso solo per sacrificarli, fintanto non si è abbastanza forti da provare di affrontare il D.O.A. con i quattro membri attivi del vostro party e gli altri 4 di presidio al forte. Avere una costruzione all’interno di un dungeon garantisce che la struttura dei suoi livelli non cambierà più, seppur ogni singolo livello rimarrà, come stanze, casuale ogni volta che lo affronterete. In pratica le scale e il percorso che il D.O.E. affronterà rimarrà sempre lo stesso, in modo che potrete con facilità individuare alcune strettoie dove posizionare uno o due forti per evitare spiacevoli sorprese.
La città di Aslarga è infine divisa in quartieri, alcuni dei quali possono essere migliorati in modo che riceviate migliori bonus. Per esempio missioni e quest più redditizie, la possibilità di costruire forti più potenti, di allargare il vostro inventario, il numero di oggetti che potrete lasciare in città, di aumentare il numero di componenti della vostra squadra, di acquisiste l’opzione di fondere equipaggiamenti o di potenziarli grazie agli oggetti che raccoglierete nei dungeon. Gli stessi oggetti che, se portati al vostro fabbro, faranno in modo che vi vengano sbloccate nuove armi, armature ed artefatti: per avere equipaggiamenti più potenti, dovrete prima essere riusciti, con quelli che avete, a sconfiggere almeno un avversario più tosto dei precedenti. Il tutto ovviamente vi costerà soldi e materiali, l’unico modo per ottenerli e esplorare i dungeon e portare a termine le quest.
Pagherete cari i vostri errori: vietato fallire
In Etrian Mystery Dungeon non potete permettervi di prendere le cose alla leggera: un fallimento significa la perdita di tutti gli oggetti che vi siete portati con voi, del denaro e di uno dei vostri preziosissimi equipaggiamenti, magari per cui avete investito tempo e molte risorse. Scendere nel dungeon e fallire è una opzione che non potete prendere in considerazione, per esempio una volta ho perso per sempre una spada molto potente che avevo trovato e coltivato. Per fortuna ci sono, in genere, delle scorciatoie per scappare quando le cose si mettono veramente male, tuttavia tenete presente che quando un nemico uccide uno dei vostri PG diventa più forte e in genere si scatena una reazione a catena che rischia di renderlo così potente da disintegrarvi anche i restanti. Il vero problema sono poi i boss di fine dungeon, dai quali non potete scappare pena la sconfitta e le solite penalizzazioni.
Non ho, ad essere sincero, trovato al cosa frustrante, ma piuttosto uno stimolo a non giocare alla leggera. Se è vero che vi toccherà un po’ di grinding, altre volte basta armarvi in modo adeguato e trovare la giusta combinazione di personaggi. E’ anche vero che il boss non lo vedrete fintanto non proverete ad affrontarlo e che la prima volta potrebbe andarvi male, ma già il fatto che vi rimarrà l’esperienza fatta è sufficiente: il denaro, gli oggetti e gli equipaggiamenti più di valore potreste, se avete intenzione di fare qualcosa di avventato, momentaneamente parcheggiarli in città per poi avere abbastanza informazioni da affrontare il nemico in modo più consapevole.
Una difficoltà elevata, da parte mia, è solo una stimolo in più, anche perché alla fine non ho mai percepito gli ostacoli come inaffrontabili.
Non ho, ad essere sincero, trovato al cosa frustrante, ma piuttosto uno stimolo a non giocare alla leggera. Se è vero che vi toccherà un po’ di grinding, altre volte basta armarvi in modo adeguato e trovare la giusta combinazione di personaggi. E’ anche vero che il boss non lo vedrete fintanto non proverete ad affrontarlo e che la prima volta potrebbe andarvi male, ma già il fatto che vi rimarrà l’esperienza fatta è sufficiente: il denaro, gli oggetti e gli equipaggiamenti più di valore potreste, se avete intenzione di fare qualcosa di avventato, momentaneamente parcheggiarli in città per poi avere abbastanza informazioni da affrontare il nemico in modo più consapevole.
Una difficoltà elevata, da parte mia, è solo una stimolo in più, anche perché alla fine non ho mai percepito gli ostacoli come inaffrontabili.
Aspetti tecnici
Parto in primis facendovi notare la mancanza del paragrafo trama sia voluto. Il gioco vi getta nell’azione e solo in seguito vi è una blandissima trama, ma è così poco consistente che la noterete ben poco: alla fine il vostro solo obiettivo sarà quello di affrontare il dungeon di turno e uscirne più forti e soprattutto vivi. Il team non ha fatto comunque alcuno sforzo per renderla più appetibile, mancano proprio filmati e altri aspetti che avrebbero potuto coinvolgervi un po’, al massimo viene offerta qualche, non così interessante, sessione di dialogo.
Dal punto di vista grafico il gioco risulta molto semplice e non sfrutta certamente la console, tuttavia è piacevole visivamente e alcune piccoli dettagli, tipo i personaggi che cambiano aspetto a seconda dell’equipaggiamento, sono sicuramente un plus. Il sonoro è molto orecchiabile e mediamente ben curato, con delle belle BGM.
La longevità è elevata, alla fine i dungeon sono infiniti, gli avversari molti e prima di portare tutti i vostri personaggi al massimo ci vorrà davvero moltissimo. Nonostante questo il gioco è minato da una certa ripetitiva intrinseca del genere, ma la componente strategica e la difficoltà trovo diano abbastanza stimoli per farvi proseguire.
Dal punto di vista grafico il gioco risulta molto semplice e non sfrutta certamente la console, tuttavia è piacevole visivamente e alcune piccoli dettagli, tipo i personaggi che cambiano aspetto a seconda dell’equipaggiamento, sono sicuramente un plus. Il sonoro è molto orecchiabile e mediamente ben curato, con delle belle BGM.
La longevità è elevata, alla fine i dungeon sono infiniti, gli avversari molti e prima di portare tutti i vostri personaggi al massimo ci vorrà davvero moltissimo. Nonostante questo il gioco è minato da una certa ripetitiva intrinseca del genere, ma la componente strategica e la difficoltà trovo diano abbastanza stimoli per farvi proseguire.
Se cercate un buon dungeon crawler per giocatori tosti, probabilmente Etrian Mystery Dungeon offre il meglio che potete trovare su 3DS. E’ profondo, difficile, con tantissimi aspetti da gestire e approfondire, con una gestione casuale dei dungeon che lo rende quasi infinito. Ma, se vi approcciate come casual gamer o siete poco avvezzi al genere, lo potreste trovare anche frustrante, ripetitivo e non coinvolgente. Di certo è un buon gioco, ma è altrettanto vero che non è per tutti. Va comprato con cognizione di causa: se apprezzate il gameplay e la sfida che offre, sono certissimo che non vi deluderà e che ci spenderete sopra moltissime ore.
Pro
- Etrian Odyssey e Mistery Dungeon risultano molto ben integrati
- Bel sistema di classi e skill
- Interessante gestione dei Dungeon
- Scontri divertenti, stretegici e ostici
Contro
- Trama inesistente
- Un po' ripetitivo
- Par alcuni può risultare frustrante
- In inglese
Anche se quando muoio e perdo gli equipaggiamenti mi girano un po', ma alla fine anche questa alla fine la vedo come uno stimolo in più.
Ciao!
Tacchan
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