Da anni la tendenza di produrre remastered di titoli più o meno nuovi è aumentata, soprattutto con l'arrivo della current gen, riproponendo sul mercato vecchie perle (ma anche ciofeche) con lo scopo, non troppo velato, di attrarre i vecchi fan e coinvolgerne di nuovi. Eppure, da questa strategia di mercato, si può ottenere la possibilità di mettere le mani su giochi meno famosi in maniera più accessibile, tutto ciò senza dissanguarsi eccessivamente. Valkyria Chronicles Remastered è un ottimo esempio di quest'ultima sentenza: pubblicato del 2008 da Sega, Valkyria Chronicles esordì su PlayStation 3 come SRPG (Strategic Role Playing Game) ed ottenendo, dal suo piccolo successo di critica e pubblico, la nascita di un franchise che generò due sequel, oltre a diversi manga ed una serie animata. Ma da cosa è scaturito tutto questo apprezzamento verso Valkyria Chronicles? Per saperlo, vi invitiamo a leggere la nostra recensione.
Quando si parla di guerra ci si aspetta un titolo frenetico, ricco di esplosioni, con eroi indomiti pronti a ribaltare le sorti del conflitto. Ma Valkyria Chronicles, per fortuna, non è così. Ambientato nel continente di Europa, una versione alternativa del nostro stesso territorio, nell'anno 1935 EC, il gioco ci narra la storia di una guerra, intitolata (non a caso) Second Europan War, tramite l'uso di un libro, esattamente come se fosse la cronaca di un tempo passato. In questo periodo, le due enormi fazioni del continente, la East Europan Imperial Alliance e la Atlantic Federation, sono in guerra per ottenere un singolo minerale, fulcro di tutta l'economia e di cui entrambi i territori, ormai, scarseggiano: la Ragnite. Ma la storia che Valkyria Chronicles ci propone non riguarda nessuno di questi due imperi, bensì due ragazzi: Welkin Gunther ed Alicia Melchiott. Entrambi i protagonisti sono abitanti di Gallia, una piccola regione indipendente, ricca della Ragnite tanto agognata dalle due potenze che controllano Europa, motivo per cui l'Impero, senza troppi scrupoli, non esiterà ad invadere. E saranno proprio le tensioni dell'imminente conflitto a far incontrare Welkin, un semplice ragazzo di 22 anni con la passione per la natura, ed Alicia, una ragazza diciannovenne che adora sfornare il pane, introducendoli in una guerra disperata per proteggere il proprio paese, motivo per cui entrambi si arruoleranno.
Per quanto Welkin e Alicia si possano definire i protagonisti di Valkyria Chronicles, la definizione data non è propriamente corretta. Ciò che il gioco ci propone, in realtà, è la storia della Squadra 7, ovvero il team che verrà guidato da Welkin ed accompagnato da Alicia, Rosie, Largo, Isara e... chiunque noi preferiamo. Ebbene sì, in Valkyria Chronicles, la nostra squadra sarà formata dai soldati disponibili presso la Milizia che non saranno, come in altri titoli strategici, semplice carne da macello. Ognuno di essi ha un nome, un aspetto preciso, pregi, difetti, cose che ama ed altre che odia; questi personaggi, per quanto possano essere secondari rispetto a quelli sopracitati, hanno una loro vita e delle emozioni, ed è su questo aspetto che si basa la trama di Valkyria Chronicles. La guerra, in questo gioco, è solo uno sfondo per narrare le vicende di una squadra e di una nazione durante la difesa da una potenza incontrastabile, introducendo temi come il razzismo e mostrando, in più occasioni, che ogni soldato, al di fuori del campo di battaglia, ha una vita e una famiglia da cui tornare.
Ovviamente il titolo non riguarderà solo tematiche prettamente reali, ma mostrerà un lato fantasy incarnato dalla figura delle Valkyrie, esseri estremamente potenti di cui non si sa molto, ma che ricopriranno un ruolo centrale in tutta la storia, narrata tramite filmati e sequenze in stile visual novel. Alcune di esse saranno opzionali, ma saltarle non ci permetterebbe di capire ed apprezzare certi retroscena di alcuni eventi e personaggi, nonché di spezzare il ritmo tra uno scontro e l'altro.
Se la trama di Valkyria Chronicles è il fulcro del titolo, il gameplay non si rivela essere da meno: il gioco, come già anticipato, si svolgerà tramite l'uso di un libro illustrato con diverse immagini. Ognuna di esse, cliccandola ci farà accedere ad un contenuto tra filmati, scene in stile visual novel e battaglie, tutti elementi necessari per completare il capitolo e passare a quello successivo. Gli scontri che affronteremo saranno, in media, uno o massimo due per capitolo e, per quanto possano sembrare pochi, è dove passeremo gran parte del nostro tempo, poiché una singola battaglia potrà protrarsi anche per 30 o 40 minuti, senza contare eventuali ripetizioni dovute a sviste nella nostra strategia e che, in alcuni casi, potrà risultare frustrante. Valkyria Chronicles, infatti, ha una curva di difficoltà abbastanza ripida e che tenderà a punire parecchio coloro che si lanceranno alla carica senza gli opportuni accorgimenti, specialmente a causa della natura del gameplay che contraddistingue il titolo. Il gioco non propone un classico svolgimento a turni, in cui l'azione avviene soltanto nel momento in cui attaccheremo o subiremo un'offensiva nemica, ma risulta essere frutto di un'ibridazione con un TPS: i nostri soldati, come i nostri nemici, verranno mossi sul campo tramite l'uso dei CP (Control Points) e, durante lo spostamento, potremo venire attaccati in tempo reale dagli avversari, portandoci ad una morte veloce e certa nel caso non decidessimo di sfruttare coperture di ogni tipo, come i classici sacchi di sabbia.
Se il titolo può sembrare particolarmente frenetico per essere un SRPG non c'è da preoccuparsi poiché, durante il puntamento che ci permetterà di attaccare i nemici, il tempo sarà bloccato e ci permetterà di mirare con calma ai punti vitali degli avversari (i colpi alla testa, per esempio, saranno fondamentali per affrontare velocemente e nel miglior modo possibile una battaglia). Altro elemento strategico, ma ibridizzato ugualmente in tempo reale, sarà la capacità di spostamento offerta alle nostre truppe, che si potranno muovere sul campo di battaglia come in un TPS ma con una restrizione di metri indicata tramite una barra in fondo allo schermo e che varierà di lunghezza in base alla classe che utilizzeremo.
Le cinque classi offerte da Valkyria Chronicles, e la loro disposizione ad inizio conflitto, saranno essenziali per la riuscita ottimale dello scontro: avremo gli Scout, discretamente abili negli scontri e con una capacità di muoversi ineguagliabile, i Shocktrooper, distruttivi negli attacchi verso ogni soldato da distanza ravvicinata, i Lancer, unità resistenti armati con lanciamissili letali per i carri armati, gli Engineer, deboli negli scontri ma essenziali per ricaricare munizioni e HP di ogni unità sul campo e capaci di disinnescare mine antiuomo ed anticarro, ed infine gli Sniper, incapaci di spostamenti ampi ma letali grazie alla loro mira e capacità di effettuare colpi alla testa da distanze impensabili. Ovviamente il nostro compito non si limiterà al comando di queste unità, ma dovremo anche addestrarle ed equipaggiarle al meglio se vorremo sopravvivere alle diverse battaglie. Per aiutarci in ciò avremo a disposizione la sezione Headquarters, divisa in alcune sottosezioni tra cui Training Field e R&D Facility, in cui potremo utilizzare punti esperienza guadagnati per far salire di livello, a nostro piacimento, le varie classi o spendere i soldi ottenuti per migliorare le armi, magari rendendole più precise o aggiungendoci effetti per infliggere svantaggi al nemico. Allo stesso modo potremo potenziare il nostro carro armato, Edelweiss, per renderlo ulteriormente devastante o migliorare le sue difese, in quanto la sua distruzione sarà un game over garantito.
Oltre alle azioni sopracitate, in Headquarters saranno disponibili diverse attività, dalla gestione della nostra squadra alla possibilità di visitare il cimitero per rendere omaggio ai nostri compagni caduti, senza dimenticare la possibilità di acquistare degli episodi speciali dedicati a certi personaggi, completi di filmati e battaglie extra da affrontare, o di avere un'udienza con la principessa di Gallia che ci garantirà medaglie al valore o armi uniche per ricompensarci delle nostre prodezze nei conflitti armati che affronteremo. Nel caso non ci bastassero i soldi, i punti esperienza o avessimo semplicemente voglia di provare qualche strategia, potremo dedicarci alla sezione Skirmishes, dove potremo combattere battaglie a diversi livelli di difficoltà su svariate mappe. Tutte queste opportunità, unite ad una modalità storia completa ed appagante a cui seguirà un'eventuale Nuovo Gioco +, ci garantiranno ore ed ore di divertimento: se per la trama spenderemo all'incirca 30 ore, per ottenere tutti i riconoscimenti possibili e potenziare al massimo il nostro piccolo esercito arriveremo anche sulle 70 ore di gioco.
Il comparto tecnico di Valkyria Chronicles Remastered trae vantaggio dall'hardware di PlayStation 4, offrendo una risoluzione di 1080p e 60 frame al secondo, garantendo un'esperienza fluida e particolarmente piacevole da osservare. Lo stile grafico adottato, inoltre, è uno degli aspetti più intriganti del titolo: tutto, dai personaggi alle ambientazioni, è raffigurato con uno cel-shading particolare, mirato a mostrare le scene come un coloratissimo album disegnato a matita e ricco di onomatopee, in totale contrapposizione alla cruda tematica della guerra descritta. Non aspettatevi quindi una grafica superlativa o ultrarealistica, quanto un semplice raffinamento di ciò che venne già offerto nel 2008 su PlayStation 3. La soundtrack del titolo, invece, si sposa perfettamente con le varie situazioni in cui ci troveremo, utilizzando toni “forti”, che ci ricorderanno più volte di essere al centro di una guerra, ma anche musiche decisamente più “dolci”, adatte a quei momenti di introspezione dei personaggi. Una piccola nota dolente la possiamo trovare nella localizzazione del titolo: a fronte di un doppio audio inglese/giapponese, ci ritroviamo con l'assenza di una traduzione italiana, rimanendo perplessi su questa evidente mancanza.
TRAMA
Quando si parla di guerra ci si aspetta un titolo frenetico, ricco di esplosioni, con eroi indomiti pronti a ribaltare le sorti del conflitto. Ma Valkyria Chronicles, per fortuna, non è così. Ambientato nel continente di Europa, una versione alternativa del nostro stesso territorio, nell'anno 1935 EC, il gioco ci narra la storia di una guerra, intitolata (non a caso) Second Europan War, tramite l'uso di un libro, esattamente come se fosse la cronaca di un tempo passato. In questo periodo, le due enormi fazioni del continente, la East Europan Imperial Alliance e la Atlantic Federation, sono in guerra per ottenere un singolo minerale, fulcro di tutta l'economia e di cui entrambi i territori, ormai, scarseggiano: la Ragnite. Ma la storia che Valkyria Chronicles ci propone non riguarda nessuno di questi due imperi, bensì due ragazzi: Welkin Gunther ed Alicia Melchiott. Entrambi i protagonisti sono abitanti di Gallia, una piccola regione indipendente, ricca della Ragnite tanto agognata dalle due potenze che controllano Europa, motivo per cui l'Impero, senza troppi scrupoli, non esiterà ad invadere. E saranno proprio le tensioni dell'imminente conflitto a far incontrare Welkin, un semplice ragazzo di 22 anni con la passione per la natura, ed Alicia, una ragazza diciannovenne che adora sfornare il pane, introducendoli in una guerra disperata per proteggere il proprio paese, motivo per cui entrambi si arruoleranno.
Per quanto Welkin e Alicia si possano definire i protagonisti di Valkyria Chronicles, la definizione data non è propriamente corretta. Ciò che il gioco ci propone, in realtà, è la storia della Squadra 7, ovvero il team che verrà guidato da Welkin ed accompagnato da Alicia, Rosie, Largo, Isara e... chiunque noi preferiamo. Ebbene sì, in Valkyria Chronicles, la nostra squadra sarà formata dai soldati disponibili presso la Milizia che non saranno, come in altri titoli strategici, semplice carne da macello. Ognuno di essi ha un nome, un aspetto preciso, pregi, difetti, cose che ama ed altre che odia; questi personaggi, per quanto possano essere secondari rispetto a quelli sopracitati, hanno una loro vita e delle emozioni, ed è su questo aspetto che si basa la trama di Valkyria Chronicles. La guerra, in questo gioco, è solo uno sfondo per narrare le vicende di una squadra e di una nazione durante la difesa da una potenza incontrastabile, introducendo temi come il razzismo e mostrando, in più occasioni, che ogni soldato, al di fuori del campo di battaglia, ha una vita e una famiglia da cui tornare.
Ovviamente il titolo non riguarderà solo tematiche prettamente reali, ma mostrerà un lato fantasy incarnato dalla figura delle Valkyrie, esseri estremamente potenti di cui non si sa molto, ma che ricopriranno un ruolo centrale in tutta la storia, narrata tramite filmati e sequenze in stile visual novel. Alcune di esse saranno opzionali, ma saltarle non ci permetterebbe di capire ed apprezzare certi retroscena di alcuni eventi e personaggi, nonché di spezzare il ritmo tra uno scontro e l'altro.
GAMEPLAY
Se la trama di Valkyria Chronicles è il fulcro del titolo, il gameplay non si rivela essere da meno: il gioco, come già anticipato, si svolgerà tramite l'uso di un libro illustrato con diverse immagini. Ognuna di esse, cliccandola ci farà accedere ad un contenuto tra filmati, scene in stile visual novel e battaglie, tutti elementi necessari per completare il capitolo e passare a quello successivo. Gli scontri che affronteremo saranno, in media, uno o massimo due per capitolo e, per quanto possano sembrare pochi, è dove passeremo gran parte del nostro tempo, poiché una singola battaglia potrà protrarsi anche per 30 o 40 minuti, senza contare eventuali ripetizioni dovute a sviste nella nostra strategia e che, in alcuni casi, potrà risultare frustrante. Valkyria Chronicles, infatti, ha una curva di difficoltà abbastanza ripida e che tenderà a punire parecchio coloro che si lanceranno alla carica senza gli opportuni accorgimenti, specialmente a causa della natura del gameplay che contraddistingue il titolo. Il gioco non propone un classico svolgimento a turni, in cui l'azione avviene soltanto nel momento in cui attaccheremo o subiremo un'offensiva nemica, ma risulta essere frutto di un'ibridazione con un TPS: i nostri soldati, come i nostri nemici, verranno mossi sul campo tramite l'uso dei CP (Control Points) e, durante lo spostamento, potremo venire attaccati in tempo reale dagli avversari, portandoci ad una morte veloce e certa nel caso non decidessimo di sfruttare coperture di ogni tipo, come i classici sacchi di sabbia.
Se il titolo può sembrare particolarmente frenetico per essere un SRPG non c'è da preoccuparsi poiché, durante il puntamento che ci permetterà di attaccare i nemici, il tempo sarà bloccato e ci permetterà di mirare con calma ai punti vitali degli avversari (i colpi alla testa, per esempio, saranno fondamentali per affrontare velocemente e nel miglior modo possibile una battaglia). Altro elemento strategico, ma ibridizzato ugualmente in tempo reale, sarà la capacità di spostamento offerta alle nostre truppe, che si potranno muovere sul campo di battaglia come in un TPS ma con una restrizione di metri indicata tramite una barra in fondo allo schermo e che varierà di lunghezza in base alla classe che utilizzeremo.
Le cinque classi offerte da Valkyria Chronicles, e la loro disposizione ad inizio conflitto, saranno essenziali per la riuscita ottimale dello scontro: avremo gli Scout, discretamente abili negli scontri e con una capacità di muoversi ineguagliabile, i Shocktrooper, distruttivi negli attacchi verso ogni soldato da distanza ravvicinata, i Lancer, unità resistenti armati con lanciamissili letali per i carri armati, gli Engineer, deboli negli scontri ma essenziali per ricaricare munizioni e HP di ogni unità sul campo e capaci di disinnescare mine antiuomo ed anticarro, ed infine gli Sniper, incapaci di spostamenti ampi ma letali grazie alla loro mira e capacità di effettuare colpi alla testa da distanze impensabili. Ovviamente il nostro compito non si limiterà al comando di queste unità, ma dovremo anche addestrarle ed equipaggiarle al meglio se vorremo sopravvivere alle diverse battaglie. Per aiutarci in ciò avremo a disposizione la sezione Headquarters, divisa in alcune sottosezioni tra cui Training Field e R&D Facility, in cui potremo utilizzare punti esperienza guadagnati per far salire di livello, a nostro piacimento, le varie classi o spendere i soldi ottenuti per migliorare le armi, magari rendendole più precise o aggiungendoci effetti per infliggere svantaggi al nemico. Allo stesso modo potremo potenziare il nostro carro armato, Edelweiss, per renderlo ulteriormente devastante o migliorare le sue difese, in quanto la sua distruzione sarà un game over garantito.
Oltre alle azioni sopracitate, in Headquarters saranno disponibili diverse attività, dalla gestione della nostra squadra alla possibilità di visitare il cimitero per rendere omaggio ai nostri compagni caduti, senza dimenticare la possibilità di acquistare degli episodi speciali dedicati a certi personaggi, completi di filmati e battaglie extra da affrontare, o di avere un'udienza con la principessa di Gallia che ci garantirà medaglie al valore o armi uniche per ricompensarci delle nostre prodezze nei conflitti armati che affronteremo. Nel caso non ci bastassero i soldi, i punti esperienza o avessimo semplicemente voglia di provare qualche strategia, potremo dedicarci alla sezione Skirmishes, dove potremo combattere battaglie a diversi livelli di difficoltà su svariate mappe. Tutte queste opportunità, unite ad una modalità storia completa ed appagante a cui seguirà un'eventuale Nuovo Gioco +, ci garantiranno ore ed ore di divertimento: se per la trama spenderemo all'incirca 30 ore, per ottenere tutti i riconoscimenti possibili e potenziare al massimo il nostro piccolo esercito arriveremo anche sulle 70 ore di gioco.
GRAFICA E SONORO
Il comparto tecnico di Valkyria Chronicles Remastered trae vantaggio dall'hardware di PlayStation 4, offrendo una risoluzione di 1080p e 60 frame al secondo, garantendo un'esperienza fluida e particolarmente piacevole da osservare. Lo stile grafico adottato, inoltre, è uno degli aspetti più intriganti del titolo: tutto, dai personaggi alle ambientazioni, è raffigurato con uno cel-shading particolare, mirato a mostrare le scene come un coloratissimo album disegnato a matita e ricco di onomatopee, in totale contrapposizione alla cruda tematica della guerra descritta. Non aspettatevi quindi una grafica superlativa o ultrarealistica, quanto un semplice raffinamento di ciò che venne già offerto nel 2008 su PlayStation 3. La soundtrack del titolo, invece, si sposa perfettamente con le varie situazioni in cui ci troveremo, utilizzando toni “forti”, che ci ricorderanno più volte di essere al centro di una guerra, ma anche musiche decisamente più “dolci”, adatte a quei momenti di introspezione dei personaggi. Una piccola nota dolente la possiamo trovare nella localizzazione del titolo: a fronte di un doppio audio inglese/giapponese, ci ritroviamo con l'assenza di una traduzione italiana, rimanendo perplessi su questa evidente mancanza.
CONCLUSIONI FINALI
Valkyria Chronicles è un ottimo SRPG, adatto a chi cerca un titolo soddisfacente ed impegnativo, capace di trasportarci nel suo mondo, immergendoci nelle sue vicende ed offrendoci un'esperienza appagante. La versione Remastered, grazie al suo prezzo e ad un'ottima limited esclusiva per l'Europa, è l'opportunità perfetta per introdursi in questa serie o ritornarci, nel caso avessimo già apprezzato l'originale su PlayStation 3. Nell'eventualità non conosciate l'inglese, tuttavia, sarà molto difficile comprendere il gioco in sé, a causa della presenza di sottotitoli unicamente in tale lingua.
Pro
- Storia coinvolgente ed emozionante
- Gameplay tattico ed appagante
- Una gioia per gli occhi e per le orecchie
Contro
- Le battaglie, a volte, possono risultare frustranti
- Assenza di una localizzazione italiana
Ho la versione PS3 e, mi cospargo il capo di cenere, non sono mai riuscita a finirlo, mi sono bloccata in una missione che non riuscivo a portare a termine. Purtroppo io e qualsivoglia elemento strategico siamo due linee parallele! T___T Comunque a livello di trama, personaggi (se mi morivano i preferiti rifacevo le missioni perché ci restavo troppo male) ed estetica mi piaceva davvero tanto.
La cosa che più amavo erano le onomatopee: ra-ta-ta-ta-ta! XD
Lo spolpai quando uscì su ps3, conto di recuperare anche questa edizione non appena calerà di prezzo.
Consiglio a tutti gli amanti dei jrpg/strategici di dargli un' opportunità, ovviamente a patto di accettare qualche limite dovuto al comparto tecnico.
Continuo a non capire perché sega non abbia mai localizzato in inglese il terzo capitolo.
Spero vivamente che il nuovo gioco di prossima uscita dedicato alla saga non mi deluda, ma da quello che ho visto hanno un po' snaturato la componente strategica...
Vedremo.
Stesso discorso di FF Type-0, è uscito quando ormai in occidente non c'era più mercato per la PSP, console che invece ha avuto una assurda longevità in Giappone. Spero in futuro possano ripescare anche il 2 e il 3, magari solo in digitale sullo store, ma ci conto poco.
Vero, però type 0 la square l' ha riproposto, male, ma l' ha riproposto.
Il secondo capitolo l' ho recuperato e giocato su ps vita scaricandolo dallo store.
Del terzo (che mi sembra di capire che sia davvero valido) nessuna traccia.
L' unica soluzione è una psp modificata e una patch con la traduzione amatoriale.
Gioco assolutamente da recuperare per chi non ci ha mai giocato ed anche per i nostalgici come me
Piuttosto mi lamenterei della poca sinergia delle classi, soprattutto in un'ottica di NG+, dove praticamente ogni giocatore si ritroverà ad abusare l'accoppiata scout + ordini per ottenere con facilità il rank A in tutte le missioni. (c'è un'interessante mod per la versione pc il cui focus dovrebbe proprio essere un maggior bilanciamento tra le classi e la necessità di usare strategie complesse per finire le mission. Mi sono ripromesso di provarlo prima o poi.)
Sul fronte lingua onestamente mi lamenterei della qualità della traccia inglese più che lamentarmi dell'assenza dell'italiana.
Infatti (se ti stavi riferendo alla recensione) non ho utilizzato il termine "difficile" ma "frustrante", e non a caso: se mi conferisci Edelweiss come carro armato (la cui distruzione = game over) con un radiatore illuminato con scritto "Sparate qui!" ed il gioco utilizza un respawn random di nemici (capitolo 15) o degli eventi scriptati sbilanciati (capitolo 7) che portano ad una morte praticamente certa (almeno la prima volta che si affrontano, con la consapevolezza di essere totalmente all'oscuro di ciò che accadrà), la frustrazione di aver perso del tempo per la battaglia inutilmente ci sarà.
Riguardo allo sbilanciamento degli scout (o meglio, di Alicia), non è un qualcosa di negativo che influisce sull'esperienza di gioco quanto uno dei mille exploit che nascono in ogni gioco, specialmente in ambito RPG (Demon's Souls, per esempio, diventa una barzelletta utilizzando la magia eppure il gioco è stupendo comunque).
Riguardo alla lingua penso ci sia tutta la libertà di lamentarsi di una assenza di localizzazione italiana: se rilasci un gioco fortemente basato sulla trama sul suolo italiano, ovviamente è difficile non inserire tale elemento nei contro (dell'acquisto). Dopotutto non stiamo parlando di un picchiaduro o di un gioco di corse dove l'unica cosa che conta è il gameplay.
Il doppiaggio inglese, infine, può piacere e non piacere (non è il top, ma neanche una schifezza) ma neanche esso è un "contro" poiché c'è la scelta di utilizzare l'audio giapponese in alternativa. O dovremmo scrivere che Uncharted 4, per esempio, ha un pessimo doppiaggio tedesco tra i difetti?
Io il capitolo 7 l'ho fatto al primo colpo e onestamente non mi pare di aver avuto problemi di respawn dei nemici nel capitolo 15 (al massimo di Selvaria con il ruhm che se non calcoli bene il posizionamento della truppe è game over, ma il salvataggio esiste apposta per evitare questi problemi).
Continuo a non essere d'accordo (e per altro non trovo frustrante dover rifare una missione 2 volte, capirei 4 o 5, ma 2?).
Ma secondo me Demon's Souls non è un gioco così difficile come si crede.
Dovrei finirlo (ce l'ho ancora lì su ps3 che mi aspetta), ma per quel che ho giocato basta avere un'arma con un moveset decente (usavo l'alabarda a due mani) e puoi arare senza problemi quasi tutti i nemici che trovi.
Ma non era nemmeno questo il punto, puoi fare 30 ore di skirmish e arrivare con tutti a livello 20 in Valkyria Chronicles e farlo diventare facilissimo.
Il problema è che comunque se vuoi buoni rank sempre andrai ad utilizzare solo gli scout, e in uno strategico onestamente mi pare una pecca visto che è il gameplay è quello e il rank A è uno degli obiettivi.
Sì, ma i sottotitoli sono quelli dell'audio inglese, quindi tutte le aggiunte ridicole di caratterizzazione dei personaggi te le tieni pari pari.
Poi ovviamente ognuno è libero di pensare che un jrpg di nicchia che ai tempi aveva venduto meno di 200k copie in tutta Europa debba avere italiano, io onestamente credo si possa anche capire le logiche dei publisher e nel 2016 evitare anche di metterlo nei contro.
Ma a ognuno il suo.
Partiamo dal presupposto che una recensione serve principalmente per indirizzare all'acquisto di un titolo, cercando di essere quanto più oggettivi possibile e tenendo conto di una massa, non guardando esclusivamente nel proprio giardino.
Detto ciò: avrai fatto il capitolo 7 al primo tentativo, io ho preso il Rank A in quella missione al secondo tentativo, senza personaggi potenziati o altro. Per noi è stato difficile? No, ma un giocatore nella media potrebbe trovarsi spiazzato e in condizione di ripetere il tutto (non solo 2 volte, probabilmente anche di più).
Allo stesso modo nessun RPG è difficile se si passa alla condizione di grindare per tutte quelle ore ma un giocatore, sempre nella media, tenderà ad andare sparato verso la fine della storia, senza passare ore e ore a farmare per avere i personaggi al massimo della potenza al primo scoglio che incontrerà.
La facilità con si possono prendere i rank A può essere contestabile ma bisogna comunque tenere conto che è un titolo che premia la capacità di conquistare velocemente la base nemica, nella maggior parte dei casi, non di distruggere le truppe nemiche in pochi turni come in altri strategici (e nelle missioni in cui c'è tale obiettivo, come nel capitolo 7, gli scout sono essenzialmente inutili per una buona riuscita).
E la traduzione inglese, per quel che capisco di giapponese, non sarà accurata al 100% in termini di espressioni e quant'altro, ma i personaggi non sono assolutamente snaturati. Non stiamo parlando di adattamenti by Mediaset o simili, per fare un esempio.
Per concludere, sempre riferendosi alla premessa, posso consigliare un gioco fantastico (anche se di nicchia) ma senza l'italiano in tale territorio, per quanto non mi possa tangere minimamente questa assenza? Sì, ma facendo notare tale caratteristica nei contro, perché non tutti sanno l'inglese quantomeno discretamente. Teniamo conto, inoltre, che questa è la terza volta che Valkyria Chronicles esce sul mercato, quindi una traduzione può sempre aiutare nell'espandere il bacino di utenza in vista dei sequel. E' vero, siamo nel 2016 e l'inglese dovrebbe essere una lingua comune per tutti, ma tutto ciò non è ancora una realtà, sia per il livello di istruzione garantito sia per questioni personali.
A ognuno il suo, certo, ma teniamo conto che non siamo tutti uguali
Massì, chiaro, e io ho avuto un culo tremendo con il posizionamento, se no pure io avrei dovuto ripeterla.
Però davvero, io mi sono divertito un casino a capire i miei errori e a volte iniziare di nuovo la missione.
Essendo tutte le missioni mai troppo lunghe secondo me il gioco è abbastanza bilanciato per non risultare frustrante anche per il neofita.
Ma in parte capisco la tua opinione (probabilmente un livello di difficoltà da settare avrebbe risolto, ma onestamente io credo sia più stimolante così anche per il giocatore casuale).
Ma io in realtà contesto che la strategia per l'80% dei rank A sia scout + i soliti due ordini.
Mi sarebbe piaciuto dover pensare a strategie "complesse" per farli.
Magari è una mia pippa mentale ma secondo me la cosa va un po' a inficiare la rigiocabilità.
(e io nel capitolo 7 usavo gli scout per fare fuori i radiatori, non direi che sono inutili, anche se ovviamente non tirano giù loro il carro).
Dipende cosa intendi con snaturati, per me è veramente brutto aggiungere pezzi di frase che c'entrano 0 con il carattere dei personaggi o aggiungere dell'inutile spocchia ad Alicia perché è una donna militare e quindi deve sembrare un marine americano pieno di sé.
I primi capitoli li ho davvero digeriti a fatica, poi ho iniziato a farci un po' meno caso o forse si sono presi meno libertà.
Se un anime avesse dei sottotitoli così io non lo prenderei, giusto per dire.
Poi di un gioco a me interessa prima di tutto il gameplay quindi chiudo un occhio, però è stato molto spiacevole.
Sull'italiano conta che essendo appunto l'ennesima riedizione si aspetteranno vendite molto basse, temo che ulteriori localizzazioni non siano proprio nemmeno state considerate.
E comunque intendiamoci, fai benissimo a segnalarlo, ma penso che ormai i fan dei jrpg e dei titoli di nicchia sappiano benissimo che dovranno scendere a compromessi da questo punto di vista.
Poco da farci purtroppo.
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