Il 2016 è un anno molto importante per la saga di Dragon Quest, poiché coincide con il 30esimo anniversario dall'uscita del primo capitolo della saga di JRPG ideata da Yuji Horii per Enix. Il 27 maggio 1986 usciva, infatti, in Giappone su Famicom Dragon Quest, il primo gioco di ruolo nipponico per console casalinghe. Da allora la saga ha avuto nel Paese del Sol Levante un successo immenso, grazie anche al contributo di geni come il character designer Akira Toriyama e il compositore Koichi Sugiyama. Tra capitoli principali e numerosi spin-off, la saga è giunta fino ai giorni nostri, e pare che il suo successo sia destinato a durare ancora a lungo. Nonostante ciò, in Europa la serie non ha mai preso veramente il volo. Il primo capitolo ad arrivare fu Dragon Quest VIII: L'odissea del re maledetto per PlayStation 2 nel 2006, e successivamente anche porting/remake di altri capitoli numerati, come i primi sei su dispositivi mobile, di cui IV-V-VI anche su Nintendo DS insieme al IX. Arrivò in Europa anche qualche spin-off, ma dal 2012 alla fine del 2015 ci fu un completo vuoto: nessun nuovo capitolo -numerato, remake, o spin-off che fosse- giungeva al di fuori del Giappone, dove invece la produzione di giochi della serie continuava senza sosta, soprattutto su console Nintendo. A ottobre dello scorso anno Square Enix portò finalmente Dragon Quest Heroes in Occidente su PlayStation 4, ridando fiducia ai fan, che attendevano soprattutto l'arrivo dei remake di Dragon Quest VII e VIII su Nintendo 3DS. L'attesa fu ripagata: Nintendo annunciò infatti che tra il 2016 e il 2017 entrambi i capitoli sarebbero arrivati nei nostri territori! Per la prima volta giungerà, quindi, in Europa Dragon Quest VII: Frammenti di un mondo dimenticato, titolo uscito originariamente 16 anni fa su PlayStation. Il remake è stato rilasciato nel 2013 in Giappone e il 16 settembre 2016 potremo trovarlo anche noi nei negozi e sul Nintendo eShop. Il titolo è un progetto ambizioso: l'intero gioco, che originariamente era in 2D con solo qualche modello tridimensionale, è stato infatti ricostruito completamente in 3D, con tanto di visione stereoscopica peculiare della console portatile di Nintendo. Dragon Quest VII è tornato a nuova vita, tradotto e adattato completamente in italiano!
Nel 2000, Enix preferì puntare sulla quantità di contenuti più che sulla grafica. Da questa decisione nacque Dragon Quest VII, il capitolo più longevo dell'intera saga e uno tra i più lunghi JRPG di sempre, tanto da poter necessitare quasi 200 ore per essere portato a compimento nella sua storia principale. In particolare, ad essere troppo lunga era la parte iniziale, che poteva richiedere quasi 4-5 ore di gioco prima di vedere il primo combattimento contro dei miseri slime. Questa caratteristica mal si sposa con la concezione moderna di videogioco, in cui l'immediatezza fa da padrona. Ecco perché Square Enix ha saggiamente deciso di ridurre questa parte introduttiva a circa 40-60 minuti, senza intaccare la trama di fondo. Anche i momenti di grinding e farming sono stati ridotti notevolmente, rendendo così la narrazione più fluida.
Il protagonista è Auster (ma potremo dargli qualunque nome), il figlio del miglior pescatore di Baia Sardina, nel piccolo Regno di Estard, una pacifica isoletta considerata dai suoi abitanti l'unica al mondo. Insieme all'amica Maribel, figlia del sindaco di Baia Sardina, e all'amico Kiefer, principe di Estard, il protagonista indaga sul passato del mondo, in quanto non convinto che la sua sia l'unica isola del globo. Un giorno i tre ragazzi scoprono uno strano tempio in cui, posizionando degli antichi frammenti su delle colonne particolari, si viene catapultati in un territorio completamente diverso. I giovani scopriranno ben presto di essere stati trasportati nel passato su un'isola differente, in un momento in cui la popolazione locale era in grave pericolo. Risolti i problemi di un'isola e tornati al presente, i tre scopriranno che quella ha fatto ora il suo ritorno nel loro tempo! Il Re di Estard, inizialmente contrario, darà poi il permesso ai ragazzi di proseguire nelle loro avventure e far riemergere tutte le isole del mondo. Inizia così un'epica avventura alla ricerca delgli antichi frammenti da posizionare nel tempio. I tre nei loro viaggi nel tempo capiranno che in passato una potente minaccia aveva tentato di conquistare il mondo, facendo attaccare ai mostri tutte le città e villaggi esistenti. Conosceranno, però, anche nuovi compagni -Rolf, Mervyn e Aisha- disposti ad unirsi a loro nella ricerca delle verità che legano passato e presente e nella lotta contro il male. La storia è piuttosto lunga, ma inevitabilmente non tutti i momenti sono ugualmente interessanti. Non sempre, infatti, risolvere i problemi in un'isola porta a reali sviluppi nella trama generale, costituendo così una sorta di sottotrama obbligatoria.
Il mondo di gioco è stato ricostruito completamente in 3D e il risultato è molto soddisfacente. Non avrebbe guastato, però, qualche espressione facciale in più nei modelli dei personaggi che tendono a non esprimere mai visivamente le loro emozioni. Per il resto i dettagli sono più che buoni e non è male anche la visione in 3D stereoscopico. A causa di questi cambiamenti grafici, quando ci troveremo nella world map, la telecamera sarà sempre in terza persona dietro ai protagonisti, mentre invece nelle città e nei dungeon sarà dall'alto come in passato, con una resa che ricorda molto i capitoli numerati usciti su Nintendo DS. Quasi ovunque è anche possibile ruotare la telecamera grazie ai tasti dorsali, metodo utilissimo per scoprire passaggi od oggetti nascosti dietro a edifici o rocce. Durante i nostri viaggi saremo sempre accompagnati dalla mappa locale, visibile nel touch screen, assieme ad un utile e inedito radar che ci segnala l'eventuale presenza di un frammento da raccogliere. Un'altra importante novità di questo remake è la quasi totale assenza di scontri casuali, sostituiti nella world map e nei dungeon da nemici ben visibili, così che stia al giocatore decidere o meno se ingaggiare la battaglia. Peccato che la cosa non in tutti i luoghi funzioni alla perfezione. In certi dungeon dai passaggi molto stretti, i nemici a schermo sono quasi peggio degli incontri casuali! Lo spawn, infatti, è mal gestito con troppi mostri in zone estremamente strette in cui è impossibile evitarli, ancor più se ne compaiono in continuazione e sono tutti così aggressivi da correrti incontro! Per gli spazi aperti o più larghi invece non c'è alcun tipo di problema, in quanto continuando a correre in una direzione è facile seminare i mostri, che abbandoneranno l'idea di inseguirci in breve tempo. Le uniche occasioni in cui rimangono gli scontri casuali sono i viaggi per mare.
Le battaglie hanno sempre il solito intramontabile gameplay a turni caratteristico della saga. Potremo scegliere se imporre delle tattiche ai nostri personaggi oppure se dare comandi manualmente a ogni turno. Le azioni disponibili sono sempre attacco normale, difesa, fuga, uso di oggetti trasportati, lancio di magie o di abilità. Anche l'equipaggiamento mantiene la classica suddivisione in arma, armatura, elmo, scudo e accessori. Da un certo punto dell'avventura in poi sarà anche possibile scegliere per i personaggi una determinata Vocazione (i job, le classi per intenderci) tra più di 50 disponibili! Tra queste ci sono sia quelle classiche sia altre completamente nuove, tra cui molte che si possono combinare per dar vita ad una Vocazione più avanzata e potente. Da non dimenticare che ora le Vocazioni cambieranno immediatamente l'aspetto dei personaggi. Nel corso del gioco si potranno reclutare anche i mostri sconfitti in battaglia, e non mancheranno delle Vocazioni specifiche per loro! Un'altra novità legata ai mostri e alle funzionalità Street Pass della console, è la ricerca di speciali tavolette. Si potranno, infatti, mandare i propri mostri in giro per il mondo a raccogliere delle tavolette che sbloccheranno un dungeon inedito creato proceduralmente, in modo simile alle mappe di Dragon Quest IX. Questi dungeon potranno poi essere condivisi via Street Pass per giocare nei livelli trovati dagli altri giocatori.
Dragon Quest VII è un titolo al medesimo tempo accessibile e complesso. Accessibile perché le meccaniche di base sono assimilabili in breve tempo, complesso perché il combat system offre molti spunti diversi. Anche l'esplorazione e proseguire con la storia potrebbe non essere così immediato, ma fortunatamente in nostro aiuto ci saranno dei personaggi chiave che ci indirizzeranno sulla retta via se gli parliamo in un momento di difficoltà. Dragon Quest VII è infatti un gioco in cui è fondamentale parlare con gli NPC e i propri compagni di squadra per avere indizi utili sul proseguimento dell'avventura. Gli sceneggiatori sono stati talmente meticolosi da inserire numerosissimi dialoghi a seconda del momento della storia che stiamo giocando, così da invogliare i giocatori a parlare nuovamente con i vari personaggi per scoprire qualche dettaglio in più o anche solo per farsi qualche risata. Può risultare un'attività che porterà via diverse ore di gioco complessivamente, ma non parlare con gli NPC e i propri compagni sarebbe come togliere una sostanziosa fetta alla torta che è il gioco completo. E poi, perché non dovremmo spendere del tempo a chiacchierare quando i dialoghi sono tradotti così bene in italiano e ad accompagnare in sottofondo ci sono le meravigliose musiche del maestro Sugiyama? Ad arricchire il pacchetto ci saranno anche lunghi incarichi opzionali, come la ripopolazione di un rifugio abbandonato e la creazione di nuovi habitat per i nostri mostri, oppure minigiochi come l'immancabile casinò. Infine, nelle settimane a venire, il gioco sarà supportato da nuovi contenuti scaricabili gratuitamente via Spot Pass.
Nel 2000, Enix preferì puntare sulla quantità di contenuti più che sulla grafica. Da questa decisione nacque Dragon Quest VII, il capitolo più longevo dell'intera saga e uno tra i più lunghi JRPG di sempre, tanto da poter necessitare quasi 200 ore per essere portato a compimento nella sua storia principale. In particolare, ad essere troppo lunga era la parte iniziale, che poteva richiedere quasi 4-5 ore di gioco prima di vedere il primo combattimento contro dei miseri slime. Questa caratteristica mal si sposa con la concezione moderna di videogioco, in cui l'immediatezza fa da padrona. Ecco perché Square Enix ha saggiamente deciso di ridurre questa parte introduttiva a circa 40-60 minuti, senza intaccare la trama di fondo. Anche i momenti di grinding e farming sono stati ridotti notevolmente, rendendo così la narrazione più fluida.
Il protagonista è Auster (ma potremo dargli qualunque nome), il figlio del miglior pescatore di Baia Sardina, nel piccolo Regno di Estard, una pacifica isoletta considerata dai suoi abitanti l'unica al mondo. Insieme all'amica Maribel, figlia del sindaco di Baia Sardina, e all'amico Kiefer, principe di Estard, il protagonista indaga sul passato del mondo, in quanto non convinto che la sua sia l'unica isola del globo. Un giorno i tre ragazzi scoprono uno strano tempio in cui, posizionando degli antichi frammenti su delle colonne particolari, si viene catapultati in un territorio completamente diverso. I giovani scopriranno ben presto di essere stati trasportati nel passato su un'isola differente, in un momento in cui la popolazione locale era in grave pericolo. Risolti i problemi di un'isola e tornati al presente, i tre scopriranno che quella ha fatto ora il suo ritorno nel loro tempo! Il Re di Estard, inizialmente contrario, darà poi il permesso ai ragazzi di proseguire nelle loro avventure e far riemergere tutte le isole del mondo. Inizia così un'epica avventura alla ricerca delgli antichi frammenti da posizionare nel tempio. I tre nei loro viaggi nel tempo capiranno che in passato una potente minaccia aveva tentato di conquistare il mondo, facendo attaccare ai mostri tutte le città e villaggi esistenti. Conosceranno, però, anche nuovi compagni -Rolf, Mervyn e Aisha- disposti ad unirsi a loro nella ricerca delle verità che legano passato e presente e nella lotta contro il male. La storia è piuttosto lunga, ma inevitabilmente non tutti i momenti sono ugualmente interessanti. Non sempre, infatti, risolvere i problemi in un'isola porta a reali sviluppi nella trama generale, costituendo così una sorta di sottotrama obbligatoria.
Il mondo di gioco è stato ricostruito completamente in 3D e il risultato è molto soddisfacente. Non avrebbe guastato, però, qualche espressione facciale in più nei modelli dei personaggi che tendono a non esprimere mai visivamente le loro emozioni. Per il resto i dettagli sono più che buoni e non è male anche la visione in 3D stereoscopico. A causa di questi cambiamenti grafici, quando ci troveremo nella world map, la telecamera sarà sempre in terza persona dietro ai protagonisti, mentre invece nelle città e nei dungeon sarà dall'alto come in passato, con una resa che ricorda molto i capitoli numerati usciti su Nintendo DS. Quasi ovunque è anche possibile ruotare la telecamera grazie ai tasti dorsali, metodo utilissimo per scoprire passaggi od oggetti nascosti dietro a edifici o rocce. Durante i nostri viaggi saremo sempre accompagnati dalla mappa locale, visibile nel touch screen, assieme ad un utile e inedito radar che ci segnala l'eventuale presenza di un frammento da raccogliere. Un'altra importante novità di questo remake è la quasi totale assenza di scontri casuali, sostituiti nella world map e nei dungeon da nemici ben visibili, così che stia al giocatore decidere o meno se ingaggiare la battaglia. Peccato che la cosa non in tutti i luoghi funzioni alla perfezione. In certi dungeon dai passaggi molto stretti, i nemici a schermo sono quasi peggio degli incontri casuali! Lo spawn, infatti, è mal gestito con troppi mostri in zone estremamente strette in cui è impossibile evitarli, ancor più se ne compaiono in continuazione e sono tutti così aggressivi da correrti incontro! Per gli spazi aperti o più larghi invece non c'è alcun tipo di problema, in quanto continuando a correre in una direzione è facile seminare i mostri, che abbandoneranno l'idea di inseguirci in breve tempo. Le uniche occasioni in cui rimangono gli scontri casuali sono i viaggi per mare.
Le battaglie hanno sempre il solito intramontabile gameplay a turni caratteristico della saga. Potremo scegliere se imporre delle tattiche ai nostri personaggi oppure se dare comandi manualmente a ogni turno. Le azioni disponibili sono sempre attacco normale, difesa, fuga, uso di oggetti trasportati, lancio di magie o di abilità. Anche l'equipaggiamento mantiene la classica suddivisione in arma, armatura, elmo, scudo e accessori. Da un certo punto dell'avventura in poi sarà anche possibile scegliere per i personaggi una determinata Vocazione (i job, le classi per intenderci) tra più di 50 disponibili! Tra queste ci sono sia quelle classiche sia altre completamente nuove, tra cui molte che si possono combinare per dar vita ad una Vocazione più avanzata e potente. Da non dimenticare che ora le Vocazioni cambieranno immediatamente l'aspetto dei personaggi. Nel corso del gioco si potranno reclutare anche i mostri sconfitti in battaglia, e non mancheranno delle Vocazioni specifiche per loro! Un'altra novità legata ai mostri e alle funzionalità Street Pass della console, è la ricerca di speciali tavolette. Si potranno, infatti, mandare i propri mostri in giro per il mondo a raccogliere delle tavolette che sbloccheranno un dungeon inedito creato proceduralmente, in modo simile alle mappe di Dragon Quest IX. Questi dungeon potranno poi essere condivisi via Street Pass per giocare nei livelli trovati dagli altri giocatori.
Dragon Quest VII è un titolo al medesimo tempo accessibile e complesso. Accessibile perché le meccaniche di base sono assimilabili in breve tempo, complesso perché il combat system offre molti spunti diversi. Anche l'esplorazione e proseguire con la storia potrebbe non essere così immediato, ma fortunatamente in nostro aiuto ci saranno dei personaggi chiave che ci indirizzeranno sulla retta via se gli parliamo in un momento di difficoltà. Dragon Quest VII è infatti un gioco in cui è fondamentale parlare con gli NPC e i propri compagni di squadra per avere indizi utili sul proseguimento dell'avventura. Gli sceneggiatori sono stati talmente meticolosi da inserire numerosissimi dialoghi a seconda del momento della storia che stiamo giocando, così da invogliare i giocatori a parlare nuovamente con i vari personaggi per scoprire qualche dettaglio in più o anche solo per farsi qualche risata. Può risultare un'attività che porterà via diverse ore di gioco complessivamente, ma non parlare con gli NPC e i propri compagni sarebbe come togliere una sostanziosa fetta alla torta che è il gioco completo. E poi, perché non dovremmo spendere del tempo a chiacchierare quando i dialoghi sono tradotti così bene in italiano e ad accompagnare in sottofondo ci sono le meravigliose musiche del maestro Sugiyama? Ad arricchire il pacchetto ci saranno anche lunghi incarichi opzionali, come la ripopolazione di un rifugio abbandonato e la creazione di nuovi habitat per i nostri mostri, oppure minigiochi come l'immancabile casinò. Infine, nelle settimane a venire, il gioco sarà supportato da nuovi contenuti scaricabili gratuitamente via Spot Pass.
Dragon Quest VII: Frammenti di un mondo dimenticato di Square Enix e ArtePiazza per Nintendo 3DS è un ottimo remake del gioco uscito originariamente su PlayStation 16 anni fa. Le meccaniche classiche della serie rimangono immutate nel tempo e sono invecchiate benissimo. Gli unici elementi che dovevano essere modernizzati come l'eliminazione degli incontri casuali, il grinding eccessivo e una partenza piuttosto lenta sono stati, bene o male, sistemati. Siamo di fronte ad un ottimo JRPG a turni, magari non adatto proprio a tutti a causa della sua longevità, ma comunque profondo, divertente e bello da vedere e ascoltare. Non è certo il miglior capitolo della serie, ma i fan non possono farselo scappare per nessun motivo, così come gli amanti del genere.
Pro
- Gameplay intramontabile
- Tecnicamente molto buono
- Tantissime vocazioni tra cui scegliere
- Nuove funzioni Street Pass
- Tantissimi contenuti
- Incontri casuali quasi completamente rimossi
- Localizzazione ottima
Contro
- La storia è ancora eccessivamente lunga
- Narrativamente non sempre al top
- Da rivedere lo spawn dei mostri in certi dungeon
- Le espressioni facciali latitano
Consigliatissimo a tutti gli appassionati RPG!
Poco male, è una caratteristica tipica di ogni Dragon quest, e non immaginavo proprio che questo avrebbe fatto eccezione.
Questa è la caratteristica che più adoro della serie, che gli dà quella marcia in più - come immersione - rispetto ad altri jrpg. E' ricorrente nei capitoli 5, 6 e 7, non so nell'8 perchè non l'ho giocato. E non oso immaginare quanta fatica, tempo e denaro avrà richiesto questa cosa per la localizzazione... mi sembra ancora un miracolo che questo gioco sia stato tradotto in italiano.
Qual è, a tuo avviso?
Inutile dire che appena avrò un po' di tempo da dedicarci, sarà mio.
Seriamente pensavo ormai che avrei dovuto aspettare la prossima serie di remake prima di poter giocare a questo titolo ^^;
Sicuramente è più facile rispetto alla versione originale perché si sale di livello più velocemente, ma da qui a dire che il gioco è semplice nella sua generalità mi sembra troppo azzardato. Io contro qualche boss sono morto eccome. Magari sono scarso io XD
Sì, comprare nuovo equipaggiamento nelle fasi avanzate è molto dispendioso.
Grinding, grinding come se non ci fosse un domani.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.