Sviluppato da Spike Chunsoft in collaborazione con tri-Ace, Exist Archive: The Other Side of the Sky si presenta come una nuova IP del genere jrpg destinata su console PlayStation 4 (piattaforma da cui abbiamo ricavato la nostra recensione) e PlayStation Vita, sebbene le somiglianze con la serie Valkyrie Profile non siano poche in campo di gameplay.
Pubblicato da Aksys Games in territorio occidentale, riuscirà questo titolo dal character design così accattivante e dalle premesse interessanti ad aggiudicarsi un posto nello scaffale di ogni fan dei videogiochi di stampo nipponico?

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Storia

Cosa accadrebbe se da un giorno all'altro vi trovaste vittime di un inspiegabile incidente, per poi scoprire di essere finiti su di un altro pianeta ben lontano dalla definizione di ''Paradiso''?
Kanata, in giapponese tradotto come ''the other side'' o ''the great beyond'', potrebbe fornirvi un dettagliato resoconto della sua esperienza a dir poco singolare... A patto che riesca ad uscirne vivo, insieme ad altri ragazzi suoi coetanei, dal Protolexa, terra di conflitto tra potenti entità estranee alle emozioni umane.
Come se non mancasse, Yamatoga, la minaccia più terrificante di tale universo, viene confinato, grazie all'aiuto di una divinità, all'interno di ciascuna vittima della strage avvenuta a Tokyo.
Da premesse di questo genere, i compagni di (dis)avventura di Kanata devono ritrovare la via di casa, affrontando problematiche sempre incombenti derivate sia dal mondo in cui sono stati catapultati, sia dai conflitti che si genereranno tra loro stessi.

Sebbene il personaggio principale di Exist Archive appaia estremamente stereotipato, il resto del cast, al contrario discretamente caratterizzato, potrebbe generare nel giocatore la volontà di guidarli alla vittoria e alla sopravvivenza di una vicenda al confine tra la vita e la morte.
Scoprire i retroscena di ciascun membro del party, inoltre, attraverso gli intermezzi di gioco relativi alle fasi di esplorazione di Protolexa, non risultano eccessivamente monotoni; anzi, incentivano a proseguire nell'avventura, adornata saltuariamente da cutscene in stile anime.

Gameplay
 

All'interno di un'ambientazione che unisce natura in stato primordiale e tecnologie avanzate, controlleremo Kanata mentre si avanza tra uno stage e l'altro, rigorosamente a scorrimento orizzontale; ciò significa che, pur essendo un jrpg, non mancheranno delle semplici sezioni platform in cui dovremo saltare tra diverse piattaforme e sporgenze, tenendo ovviamente gli occhi aperti: i nemici appariranno sottoforma di nubi cremisi e, sfruttando il tasto cerchio, potremo effettuare un attacco preventivo.
Il fulcro della battaglia inizia proprio dal momento in cui ci troveremo di fronte a un gruppo di nemici (fortunatamente variegati tra loro) che affronteremo tramite un combat system che unifica la meccanica a turni ad elementi in real-time, ricalcando in maniera molto simile la serie di Valkyrie Profile.
Attaccare l'avversario è estremamente semplice: ciascun personaggio è assegnato ai tasti del controller (quadrato, triangolo, cerchio e X) e, tramite l'utilizzo dei punti azione mostrati in una comoda barra orizzontale sul fondo dello schermo, effettueremo delle mosse una volta a turno.
Per quanto all'inizio tale meccanica possa sembrare molto monotona (vi troverete semplicemente a schiacciare un singolo bottone per poi visualizzare la stessa sequenza di attacchi), una volta sbloccate le skills adeguate per il protagonista e i relativi membri del party, concatenare le combo diventerà non solo piacevole visivamente, ma anche utile ai fini di sfoggiare un attacco micidiale e ottenere, al termine dello scontro, drop di materiali necessari al potenziamento del cast.
Naturalmente, i mostri non staranno a guardare le vostre abilità di gioco indisturbati: sarà infatti doveroso parare, durante il turno dell'avversario, con il medesimo tasto di attacco assegnato a ciascun personaggio. 
Mirare alle debolezze nemiche, inoltre, che siano di tipo elementale o fisiche, può ribaltare notevolmente la situazione quando vi troverete ad affrontare i boss più ostici.

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Un'aggiunta particolarmente apprezzabile consiste poi nella possibilità di scelta delle classi, qualora vi trovaste svantaggiati nell'utilizzo di alcune; tuttavia, poiché il titolo propone un buon numero di personaggi giocabili, tutti diversificati in quanto a classe di appartenenza, tale feature diventa quasi un optional.
Ciò che al contrario risulta quasi un must, negli scontri maggiormente impegnativi, risiede nella possibilità di cambiare formazione al party, spostandoli dalle prime linee fino alle retrovie con l'obiettivo di recuperare HP. 
Quest'ultima funzionalità è possibile solo attraverso la meccanica sopramenzionata, per mezzo degli oggetti ricavati dai nemici (data l'assenza di uno shop nei vari stage) o semplicemente - per quanto scomodo - abbandonando il livello; il gioco in sé non è particolarmente punitivo, perciò non temiate di dover fare costante ''toccata e fuga''.

Grafica e comparto sonoro

Exist Archive mostra una grafica alquanto bizzarra: i fondali sono realizzati discretamente, tra luci evocative e oggetti in movimento come frammenti di terreno; tuttavia, ciò che troverete scabroso risiede nei modelli poligonali dei personaggi, creati per rispecchiare lo stereotipo dei ''chibi'' e rivelatosi, purtroppo, un mero esperimento non riuscito.
A consolarci non incontreremo neppure un singolo NPC che popoli il deserto universo di Protolexa!

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Unico elemento visivo salvabile relativo al cast è rappresentato, fortunatamente, dagli artwork sfoggiati tra un intermezzo di dialogo e l'altro.
Per quanto concerne il comparto sonoro, vi sembrerà di giocare ad un capitolo di Star Ocean solo per la presenza inconfondibile del grande compositore Motoi Sakuraba, nuovamente capace di regalare una colonna sonora apprezzabile, per quanto sotto alcuni aspetti fin troppo uniforme.
 

Exist Archive: The Other Side of the Sky è quanto possiate chiedere da un jrpg che tenta di tornare alle origini del genere, prendendo come modello la saga di Valkyrie Profile.
Caratterizzato da una storia altalenante composta da momenti di originalità quanto di banalità, il gioco è raccomandato solo per chi cerca un titolo dalle poche pretese e per chi è stato fan della serie Valkyrie Profile.
Qualora vi trovaste indecisi sulla versione di gioco da acquistare, consigliamo la piattaforma PlayStation Vita.