“Emozione contro ragione”, questo era il tema principale illustrato da Bandai Namco durante l'annuncio ufficiale di Tales of Berseria, un concetto banale a prima vista ma incredibilmente ricco di sfumature al suo interno: sacrifichereste un vostro familiare per salvare il mondo? Sopprimereste i vostri sentimenti per il bene della comunità? Distruggereste l'ordine mondiale per una vendetta personale?
Queste sono le basi su cui si basa il sedicesimo capitolo di Tales of, una totale antitesi del viaggio di Sorey in Tales of Zestiria mirato a salvare un mondo corrotto dalla malevolenza generata dall'animo umano.
La storia di Tales of Berseria inizierà in maniera alquanto insolita per un JRPG, introducendo la protagonista, Velvet, nel fondo di una prigione a divorare demoni con il suo braccio maledetto, colma di odio per una particolare persona. Il titolo ci riporterà immediatamente al passato, esplorando quella che era la vita di una giovane ragazza come tante altre, dedita alla cura della propria famiglia e, soprattutto, del proprio fratellino malato, Laphicet, in un semplice villaggio all'estremità del mondo. Giornate felici e spensierate, destinate a terminare durante una notte ospite di una luna cremisi come il sangue in cui Artorius, l'amato cognato di Velvet considerato come un fratello, sacrificherà senza emozioni Laphicet, infilzandolo e gettandolo in un pozzo infinito in cui la stessa protagonista perderà un braccio che diventerà la sua arma principale negli anni a venire. Tre lunghi anni in reclusione in un'isola carceraria che trasformeranno la dolce Velvet in un essere rancoroso, tenuto in vita unicamente da un desiderio: vendetta. L'intervento di una donna, Seres, sarà, letteralmente la fiamma che innescherà l'evasione di Velvet dalla prigione, accompagnata da un altro demone, Rokurou, e da una bizzarra strega chiamata Magilou, uno scenario molto familiare per chiunque avesse visto l'episodio dedicato a Tales of Berseria in Tales of Zestiria: The X.
Ciò che il titolo mette in chiaro da subito è il nostro status: non siamo eroi, a Velvet non importa del mondo ma solo del suo obiettivo. Allo stesso modo i nostri compagni d'avventura saranno motivati dai propri scopi personali ed accompagneranno la protagonista quasi per caso in una missione che li porrà completamente contro l'ordine mondiale. Infatti, nonostante il mondo di gioco sia lo stesso di Tales of Zestiria, la collocazione temporale antecede di molti secoli le vicende di Sorey, presentandoci un'epoca in cui l'Abbazia, comandata dall'ordine degli esorcisti, controlla e protegge la popolazione mondiale dai demoni che imperversano in tutto il continente, seguendo una stretta condotta dedita unicamente alla ragione, un contrasto netto al gruppo di Velvet guidato dalle emozioni e dal proprio cuore: Rokurou non desidera altro che uccidere in duello il fratello maggiore, Eizen è alla ricerca disperata del proprio capitano scomparso ed Eleanor vuole proteggere le persone senza seguire i metodi estremisti dell'Abbazia, mentre il piccolo Laphicet (che non è il fratello di Velvet, attenzione) cerca la sua identità in un mondo corrotto e coperto da un'apparenza perfetta, odiata da Magilou a cui interessa solo il caos più puro.
Nonostante possano sembrare scopi banali se non cliché, Tales of Berseria riesce a svecchiare completamente il comparto narrativo della serie, proponendo personaggi incredibilmente ben caratterizzati ad approfonditi durante l'intera avventura, concentrandosi anche sui membri secondari della vicenda e spiegando nel dettaglio svariati punti della lore lasciati incompleti in Tales of Zestiria tramite un utilizzo sapiente e ben congegnato delle scenette (perno fisso di Tales of).
La narrazione risulta, senza dubbio, l'elemento più riuscito dell'intera produzione, proponendo al giocatore una trama costruita perfettamente, destinata a completarsi sotto ogni aspetto come un puzzle, il tutto senza risultare mai scontata od ovvia e causando, inaspettatamente, un sacco di dubbi mentre si giocherà: chi è il vero antagonista della vicenda? La causa per cui si combatte è davvero giustificata?
Queste saranno solo alcune delle domande che la stessa Velvet, nonostante il suo feroce odio, si porrà nel corso dell'avventura, mostrando una fragilità nascosta dal suo aspetto demoniaco e dimostrando, come in altre occasioni, che l'apparenza inganna e che persino i demoni possono essere più umani delle stesse persone.
Tales of Berseria getta letteralmente al vento gli stereotipi del genere per offrire una storia coinvolgente, che ci terrà impegnati per almeno 50 ore, priva del consueto gruppo di “bonaccioni” pronti a salvare tutto e tutti e comparabile, senza troppe esitazioni, alle vecchie glorie del passato come Tales of Symphonia e Tales of the Abyss.
Il gameplay, inoltre, non si dimostra da meno: poggiando la sua struttura sulle consolidate basi JRPG della serie, Tales of Berseria ci offre un'avventura ricca di esplorazione attraverso l'arcipelago di Midgand, tramite un viaggio inizialmente lineare ma che diventerà, in poco tempo, esattamente l'opposto, permettendoci di esplorare ogni paese liberamente (salvo ovvie restrizioni di trama) grazie alla Van Eltia, la nave dei pirati di Aifread.
Si passerà dalle classiche città medievali fino ai villaggi marittimi e ai paesi innevati, attraversando le consuete strade di collegamento oltre i dungeon, tra caverne, templi dimenticati, vulcani e foreste, ricolmi, come sempre, dai mostri pronti ad aggredirci.
I demoni, fortunatamente visibili sulla mappa, potranno essere affrontati singolarmente od unendo due gruppi nemici; quest'ultima opzione ci porterà, tuttavia, a combattere contro ondate di nemici che culmineranno, a volte, con un mini-boss (che avrà in media 10 livelli in più dei nostri personaggi). Sopravvivere a questi scontri garantirà, come ricompensa, un quantitativo esagerato di esperienza e Gald (la nota valuta della serie), incentivando i giocatori a compiere più volte questa impresa che si rivelerà, almeno le prime volte, alquanto spiazzante.
Se gli incontri sono rimasti pressoché invariati dai precedenti capitoli, non si può dire altrettanto del sistema di combattimento che, pur mantenendo i punti principali del collaudato Linear Motion Battle System, subisce un cambiamento abbastanza marcato su altre meccaniche.
La principale novità su cui si basa l'intero sistema di Tales of Berseria consiste nella Barra Anima (BA), presente sia su alleati che nemici, definibile come la rappresentazione, essenzialmente, del numero di combo che potremo eseguire: ognuno dei personaggi ne avrà tre di base ad inizio combattimento, salvo svariate eccezioni, e potremo accumularne fino ad un massimo di cinque sfruttando saggiamente le debolezze del nemico o dimostrando le nostre abilità difensive. Utilizzando ripetutamente combo mirate a stordire gli avversari potremo infatti rubare le loro anime od ottenerne di nuove schivando al momento giusto i loro attacchi per poi utilizzarle in maniera devastante, grazie ad una funzione intitolata Anime di Sfondamento. Queste arti ci permetteranno di eseguire, con la pressione del tasto R2, una particolare mossa o di attivare una modalità “overlimit”, come nel caso di Velvet che evocherà il suo braccio demoniaco per sferrare combo devastanti, rendendo le battaglie sempre frenetiche e mai noiose, sopratutto utilizzando saggiamente i punti accumulati nella Barra Esplosione (BE), che ci permetteranno di cambiare il personaggio utilizzato con una riserva senza interrompere la combo o di scatenare le spettacolari Arti Mistiche infliggendo un quantitativo di danni considerevole.
Anche il sistema di equipaggiamento ha subito delle variazioni rispetto alle precedente iterazioni del franchise, proponendo qualcosa di estremamente più semplice a ciò che venne introdotto con Tales of Zestiria, pur conservando la meccanica di drop dai nemici. Per potenziare un singolo pezzo basterà, al contrario del precedente capitolo, migliorarlo con i materiali che troveremo durante le nostre esplorazioni o scomponendo i doppioni rilasciati dello stesso tipo, vantando un sistema di progressione delle armi e delle armature completamente verticale e, soprattutto, particolarmente intuitivo ed efficace. Il gioco ci spronerà inoltre a cambiare spesso equipaggiamento per via delle abilità innate presenti in ognuno di essi, assimilabili dai protagonisti solamente dopo aver assorbito sufficiente esperienza in maniera analoga, per citare un esempio, a Final Fantasy IX, invitando i giocatori a spendere regolarmente i soldi (che saranno sempre più che sufficienti) per rinnovare e cambiare costantemente la propria attrezzatura di battaglia.
Tales of Berseria, infine, non delude neanche per quanto concerne i contenuti secondari: durante l'avventura, ma anche prima dello scontro finale, avremo accesso a tantissime quest secondarie, prevalentemente mirate a conoscere meglio i retroscena dei protagonisti e anche di altri personaggi, strizzando l'occhio ad alcuni avvenimenti di Tales of Zestiria con boss segreti interessanti, tra cui figurano anche i consueti cameo presenti in quasi ogni episodio della serie. Non manca inoltre il classico dungeon segreto sbloccabile a fine partita, oltre a qualche zona extra da esplorare liberamente affrontando nemici sufficientemente forti e i Demoni Codice Rosso, simili ai mostri d'élite già visti in Tales of Xillia.
L'unico “pelo nell'uovo”, se così si può chiamare, di Tales of Berseria viene rappresentato dalla grafica di gioco che mostra, senza troppi sotterfugi, un titolo nato e sviluppato principalmente su PlayStation 3, specialmente quando si esamina l'ambiente, nel complesso spoglio e con texture sgranate, soprattutto nei primi piani di certi filmati. Ciò non influisce minimamente, tuttavia, sulla qualità generale del comparto tecnico, grazie ad un framerate stabile e fluido anche durante le battaglie ricche di esplosioni ed effetti speciali di vario tipo.
La colonna sonora, nuovamente composta da Motoi Sakuraba, ricalca uno stile conosciuto e inconfondibile con, purtroppo, poche tracce di rilievo tra cui il tema principale e quello di Velvet ma che si dimostrano, in media, sempre adatte alla situazione mostrata, mentre la presenza del doppiaggio inglese e giapponese accontenterà anche i fan più esigenti in tale ambito, con una performance più che buona dai doppiatori di entrambe le nazionalità.
Queste sono le basi su cui si basa il sedicesimo capitolo di Tales of, una totale antitesi del viaggio di Sorey in Tales of Zestiria mirato a salvare un mondo corrotto dalla malevolenza generata dall'animo umano.
La storia di Tales of Berseria inizierà in maniera alquanto insolita per un JRPG, introducendo la protagonista, Velvet, nel fondo di una prigione a divorare demoni con il suo braccio maledetto, colma di odio per una particolare persona. Il titolo ci riporterà immediatamente al passato, esplorando quella che era la vita di una giovane ragazza come tante altre, dedita alla cura della propria famiglia e, soprattutto, del proprio fratellino malato, Laphicet, in un semplice villaggio all'estremità del mondo. Giornate felici e spensierate, destinate a terminare durante una notte ospite di una luna cremisi come il sangue in cui Artorius, l'amato cognato di Velvet considerato come un fratello, sacrificherà senza emozioni Laphicet, infilzandolo e gettandolo in un pozzo infinito in cui la stessa protagonista perderà un braccio che diventerà la sua arma principale negli anni a venire. Tre lunghi anni in reclusione in un'isola carceraria che trasformeranno la dolce Velvet in un essere rancoroso, tenuto in vita unicamente da un desiderio: vendetta. L'intervento di una donna, Seres, sarà, letteralmente la fiamma che innescherà l'evasione di Velvet dalla prigione, accompagnata da un altro demone, Rokurou, e da una bizzarra strega chiamata Magilou, uno scenario molto familiare per chiunque avesse visto l'episodio dedicato a Tales of Berseria in Tales of Zestiria: The X.
Ciò che il titolo mette in chiaro da subito è il nostro status: non siamo eroi, a Velvet non importa del mondo ma solo del suo obiettivo. Allo stesso modo i nostri compagni d'avventura saranno motivati dai propri scopi personali ed accompagneranno la protagonista quasi per caso in una missione che li porrà completamente contro l'ordine mondiale. Infatti, nonostante il mondo di gioco sia lo stesso di Tales of Zestiria, la collocazione temporale antecede di molti secoli le vicende di Sorey, presentandoci un'epoca in cui l'Abbazia, comandata dall'ordine degli esorcisti, controlla e protegge la popolazione mondiale dai demoni che imperversano in tutto il continente, seguendo una stretta condotta dedita unicamente alla ragione, un contrasto netto al gruppo di Velvet guidato dalle emozioni e dal proprio cuore: Rokurou non desidera altro che uccidere in duello il fratello maggiore, Eizen è alla ricerca disperata del proprio capitano scomparso ed Eleanor vuole proteggere le persone senza seguire i metodi estremisti dell'Abbazia, mentre il piccolo Laphicet (che non è il fratello di Velvet, attenzione) cerca la sua identità in un mondo corrotto e coperto da un'apparenza perfetta, odiata da Magilou a cui interessa solo il caos più puro.
Nonostante possano sembrare scopi banali se non cliché, Tales of Berseria riesce a svecchiare completamente il comparto narrativo della serie, proponendo personaggi incredibilmente ben caratterizzati ad approfonditi durante l'intera avventura, concentrandosi anche sui membri secondari della vicenda e spiegando nel dettaglio svariati punti della lore lasciati incompleti in Tales of Zestiria tramite un utilizzo sapiente e ben congegnato delle scenette (perno fisso di Tales of).
La narrazione risulta, senza dubbio, l'elemento più riuscito dell'intera produzione, proponendo al giocatore una trama costruita perfettamente, destinata a completarsi sotto ogni aspetto come un puzzle, il tutto senza risultare mai scontata od ovvia e causando, inaspettatamente, un sacco di dubbi mentre si giocherà: chi è il vero antagonista della vicenda? La causa per cui si combatte è davvero giustificata?
Queste saranno solo alcune delle domande che la stessa Velvet, nonostante il suo feroce odio, si porrà nel corso dell'avventura, mostrando una fragilità nascosta dal suo aspetto demoniaco e dimostrando, come in altre occasioni, che l'apparenza inganna e che persino i demoni possono essere più umani delle stesse persone.
Tales of Berseria getta letteralmente al vento gli stereotipi del genere per offrire una storia coinvolgente, che ci terrà impegnati per almeno 50 ore, priva del consueto gruppo di “bonaccioni” pronti a salvare tutto e tutti e comparabile, senza troppe esitazioni, alle vecchie glorie del passato come Tales of Symphonia e Tales of the Abyss.
Il gameplay, inoltre, non si dimostra da meno: poggiando la sua struttura sulle consolidate basi JRPG della serie, Tales of Berseria ci offre un'avventura ricca di esplorazione attraverso l'arcipelago di Midgand, tramite un viaggio inizialmente lineare ma che diventerà, in poco tempo, esattamente l'opposto, permettendoci di esplorare ogni paese liberamente (salvo ovvie restrizioni di trama) grazie alla Van Eltia, la nave dei pirati di Aifread.
Si passerà dalle classiche città medievali fino ai villaggi marittimi e ai paesi innevati, attraversando le consuete strade di collegamento oltre i dungeon, tra caverne, templi dimenticati, vulcani e foreste, ricolmi, come sempre, dai mostri pronti ad aggredirci.
I demoni, fortunatamente visibili sulla mappa, potranno essere affrontati singolarmente od unendo due gruppi nemici; quest'ultima opzione ci porterà, tuttavia, a combattere contro ondate di nemici che culmineranno, a volte, con un mini-boss (che avrà in media 10 livelli in più dei nostri personaggi). Sopravvivere a questi scontri garantirà, come ricompensa, un quantitativo esagerato di esperienza e Gald (la nota valuta della serie), incentivando i giocatori a compiere più volte questa impresa che si rivelerà, almeno le prime volte, alquanto spiazzante.
Se gli incontri sono rimasti pressoché invariati dai precedenti capitoli, non si può dire altrettanto del sistema di combattimento che, pur mantenendo i punti principali del collaudato Linear Motion Battle System, subisce un cambiamento abbastanza marcato su altre meccaniche.
La principale novità su cui si basa l'intero sistema di Tales of Berseria consiste nella Barra Anima (BA), presente sia su alleati che nemici, definibile come la rappresentazione, essenzialmente, del numero di combo che potremo eseguire: ognuno dei personaggi ne avrà tre di base ad inizio combattimento, salvo svariate eccezioni, e potremo accumularne fino ad un massimo di cinque sfruttando saggiamente le debolezze del nemico o dimostrando le nostre abilità difensive. Utilizzando ripetutamente combo mirate a stordire gli avversari potremo infatti rubare le loro anime od ottenerne di nuove schivando al momento giusto i loro attacchi per poi utilizzarle in maniera devastante, grazie ad una funzione intitolata Anime di Sfondamento. Queste arti ci permetteranno di eseguire, con la pressione del tasto R2, una particolare mossa o di attivare una modalità “overlimit”, come nel caso di Velvet che evocherà il suo braccio demoniaco per sferrare combo devastanti, rendendo le battaglie sempre frenetiche e mai noiose, sopratutto utilizzando saggiamente i punti accumulati nella Barra Esplosione (BE), che ci permetteranno di cambiare il personaggio utilizzato con una riserva senza interrompere la combo o di scatenare le spettacolari Arti Mistiche infliggendo un quantitativo di danni considerevole.
Anche il sistema di equipaggiamento ha subito delle variazioni rispetto alle precedente iterazioni del franchise, proponendo qualcosa di estremamente più semplice a ciò che venne introdotto con Tales of Zestiria, pur conservando la meccanica di drop dai nemici. Per potenziare un singolo pezzo basterà, al contrario del precedente capitolo, migliorarlo con i materiali che troveremo durante le nostre esplorazioni o scomponendo i doppioni rilasciati dello stesso tipo, vantando un sistema di progressione delle armi e delle armature completamente verticale e, soprattutto, particolarmente intuitivo ed efficace. Il gioco ci spronerà inoltre a cambiare spesso equipaggiamento per via delle abilità innate presenti in ognuno di essi, assimilabili dai protagonisti solamente dopo aver assorbito sufficiente esperienza in maniera analoga, per citare un esempio, a Final Fantasy IX, invitando i giocatori a spendere regolarmente i soldi (che saranno sempre più che sufficienti) per rinnovare e cambiare costantemente la propria attrezzatura di battaglia.
Tales of Berseria, infine, non delude neanche per quanto concerne i contenuti secondari: durante l'avventura, ma anche prima dello scontro finale, avremo accesso a tantissime quest secondarie, prevalentemente mirate a conoscere meglio i retroscena dei protagonisti e anche di altri personaggi, strizzando l'occhio ad alcuni avvenimenti di Tales of Zestiria con boss segreti interessanti, tra cui figurano anche i consueti cameo presenti in quasi ogni episodio della serie. Non manca inoltre il classico dungeon segreto sbloccabile a fine partita, oltre a qualche zona extra da esplorare liberamente affrontando nemici sufficientemente forti e i Demoni Codice Rosso, simili ai mostri d'élite già visti in Tales of Xillia.
La colonna sonora, nuovamente composta da Motoi Sakuraba, ricalca uno stile conosciuto e inconfondibile con, purtroppo, poche tracce di rilievo tra cui il tema principale e quello di Velvet ma che si dimostrano, in media, sempre adatte alla situazione mostrata, mentre la presenza del doppiaggio inglese e giapponese accontenterà anche i fan più esigenti in tale ambito, con una performance più che buona dai doppiatori di entrambe le nazionalità.
Non ci sono mezzi termini da utilizzare nel caso di Tales of Berseria: Bandai Namco ha creato, letteralmente, un vero capolavoro che potrà essere tranquillamente ricordato tra i migliori capitoli della serie Tales of, narrando una storia intrigante e coinvolgente con personaggi caratterizzati sotto ogni aspetto, accompagnando il tutto con un eccellente combat system e tantissime attività secondarie mirate ad intrattenere i giocatori per molte ore in seguito alla conclusione della trama. Un must have per tutti i fan dei JRPG, che siate neofiti della serie o meno.
Pro
- Trama eccezionale con personaggi ben definiti
- Sistema di combattimento fluido e divertente
- Tanti contenuti secondari per i giocatori più accaniti
- Longevo e divertente
- Uno dei migliori Tales of realizzati
Contro
- Graficamente ancorato agli standard PlayStation 3
Purtroppo nonostante abbia il gioco a disposizione non lo inizierà finché non finirò FF 15 ma l'attesa è davvero spasmodica e sapere che sia uscito fuori un bellissimo gioco, non fa che invogliarmi ancora di più! *_*
Felicissima che abbiano cambiato il sistema di equipaggiamento rispetto a Zestiria.
Mi ispira molto Velvet come protagonista anche se ammetto che non ho mai avuto problemi con i personaggi buoni, pucci pucci e anche stereotipati dei Tales, il mio gruppetto preferito resta sempre quello di Graces infatti! <3
Io sto ancora in una fase iniziale (si è da poco aggiunta Eleanor e quindi dovrebbe essere il party al completo) e sto letteralmente adorando sia la storia che tutti i personaggi come mai è successo nei Tales precedenti.
Sono un po' dubbioso sul sistema delle anime che mi pare rendere i combattimenti un po' più complicati del solito. Il sistema di equipaggiamento non l'ho ancora dominato del tutto, ma mi sembra più semplice di Zestiria (specialmente la questione dei doppie e tripli e il fatto che dovessi cercare quelle abilità e piantificare la sintatizzazione che le combinasse bene)
Un'unica cosa: di contenuti secondari ne ho visti veramente pochi. Le missioni secondarie si sbloccheranno alla conclusione del gioco? perchè per ora nemmeno l'ombra... (escludendo le isole zona 4 che non mi sento di classificarle come missioni secondarie).
Edit: ho letto ora le righe sulle missioni secondarie. Strano che dopo 35 ore ancora nulla, ma alla fine basta che ci siano
@Arashi84: il punto sui personaggi stereotipati l'ho aggiunto solo per evidenziare una grossa differenza rispetto ai precedenti capitoli, non come critica ad essi, pure io ho amato non poco Graces e i suoi protagonisti
@Zelgadis: le anime possono sembrare complicate inizialmente ma sono molto più semplici da gestire di quel che sembra, dopotutto ci sono personaggi come Magilou, Velvet ed Eizen che ci mettono due secondi contati a stordire i nemici garantendo un furto costante di anime e, di conseguenza, combo praticamente infinite!
Speriamo solo che il finale sia soddisfacente e non troppo oscuro, come lascia presagire lo sviluppo della trama.
Innanzitutto, sono ANNI che le basi del Linear Motion Battle System non sono mai cambiate e ho provato su Xillia, Symphonia e Zestiria. Ed a schermo è un CAOS TOTALE!!! Impossibile gestire gli altri personaggi se non tramite previe impostazioni (Manuale, Semi-automatico, Automatico) E poi sa di vecchio, perchè ancora ancorato alle due modalità di gioco classiche dei giochi di ruolo giapponesi, Esplorazione e Combattimento. Il giocatore moderno vuole il GDR giapponese PRIVO di transizioni, non è che incontri un mostro e parte la battaglia...NO!!! Esplorazione e combattimento devono essere una COSA SOLA, infatti quelli di Square-Enix con Final Fantasy XV (15) lo hanno capito che è quella la strada da prendere.
Lo comprerò sicuramente appena avrò di nuovo tempo libero, ho giocato a tutti i capitoli della serie Tales of ... su PS3.
Da mettere in wishlist.
Tornatene a giocare a quell'aborto del quindici allora, lascia perdere questo titolo.
(Fantascienza) Se la BN potesse investire in un Tales of tanti soldi quanti la SE ne ha investiti nello XV... Non riesco nemmeno ad immaginare quale gioia ne uscirebbe.
Per rispondere direttamente alla tua domanda: la SE ci ha già guadagnato anche troppo con quella sottospecie di titolo che ha fatto uscire. Dedicati a Berseria.
FFXV da maggiore soddisfazione come scenari e libertà di esplorazione (almeno nella sua prima parte).
D'altro canto trama e personaggi di Berseria sono ad un livello nettamente superiore. Credo sia il migliore dei "Tales of" e merita davvero di essere giocato.
Se ne puoi scegliere solo uno allora dico "Berseria".
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