Quando una software house non troppo grande decide di sviluppare un titolo, spesso il risultato finale si vede limato in una o più parti in favore di una maggiore cura di altri suoi aspetti. Pretendere la qualità di giochi tripla A da titoli indipendenti non è una scelta molto furba da parte del consumatore e, difatti, viene molto più naturale perdonare delle carenze ai giochi indipendenti rispetto a quelli sviluppati da case più famose. Alvion Inc. è una software house relativamente piccola con all’attivo un esiguo numero di giochi pubblicati, la maggior parte dei quali relegati agli app store giapponesi, tuttavia è lungi dall’essere inesperta poiché dalla sua ha l’esperienza maturata lavorando come team di supporto di case maggiori, come Platinum Games, e di titoli di fascia alta come, giusto per citarne uno, Naruto Ultimate Ninja Storm 4.
 

Malicious, uscito su Playstation 3 nel 2012, è stato il loro primo gioco ad arrivare su console e lo ha fatto proponendo un gameplay frenetico ed una grafica piuttosto buona, soffrendo però di una ridotta longevità e di un comparto narrativo praticamente nullo. Successivamente è arrivato il turno di Malicious Rebirth, la riedizione su Playstation Vita, con alcune aggiunte e adesso, per Playstation 4, è uscito Malicious Fallen. Continuate a leggere la recensione per farvi un’idea se quest’ultima versione del gioco di punta di Alvion Inc. valga o meno la pena di essere (ri)giocato.

Malicious Fallen arriva su Playstation 4 (Pro) e, oltre a quanto visto su Playstation 3 e Vita, offre nuovi contenuti...
in 1080p e con 60fps!


L’avventura inizia con l’evocazione di Valerio o Erica, a seconda se si sceglie il protagonista maschile o femminile, nel ruolo di Ricettacolo Spirituale da parte dei Profeti allo scopo di difendere l’umanità dall’imminente piaga che condannerà il mondo alla distruzione, il Malicious. Prima di affrontare questa nefasta entità però, l’eroe dovrà recuperare i poteri che i precedenti Eletti non hanno restituito ai Profeti a causa della loro insaziabile brama di potere.

Malicious Fallen, come nelle precedenti versioni, non offre una trama particolarmente elaborata e la narrazione priva di cutscene non fa che rendere ancora più piatto il già povero comparto narrativo che, purtroppo, non offre al giocatore nulla di più di alcune righe di testo che contestualizzano il mondo e i nemici che si andranno ad affrontare. Da notare la piacevole aggiunta del breve prequel, di appena quattro capitolo, denominato “Storia Passata” che narra in formato testuale la triste storia dei boss che andremo ad eliminare. E’ davvero un peccato che questa parte non sia stata resa giocabile o, per lo meno, mostrata con dei filmati perché nonostante la sua breve durata, non solo approfondisce gli antagonisti rendendoli qualcosa di più di semplici mostri da sterminare, ma dona spessore ai protagonisti, al mondo e alle zone di gioco, prima insipide.
 

Storia a parte, il fulcro di Malicious risiede nel suo gameplay frenetico e adrenalinico; la struttura del battle system è piuttosto classica, sebbene si abbia un maggiore controllo del movimento orizzontale e verticale rispetto ad altri esponenti del genere, perciò chiunque abbia un minimo di dimestichezza con gli action non avrà problemi a prendere confidenza con i comandi, tuttavia passare dal saper giocare a saper giocare bene richiederà un discreto sforzo, questo perché il titolo ha una difficoltà media piuttosto alta.

Tutte fasi di gioco sono delle boss fight e si combatteranno in zone molto diverse del regno di Santville; la struttura della mappa inciderà in modo più o meno marcato nelle dinamiche dello scontro a seconda dei nemici, ma nella maggior parte dei casi sarà più una questione estetica che altro. Le battaglie vedranno il protagonista affrontare il malvagio di turno, contemporaneamente alle truppe che lo difendono: l’obiettivo sarà quello di accumulare Aura (può essere pensata come la barra dello speciale nei picchiaduro) eliminando gli sgherri per poi utilizzarla per infliggere danni ingenti ai boss. Il fatto che tutti i nemici siano già presenti sulla mappa rende gli scontri diversi dagli altri esponenti del genere perché si palleggerà fra il dover scappare dal nemico più potente al doverlo inseguire, il tutto mentre altri avversari cercheranno blandamente di mettere i bastoni fra le ruote, portando il giocatore a non abbassare mai la guardia.
 

L’Aura non è uno strumento utile solo contro i boss, può essere infatti usata per “fare esplodere” i nemici sconfitti in modo da eliminarne un numero maggiore più velocemente o per recuperarsi vita, quest’ultima rappresentata con la perdita di arti da parte del protagonista. Per racimolare i punti Aura si possono, come già detto, eliminare i nemici oppure eseguire una Just Defense, ovvero parare un attacco al momento giusto, così da convertire la potenza del colpo in Aura. Imparare a difendersi sarà l’aspetto più difficile di Malicious, ma anche una delle parti fondamentali perché senza attivare il Rilascio Aura, uno status in cui l’Aura diminuisce costantemente in cambio di una maggiore potenza d’attacco, non sarà possibile sconfiggere i boss e la Just Defense è uno strumento utilissimo per prolungarne la durata mentre si affronta il nemico principale.

Da notare la possibilità di variare il costume del protagonista, questo non va a modificare solo l'aspetto estetico bensì incide anche sulle abilità e statistiche del personaggio, spingendo il giocatore verso approcci diversi. I costumi sono pochi e ben realizzati, ma alcuni di loro sono decisamente fuori contesto.
 

Malicious Fallen può vantare una resa grafica ottima rispetto ad altri titoli indipendenti e la fluidità delle movenze insieme al design pulito ed elegante rendono ogni scena un piacere per gli occhi. I modelli poligonali dei protagonisti sono curatissimi in ogni dettaglio così come quelli dei nemici generici, sebbene questi pecchino di varietà (non solo estetica, purtroppo). I boss sono tutti fortemente diversi e riescono a trasmettere un’ottima sensazione di “potenza e pericolo”, il che li rende ancora più interessanti da affrontare. Le ambientazioni sono ricche al punto giusto per apparire vive senza però essere confusionarie, forse lo sono un po’ troppo considerata quella che dovrebbe essere la situazione politica del regno, ma vista la poca importanza che viene data alla trama questo è un dettaglio che non incide per niente sull'esperienza di gioco.

Sul lato sonoro, Malicious non stupisce con tracce particolarmente incisive o memorabili, salvo giusto la piuttosto orecchiabile theme principale. Detto questo, la mancanza di cutscene non richiede alla colonna sonora una particolare attenzione per la resa di momenti più o meno importanti perciò, bene o male, tutte le musiche di battaglia ben accompagnano le fasi di gioco.

GIUDIZIO FINALE

 
Malicious Fallen è senza dubbio un ottimo action, capace di tenere impegnati i giocatori più esperti grazie ad un battle system ben bilanciato e ad una difficoltà impegnativa al punto giusto. I meno esperti potrebbero trovare il lavoro di Alvion Inc. un poco frustrante vista la semplicità con cui i boss possono eliminare il protagonista, ma l’implementazione della difficoltà Facile (che tanto facile poi non è…) rende il gioco più godibile grazie ad una riduzione della vita e dei danni dei nemici. Questa modifica permette di poter imparare pattern e tempistiche senza dover morire ogni volta.

La riedizione per Playstation 4, rispetto a quella Playstation 3, amplia la longevità grazie ad un maggior numero di boss, tuttavia il prodotto finale resta comunque abbastanza corto, ma vista la cura con cui è stato realizzato, Malicious Fallen merita di essere aggiunto alla propria collezione digitale, a patto ovviamente di apprezzare il genere action.