A seguito del suo successo su PlayStation 4 e PlayStation Vita, Fate/Extella: The Umbral Star approda sulla console ibrida Nintendo Switch, portando con sé tutto ciò che ha reso caratteristico tale capitolo e proponendo come gradito extra 35 costumi aggiuntivi per i nostri personaggi.
Il successore di Fate/Extra, RPG dungeon-crawler in origine pubblicato su PlayStation Portable, porta il franchise avviato con l'anime e manga Fate/Stay Night verso nuovi orizzonti, in un action dalla componente visual novel e, per la gioia degli appassionati alla ricerca della propria waifu, di tanto fan-service.
Ripresi i panni del protagonista di Fate/Extra, e visualizzato un lungo flashback che ci racconterà gli avvenimenti di un remoto passato (apparentemente slegato alle vicende del nostro presente), ci risveglieremo al fianco di un Servant, l'alleato che ci accompagnò nella scorsa Guerra per il Santo Graal... a patto che fosse quello che avevate scelto in Fate/Extra: il nuovo capitolo, infatti, ci dà a disposizione la possibilità di stringere un'alleanza con tre personaggi, tra cui figura la ribelle e passionale Nero Claudius. La trama principale viene raccontata sotto differenti punti di vista, ciascuno in grado di gettare luce su vicende precedentemente trattate con superficialità, approfondendo così cosa porta il giocatore ad entrare in un nuovo conflitto e a relazionarsi con più Servant. Ciò, eventualmente, convergerà nel raggiungimento del vero finale, in grado di riassemblare alla perfezione tutti i componenti di un vasto puzzle, caratterizzato dalle atmosfere e dalla lore che ha reso celebre la serie multimediale di Fate.
Se la narrazione è in grado di coinvolgere e di trasportare il giocatore nel mitologico mondo di Fate/Extella, il ritmo viene un po' spezzato da ricorrenti scene di fan-service e da dialoghi monotoni, spesso sottotono, in cui il Servant con cui abbiamo stretto alleanza darà sfoggio di tutto il suo amore nei nostri confronti, invadendo anche i momenti più seri e cupi.
Di contorno ad una storia costituita da alti e bassi, seppure complessivamente intrigante, troveremo battaglie action dai forti richiami allo stile musou, in cui all'interno di uno stage affronteremo ondate di nemici robotici, tutti simili tra loro se non uguali, al fine di riconquistare i territori occupati dalle forze avversarie. La sincronia tra Servant e Master è quantomai accentuata dai Code Cast, un aiuto essenziale che il nostro protagonista potrà fornire al proprio guerriero tramite l'impiego di magie capaci di potenziare l'alleato, aumentando la sua forza o rigenerando gli HP persi o, addirittura, cambiando Servant tra gli svariati disponibili nella fazione prescelta.
A fornire un'ulteriore man forte troviamo i cosiddetti Moon Crux, power-up momentanei ma micidiali nei confronti dei numerosissimi NPC ostili, e il Noble Phantasm di ciascun Servant, la classica ''mossa segreta'' dei guerrieri mitologici, che ci permetterà di sferrare un letale attacco accompagnato da una sequenza di animazione in perfetto stile Fate.
Badate bene, tuttavia, che quest'ultima componente può essere impiegata una sola volta per battaglia (molto di rado due), impedendo l'uso spropositato di mosse finali, in linea con la lore dell'universo di gioco.
Non dovremo solo conquistare i territori del nemico per portare alla vittoria il nostro Servant: per donare varietà al continuo mashing di tasti designati all'attacco, gli sviluppatori hanno inserito degli obiettivi secondari utili per incrementare l'affinità con i vari alleati e che, al loro conseguimento, premieranno con scenette ricche di fan-service o particolarmente intime.
Ma cosa presenta effettivamente di innovativo la versione Nintendo Switch di Fate/Extella?
Giusto degli outfit in più per i personaggi, come accennato nelle premesse della nostra recensione, disponibili altrimenti esclusivamente via DLC su console Sony (con la dovuta eccezione dell'abito da sposa delle tre protagoniste Nero, Altera e Tamamo no Mae, studiati in occasione dell'uscita del titolo sulla nuova console Nintendo).
Graficamente parlando, l'action di Marvelous non verrà certamente ricordato per essere un capolavoro, date le animazioni legnose e l'inespressività dei modelli poligonali dei Servant e Master compreso. Nulla di nuovo, se considerate che le medesime critiche sono state avanzate anche nella nostra precedente recensione del titolo per PlayStation 4.
Avremmo sicuramente gradito l'aggiunta di una modalità multiplayer o di una componente che permettesse ad un altro giocatore di inserirsi nella nostra partita in occasione del debutto del titolo su Nintendo Switch, permettendo un livello di divertimento maggiore rispetto alle battaglie in solitario, alla lunga ripetitive in tutte le sue componenti.
Il successore di Fate/Extra, RPG dungeon-crawler in origine pubblicato su PlayStation Portable, porta il franchise avviato con l'anime e manga Fate/Stay Night verso nuovi orizzonti, in un action dalla componente visual novel e, per la gioia degli appassionati alla ricerca della propria waifu, di tanto fan-service.
Ripresi i panni del protagonista di Fate/Extra, e visualizzato un lungo flashback che ci racconterà gli avvenimenti di un remoto passato (apparentemente slegato alle vicende del nostro presente), ci risveglieremo al fianco di un Servant, l'alleato che ci accompagnò nella scorsa Guerra per il Santo Graal... a patto che fosse quello che avevate scelto in Fate/Extra: il nuovo capitolo, infatti, ci dà a disposizione la possibilità di stringere un'alleanza con tre personaggi, tra cui figura la ribelle e passionale Nero Claudius. La trama principale viene raccontata sotto differenti punti di vista, ciascuno in grado di gettare luce su vicende precedentemente trattate con superficialità, approfondendo così cosa porta il giocatore ad entrare in un nuovo conflitto e a relazionarsi con più Servant. Ciò, eventualmente, convergerà nel raggiungimento del vero finale, in grado di riassemblare alla perfezione tutti i componenti di un vasto puzzle, caratterizzato dalle atmosfere e dalla lore che ha reso celebre la serie multimediale di Fate.
Se la narrazione è in grado di coinvolgere e di trasportare il giocatore nel mitologico mondo di Fate/Extella, il ritmo viene un po' spezzato da ricorrenti scene di fan-service e da dialoghi monotoni, spesso sottotono, in cui il Servant con cui abbiamo stretto alleanza darà sfoggio di tutto il suo amore nei nostri confronti, invadendo anche i momenti più seri e cupi.
Di contorno ad una storia costituita da alti e bassi, seppure complessivamente intrigante, troveremo battaglie action dai forti richiami allo stile musou, in cui all'interno di uno stage affronteremo ondate di nemici robotici, tutti simili tra loro se non uguali, al fine di riconquistare i territori occupati dalle forze avversarie. La sincronia tra Servant e Master è quantomai accentuata dai Code Cast, un aiuto essenziale che il nostro protagonista potrà fornire al proprio guerriero tramite l'impiego di magie capaci di potenziare l'alleato, aumentando la sua forza o rigenerando gli HP persi o, addirittura, cambiando Servant tra gli svariati disponibili nella fazione prescelta.
A fornire un'ulteriore man forte troviamo i cosiddetti Moon Crux, power-up momentanei ma micidiali nei confronti dei numerosissimi NPC ostili, e il Noble Phantasm di ciascun Servant, la classica ''mossa segreta'' dei guerrieri mitologici, che ci permetterà di sferrare un letale attacco accompagnato da una sequenza di animazione in perfetto stile Fate.
Badate bene, tuttavia, che quest'ultima componente può essere impiegata una sola volta per battaglia (molto di rado due), impedendo l'uso spropositato di mosse finali, in linea con la lore dell'universo di gioco.
Non dovremo solo conquistare i territori del nemico per portare alla vittoria il nostro Servant: per donare varietà al continuo mashing di tasti designati all'attacco, gli sviluppatori hanno inserito degli obiettivi secondari utili per incrementare l'affinità con i vari alleati e che, al loro conseguimento, premieranno con scenette ricche di fan-service o particolarmente intime.
Ma cosa presenta effettivamente di innovativo la versione Nintendo Switch di Fate/Extella?
Giusto degli outfit in più per i personaggi, come accennato nelle premesse della nostra recensione, disponibili altrimenti esclusivamente via DLC su console Sony (con la dovuta eccezione dell'abito da sposa delle tre protagoniste Nero, Altera e Tamamo no Mae, studiati in occasione dell'uscita del titolo sulla nuova console Nintendo).
Graficamente parlando, l'action di Marvelous non verrà certamente ricordato per essere un capolavoro, date le animazioni legnose e l'inespressività dei modelli poligonali dei Servant e Master compreso. Nulla di nuovo, se considerate che le medesime critiche sono state avanzate anche nella nostra precedente recensione del titolo per PlayStation 4.
Avremmo sicuramente gradito l'aggiunta di una modalità multiplayer o di una componente che permettesse ad un altro giocatore di inserirsi nella nostra partita in occasione del debutto del titolo su Nintendo Switch, permettendo un livello di divertimento maggiore rispetto alle battaglie in solitario, alla lunga ripetitive in tutte le sue componenti.
Fate/Extella per Nintendo Switch è un'occasione parzialmente mancata, a causa dell'assenza di novità rilevanti rispetto alle versioni PlayStation 4 e PlayStation Vita del medesimo capitolo.
L'unica motivazione, se siete fan particolarmente sfegatati dell'universo Fate, che potrebbe spingervi all'acquisto, è l'inclusione di ben 35 outfit alternativi per i Servant; tuttavia, non certamente abbastanza per considerare la spesa su tale piattaforma o, addirittura, il suo riacquisto.
L'unica motivazione, se siete fan particolarmente sfegatati dell'universo Fate, che potrebbe spingervi all'acquisto, è l'inclusione di ben 35 outfit alternativi per i Servant; tuttavia, non certamente abbastanza per considerare la spesa su tale piattaforma o, addirittura, il suo riacquisto.
Pro
- Storia ben costruita e dai forti richiami all'intramontabile Fate/Stay Night
- Buon numero di personaggi giocabili
- Costumi alternativi già inclusi nel pacchetto
- Colonna sonora gradevole e in linea con la lore di Fate
Contro
- Fan-service eccessivo in più frangenti
- Battaglie alla lunga ripetitive per mancanza di varietà di tecniche
- Graficamente datato
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