Se si parla di Compile Heart il primo campanello che suona in testa dice Neptunia. La software house nipponica, che ci delizia ormai da anni e in innumerevoli salse con le grazie di Neptune e compagne, è un po' la casa per tutti i gamers otaku, i quali sapranno sicuramente cosa aspettarsi davanti ad un nuovo gioco che porta la sua firma.
Nel 2016 il team rilascia il dungeon crawler Mary Skelter Nightmares, giunto in occidente solo nel settembre dell'anno successivo.

Non si sa cosa sia, non si sa da dove sia venuta, si sa solo che La Prigione (The Jail, in originale) è una sorta di organismo vivente che ha inglobato la città, facendola sprofondare nella disperazione e nel terrore assieme a tutti i suoi cittadini. Alice e Jack sono due ragazzi che, come tutti, subiscono ogni giorno terribili torture e tormenti, e riescono a sopravvivere solo facendosi forza l'uno con l'altra. Un giorno, una ragazza di nome Cappuccetto Rosso li trae in salvo, svelando loro che esiste un movimento di resistenza che cerca di distruggere La Prigione. Il difficile compito è affidato ad una manica di ragazze dette Blood Maiden (tutte quante hanno dei nomi provenienti dalle favole più famose), le uniche in grado di sconfiggere i marchens, creature da incubo generate dalla Prigione stessa. Alice viene quindi coinvolta in questa lotta e Jack, grazie ad una sua abilità particolare, potrà accompagnarla in questa pericolosa e terrificante avventura.

Mary Skelter Nightmares mette in chiaro già dal titolo quale sia il suo focus: gli incubi. Terrore, sangue e sofferenza sono la vita quotidiana dentro La prigione e le Blood Maiden mettono in gioco la loro stessa esistenza per porre fine a tutto ciò. I protagonisti del gioco ben esprimono queste paure grazie alla loro caratterizzazione, difatti, pur essendo plasmati sui cliché più abusati (la tsundere con i codini, la prosperosa un po' tonta, l'indolente, il maschiaccio) riescono perfettamente a rendere l'idea di un mondo in cui la propria vita è in costante pericolo. Per quanto le Blood Maiden siano concentrate sul loro scopo, la paura non le abbandona, nessuna riesce a sfuggire agli incubi, non ci sono eroine senza macchia e senza paura.


La Prigione si mostra nei suoi livelli in maniera sempre differente: macabre viuzze cittadine, cimiteri, sobborghi e altro, il tutto costantemente tinto di sangue. Copioso e abbondante (e rigorosamente rosa shocking) è proprio il sangue a garantire maggior potenza alle ragazze, le quali inzuppandosi con quello che fuoriesce dai marchens, acquisiscono un grande potere. Quando però esso arriva all'estremo le conduce alla modalità skelter, una sorta di berserk che fa perdere loro la ragione. Jack ha il compito di utilizzare il suo sangue per farle tornare in sé, prima che la follia distrugga se stesse e gli altri.

Come se non bastassero gli angusti corridoi da esplorare, in ogni dungeon si trova un Nightmare, un marchen talmente potente dal quale potrete solo fuggire. Peccato che la visuale in prima persona renda a volte un po' ostica la corsa.

Gli scontri sono quasi sempre casuali, solo raramente i nemici sono presenti sulla mappa e il combattimento si svolge a turni. Sono 5 le Blood Maiden a disposizione nel party, alle quali si aggiunge Jack che ha il compito di mettersi a guardia di una di esse, usare oggetti o la Mary Gun per placare la modalità skelter.
Ogni ragazza ha delle abilità legate alla classe di appartenenza che potranno essere apprese spendendo i relativi punti accumulati. Ad ogni job corrispondono però diversi sottotipi che potrete cambiare spendendo gli appositi cristalli; in questo modo potrete acquisire nuove abilità e al contempo un nuovo abbigliamento. Inoltre, ognuna delle Maiden possiede delle caratteristiche personali che vi permetteranno di scovare passaggi segreti, risolvere enigmi ecc.

Ogni dungeon presenta più livelli il che ne rende l'esplorazione piuttosto lunga. Di contro bisogna dire che alcuni enigmi sono così poco ben posti che potrebbero rendere l'esplorazione frustrante. Inoltre, per quanto ogni dungeon abbia un aspetto molto personale e ben realizzato, presenta pochi elementi caratteristici ripetuti fino allo sfinimento, rendendo quindi il paesaggio noioso, almeno dopo un po' di girovagare.

A parte la componente action ed esplorativa, dovrete dedicarvi anche ai rapporti interpersonali, facendo sì che Jack, beato tra le donne, migliori la sua affinità e conquisti così finali differenti. In queste occasioni non mancheranno i momenti di fanservice, specialmente per quanto riguarda la "purificazione" delle donzelle.

Mary Skelter Nightmares si apre con Arakajime Ushinawareta Bokura no Ballad, una opening molto vivace e coinvolgente accompagnata da belle sequenze animate e cantata dalle doppiatrici di alcune delle protagoniste (sotto il nome di Earphones).
In generale le musiche sono calzanti con le atmosfere dei dungeon, ma anche in questo casi, si corre il rischio ripetitività dato che per ogni dungeon si ascolterà un singolo motivetto.
Il chara è tipico delle produzioni anime moderne, con ragazze molto carine e particolare attenzione all'abbigliamento e alle caratteristiche fisiche che le differenziano le une dalle altre conferendogli al contempo personalità.

Gli ambienti in cui ci si muove, all'infuori dei dungeon, sono curati in maniera discreta, così come le espressioni facciali e il labiale dei personaggi durante le sessioni visual novel. I marchen sono letteralmente creature da incubo, peccato che la varietà sia piuttosto scarsa.
Vi è la possibilità di selezionare doppiaggio inglese o giapponese ma dato lo stile prettamente anime, è assolutamente consigliabile il giapponese.
Il gioco è completamente in inglese.

 
Mary Skelter Nightmares trova il suo punto forte nell'atmosfera da incubo che permea ogni dungeon, nel costante senso di paura e ansia che vi prenderà quando vedrete il paesaggio diventare improvvisamente buio. Trama e personaggi sono realizzati discretamente e abbastanza interessanti ma non fanno certo urlare al capolavoro, soprattutto a causa dell'abuso di cliché. Discorso simile per le musiche, che per quanto azzeccate al contesto, sono poche e diventano presto ripetitive. 
Si tratta di un dungeon crawler per cui è un'esperienza godibile al massimo da chi ama questo genere di giochi ed è quindi disposto a vagare per ore in corridoi infiniti.
Compile Heart ha il suo pubblico ben definito ed è ad esso che si rivolge con buone prospettive con questa favola macabra dal gusto fortemente anime.