Tra i tanti annunci avvenuti durante il Tokyo Game Show 2017 ci si poteva aspettare di tutto, tranne il ritorno di Final Fantasy IX su PlayStation 4 in edizione migliorata. Ciò non implica una sorpresa non gradita ma, al contrario, la possibilità di giocare – o di rituffarsi – nel capitolo probabilmente più “trascurato” degli ultimi vent'anni a causa di quel che fu l'imminente arrivo di PlayStation 2 (e di Final Fantasy X) in tutto il mondo. Nonostante questa sfortuna, Final Fantasy IX ebbe un'ottima ricezione da critica e pubblico, arrivando a toccare i cuori di ogni fan della serie e, per nostra fortuna, tornando ad essere riproposto, sia su smartphone che su PC, con una veste grafica rinnovata e diverse aggiunte mirate alla cosiddetta “Quality of Life”. Prima di esaminarle, tuttavia, è doveroso dare un'occhiata complessiva al titolo in sé, essendo un capitolo molto diverso dai ben più noti Final Fantasy VII e Final Fantasy VIII.
 
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Final Fantasy IX ha rappresentato all'epoca un vero e proprio “ritorno tradizionalista” della serie alle sue origini fantasy, abbandonando l'approccio futuristico di Final Fantasy VII quanto quello fortemente realistico di Final Fantasy VIII per dare spazio ad una storia ed ad un mondo dalle tinte deformed e cartoon, diretto da Hiroyuki Ito (Final Fantasy VI) in collaborazione con il character design di Toshiyuki Itahana (Final Fantasy Crystal Chronicles) e Hideo Minaba (Final Fantasy XII), senza dimenticare l'immancabile Nobuo Uematsu alle musiche.

In questo capitolo di Final Fantasy avremo Gidan (Zidane nella versione americana) come protagonista, “leader” di un gruppo di otto personaggi così diversi sotto tanti aspetti quanto simili su un unico ed inconsapevole obiettivo comune: scoprire perché viviamo, dando un senso alla propria esistenza. L'intera opera ruota, sin dai primi minuti di gioco fino all'inesorabile fine, sul concetto di vita e di morte, portando ognuno degli eroi a valutare nel corso del viaggio a cercare un motivo per vivere, respingendo l'inevitabile decadimento che porta ogni essere, umano e non, a spegnersi per sempre. Vivi, tra tutti i personaggi del gioco, è forse colui che incarna al meglio questo dilemma che aleggia da sempre nel cuore di ogni persona.
E sebbene tutta la vicenda inizi con il più classico dei rapimenti, ovvero quello della principessa – ad opera dei buoni in questo caso –, il viaggio che affronteremo in Final Fantasy IX sarà tutt'altro che banale o scontato, toccando moltissimi altri temi tra cui la guerra, la sete esagerata di potere, le crisi di identità ed altro ancora, alternando momenti di pura riflessione e tristezza ad altri decisamente più comici e “leggeri”: evitare di sorridere qualora Quina esordisse con una delle sue “perle di saggezza” sul cibo in romanaccio è praticamente impossibile.
 
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Tuttavia, ciò che rende Final Fantasy IX particolarmente interessante come JRPG è l'intero approccio narrativo adottato per illustrare la vicenda al meglio, puntando sulle separazioni improvvise a causa di eventi e similia per dividere i vari protagonisti in sezioni diverse del gioco, seguendo una gamma di avvenimenti più ampia e variegata rispetto ai classici gruppi compatti tipici – e a volte fin troppo grossi – della maggioranza dei giochi di ruolo giapponesi. La possibilità di tenere sott'occhio ogni personaggio grazie agli Eventi in Tempo Reali (abbreviati in ETR) è forse ciò che espande al meglio questo tipo di narrazione degli eventi, decisamente familiare a chiunque abbia giocato (ed apprezzato) il sottovalutato Final Fantasy VI, capace di rendere ogni membro, in dosi maggiori o minori, un protagonista al pari del leader Gidan.

Anche il gameplay, oltremodo, rispecchia quello che si può definire un JRPG tradizionale, tornando tuttavia a riproporre quattro membri in battaglia, una world map estinta al giorno d'oggi ed un sistema d'apprendimento di abilità e magie semplice, legato all'assimilazione tramite equipaggiamento; le differenze con i precedenti capitoli della serie usciti su PlayStation sono evidenti e si nota ancor più esaminando i personaggi in battaglia. Ognuno di essi, contrariamente a Cloud, Squall e compagnia, non potrà essere modellato a nostro piacimento in termini di Job, portandoci a ricorrere ad un team preciso ed adeguato alle nostre esigenze: Gidan può essere solo ed esclusivamente un ladro, esattamente come Vivi non può approcciarsi in maniera diversa ai combattimenti se non usando la sua fidata – quanto sofferta – magia nera.
 
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Gli unici elementi ripresi, seppur in chiave diversa, da Final Fantasy VII e VIII sono l'immancabile barra ATB e il Limit Break, chiamato Trance esattamente come la trasformazione di Terra del sopracitato Final Fantasy VI. Quest'ultimo, tuttavia, non garantirà semplicemente un potente attacco al pari del Cross-slash di Cloud o del Renzokuken di Squall, bensì una vera e propria metamorfosi dovuta alle emozioni che fornirà, al personaggio indotto in Trance, un aumento di potenza e diverse abilità esclusive, come la possibilità di sferrare due magie nere o bianche nello stesso turno, od evocare Eidolon del calibro di Odino e Bahamut con metà degli MP richiesti. Al di là di ciò, l'esplorazione quanto la presenza di minigiochi (tra cui “l'amatissimo” Salto della Corda e il Tetra Master), quest nascoste di ogni genere e tipo (l'Excalibur II tra tante) completa il quadro generale di uno dei titoli della serie più solidi in ogni aspetto, che si tratti di trama, sviluppo dei personaggi, direzione narrativa e gameplay generale. Tuttavia, un piccolo di neo di questa perla potrebbe essere delimitato alla velocità delle battaglie che, tra incontri casuali di ogni tipo, potrebbero veramente stancare. Un problema risolto, in un certo senso, in questa edizione perfezionata disponibile su Steam e PlayStation 4.
 
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Esattamente come nelle versioni migliorate, rilasciate negli scorsi anni, di Final Fantasy VII e Final Fantasy VIII, anche in Final Fantasy IX avremo a disposizione dei “cheat” per facilitarci l'intera esperienza di gioco come la velocità aumentata, la possibilità di non avere incontri casuali, causare costantemente 9999 di danno ed altri “boost” per il livello, abilità e quant'altro; una vera manna dal cielo per tutti coloro che volessero semplicemente godersi la storia o, alternativamente, non avessero abbastanza tempo per apprezzare al meglio di un JRPG di tale portata. Purtroppo questo porting – perché parlare di rimasterizzazione è esagerato – perde diversi colpi in termini di prestazioni tecniche, specialmente nel caso si tenga conto del prezzo – decisamente maggiorato rispetto ai precedenti capitoli – di 20.99€. Il lavoro originale svolto da Silicon Studio nella conversione del titolo si rivela essere inoltre molto approssimativo: nonostante la presenza di stupendi modelli poligonali rifatti, seppur mantenendo sempre un look tipico dell'era PlayStation 1, e bolle di dialogo tra i personaggi riadattate e rifinite per una maggior visibilità, il resto del porting mostra chiaramente la sua natura di semplice upscaling dalla versione mobile, analogamente all'edizione PC presente da un anno su Steam. Scordatevi quindi una risoluzione in ratio 16:9 e, soprattutto, dei fondali in alta risoluzione: quest'ultimi, infatti, non sono stati minimamente ritoccati, generando un contrasto veramente forte quanto fastidioso da vedere in ogni momento di gioco. Neanche i controlli e diversi menù del titolo si salvano, purtroppo, rendendo la levetta analogica tendenzialmente inutile e ostruendo completamente la visuale di battaglia a causa di una interfaccia talmente enorme da essere adatta solo su smartphone.
 
 
Giudicare in maniera corretta questo porting “migliorato” di Final Fantasy IX su PlayStation 4 risulta decisamente difficile: da una parte abbiamo un ottimo JRPG nonché uno dei migliori Final Fantasy mai realizzati, dall'altra un lavoro tecnico di rimasterizzazione pigro, con attenzioni quasi esclusivamente dedicate alla generazione odierna rappresentate dall'aggiunta - seppur gradita - degli stessi trucchi presenti in Final Fantasy VII e Final Fantasy VIII. Ciò non implica l'automatico sconsiglio dell'acquisto di Final Fantasy IX ma, al contrario, un forte invito a giocarlo e ad apprezzarlo qualora non ne aveste mai avuto la possibilità, magari optando per l'edizione originale presente sul PlayStation Store, decisamente più onesta e coerente a livello di mercato, sebbene non abbia, al contrario della versione PlayStation 4 appena rilasciata, un tema e otto avatar creati per l'occasione.