I giochi totalmente in single-player sembrano, a primo impatto, essere stati oscurati dall'esperienza online, da titoli che puntano in ogni componente al gioco di squadra e che, di conseguenza, rinunciano alle tradizionali avventure in solitario.
La domanda che ci poniamo spesso ai nostri giorni è una sola: i videogiochi completamente in single-player hanno una possibilità di sopravvivenza in un mercato sempre più esigente?
Stando al principale game designer di Guerrilla Games, Tim Stobo, le esperienze in single-player sono destinate ancora a sopravvivere per lungo tempo: lo dimostrano i titoli più venduti nel corso del 2017, ovvero Horizon: Zero Dawn, The Legend of Zelda: Breath of the Wild e L'Ombra della Guerra.
''Credo che Horizon dimostri come ci sia futuro per un'esperienza in single-player di alta qualità. La stessa espansione The Frozen Wilds è un'ulteriore conferma. Ci impegniamo ogni giorno nel garantire quelle avventure di alto livello per i giocatori. Benché a prima vista sembri che le esigenze di mercato si rivolgano altrove, noi di Guerrilla restiamo focalizzati nel raccontare storie fantastiche.''
Pare dunque che le avventure in solitario abbiano ancora tanto da offrire ai videogiocatori. Ma la vera domanda si pone nuovamente: non ci sarà il rischio che, con titoli come Destiny, così popolari nella vasta comunità di players, i giochi totalmente in multi eclissino le belle esperienze in single?
''Credo sia meglio guardarla da un'altra prospettiva. Penso che in futuro vedremo ancora giochi come Destiny e ritengo ci sia sempre posto per loro. Ma guardando al meglio offerto quest'anno, abbiamo Horizon, Zelda e L'Ombra della Guerra. Ci sono un sacco di fantastiche avventure in single-player. Se riuscissimo ad ottenere ulteriori esperienze always-online, non si può che trarre beneficio al fine di diversificare i giochi.''
In definitiva, siete d'accordo con la visione di Stobo?
Fonte consultata
La domanda che ci poniamo spesso ai nostri giorni è una sola: i videogiochi completamente in single-player hanno una possibilità di sopravvivenza in un mercato sempre più esigente?
Stando al principale game designer di Guerrilla Games, Tim Stobo, le esperienze in single-player sono destinate ancora a sopravvivere per lungo tempo: lo dimostrano i titoli più venduti nel corso del 2017, ovvero Horizon: Zero Dawn, The Legend of Zelda: Breath of the Wild e L'Ombra della Guerra.
''Credo che Horizon dimostri come ci sia futuro per un'esperienza in single-player di alta qualità. La stessa espansione The Frozen Wilds è un'ulteriore conferma. Ci impegniamo ogni giorno nel garantire quelle avventure di alto livello per i giocatori. Benché a prima vista sembri che le esigenze di mercato si rivolgano altrove, noi di Guerrilla restiamo focalizzati nel raccontare storie fantastiche.''
Pare dunque che le avventure in solitario abbiano ancora tanto da offrire ai videogiocatori. Ma la vera domanda si pone nuovamente: non ci sarà il rischio che, con titoli come Destiny, così popolari nella vasta comunità di players, i giochi totalmente in multi eclissino le belle esperienze in single?
''Credo sia meglio guardarla da un'altra prospettiva. Penso che in futuro vedremo ancora giochi come Destiny e ritengo ci sia sempre posto per loro. Ma guardando al meglio offerto quest'anno, abbiamo Horizon, Zelda e L'Ombra della Guerra. Ci sono un sacco di fantastiche avventure in single-player. Se riuscissimo ad ottenere ulteriori esperienze always-online, non si può che trarre beneficio al fine di diversificare i giochi.''
In definitiva, siete d'accordo con la visione di Stobo?
Fonte consultata
Personalmente se un gioco mi regala una bella esperienza in single player se poi vuole passare al multiplayer (tipo ffxv) non ci vedo nulla di male.
Il problema si pone quando la campagna in singolo è palesemente un accessorio per un gioco che vuole essere principalmente un online (for honor e vari fps in primis)
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.