Se il tempo ci ha insegnato qualcosa è che, di tanto in tanto, vengono creati dei videogiochi che rimangono nella mente dei giocatori e rappresentano il punto focale di una saga che, fino a quel momento, era rimasta piuttosto nell’ombra, è stato sicuramente questo il caso di Persona 5, che dopo aver riscosso il successo di critica e pubblico ed aver ricevuto un rhythm game, Dancing in Starlight, ed una sorta di espansione sotto forma della sua versione Royal, riceve oggi uno strano ibrido con il genere musou dal nome Persona 5 Strikers, grazie allo staff di Atlus abbiamo avuto la possibilità di giocare le prime 4 ore del titolo ed oggi vi raccontiamo le nostre impressioni.
 
P5S

Persona 5 Strikers si pone a tutti gli effetti come un seguito della versione vanilla di Persona 5, non contando quindi i fatti di Royal, ambientandosi circa 4 mesi dopo la conclusione del titolo originale la storia vede i ladri fantasma impegnati ad organizzare le loro vacanze estive, tuttavia qualcosa va storto quando la polizia si ritrova per le mani dei casi di cambi di carattere repentini e crede che tutto ciò sia di nuovo causato dai cambi di cuore provocati da Joker e la sua banda, manda quindi sulle loro tracce un nuovo misterioso personaggio, l’ispettore Hasegawa, per indagare a fondo sulla questione; tuttavia anche per i ladri la situazione non è delle migliori, durante l’acquisto del materiale per la loro scorribanda estiva infatti il nostro protagonista e Ryuji vengono a contatto con la idol del momento, Alice Hiiragi, che dona loro uno strano biglietto da visita con una password da inserire su EMMA, una sorta di assistente vocale che spopola da qualche mese, pronunciandola i nostri due eroi insieme al buffo gatto Morgana vengono trasportati nuovamente nel Metaverso dove scoprono una tremenda verità: la minaccia dei Palazzi è tornata; proseguendo in questa Shibuya alternativa e scoprendo il desiderio distorto della idol, che sta utilizzando ogni mezzo possibile per trasformare i suoi fan in veri e propri schiavi, i ragazzi vengono anche a contatto con una strana ragazza, Sophia, che non ha memorie del suo passato e si definisce semplicemente “Amica dell’umanità”, con il suo aiuto i ladri fantasma riprendono ad infiltrarsi nei palazzi prima che la minaccia degeneri nuovamente.
 
dialoghi

Prima di mettere mano sul titolo il dubbio che fondere un gioco di ruolo con un musou non fosse una grande idea era sicuramente presente, tuttavia, dopo averlo provato a fondo, possiamo dire che il gameplay di questo nuovo Persona non è solo stato ottimamente adattato al suo nuovo formato, ma è anche molto rispettoso di tutto ciò che abbiamo visto nel titolo originale, con poche modifiche azzeccate, alla base delle nostre sezioni giocate ci saranno infatti piccoli scontri istanziati con ristretti gruppi di Shadow, che ancora una volta potremmo sorprendere con un’imboscata per avere un vantaggio su di loro ed eseguire uno dei ben conosciuti “All-Out Attack”, che si traducono in maniera perfetta in questa variante, oltre alle classiche combo costituite da quadrato e triangolo ci sarà inoltre possibile sfoderare le nostre armi da fuoco e richiamare i Persona, che fermeranno l’azione per permetterci di utilizzare in modo mirato i loro attacchi; sconfiggendo gli Shadow sarà inoltre possibile che questi ultimi lascino cadere le loro maschere, cosa che ci consentirà di aggiungerli al nostro roster, non solo, ma esattamente come nell’originale torna la famosa Velvet Room, gestita stavolta dalla piccola Lavenza, che ci permetterà di fondere i Persona per ottenere nuove creature ed addirittura livellarli singolarmente utilizzando i punti ottenuti negli scontri, cosa che ci permette fin da subito di potenziare i nostri preferiti, possibilità che nel gioco base era un po’ assente.
 
Velvet Room

Nuova funzione aggiunta in questo capitolo è anche quella dei Legami, completando infatti scontri con determinati membri nella nostra squadra (fino ad un massimo di altri 3 oltre a Joker) e partecipando a determinati eventi sociali nel mondo reale, sarà possibile ottenere punti per sbloccare specifici perk che potenzieranno le nostre statistiche o ci doneranno altri bonus come un drop rate aumentato per le maschere oppure più soldi dopo gli scontri, un feature ben contestualizzata e gradita, se a tutto questo mix aggiungiamo la possibilità di scambiare a piacimento tra i quattro personaggi del party durante le battaglie ed il negozio accessibile prima di entrare nel Metaverse grazie a Sophia, possiamo ritenerci più che soddisfatti di questo titolo.
 
scontri

A livello tecnico non abbiamo davvero niente da dire, il titolo sfrutto lo stesso engine dei due capitoli passati e presenta l’opzione di favorire il framerate piuttosto che la grafica, arrivando a girare a 60fps costanti anche nelle situazioni con molti nemici a schermo (perlomeno nella versione PS4 che abbiamo testato su PS5), ritorna inoltre la colonna sonora cantata ancora una volta dalla superba Lyn, che ha confezionato insieme al maestro Shoji Meguro, delle nuove canzoni che siamo stati più che felici di ascoltare ad ogni scontro.
 

Ogni dubbio che potevamo avere sulla bontà di Persona 5 Strikers è stato totalmente dissipato, il titolo si presenta assolutamente come un seguito più che degno di Persona 5, rispettoso di quanto fatto nel titolo base, in grado di traslare il gameplay in modo azzeccatissimo e che presenta delle novità assolutamente ben contestualizzate, per quanto la nostra prova sia stata breve non vediamo l’ora di potervi raccontare di più sul titolo poco prima del rilascio ufficiale fissato per il 23 febbraio su Playstation 4, Nintendo Switch e Steam, restate quindi sintonizzati sulle nostre pagine!