In una recente intervista tenutasi con le testate online di TheGamer, Digitally Downloaded e Twinfinite, il producer di Blue Reflection, Mel Kishida, ha svelato molti retroscena riguardanti il titolo, il suo passato e la sua filosofia di game designer
Prima di essere coinvolto come game producer Kishida ha infatti lavorato come artista di light novels ed anime come Hanasaku Iroha, per poi essere assunto come character designer ed illustratore da Gust per la serie Atelier, anche se con le sue opere più recenti si è distaccato dal fantasy ed ha puntato ad un setting più moderno, Blue Reflection è infatti un gioco che mischia il quotidiano con il mistico così come già visto in altre serie come Persona o Fire Emblem, proprio a riguardo il producer si è espresso dicendo "Per il primo episodio non sono stato semplicemente coinvolto nelle illustrazioni, ero lì dall'inizio del processo creativo, che includeva la trama, il gameplay, la musica; ho contribuito con moltissime idee nonostante non abbia potuto partecipare a molti meeting per quanto riguarda il secondo capitolo".
Alcuni intervistatori in maniera scherzosa hanno fatto notare come le protagoniste in uniforme scolastica siano un trope piuttosto abusato nel panorama anime giapponese ed a questa affermazione il producer ha commentato dicendo "Penso che chiunque abbia trascorso i propri anni scolastici in Giappone abbia il ricordo di aver indossato un'uniforme, magari avete avuto una cotta per una ragazza in uniforme o qualcosa di simile, ed in questo modo io posso riportarvi alla mente quei ricordi, non provo particolare attrazione per le uniformi o gli studenti che le indossano è semplicemente un modo in cui tutti siamo collegati e possiamo rivivere come fosse andare a scuola".
Gli intervistatori hanno infine chiesto cosa Kishida pensi del costante fanservice che si trova sempre più facilmente nel mondo del gaming e la sua risposta è stata: "Credo che il concentrarsi sul fanservice come focus primario di un titolo sia un qualcosa che stia iniziando a cambiare, non solo per me stesso ma anche per l'industria, rispetto al primo capitolo stiamo cambiando il nostro approccio e già in quello volevamo creare delle protagoniste che vi facessero palpitare il cuore, non semplice fanservice. Poi certo, la gente potrebbe dirmi 'ma lei ha fatto un sacco di illustrazioni sexy' e beh non è certo perché mi piacciano o meno, ma è perché ciò che ai consumatori ed all'utenza piace."
La visione di Kishida sulle protagoniste delle sue opere è quindi molto chiara, si al fanservice ma con coerenza e non gratuitamente.
Vi ricordiamo infine che la nuova opera di Kishida, Blue Reflection: Second Light (del quale potete leggere qui la nostra anteprima) arriverà il prossimo 9 novembre su PC, Playstation 4 e Nintendo Switch.
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