Con l'avanzamento dei lavori su Final Fantasy XVI e i continui aggiornamenti su Final Fantasy XIV, il producer Naoki Yoshida è senza dubbio la persona del momento nel binomio Square-Enix e Final Fantasy, non è un caso infatti se a lui e alle sue parole sia stato dedicato così tanto spazio.
Dopo la spiegazione del perché Final Fantasy XVI non è a turni e sulla essenza della serie secondo Yoshi-P, recentemente il producer ha rilasciato una interessante intervista al sito estero Inverse. Di seguito riportiamo una traduzione delle parole di Yoshida riguardo la serie Final Fantasy.
In un'altra occasione su Playstation Blog, Yoshida ha anche parlato del perché dietro la scelta dell'ambientazione classica su Final Fantasy XVI.
Questo discorso sembra parlare direttamente al mix regno fantasy contro impero tecnologico, base che ha effettivamente monopolizzato le radici degli ultimi capitoli. A parte questo, è chiaro che Naoki Yoshida abbia grandi aspettative per Final Fantasy XVI e, forte di una visione globale della serie nel tempo, abbia fatto del suo meglio per rendere il sedicesimo capitolo memorabile per moltissime tipologie di fan, sia di lunga data che dell'ultima ora.
Final Fantasy XVI è atteso su Playstation 5 per l'estate 2023, come rivelato nell'ultimo trailer, e dopo le ultime indiscrezioni riguardo l'andamento dello sviluppo, la speranza di non avere ulteriori rinvii è concreta.
Dopo la spiegazione del perché Final Fantasy XVI non è a turni e sulla essenza della serie secondo Yoshi-P, recentemente il producer ha rilasciato una interessante intervista al sito estero Inverse. Di seguito riportiamo una traduzione delle parole di Yoshida riguardo la serie Final Fantasy.
Per quanto riguarda l'abilità del brand nell'adattarsi ai trend attuali dell'industria, penso che Final Fantasy stia avendo molte difficoltà. Siamo arrivati ad un punto per cui riceviamo moltissime richieste da tenere a mente durante la fase di game design. Ad essere onesti, è impossibile soddisfarle tutte in un solo gioco. La mia impressione attuale è che l'unica soluzione sia quella di creare più titoli e continuare a crearli nel modo migliore possibile ogni volta che possiamo.
In un'altra occasione su Playstation Blog, Yoshida ha anche parlato del perché dietro la scelta dell'ambientazione classica su Final Fantasy XVI.
Quando è arrivato il momento di decidere cosa fare su Final Fantasy XVI, ho ripensato a quando giocavo i Final Fantasy originali e a come mi sentivo mentre mi trovato a ricoprire un ruolo fondamentale all'interno di un quadro più grande. Volevo ricreare quella stessa sensazione su Final Fantasy XVI ma in un modo che sfruttasse la tecnologia e il design moderno. Il team di sviluppo al completo, sotto la guida di Hiroshi Takai, ha trasformato questo sogno in realtà e non vedo l'ora di condividerlo con i fan.
Quando abbiamo iniziato lo sviluppo del gioco, volevamo ricreare la sensazione del medioevo europeo, proprio come i classici fantasy europei, e fondere i tutto con la nostra visione e le nostre idee, ricreando così qualcosa di veramente emozionante usando al massimo la tecnologia a nostra disposizione.
Come di certo saprete, la serie Final Fantasy è amata (o odiata) per il suo cambiare radicalmente ad ogni capitolo, per questo motivo dopo una recente ricerca sugli utenti ci siamo accorti che per loro gli ultimi capitoli avevano come una visione statica su certi aspetti. Abbiamo colto l'occasione per fare un passo indietro e provare qualcosa di diverso, non solo per noi ma tenendo a mente il futuro di Final Fantasy e dei progetti a venire. Volevamo cambiare e mostrare a tutti che la serie è in grado di proseguire in direzioni diverse, senza essere costretta a concentrarsi su una sola.
Quando abbiamo iniziato lo sviluppo del gioco, volevamo ricreare la sensazione del medioevo europeo, proprio come i classici fantasy europei, e fondere i tutto con la nostra visione e le nostre idee, ricreando così qualcosa di veramente emozionante usando al massimo la tecnologia a nostra disposizione.
Come di certo saprete, la serie Final Fantasy è amata (o odiata) per il suo cambiare radicalmente ad ogni capitolo, per questo motivo dopo una recente ricerca sugli utenti ci siamo accorti che per loro gli ultimi capitoli avevano come una visione statica su certi aspetti. Abbiamo colto l'occasione per fare un passo indietro e provare qualcosa di diverso, non solo per noi ma tenendo a mente il futuro di Final Fantasy e dei progetti a venire. Volevamo cambiare e mostrare a tutti che la serie è in grado di proseguire in direzioni diverse, senza essere costretta a concentrarsi su una sola.
Questo discorso sembra parlare direttamente al mix regno fantasy contro impero tecnologico, base che ha effettivamente monopolizzato le radici degli ultimi capitoli. A parte questo, è chiaro che Naoki Yoshida abbia grandi aspettative per Final Fantasy XVI e, forte di una visione globale della serie nel tempo, abbia fatto del suo meglio per rendere il sedicesimo capitolo memorabile per moltissime tipologie di fan, sia di lunga data che dell'ultima ora.
Final Fantasy XVI è atteso su Playstation 5 per l'estate 2023, come rivelato nell'ultimo trailer, e dopo le ultime indiscrezioni riguardo l'andamento dello sviluppo, la speranza di non avere ulteriori rinvii è concreta.
Sulla scelta del combattimento non a turni ormai è questa la strada che ha preso la serie, ma già da vari capitoli.
Ammetto che comunque questa intervista pare essere un po mettere le mani avanti, va bene ascoltare i pareri dell'utenza ma comunque, per quanto giustamente il gioco debba vendere, la parola finale la deve sempre avere l'autore artistico.
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