Era il lontano (videoludicamente lontanissimo) 2017 l'anno in cui finalmente la serie di Atlus progrediva numericamente - dopo le varie edizioni ed espansioni del quarto capitolo - per arrivare a Persona 5, un titolo che è entrato di diritto tra i migliori videogiochi del genere jrpg della storia, lasciando estasiato chiunque abbia avuto il piacere di giocarlo. Le nostre recensioni, quella della prima edizione che trovate a questo indirizzo, e quella dell'edizione Royal del 2020, non fanno altro che testimoniare che genere di capolavoro è questo titolo.
L'unico vero "problema" del gioco era l'esclusiva Sony che, come accade per tantissimi prodotti del genere, ha impedito per troppo a lungo agli utenti Microsoft, PC e Nintendo di godere di una perla come questa. A questa pecca è stata finalmente messa una pezza, dato che dal 21 ottobre 2022 Persona 5 Royal sarà finalmente a disposizione su queste piattaforme ed addirittura per quanto riguarda i sistemi Microsoft, sarà anche inclusa nel Xbox Game Pass.
Data la mole di recensioni già presente sul titolo, nella presente ci soffermeremo solo sul porting, in particolare in quello dedicato alla Xbox Series X, che corrisponde alla nostra edizione di prova. Sulla console in oggetto il gioco si comporta davvero egregiamente, portando a schermo uno stile personalissimo ed immediato, caratterizzato da una tavolozza di colori caldi, che scalano splendidamente in 4K Ultra HD e con i 60 fps piuttosto stabili durante tutte le fasi di gameplay. Anche le cutscene, che sono le parti più pesanti in termini di spazio occupato nella console, sono gradevoli da godersi alla massima risoluzione proposta, grazie ad un cel shading che fa davvero ancora la sua figura. Chiaramente gli anni si sentono maggiormente per le texture di gioco, mentre gli effetti particellari sono vistosi ed affascinanti.
Anche i tempi di caricamento sono davvero irrisori, garantendo un'esperienza praticamente continuativa e senza interruzioni. Il gioco rimane il "solito" capolavoro, con una trama che potremmo eufemisticamente e riduttivamente definire accattivante e matura, beneficiando inoltre dello splendido accompagnamento musicale jazz/lounge, che offre un punto di rottura rispetto alle tradizionali (per quanto bellissime) produzioni classiche ed orchestrali tipiche del genere. Ottimo anche il doppiaggio sia giapponese che inglese e perfetta (nonché assolutamente non scontata) la localizzazione nella nostra lingua madre che, a differenza dell'edizione originale, permette di godersi pienamente il titolo anche a chi non ha molta dimestichezza con la lingua d'oltremanica. L'edizione presenta inoltre più di 40 DLC rilasciati per il gioco, anche se ovviamente si tratta per lo più di oggetti cosmetici come costumi e simili.
L'unico vero "problema" del gioco era l'esclusiva Sony che, come accade per tantissimi prodotti del genere, ha impedito per troppo a lungo agli utenti Microsoft, PC e Nintendo di godere di una perla come questa. A questa pecca è stata finalmente messa una pezza, dato che dal 21 ottobre 2022 Persona 5 Royal sarà finalmente a disposizione su queste piattaforme ed addirittura per quanto riguarda i sistemi Microsoft, sarà anche inclusa nel Xbox Game Pass.
Data la mole di recensioni già presente sul titolo, nella presente ci soffermeremo solo sul porting, in particolare in quello dedicato alla Xbox Series X, che corrisponde alla nostra edizione di prova. Sulla console in oggetto il gioco si comporta davvero egregiamente, portando a schermo uno stile personalissimo ed immediato, caratterizzato da una tavolozza di colori caldi, che scalano splendidamente in 4K Ultra HD e con i 60 fps piuttosto stabili durante tutte le fasi di gameplay. Anche le cutscene, che sono le parti più pesanti in termini di spazio occupato nella console, sono gradevoli da godersi alla massima risoluzione proposta, grazie ad un cel shading che fa davvero ancora la sua figura. Chiaramente gli anni si sentono maggiormente per le texture di gioco, mentre gli effetti particellari sono vistosi ed affascinanti.
Anche i tempi di caricamento sono davvero irrisori, garantendo un'esperienza praticamente continuativa e senza interruzioni. Il gioco rimane il "solito" capolavoro, con una trama che potremmo eufemisticamente e riduttivamente definire accattivante e matura, beneficiando inoltre dello splendido accompagnamento musicale jazz/lounge, che offre un punto di rottura rispetto alle tradizionali (per quanto bellissime) produzioni classiche ed orchestrali tipiche del genere. Ottimo anche il doppiaggio sia giapponese che inglese e perfetta (nonché assolutamente non scontata) la localizzazione nella nostra lingua madre che, a differenza dell'edizione originale, permette di godersi pienamente il titolo anche a chi non ha molta dimestichezza con la lingua d'oltremanica. L'edizione presenta inoltre più di 40 DLC rilasciati per il gioco, anche se ovviamente si tratta per lo più di oggetti cosmetici come costumi e simili.
Giocare a Persona 5 Royal è praticamente un obbligo per quasi qualsiasi videogamer che voglia definirsi tale, figuriamoci per un amante dei GDR e JRPG in particolare. Possiamo tranquillizzare tutti i possessori di console non Sony, dicendo che non c'è nessun problema ad iniziare questa saga partendo dal numero 5, fermo restando che i "fortunati" (chi è che ha una Xbox ed ancora non ce l'ha?) iscritti al servizio Xbox Game Pass dal 21 ottobre troveranno anche i Persona 3 e 4 da mettere in download gratuitamente. Tutti pronti allora, gli stilosissimi ladri lasceranno un segno anche nei cuori dei più occidentali di noi!
Pro
- Conversione eccellente;
- Tutti i DLC già inclusi;
- É gratis nel game pass!!!
Contro
- Assolutamente nulla da segnalare.
Si pone adesso un profondo problema: rigiocarlo di nuovo dopo aver fatto 4 run tra "Persona 5 e Persona 5 royal" con tanto di platini annessi?
Sarò sincero, mi ero un po' informato nel tempo e sapevo che non era poi così nelle mie corde perciò non mi aspettavo granché, però l'ho trovato tremendamente noioso e pedante, scontato nei suoi risvolti e puerile nei suoi sviluppi. Non è assolutamente un gioco da buttare via, anzi, i Palace sono molto accattivanti (una degna evoluzione dei mondi esplorati su P4) e il fatto stesso che lo abbia giocato fino alla fine è la prova che così schifo non mi ha fatto però non posso che farmi una domanda: se rigiocassi adesso i Persona precedenti, mi prenderebbero come prima?
Premesso che il modo migliore per apprezzare i Persona dal 3 in poi è giocarne UNO e aspettarsi poco dai successivi, non mi spiego come possa essere opinione condivisa che quella di P5 sia una storia matura quando urla teenager-dream da ogni lato.
Il mio commento non è veramente relativo alla recensione, la quale è coerente con la percezione generale del gioco e presenta quella che è senza dubbio la sua versione migliore possibile. Diciamo che sfrutto l'occasione e il 100 per dire la mia sul titolo nella sua versione base, anche se con grande ritardo rispetto alla sua uscita originale.
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