Legend of Legacy HD Remastered - Recensione
Un ritorno alle origini dei JRPG, ma con riserve
di Mistral
Ci troviamo davanti ad un JRPG che si ispira all’epoca d’oro dei primi rappresentati del genere, come Final Fantasy e SaGa ed è proprio per questo che gli sviluppatori hanno scelto di aggiungere al titolo Legacy, per indicare l’eredità di quell’epoca gloriosa. Per riportare quest' aura mistica, molti sono i veterani del genere RPG che si sono uniti allo staff di sviluppo, tra cui il regista Masataka Matsuura, che inizio la sua carriera per FuRyu con Pokémon Mystery Dungeon: Explorers of Sky, il designer e battle planner Kyoji Koizumi (SaGA), l’illustratrice Tomomi Kobayashi, famosa anche lei per le splendidi design di SaGa, lo scrittore Masato Kato (Chrono Trigger e vari Final Fantasy) e il compositore Masashi Hamauzu, diventato famoso grazie alle numerose collaborazioni con Square Enix, tra cui ricordiamo le OST di Final Fantasy XII e Unlimited Saga.
L’avventura è ambientata dieci anni dopo la scoperta casuale da parte di alcuni marinai del continente perduto di Avalon, un’isola gigantesca dove antiche rovine dimostrano l'esistenza di una potente civiltà ormai scomparsa. Nei panni di uno dei protagonisti, dovrete esplorare le varie aree della mappa e scoprire la verità legata alle divinità locali e al Star Graal, un misterioso manufatto che garantisce l’immortalità. All’inizio di Legend of Legacy dovrete scegliere un personaggio tra i sette disponibili: attenzione, perché la vostra scelta non potrà essere cambiata in seguito e vivrete le vicende unicamente dal punto di vista del vostro prescelto. Ma non temete, la storia è talmente minimalistica che non cambierà quasi niente, a parte l’utilità in battaglia del vostro beneamato. Altri due eroi si uniranno al vostro party e in seguito troverete anche I personaggi, infatti, partono con statistiche differenti che, a seconda delle strategie utilizzate, garantiranno più facilmente la vittoria. Durante le battagli, potrete scegliere fra differenti formazioni, che offriranno dei bonus a seconda delle posizioni dei membri del party.
Pur trattandosi di un classico RPG a turni, il gameplay di Legend of Legacy è misterioso tanto quanto il continente perduto di Avalon che siete venuti ad esplorare, soprattutto per quanto riguarda l’aumento delle statistiche. Chiaramente, gli sviluppatori hanno voluto sperimentare nuove vie, uscendo dalle classiche dinamiche ormai abusate come i punti esperienza e i livelli tipici dei giochi di ruolo. In questo gioco, infatti, non esistono né i livelli del personaggio, né tantomeno i punti esperienza ottenuti sconfiggendo i nemici. Il vostro party otterrà degli aumenti di statistiche compiendo azioni in certe “stance” in battaglia, come curare, attaccare, difendersi o usare magie, ma nulla di più viene spiegato ai giocatori. Se il vostro spadaccino ottiene un livello in più di HP, non si capisce se sia stato grazie alle cure ricevute oppure perché è sopravvissuto alla battaglia stessa. Mentre per attacco e difesa, compiendo spesso queste azioni avrete la possibilità di ottenerne dei bonus permanenti, per molte altre cose non esiste un metodo chiaro. Oltre a spaesare i giocatori, questa mancanza di chiarezza toglie anche “l’effetto dopamina” dovuto alle piccole ricompense degli scontri. Una delle cose difficili da dimenticare di questo titolo, purtroppo, sono i numerosi combattimenti, contro anche più di 5 nemici per volta, che si concludono senza alcun beneficio: niente denaro o drop e nessuna modifica per il vostro party. Questo scontro servirà a far salire i vostri personaggi il prossimo combattimento? Non è chiaro, e il caso domina la vostra avventura.
Le musiche del gioco accompagnano bene le avventure dei vostri eroi, ma rimangono sempre sullo sfondo. Solo alcuni brani sono memorabili grazie all'abilità del compositore (come per esempio con la battle theme "Double Dimentional Battle"). Il sound design, invece, è veramente ottimo: ognuna delle otto tipologie di armi ha il suo suono distinto e piacevole e capirete immediatamente se l'attacco è andato a segno durante una battaglia.
L’unica parte veramente degna di attenzione del gameplay è quello che potremmo definire “l’effetto eroe shonen”: maggiore è la difficoltà dello scontro (anche contro nemici impossibili da battere), maggiori sono le possibilità di sbloccare arti e nuove abilità, come attacchi più potenti o nuove magie. Vi ritroverete dunque in situazioni in cui uno o due membri del party sono KO e il personaggio che rimane inizia a potenziare attacchi al quintuplo della velocità normale. Questo “fattore shonen” si può sfruttare appieno anche a inizio gioco: a differenza delle statistiche, infatti, le arti risvegliate si mantengono anche fuggendo dallo scontro. Fin dalle prime aree, converrà quindi cercare miniboss e nemici per risvegliare il vero potere degli eroi, per affrontare più facilmente le aree di esplorazione successive. Questi momenti, che nel gioco vengono schiamati Awakening, "risvegli", sono ottimi per ottenere magie permanenti. In Legend of Legacy, infatti, il sistema di magia è legato alla presenza di spiriti elementali sull'isola: per utilizzare un certo incantesimo, dovrete utilizzare un Singing Shard dello stesso elemento per richiederne l'aiuto e un manufatto che contenga la vostra magia. Ma attenzione, perché i nemici faranno lo stesso e potranno sottrarvi le varie alleanze in ogni momento della battaglia. Un sistema interessante, ma non ottimizzato. Vi troverete spesso, infatti, ad utilizzare magie e a fallire perché l'allineamento è stato interrotto senza un chiaro messaggio di gioco.
Uno dei vostri principali obiettivi durante le vostre avventure sull’isola di Avalon sarà quello di mappare al massimo le aree che incontrerete, per poter poi rivendere le vostre mappe a caro prezzo al mercante locale. Più alta la percentuale di esplorazione di una zona, maggiore il ricavo, con un bonus cospicuo in caso di completamento al 100%. Visto che in Legend of Legacy i combattimenti, seppur numerosi, non sono per niente lucrativi, oltre alla caccia alle uova di Archwing, per fare soldi potrete solamente contare sulle vostre abilità da cartografi. Il mercante, inoltre, vende alcuni equipaggiamenti per il party e oggetti bonus giornalieri, anche se il miglior modo per ottenerne di più potenti sarà pagare l’armatore per mandare una nave mercantile a recuperare merci oltremare. Dovrete aspettare un po’ di tempo reale (da 1 a 6 ore), ma otterrete degli oggetti dalle statistiche decisamente più interessanti. In fin dei conti, il mercante di Initium dovrebbe probabilmente cambiare mestiere.
A differenza dei classici giochi di ruolo, la storia è assolutamente secondaria in questo titolo: per tutta la durata del gioco, i dialoghi sono praticamente assenti e verrete a conoscenza delle antiche leggende e del popolo originario di Avalon solamente delle pietre canterine sparse in giro. Queste pietre, però, cantano in stile arcaico e criptico, per cui tenere il filo delle vicende sarà pressoché impossibile, a livelli della poesia ermetica. Il gioco non è doppiato, ma i testi presentano unicamente la lingua inglese: concentrandosi sul gameplay, non si tratta di un fattore che potrà scoraggiare i giocatori, anche se le pietre canterine richiedono una buona dose di conoscenza di inglese shakespeariano per essere comprese. Legend of Legacy è chiaramente un gioco per gli amanti del gameplay e non per coloro che cercano una storia epica di colpi di scena o personaggi ben caratterizzati.
Esplorando la mappa delle varie zone, il mondo si animerà attorno a voi come un vero e proprio libro pop-up, tra alberi, fiori e antiche rovine, donando uno stile fiabesco alla storia. Anche i nemici saranno visibili sulla mappa ed evitarli, assieme alle numerose trappole, vi permetterà di velocizzare le vostre avventure. Durante tutte le battaglie, a parte quelle contro i boss, potrete sempre fuggire con un 100% di riuscita, ma questo ha un prezzo: verrete catapultati ogni volta a inizio mappa. Si tratta di un ottimo modo per ritornare velocemente nella mappa principale, ma durante l’esplorazione è un fattore che aumenta notevolmente la ripetitività del gameplay. Succederà spesso, infatti, di scontrarsi contro gruppi di mostri di livello alto e nonostante la vittoria non otterrete nulla: fuggire dagli scontri avrebbe potuto alleggerire il tutto. Solamente grazie al quick save (utilizzabile più volte), il gioco è affrontabile: sarà sufficiente salvare dopo ogni battaglia e dopo ogni oggetto trovato sulla mappa per evitare di perdere progressi preziosi. I picchi di difficoltà e i mini-boss vi aspettano ad ogni angolo e per evitare la frustrazione, salvare continuamente sarà un must per ogni giocatore. Per completare l’avventura occorreranno più di 30 ore, ma molte di più per scoprire tutti i segreti di Avalon e battere i vari boss segreti.
CONSIDERAZIONI FINALI
Legend of Legacy è il chiaro esempio di come un’opera creata da un gruppo di veterani del settore non sia per forza un buon gioco. Sicuramente, rispetto alla sua versione 3DS, il gioco offre una grafica migliorata adatta alle console next gen e una guida per comprendere fin dalle prime ore di gioco il gameplay altrimenti estremamente criptico. Alcuni elementi del gameplay, come il fattore “eroe shonen” sono geniali, ma nel suo complesso si tratta di un titolo mirato ad una nicchia specifica di giocatori e non mi sento di consigliarlo a prezzo pieno.
Versione testata su PlayStation 5.
Versione testata su PlayStation 5.