Yonder The Cloud Catcher Chronicles - Recensione

Avventura e creazione si incontrano nel magico mondo di Yonder, disponibile su Playstation 4 e Pc

di Revil-Rosa

La vita di tutti i giorni è stressante per la quasi totalità delle persone, molti decidono di sfuggire a tale pressione dedicandosi alla lettura o giocando ai videogiochi, ma qualsiasi sia lo svago scelto è curioso come spesso le tematiche trattate coinvolgano guerre, battaglie o conflitti.
 
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Yonder: The Cloud Catcher Chronicles propone un genere di svago radicalmente diverso, non ci saranno esplosioni scenografiche o presentazioni fotorealistiche, bensì proporrà un mondo che verte sulla costruttività e positività. Che sia ciò di cui avete voglia (o bisogno?) sta a voi deciderlo, ma se siete alla ricerca di qualcosa di diverso allora continuate a leggere per capire se Yonder possa essere o meno l’alternativa per appagare la vostra sete di avventura.

Pronti a catapultarvi in un mondo magicamente bucolico?


La storia inizia vedendo l’avatar del giocatore in una notte buia e tempestosa, prossimo a raggiungere il misterioso arcipelago di Gemea se non fosse che, proprio a due passi dalla riva, le onde si fanno più violente finendo per distruggere la nave e gettando in mare il suo equipaggio. Il giovane protagonista aprendo gli occhi si troverà d’innanzi ad un’enorme creatura, questa si presenterà dicendo di chiamarsi Aaerie e gli parlerà di una missione da compiere per salvare Gemea, rivolgendosi a lui come “Guardafolletti”. Subito dopo le criptiche parole di Aaerie, il ragazzo si sveglierà in una grotta e, dopo essersi fatto strada, capirà di aver effettivamente raggiunto il misterioso regno di Gemea.
 
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Gli abitanti del regno sono persone pacifiche ed amichevoli, sempre pronte ad aiutare e a condividere con gli altri le proprie conoscenze; è proprio in questo clima che il protagonista incontrerà i tanti abitanti del luogo, tutti dediti ad una qualche attività o interessati al baratto di merce. I nativi spiegheranno che Gemea è afflitta dal Miasma, una lugubre nebbia che impedisce l’accesso ad alcune aree e rovina l’ambiente; ben presto il giovane realizzerà che i folletti hanno il potere di eliminare il Miasma perciò si metterà in viaggio per ripulire il regno e, allo stesso tempo, conoscerlo e svelarne i misteri.

La narrazione di Yonder: The Cloud Catcher Chronicles rispecchia alla perfezione il cuore del gioco, tutto infatti si sviluppa con naturalezza e tranquillità, alle volte in modo diretto con Aaerie che rivela informazioni importanti, ma molto più spesso in modo quasi passivo con brevi ed incisive frasi dei personaggi o con tomi nascosti in giro. Il bizzarro mix fra tranquillità e mistero dona a Yonder uno strano alone che rende le vicende estremamente affascinanti ed intriganti; a spronare il giocatore non ci saranno feroci mostri da sconfiggere o guerre imminenti da sventare, bensì ciò che lo motiverà ad andare avanti saranno solamente il puro e semplice desiderio di avventura e la naturale e genuina curiosità per l’ignoto.
 
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In modo simile a quanto visto nel poco fortunato No Man’s Sky, l’esplorazione di Yonder pone al centro dell’intrattenimento la ricerca e la costruzione di oggetti, ma a differenza del lavoro di Hello Games, che voleva stupire con la quantità di mondi, qui la concentrazione è posta sul tanto vasto quanto curato regno di Gemea, formato da diverse regioni caratterizzate da villaggi, flora e fauna molto diverse fra loro. Ogni area ha le sue caratteristiche peculiari e i suoi relativi bisogni, starà al giocatore scoprirli per commerciare la merce giusta e ottimizzare l’avanzata.

Raccogliere e creare non sarà un procedimento fine a se stesso, anzi, sarà un elemento fondamentale per portare prosperità nelle regioni (cosa che permetterà di trovare folletti e liberare più zone dal Miasma, con conseguente avanzamento nella storia), ma la cura con cui il sistema di crafting è stato realizzato porterà il giocatore a voler ottenere ed accumulare sempre di più, anche solo per il gusto di realizzare l‘ennesimo nuovo oggetto.
Ad incentivare la morbosa sete di costruzioni e di avventura che Yonder suscita nei giocatori è possibile trovare un enorme numero di quest e collezionabili, entrambi elementi che spronano e premiano il giocatore non solo a viaggiare in lungo e in largo per il bellissimo regno di Gemea, ma anche a stare attenti al cambio di stagioni e di orario in modo tale da trovare gli oggetti giusti per il completamento delle missioni.
 
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Le quest, sebbene ve ne siano molte che richiedono di portare determinati oggetti a determinate persone, sono piuttosto varie e, anche quando seguono dei pattern come nel caso delle gilde, è difficile che vengano a noia poiché avanzare in una non preclude l’aiuto nella risoluzione di un’altra. In alcuni casi poi alcune quest sono propedeutiche ad altre poiché, ad esempio, avanzare nelle quest di gilda permette di ottenere nuove ricette per costruire oggetti utili negli scambi con altre regioni. Da notare inoltre che viaggiare è estremamente soddisfacente poiché il mondo, oltre ad essere un vero e proprio piacere per gli occhi, è straripante di materiali, missioni e segreti da scoprire (o persone da trovare, nel caso di alcune quest).

Restare bloccati senza sapere cose fare o dove andare sarà estremamente difficile, anche perché la mappa indica i punti d’interesse quando ci si passa (relativamente) vicino e la bussola indica la destinazione per la quest selezionata.
 
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Dal punto di vista grafico, Yonder: The Cloud Catcher Chronicles non ha modelli poligonali particolarmente definiti, soprattutto per quanto riguarda i personaggi umani, tuttavia lo stile minimale e “soffice” che propone risulta estremamente piacevole, in particolare negli effetti di luce e nella resa dell’ambientazione che cambia a seconda della stagione e del tempo atmosferico. Per quanto riguarda la colonna sonora, non vi sono tracce particolarmente invasive e spesso saranno i suoni della natura, accompagnati da semplici motivetti, ad accompagnare il giocatore nel suo viaggio. Questa scelta, che a prima vista appare controproducente per quanto riguarda la creazione dell’atmosfera, in realtà si rivela vincente poiché l’immersività che ne deriva genera una sensazione di relax estremamente coinvolgente che ben si sposa con la natura del titolo.
 
 

GIUDIZIO FINALE

Yonder: The Cloud Catcher Chronicles è una droga.
L’atmosfera rilassante e la storia intrigante spingono il giocatore a continuare a giocare e la continua ricerca verso il “prossimo oggetto” o la “prossima quest” lo portano a rimanere incollato allo schermo per ore e ore. Yonder è l’ennesima dimostrazione che non servono battaglie galattiche per catturare l’attenzione del giocatore ed è incredibile come riesca a trasmettere una fortissima sensazione di avventura facendo appello a nient’altro che alla semplice e genuina curiosità del giocatore.

La recensione fa riferimento alla versione Playstation 4 del gioco.

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