Code Vein - le prime impressioni
Quando Dark Souls si fonde agli anime
di Redazione
In vista dell'uscita, ancora non annunciata ma prevista per il 2019, Bandai Namco ha voluto iniziare a testare il comparto online di Code Vein, titolo che mira a portare un'esperienza simile a quella offerta dalla saga Souls, saranno riusciti nel loro intento dandoci un buon prodotto? Scopriamolo insieme con queste prime impressioni ricordandovi che la versione provata non è assolutamente definitiva, questi test vengono fatti per verificare il corretto comportamento del network code e per l'uscita potrebbero esserci dei miglioramenti importanti.
"È evidente come Code Vein prenda spunto dalla saga Souls utilizzando mezzi come la stessa valuta sia per gli acquisti che per salire di livello (questa sotto forma di "foschia"), la perdita di tutta la suddetta quando si muore, i backstab, i parry e via dicendo, ma cerca anche di ottenere una propria identità sia tramite l'immensa personalizzazione estetica del personaggio che tramite la libertà offerta nel costruire la propria build ideale, potendo importare le abilità di un particolare archetipo (chiamati Codici di Sangue) su un altro una volta utilizzato abbastanza ed a mio avviso sono proprio questi i punti forti della produzione, chiaramente non é ancora possibile valutare a fondo la storia poiché ci é stato possibile provarne solo un piccolo segmento (tra l'altro alquanto banale e stereotipato) ed il framerate presentava vistosi cali durante i combattimenti, specialmente con molti effetti a schermo, ma niente che non possa essere aggiustato da qui al rilascio del titolo; sicuramente una piacevole sorpresa che spero possa avere un buon successo di pubblico" (Klarth Curtiss)
"Tanto per partire dall'inizio, di Code Vein mi ha molto colpito la notevole possibilità di personalizzazione del personaggio, per la quale si rischia di perdere anche molto tempo nelle primissime fasi di gioco. Inoltre trovo azzeccata l'idea di poter cambiare continuamente build, cosa che strizza l'occhio agli action più puri (tipo Devil May Cry), ma che potrebbe annullare uno dei principali fattori di rigiocabilità tipica dei Souls. Il gioco in sé presenta un potenziale di divertimento enorme ed in queste prime prove strizza l'occhio anche ad un'utenza meno hardcore, grazie a qualche trovata più user-friendly, come il companion sempre presente. Un po' noiosetta l'animazione che parte dopo i parry ed i backstab, alla lunga può stufare e spezzare troppo le fasi di combattimento. Tra gli errori da sistemare più evidenti annovero i già citati cali di framerate e le ambientazioni sin troppo lineari e scarne, rispetto a quello a cui ci hanno ormai abituato altri giochi del genere, oltre che un'IA avversaria non certo di primo piano. Sicuramente molto fanservice japan-style (qualcuno ha detto tette?!) ed una trama che non inizia nel più brillante dei modi. Uno stile grafico di nicchia potrebbe far storcere qualche naso, ma non nego che possa essere decisamente accattivante." (DannyK)
"Tanto per partire dall'inizio, di Code Vein mi ha molto colpito la notevole possibilità di personalizzazione del personaggio, per la quale si rischia di perdere anche molto tempo nelle primissime fasi di gioco. Inoltre trovo azzeccata l'idea di poter cambiare continuamente build, cosa che strizza l'occhio agli action più puri (tipo Devil May Cry), ma che potrebbe annullare uno dei principali fattori di rigiocabilità tipica dei Souls. Il gioco in sé presenta un potenziale di divertimento enorme ed in queste prime prove strizza l'occhio anche ad un'utenza meno hardcore, grazie a qualche trovata più user-friendly, come il companion sempre presente. Un po' noiosetta l'animazione che parte dopo i parry ed i backstab, alla lunga può stufare e spezzare troppo le fasi di combattimento. Tra gli errori da sistemare più evidenti annovero i già citati cali di framerate e le ambientazioni sin troppo lineari e scarne, rispetto a quello a cui ci hanno ormai abituato altri giochi del genere, oltre che un'IA avversaria non certo di primo piano. Sicuramente molto fanservice japan-style (qualcuno ha detto tette?!) ed una trama che non inizia nel più brillante dei modi. Uno stile grafico di nicchia potrebbe far storcere qualche naso, ma non nego che possa essere decisamente accattivante." (DannyK)