Rebel Cops - Recensione
This is NOT the Police.
di Revil-Rosa
Rebel Cops è un ottimo modo per avvicinarsi alla peculiare serie di Weappy Studio dato che si potrà avere un assaggio del mondo, di alcune delle problematiche caratteristiche e delle atmosfere, ma da un punto di vista estremamente diverso e con un'impostazione decisamente più standard. Da notare che, per quanto non manchino blandi riferimenti a This is the Police, conoscere o meno gli eventi dei giochi precedenti non influisce minimamente sulla godibilità generale, dopotutto si parla di storie scollegate con personaggi diversi e ambientate in città differenti.
Quando la gente sembrava aver mai perso ogni speranza, un raggio di sole è arrivato facendo tornare i cittadini a credere in un futuro migliore...sarai abbastanza forte da soddisfare le aspettative?
Negli ultimi anni Ripton è cambiata, sebbene non fosse una città di santi le sue giornate si susseguivano senza grandi problemi, ma da quando Viktor Zuev si è insidiato nella criminalità locale le cose sono iniziate ad andare storte. Nel giro di poco tempo tutte le bande si sono unite sotto Viktor Zuev, il quale difatto è diventato il re invisibile della città. Chi si oppone fa una brutta fine, ma a rimetterci di più sono i semplici civili; le persone comuni hanno ormai perso il proprio scudo dato che la quasi totalità della polizia è sul libro paga di Viktor Zuev e così le attività criminali proliferano a discapito degli innocenti.
Per fortuna, come dicono anche loro, il gruppo con cui giocheremo non è propriamente un ente di polizia ed è quindi escluso dal giro di affari del malavitoso; mossi quindi da un innato senso di giustizia, nonché da motivazioni personali di certi agenti, i Rebel Cops si faranno strada missione dopo missione per rintracciare Viktor Zuev, aiutare i cittadini (senza il supporto dei quali proseguire sarà pressoché impossibile) e infine distruggere l'impero malavitoso che ha rovinato la vita della città.
A differenza di This is the Police, Rebel Cops si pone come un "semplice" strategico a scacchiera dove la componente survival si fa sempre più marcata man mano che si avanza nella storia. Le azioni eseguibili dai nostri personaggi sono perfettamente in linea con il loro ruolo di agenti di polizia, sarà infatti possibile immobilizzare i sospettati per due turni con un "Mani in Alto!", arrestarli così da rimuoverli dal livello o sparare, mirando a diverse locazioni per ottenere effetti diversi.
A queste poi si aggiungono tutta una serie di altre opzioni e varianti che cambiano a seconda dell'equipaggiamento e delle abilità del singolo agente. Oltre i normali agenti, i quali avranno bisogno di riposo fra una missione e l’altra per rendere al meglio, vi è il cecchino: un personaggio fuori scena che può offrire supporto su (quasi) qualsiasi area della mappa con un colpo in testa o una vista su una zona d’ombra. Una volta che il cecchino ha agito bisognerà aspettare alcuni turni prima di poterlo utilizzare di nuovo.
La componente stealth appare fin da subito come uno degli aspetti più importanti del gioco, le sparatorie infatti sono spesso da evitare, non solo perché le risorse scarseggiano e spesso portano a far scoprire il gruppo, ma soprattutto per l'alto tasso di mortalità: due colpi e l'agente ferito non sarà più utilizzabile, uno solo se colpito in testa o se non lo si riesce a curare entro un certo numero di turni. Queste regole ovviamente si applicano anche agli avversari ed è giusto fare notare che esistono equipaggiamenti, come giubbotti antiproiettile o elmetti, che aumentano la "vita" dei singoli così come ci sono abilità che aiutano in tal senso, tuttavia nonostante ciò gli scontri a fuoco tendono a risolversi nel giro di pochissimi turni, complice anche il fatto che tutti tendono ad avere una discreta mira e le coperture buone non sono poi così numerose.
Queste dinamiche rendono lo svolgimento delle missioni emozionante poiché il giocatore potrà apprezzare nell'immediato i risultati delle proprie scelte, facendolo sentire un mastro stratega quando riesce a risolvere la situazione senza sparare un colpo e un vero idiota quando si fa beccare, cosa che renderà il resto della missione estremamente più difficile. La forte componente survival, data dalla già citata scarsa disponibilità di risorse, rende lo stealth una scelta pressoché obbligata, ma la scelta di non segnare il campo visivo dei nemici rende le fasi di approccio estremamente tediose e fastidiosamente lente.
Se da un lato è bello dover pesare bene i propri movimenti, dall'altro sbagliare anche solo una volta rischia di compromettere completamente la missione e vista la loro alta durata, le risorse contate e il numero limitato di salvataggi effettuabili durante l’azione, è difficile accettare di fare spallucce e andare avanti, anzi, ci si sentirà costretti a ripetere più e più volte certe fasi. A questo proposito, i salvataggi permettono di "costruire" uno svolgimento della missione "perfetto", ma capire quando si è effettivamente raggiunto un buon punto non è così scontato.
Da un punto di vista grafico, come accade spesso nei giochi con visuale isometrica, Rebel Cops non fa gridare al miracolo, ma il tratto tipico della serie riesce comunque a donare una grande personalità al gioco, pur non avendo scene animate e raccontando la storia attraverso semplici immagini statiche. Sul campo di battaglia non è sempre facile distinguere fra loro i singoli agenti, ma la distinzioni amici-nemici è chiara così come lo sono le mappe dunque sarà facile guardarsi attorno anche senza la possibilità di girare la telecamera.
Notare infine che le abilità e le azioni dei personaggi sono semplici e fluide, senza esecuzioni teatrali di mosse speciali o affini. Il comparto audio invece è poco incisivo e alterna tracce ben riuscite, con una nota noir-poliziesca niente male, ad altre che oscillano fra il neutrale e lo snervante. Purtroppo le musiche delle missioni tendono ad appartenere alla seconda categoria.
GIUDIZIO FINALE
Rebel Cops è un titolo valido che offre un’esperienza di gioco atipica per quello che stanno diventando gli strategici a turni in questi ultimi anni, ovvero molto più incentrati sul grinding e le combinazioni di abilità che non sulle scelte da effettuare sul campo. Qui la difficoltà generale è piuttosto alta e se non si pesano bene le proprie scelte non ci vorrà molto prima di finire male; avanzare lentamente è spesso la soluzione migliore, ma ciò rischia di rendere ancora più lente le già lunghe missioni principali, con il conseguente rischio concreto di annoiare i giocatori meno pazienti. Notare infine che essere o meno fan di This is the Police non aiuterà a capire se lo spin-off possa essere o meno di vostro gradimento, se non giusto per l’affinità di atmosfere. Detto questo, ironia della sorte, se siete fan di vecchia data di Fire Emblem allora Rebel Cops saprà conquistare con facilità il vostro cuore.
Gioco testato su Playstation 4.