Utawarerumono Zan - Recensione
La serie Utawarerumono si lancia nel genere musou
di Horus
Dal punto di vista della trama Utawarerumono Zan è una versione riveduta e corretta degli eventi già narrati Utawarerumono: Mask of Deception e tutto sommato la scelta forse non è stata proprio felice, perché, volenti o nolenti, siamo di fronte ad un titolo che, pur giocabile da tutti, risulta chiaramente fatto su misura dei fan della serie, a maggior ragione se si considera che il lavoro di taglia e cuci sulla storia per adattarla ad uno stile di gioco più veloce non l’ha certo resa più comprensibile (tra l’altro i capitoli della storia in sé portano solo a poche ore di gioco).
Insomma, per dirla in altri termini, Utawarerumono Zan non è il titolo migliore con cui approcciarsi alla serie e per non perdersi niente e goderselo a pieno a pieno dal punto di vista narrativo c’è poco da fare: bisogna giocare quantomeno conoscere i titoli precedenti della serie recentemente pubblicati in occidente.
Ciò detto, a Utawarerumono Zan va comunque riconosciuto il merito di avere un gameplay piuttosto solido, per quanto possa esserlo quello di un hack and slash. I personaggi controllabili sono infatti 12 e ognuno di essi ha uno stile di gioco proprio che, pur con i noti limiti del genere, contribuiscono a creare una certa varietà, cosa che tutto sommato era lecito aspettarsi, visto che la ‘mente’ dietro questo gioco è quella della Tamsoft, un nome che già da solo dice molto agli appassionati del genere, ed in effetti in Utawarerumono Zan si vede chiara e innegabile l’influenza della serie Senran Kagura.
Espressione di questa solidità è anche la soluzione trovata per la gestione degli attacchi (comunque già vista nella serie Senran Kagura), improntato sul affiancamento delle combo (tutti i personaggi utilizzabili hanno una serie combo da realizzare con la pressione dei tasti quadrato e triangolo), al uso di un potere speciale, denominato Chain (se ne possono equipaggiare due per ogni personaggio), il cui utilizzo è connesso allo Zeal, una sorta di mana point accomunabile nel corso dei combattimenti.
Meno riuscita (e questo è da sempre il punto debole della Tamsoft) l’integrazione, nella modalità storia, tra la parte musou e quella visual novel, che purtroppo, pur contando su un ottimo character design, risente veramente troppo di dialoghi troppo prolissi e in parte inconferenti con la storia. Insomma spesso i personaggi parlano tanto per parlare senza aggiungere niente di interessante alla storia.
Parimenti un po’ deboli sono anche le altre modalità di gioco, che ci sono e sono anche tante (la Battle Recollections per rifare specifiche missioni della modalità storia, le Free Missions, Battle Arena, improntate al uno contro tutti, e persino il multiplayer), ma di fondo il concetto è che non c’è alcuna significazione variazione del gameplay, che resta uguale a sé stesso e, tutto sommato, non induce il giocatore a provare qualcosa altro che non sia la canonica modalità storia, anche se la modalità co-op in multiplayer appare comunque interessante.
Per quanto riguarda invece la parte tecnica, Utawarerumono Zan è il classico gioco in cel-shading della Tamsoft, che sui personaggi raggiunge livelli ottimi, mentre è ancora migliorabile negli ambienti di gioco che, pur eccellenti in alcuni frangenti, in altri l’impressione di essere un po’ spogli, anche se nel complesso il risultato finale è senza dubbio di buono. Quel che è certo, comunque, è l’ottimo lavoro di ottimizzazione del titolo, che, anche in presenza di tanti nemici, non lascia trasparire alcuna incertezza a livello di fps.
Come da tradizione dei giochi nipponici, di buon livello è anche la colonna sonora, in linea con le caratteristiche del titolo e perfettamente coordinata con le sequenze sul campo di battaglia.
In conclusione Utawarerumono Zan non è un gioco malvagio, però non è neanche un gioco da consigliare. Poco ‘amichevole’ per i giocatori che non conoscono la serie e, paradossalmente, allo stesso tempo poco interessante per i fan di lungo corso, Utawarerumono Zan è un buon hack and slash che purtroppo risente un po’ troppo dei limiti legati alla trama e che, proprio per questo, non pare offrire contenuti in linea con il prezzo.