Atelier Ryza - Ever Darkness and The Secret Hideout - Recensione
Gli alchimisti debuttano ufficialmente su next gen
di Klarth Curtiss
La serie Atelier si è sempre rivelata estremamente di nicchia seppur con una forte schiera di appassionati, la casa produttrice Gust lo sa bene ed ha voluto tastare il pubblico odierno pubblicando alcuni mesi fa i remake della quadrilogia di Arland, appurato che l'interesse rimane più vivo che mai e con i remake della trilogia di Dusk previsti per il prossimo anno, la software house giapponese come sempre in collaborazione con Tecmo Koei ci porta il primo vero titolo sviluppato per next gen: Atelier Ryza - Ever Darkness and The Secret Hideout, avrà fatto centro anche questa volta? Scopritelo nella nostra recensione
Atelier Ryza è ambientato in una piccola isola staccata dal resto del mondo, dove la nostra protagonista Reisalin Stout, per gli amici Ryza, conduce una vita semplice assieme alla sua famiglia ed in compagnia degli amici di infanzia Tao, un piccolo studioso, e Lent, un aspirante guerriero; Ryza tuttavia è una ragazza alquanto peperina e la sua vita da campagnola le risulta un pochino stretta, tanto che sogna di ampliare i suoi orizzonti e visitare luoghi sconosciuti; un giorno i tre ragazzi decidono di prendere una barca per esplorare le terre di confine, la spedizione tuttavia si rivela decisamente ardua quando si trovano a prendere le parti di una ragazza di nome Klaudia poiché circondata da mostri, per fortuna in loro soccorso sopraggiungono due individui che si trovavano a passare da quelle parti, Empel, un maestro alchimista, e Lila, la sua guardia del corpo; Ryza rimane talmente affascinata dalle tecniche dell'uomo che lo prega di insegnare anche a lei l'arte dell'alchimia, avrà così inizio l'avventura del nostro piccolo gruppo di amici che li porterà a viaggiare il lungo ed in largo per terre sconosciute.
Se la trama può sembrarvi piuttosto banale sappiate che gli sviluppatori hanno sempre puntato ad un'atmosfera semplice, la serie Atelier è infatti contraddistinta dal fatto che non narra avventure epiche ma storie di vita quotidiana e va dunque approcciata in quest'ottica.
La parte predominante del gameplay, come si può presagire, è costituita dall'alchimia, dopo i fatti sopracitati acquisirete infatti il vostro personale calderone che vi permetterà di iniziare a mescolare ingredienti di ogni tipo, fondamentale sarà infatti riempirvi la borsa di ogni sorta di ingrediente che troverete durante i vostri viaggi per poi lavorarlo nel vostro Atelier, il processo di creazione alchemica può risultare inizialmente spaesante (data la mole di varianti possibili) ma dopo un paio d'ore di pratica e sperimentazione riuscirete a prenderci la mano senza problemi, la base della creazione saranno le ricette che acquisirete o comprerete, partendo da quelle vi si aprirà una griglia simile ad una sorta di sferografia, dove dovrete inserire gli ingredienti in determinati pannelli, che vi permetteranno di aumentare la qualità del prodotto finale, aggiungere effetti extra oppure tratti da far ereditare ad altri oggetti qualora usaste ciò che avete appena creato come materiale a sua volta; addirittura, tramite queste ricette, è possibile scovare ulteriori nuove possibilità di creazione ed è esattamente così che acquisirete la maggior parte dei vostri strumenti.
Di fondamentale importanza sarà un cristallo che Empel vi donerà all'inizio del vostro percorso di formazione, poiché gli oggetti che vi inserirete non verranno consumati all'uso ma consumeranno invece cariche del cristallo, qualora lo stesso fosse scarico potrete convertire gli oggetti inseriti in ulteriori cariche, in un processo estremamente fluido.
Ovviamente non si tratterà semplicemente di andare solo a destra ed a sinistra ma dovrete anche combattere con i mostri che vi si pareranno davanti, con un sistema di combattimento molto simile alla ATB vista nei Final Fantasy, potrete controllare solo un personaggio alla volta e decidere il comportamento degli altri, attaccare normalmente o tramite tecniche che verranno eseguite tramite AP, valuta ottenuta durante i combattimenti che potrà anche essere usata per aumentare il cosiddetto "Tactics Level", che aumenterà il numero complessivo di colpi che potrete infliggere con ogni vostra azione; di tanto in tanto i vostri compagni vi chiederanno inoltre di eseguire determinate manovre e se li ascolterete eseguiranno un potente attacco concatenato al vostro; insomma, le possibilità non mancano neanche in battaglia.
Quando non starete proseguendo con la storia o combattendo mostri vi dedicherete al completamento delle quest, che saranno suddivise in due tipi: le normali quest che vi verranno assegnate dai cittadini, e le party quest, missioni che riceverete man mano che avanzerete nella trama e che vi richiederanno di eseguire una certa azione in battaglia un tot di volte, soddisfatti i requisiti acquisirete una nuova abilità per un determinato personaggio, sia essa passiva o attiva.
La realizzazione tecnica del gioco è encomiabile, con un uso eccellente di luci ed ombre (in particolare durante le albe ed i tramonti) ed un framerate ancorato ai 30fps senza cali di alcun tipo (se non per un mezzo secondo quando si colpiscono degli oggetti distruttibili dello scenario, cosa non invasiva fortunatamente), i modelli poligonali dei personaggi sono ben dettagliati e con un design ispirato seppur nella loro semplicità, egregio anche il lavoro svolto sulla colonna sonora, con temi sempre adatti alla situazione e che scommettiamo fischietterete già dopo qualche ora, il doppiaggio è presente solo il lingua giapponese ma ogni personaggio in tal senso è ottimamente caratterizzato.
Fattore che potrebbe spaventare alcuni giocatori è la pochezza di informazioni data da certe quest, in un'epoca in cui il giocatore è sempre più guidato, a volte non vi verranno fornite abbastanza indicazioni per prepararvi adeguatamente ad una missione e non saprete se il vostro equipaggiamento sarà di un livello accettabile, risultando in svariati game over (che grazie al cielo si dimostrano non troppo punitivi, poiché si limiteranno a riportare il party nella stanza di Ryza facendogli perdere parte dei materiali raccolti); la durata dell'avventura si attesta tra le 60 e le 80 ore (in base a quanto tempo dedicherete alle subquest e party quest) ed aumenterà esponenzialmente se decidere di testare ogni possibilità offerta dalla creazione alchemica.
In un'era dove ogni gioco di ruolo cerca di offrire una storia sempre più epica ed appassionante, la serie Atelier rimane ancorata ai suoi canoni di quotidianità ed è proprio questo che la rende unica, Atelier Ryza non è da meno, proponendo una storia di amicizia e scoperta che saprà intrattenervi per tutte la sua durata, con un cast nel quale non faticherete a trovate il vostro preferito, nonostante sotto certi aspetti potrebbe sembrare grezza, se saprete chiudere un occhio troverete pane per gli appassionati del genere.