Romancing SaGa 3 Remake - Recensione

Dopo 24 anni, il terzo capitolo di Romancing SaGa esce dal Giappone.

di Revil-Rosa

Il Super Nintendo ha dato i natali a moltissime serie storiche di jrpg, Final Fantasy ad esempio ha visto alcuni dei capitoli più amati nascere e prosperare in quegl’anni, tuttavia fra i tanti nomi importanti non sono poche le serie che, pur avendo riscosso un discreto successo, non hanno goduto di tanta longevità. Chrono Trigger è un ottimo esponente di tale categoria, la sua impronta perdura salda nel cuore degli appassionati del genere, ma non altrettanto nella memoria dei più. Romancing SaGa è una serie che rientra nello stesso gruppo sopracitato, sebbene la sua storia editoriale limita il discorso al mercato giapponese.
 
Romancing SaGa 3 remake recensione

La serie, ideata da Square, ha ottenuto dei buoni risultati in patria, ma prima di arrivare in occidente si è dovuto aspettare il 2005 con Romancing SaGa: Ministrel Song, uscito solo in Nord America su Playstation 2. Il primo incontro europeo con la serie avverrà ben 11 anni dopo con il remake di Romancing SaGa 2, titolo uscito prima su dispositivi iOS e Android e poi, nel dicembre 2017, su Playstation 4, Playstation Vita, Xbox One e Nintendo Switch. Oggi viviamo in un mondo radicalmente diverso da ieri: i giocatori sono più aperti, più interessati (o forse semplicemente in numero maggiore...) e tanti titoli che prima non avrebbero avuto speranze oggi arrivano anche a noi. A distanza di ben 24 anni, anche noi italiani possiamo (legalmente) mettere le mani su questa perla datata 1995: saremo abbastanza maturi da saperla apprezzare o, forse, il vino chiamato Romancing SaGa 3 dopo tutto questo tempo sarà diventato aceto?

Dopo la storia dinastica del secondo capitolo, ora otto protagonisti offriranno otto finestre su di una storia enorme ed ambiziosa, Romancing SaGa 3 è arrivato.

Ogni 300 anni un’eclissi solare getta il mondo in un anno intriso di oscurità e morte, tale evento è chiamato Rise of the Morastrum. La prima volta solo un bambino sopravvisse a tale peso e, traboccante di potere, egli passò alla storia sotto il nome di Archfiend, riuscendo quasi a conquistare il mondo guidando le orde demoniache e portando il genere umano sull’orlo dell’estinzione. Altri 300 anni passarono e una bambina incanalò il potere; sotto il nome di Matriarca, la giovane riportò la pace nel mondo sconfiggendo il tiranno. Ora, 300 anni dopo, l’Eclissi di Morte torna ad affliggere il mondo: il bambino che nascerà sarà un nuovo essere malvagio destinato a far sprofondare il mondo nel caos, come fece l’Archfiend, oppure sarà un paladino portatore di giustizia ed ordine, come fu la Matriarca?
 
romancing saga 3 recensione

Questa suggestiva premessa sarà lo sfondo sul quale le gesta degli otto protagonisti prenderanno forma, dando vita ad un’avventura epica composta non solo da otto storie complementari che si intrecciano elegantemente, ma anche da una moltitudine esagerata di eventi secondari che coinvolgeranno tutto il mondo di gioco, permettendo dunque al giocatore di viverlo ed esplorarlo in una estremamente sfaccettata moltitudine di aspetti. Inutile dire che apprezzare quanto proposto in una sola volta è estremamente difficile, la rigiocabilità è infatti uno degli elementi cardine di Romancing SaGa 3 e, sotto questo aspetto, il remake offre un grande aiuto sotto forma di un fantastico sistema di New Game+ che permette di trasportare i propri progressi da una partita all’altra. Tale passaggio è eseguibile anche senza aver concluso la storia principale, proprio come nel remake del secondo capitolo, e i progressi coinvolgeranno tutti i personaggi incontrati durante la sessione.

All’inizio della partita ci verrà chiesto di scegliere uno degli otto personaggi principali. Una volta selezionato e blandamente personalizzato, si potrà cambiare l’arma principale e la predisposizione, seguiremo gli eventi con gli occhi dell'eroe/eroina scelto. Notare che le otto storie sono estremamente legate fra loro e molti eventi coinvolgeranno più personaggi principali, questo significa che ci troveremo a ripeterli più e più volte, tuttavia il diverso punto di vista o le differenti scelte renderanno le stesse scene ugualmente interessanti...oppure no, poiché a cambiare potrebbero essere solo frasi di circostanza che, per quanto donino maggiore spessore al protagonista scelto, non giustificano il dover ripetere sessioni così lunghe. Detto questo, la libertà e lo sviluppo non-lineare della storia permettono di evitare la ripetizione di certi eventi.
 
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Per quanto sulla carta l’impostazione possa apparire intrigante e giochi più o meno recenti possano portare a pensare che una narrazione di questo genere sia solida e funzionale, la verità è che è una delle più letali armi a doppio taglio. I 24 anni che ci separano dal 1995 si sentono tutti in Romancing SaGa 3, ma non per la grafica pixelosa-old school, perché a quella ormai anche i più giovani sono abituati. Il problema più grave è lo stesso che rende tediosi e poco appetibili i vecchi jrpg a chi ci si avvicina per la prima volta: il giocatore è abbandonato a se stesso.

La storia e gli eventi sono moltissimi, ma capire cosa fare o dove andare è estremamente complicato a causa di una pessima introduzione al mondo seguita da una serie di confuse e sconnesse informazioni di difficili utilizzo, sicché non solo si pretende che il giocatore sappia collegare persone ed eventi a luoghi mai citati prima, ma soprattutto lo sviluppo non-lineare porta alla mancanza di un filo conduttore chiaro che permetta di unire i proverbiali puntini segnati durante le presentazioni o, come nei più classici gioco di ruolo vecchio stile, semplicemente parlando con gli npc. A tutto questo va poi sommata l’enorme dose di libertà che investe a tempo zero il giocatore, catapultandolo in un mondo che non conosce e condannandolo a vagare non in una, ma potenzialmente in tutte le città del mondo, senza uno straccio di linea guida su cui ragionare.
 
romancing saga 3 recensione

A rendere ancora più ermetici i primi passi nel mondo di Romancing SaGa 3 ci pensa la discutibile scelta di non presentare tutti insieme gli eventi dei protagonisti presenti o coinvolti, bensì sarà possibile seguire esclusivamente le gesta del personaggio scelto, rendendo di fatto alcuni sviluppi più complicati di quanto in realtà non siano. Detto questo, giocare le storie seguendo l’ordine dei personaggi nel menù di scelta iniziale renderà gli sviluppi meno complicati...più o meno. Bisogna comunque spezzare una lancia a favore dell’ottimo diario di gioco, ovvero una sezione sempre disponibile in cui vengono riassunti gli eventi a cui si ha assistito e che, in un certo senso, offrono consigli sul da farsi. Una feature indispensabile quando trascorre un po’ troppo tempo fra una sessione di gioco e l’altra.

Le mancate spiegazioni pesano molto anche sulla fruibilità del gameplay, soprattutto perchè Romancing SaGa 3 non offre solo semplici battaglia a turni, ma anche simil mini-giochi quali guerre fra eserciti o contrattazioni finanziarie. Elementi di gioco originali, alle volte apparentemente slegati da quelle che sono le basi del titolo, sono sempre stati ben accetti nel genere basti pensare ad esempio ai tanti minigiochi dei Final Fantasy o alla varietà di sfide offerta da Suikoden. In Romancing SaGa 3, tuttavia, tali trovate vengono scaraventate addosso al giocatore senza preavviso. Si presuppone che lui sappia già come comportarsi e lo si mette quindi in situazioni, alle volte impossibili, con la brutalità che solo i giochi della vecchia scuola sanno proporre.
 
romancing saga 3 recensione

Il battle system a turni sopracitato comunque lungi dall’essere classico: in battaglia si scende con un party dalle dimensioni variabili fra 1 e 5 e, a seconda del numero, si potrà scegliere una data formazione che conferirà bonus specifici a uno o più elementi del gruppo. Al termine di ogni battaglia la vita (HP) viene ripristinata, tuttavia i punti tecnica e i Life Points si potranno recuperare solo dormendo in una locanda. I punti tecnica sono il corrispettivo dei “punti magia” e servono per eseguire certe mosse speciali, ma a differenza dei classici giochi di ruolo sono conteggiati separatamente per ogni tipologia di arma.

Escludendo i quattro slot per l’armatura, ogni personaggio può equipaggiare fino a 4 oggetti che si tradurranno in altrettanti opzioni da usare in battaglia. A queste si possono poi aggiungere altri comandi quali capacità speciali del singolo, come ad esempio la conoscenza di magie o le arti marziali per colpire anche da disarmati.
 
romancing saga 3 recensione

I LP sono forse la statistica più originale del gioco; quando un personaggio vede azzerati i propri HP questi rimane privo di sensi per tutta la durata dello scontro e perde un LP. Se un nemico colpisce un alleato a terra, questi perde un altro LP e quando il valore scende a zero il proprio personaggio non combatterà più.

Questo sistema dona uno strano tocco alle fasi di esplorazione perché il recupero totale degli HP permette di essere sempre pronti ad un nuovo gruppo di nemici e ciò rende possibile avanzare in modo spavaldo, tuttavia perdere un membro del gruppo significa dover cambiare formazione e questo influenza non poco le battaglie perciò la gestione degli LP è tutto fuorchè scontata. Da notare che gli HP dei propri personaggi sono mediamente bassi mentre i danni dei nemici sono generalmente alti, il risultato di ciò sono battaglie veloci con una mortalità discretamente alta.
 
romancing saga 3 recensione

Detto questo, l’originalità del sistema si estende anche alla crescità dei personaggi, Romancing SaGa 3 scarta il classico sistema a Livelli per andare in una direzione più simile a quella vista in Final Fantasy II. Sono le statistiche ad aumentare in modo autonomo a seconda di come si combatte, dimenticate però l’exploit del colpirsi da soli per aumentare forza, difesa e vita poiché gli incrementi arriveranno uno alla volta, per statistica, a fine battaglia. Per quanto riguarda l’acquisizione di nuove abilità, i giochi FuRyu non appaiono poi più così originali, il sistema infatti è lo stesso visto in The Legend of Legacy e The Alliance Alive ovvero a suon di attaccare con una certa tipologia di arma, prima o poi, il personaggio sbloccherà una nuova mossa. Discorso diverso per la magia, per quella sarà necessario acquistare la formula magica.

Per quanto, dopo tutti questi anni, certi aspetti del battle system possano apparire rozzi, la verità è che le battaglie sono piuttosto divertenti e veloci, il fatto poi che i nemici siano visibili a schermo rende possibile decidere se evitare o affrontare buona parte dei combattimenti, per la felicità di chi mal sopporta gli incontri casuali. Da notare che il numero e la tipologia di nemici è randomica ad ogni incontro perciò, sebbene non sia poi così frequente, è possibile trovarsi di fronte ad una battaglia apparentemente impossibile; non disperate però perché per lo stesso motivo scappando da uno scontro e rientrandoci ci si troverà ad affrontare una situazione diversa.
 
romancing saga 3 recensione

Detto questo, se si procede con cautela, non è difficile evitare i tanto sporadici quanto ingiusti picchi di difficoltà, anche perchè i problemi maggiori si hanno più nelle fasi iniziali, quando i personaggi sono ancora piuttosto deboli, e quando si ha un party con pochi membri.

Dal punto di vista grafico, Romancing SaGa 3 è per stessa ammissione degli sviluppatori il più simile possibile all’originale, difatti si ha proprio l'impressione di giocare un titolo del Super Nintendo, ma impreziosito da una pulizia tale da renderlo infinitamente più piacevole di eventuali Playstation Classic, Nintendo Virtual Console o affini. Detto questo, è giusto che teniate conto della grafica old-school quando sceglierete la piattaforma sulla quale iniziare la vostra avventura: noi abbiamo testato il titolo su Playstation Vita e la rimasterizzazione in HD lo ha reso, come già detto, decisamente più piacevole di un qualsiasi Playstation Classic, ma su grande schermo l'effetto difficilmente saprà essere altrettanto magico.

GIUDIZIO FINALE

 
Romancing SaGa 3 è un jrpg estremamente atipico che saprà sicuramente stupire anche i giocatori più navigati. Il fatto che, a distanza di più di 20 anni, un gioco del genere riesca a spiazzare con le sue dinamiche uniche è senza dubbio un elemento degno di nota, tuttavia non sempre lo fa in modo positivo. Non guidare il giocatore verso una meta, lasciare che sia lui a scoprire la strada investigando di qua e di là, è un’impostazione tipica dei giochi di ruolo vecchia scuola, ma Romancing SaGa 3 esagera lasciando praticamente da subito tanta, troppa, libertà. La grande quantità di contenuti permetterà a chi è più intraprendente di costruirsi e godersi la propria storia unica, componendola passo dopo passo con ciò che è riuscito a scovare, tuttavia i giocatori meno pazienti potrebbero non essere altrettanto soddisfatti. Il rischio di passare più tempo a chiedersi se la strada che si sta percorrendo sia 'quella giusta' oppure solo 'una nuova subquest' è concreto.

Nel 1995 un’impostazione come questa poteva essere un bel modo di esplorare una epica e ambiziosa storia fantasy, nel 2019 però è difficile trovare il tempo e la voglia di dedicarsi così tanto ad un mondo così ermetico, soprattutto quando basta alzare il naso sulla propria mensola per vedere un’infinità di avventure altrettanto magiche che aspettano solo di essere giocate…

Gioco testato su Playstation Vita.
 

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