One Punch Man A Hero Nobody Knows - Recensione
Saitama scatena la sua potenza sulle nostre console
di Klarth Curtiss
Nel corso degli anni abbiamo visto molti franchise anime essere trasposti in forma videoludica, partendo dai primi giochi di Dragon Ball arrivando ai più recenti di My Hero Academia, quest'anno alla festa si unisce anche il cast di One Punch Man, con A Hero Nobody Knows sarà riuscita Spike Chunsoft a confezionare un'opera degna della saga? Ve lo raccontiamo nella nostra recensione
A differenza di quanto si potrebbe pensare, A Hero Nobody Knows non ci mette nei panni del pelato Saitama, bensì di un aspirante eroe (che creeremo noi tramite un editor piuttosto vasto) intento a scalare i ranghi dell'omonima associazione, partendo dal C fino ad arrivare al prestigioso S, tuttavia il gioco riesce comunque a farci rivivere i momenti più eclatanti della prima stagione sotto una nuova veste, partendo dal passato turbolento del nostro eroe pelato fino ad arrivare all'epico scontro con Boros, in tutto ciò noi aiuteremo di volta in volta gli eroi di rango superiore che faranno fronte alle catastrofiche minacce che metteranno a repentaglio la sicurezza dei cittadini.
A livello di gameplay il nostro voler diventare eroe provetti si tradurrà in due fasi di gioco ben distinte: essendo degli eroi alle prime armi non potremo pensare di combattere subito supercattivi, sarà nostro preciso compito quindi girare per la città aiutando i cittadini per ogni loro richiesta, cosa che si traduce in semplici fetch quest, oltre a questo non riceveremo sempre direttamente incarichi dall'associazione eroi (unico modo per aumentare il nostro ranking) ma spesso e volentieri anche dalle sue filiali, questo aumenterà il nostro livello di contributo e farà in modo che l'associazione inizi ad assegnarci sempre più missioni (oltre a riempire le nostre tasche di soldi per comprare nuovi vestiti, abilità e mobili per personalizzare la nostra stanza).
Il cuore pulsante del gameplay risiede tuttavia nei frequenti combattimenti, alla base sono quanto di più classico ci ha abituato Bandai Namco nel tempo: un tasto per l'attacco leggero, uno per quello pesante, uno per la parata ed uno da usare in combinazione con altri per scatenare i cosiddetti colpi letali, mosse speciali che infliggeranno notevoli danni ai nostri avversari, proprio quest'ultimo aspetto è stato arricchito dalla possibilità di poter scegliere 5 stili di combattimento differenti, divisi in semplice, forza, arma, esper e macchina, ognuno avrà i suoi pro ed i suoi contro, mosse dedicate ed andrà livellato separatamente dagli altri, questo sarà inoltre solo un aspetto del sistema di livellamento, in quanto anche il nostro eroe salirà di livello e potrà assegnare dei punti a determinati parametri; ad insegnarci altri colpi letali saranno proprio gli eroi di classe A e S che incontreremo durante la nostra avventura, più li aiuteremo nei loro compiti e più saranno propensi ad aiutarci.
I combattimenti sono stati inoltre arricchiti da due meccaniche peculiari: l'arrivo ritardato e le calamità, il primo ci consentirà di ricevere aiuto da altri eroi (che siano del cast della serie o addirittura personaggi creati da altri giocatori se si è connessi alla rete) a patto di resistere un tot di tempo fino al loro arrivo (tempo accorciabile portando a segno colpi con successo), le calamità invece sono eventi randomici che accadranno durante le battaglie senza favorire alcun giocatore, tra questi possiamo trovare piogge di meteore, scariche di lampi o droni impazziti, cosa che incentiverà i giocatori a rimanere sempre in movimento.
Per quanto il gioco sia davvero straripante di buone idee non si può dire di certo che sia esente da difetti, in primis l'esplorazione della città (perlomeno sulla versione PS4 che abbiamo testato) risulterà una tortura per i nostri occhi, in quanto basteranno davvero pochi edifici a schermo per far calare il framerate a picco sotto i 30fps (framerate che per fortuna rimane invece ancorato ai 60 durante i combattimenti), i combattimenti risultano legnosi sono alcuni aspetti (una volta buttati a terra non avremo modo di rialzarci con la pressione di un tasto ma dovremo aspettare che il nostro personaggio lo faccia da solo, inoltre non ci sarà possibile concatenare gli attacchi letali con le combo normali ma bisognerà aspettare circa un secondo dalla loro fine, cosa che lascerà tutto il tempo al nostro avversario per mettersi in difesa) e, per quanto la campagna principale sia davvero strabiliante per chi conosce la serie (dato che ci porterà anche a sbloccare circa 27 combattenti, partendo dai classici Saitama, Genos e Spatent Raider fino ad arrivare ad antagonisti conosciuti come Mosquito Girl e Boros), al contrario le missioni secondarie risulteranno semplicemente una valanga di battaglie contro mob tutti uguali che si risolveranno in pochi minuti (oltretutto a partire dal capitolo 3 queste ultime subiranno un'impennata di difficoltà inaspettata pur avendo livellato adeguatamente, cosa che renderà la progressione alquanto frustrante).
Nulla da dire sui modelli dei personaggi che risultano ricreati fedelmente, la colonna sonora è alquanto dimenticabile ma perlomeno è possibile selezionare il doppiaggio giapponese con tutte le voci originali del cast.
Per quanto One Punch Man: A Hero Nobody Knows riesca a ricalcare fedelmente la trama dell'anime e rendere giustizia allo spirito della saga, allo stesso tempo risulta afflitto da problemi tecnici fastidiosi ed una ripetitività di fondo che si fa sentire già dopo poche ore; con il suo vasto cast e la sua modalità storia potrà sicuramente soddisfare i fan dell'opera di One, ma per tutti gli altri ci sono decisamente esponenti migliori del genere.