Final Fantasy VII Remake - Recensione

Square-Enix ci fa tornare a Midgar dopo 23 anni dal debutto, cosa sarà cambiato?

di Revil-Rosa

Final Fantasy è l’emblema dei giochi di ruolo giapponesi nel mondo, sebbene lo stile sia sempre stato più ‘globale’ che non ‘orientale’ è innegabile che il collegamento fra la serie e il genere sia fortemente impresso nella mente dei giocatori. In mezzo a quindici capitoli principali e una moltitudine di spin-off di più o meno successo, il settimo capitolo è senza dubbio il più emblematico: cosa ha reso il Final Fantasy VII originale il fiore all’occhiello della serie?
 
Final Fantasy VII Remake Recensione

I fattori sono molti e un articolo dedicato sarebbe il luogo migliore dove analizzarli, ma in poche parole si potrebbe dire che tutti gli elementi importanti sono stati posizionati al posto giusto: un cast di protagonisti e antagonisti carismatici e dal design ispirato, una storia articolata ricca di colpi di scena ma globalmente chiara e, ultimo ma non meno importante, un gameplay classico e funzionale che dava il giusto peso alla personalizzazione senza cadere in meccaniche astruse.

Sono passati 23 anni dal debutto di Final Fantasy VII su Playstation 1 e oggi, forse con persino più emozione di ieri, i giocatori di tutto il mondo, siano essi fan di vecchia data o neofiti, sono di nuovo in trepidante attesa per (ri)vivere le gesta di Cloud e compagni, pronti a prendere parte all’epica avventura che è entrata nella leggenda. Erano effettivamente anni che il pubblico chiedeva un remake e Square-Enix, conscia della difficoltà di competere con il successo epocale dell’originale, si è finalmente lanciata in questo folle progetto. Siete pronti a vedere il risultato, o meglio la sua prima parte, dopo questa grande attesa?

Final Fantasy VII torna a raccontare la sua storia, il prologo si trasforma in qualcosa di più e pone le basi per rendere giustizia a ciò che fu l’originale ai suoi tempi e ciò che è diventato negli anni…


Il gioco si apre trasportando il giocatore indietro nel tempo, catapultandolo psicologicamente nel 1997. La presentazione iniziale, fedele il giusto a quella originale, mostra la grande metropoli Midgar in tutto il suo tetro splendore. Le surreali luci verdi che illuminano le decadenti e malfamate strade della città palesano fin da subito come il fantasioso mondo di gioco, così lontano dal nostro, non sia poi così distante e in men che non si dica la leggendaria ‘Bombing Mission’ ha inizio, riproponendo esattamente le stesse sequenze dell’originale e riuscendo a ricreare la stessa identica atmosfera. Cloud Strife, in veste di mercenario, viene ingaggiato dal gruppo terroristico AVALANCHE per piazzare insieme a loro una bomba e distruggere il reattore Mako 7. I reattori Mako sono la fonte numero uno di energia di Midgar e sono stati costruiti e gestiti nel tempo dalla compagnia elettrica Shinra, la stessa che ha il monopolio della città e il controllo dell’esercito, comprese le truppe d’elite SOLDIER di cui Cloud era membro.
 
Final Fantasy VII Remake Recensione

La missione si sviluppa nello stesso modo della versione originale, ovvero con Cloud e compagni che si fanno strada fino al reattore eliminando i soldati e fuggendo entro 20 minuti (o 30 se siete dei codardi!) dopo aver eliminato il famoso primo boss. A differenza della precedente versione però la Shinra sa esattamente cosa sta succedendo e, quando la bomba piazzata causa un danno minimo, saranno proprio i vertici della società elettrica a far esplodere rovinosamente il reattore, distruggendo insieme ad esso parte delle strade vicine. Tutto ciò ovviamente in gran segreto.
Cloud, Barret e il trio formato da Jessie, Biggs e Wedge rimangono impietriti davanti ai danni causati, ma pur sentendosi in colpa proseguono nella loro missione poiché animati da ideali ben più nobili del mero senso civico. La Mako, energia estratta ed utilizzata dalla Shinra, è infatti la linfa vitale stessa del pianeta e AVALANCHE vuole impedire che il mondo perisca sotto tale sfruttamento.

La distruzione del reattore a causa della Shinra, così come la presa di coscienza dei protagonisti rispetto alla distruzione causata, sono solo le prime delle tante differenze che rendono i contenuti del Remake non solo ‘meno ingenui’, ma soprattutto più interessanti anche per i veterani di Final Fantasy VII, i quali non si troveranno a giocare un’edizione high-tech del settimo capitolo bensì una versione rivisitata ed espansa di quello che a tutti gli effetti è stato uno dei Final Fantasy più riusciti di sempre. Notare che le modifiche non stravolgono gli eventi, anzi, li supportano e li approfondiscono, talvolta andando persino ad aggiungere elementi che nella versione per Playstation 1 erano stati rimossi per questioni tecniche.
 
Final Fantasy VII Remake De Ferrari in fiamme

Detto questo, seppur il feeling rimanga quello dell’originale, certe novità vanno necessariamente ad influire sugli eventi principali, come ad esempio l’introduzione di una misteriosa fazione inedita chiamata Unione, tuttavia la naturalezza con cui vengono introdotti i nuovi eventi e la coerenza con quello che è il mondo di gioco non fa che rendere ancora più intrigante lo sviluppo della storia, la quale come già detto non si limita ad essere una mera versione HD dell’originale quanto piuttosto una rivisitazione estesa e migliorata che ne conserva tematiche e spirito pur variandone determinati aspetti.

Le modifiche comunque sia non risiedono solo nella storia, la quale come già detto mantiene i punti cardine e il focus dell’originale, nè nel comparto narrativo quanto piuttosto nel gameplay, non più un ‘semplice’ sistema di combattimento a turni bensì un ibrido action-rpg che pesca dagli elementi iconici dell’originale per creare un sistema completamente nuovo, incredibilmente bilanciato e appagante, ma soprattutto fortemente caratteristico.
I tasti coinvolti durante le fasi di battaglia sono fondamentalmente cinque: quadrato per gli attacchi normali, triangolo per la mossa unica del personaggio, R1 per parare, cerchio per schivare e X per aprire il menù delle abilità, aperto il quale il tempo sarà rallentato per permettere al giocatore di scegliere con tutta calma cosa fare.
 
Final Fantasy VII Remake Recensione

Come già detto, Quadrato è il tasto dedicato gli attacchi standard, ovvero colpi generalmente veloci e concatenabili in combo fissate eseguibili con la ripetuta pressione del tasto. Questo genere di attacchi non infliggono danni particolarmente elevati, ma permettono di caricare velocemente la Action Time Bar. Una volta caricata una o più barre ATB sarà possibile eseguire un’azione particolare: per usare attacchi speciali, magie o oggetti sarà necessario spendere una barra.

Il tempo di carica di default è piuttosto alto dunque cogliere il giusto tempismo durante il quale sferrare i propri colpi normali sarà importante tanto quanto capire quando e quale azione speciale eseguire. Il ritmo di gioco durante le fasi di combattimento è ben calibrato, non risulta mai noiosamente lento né tanto meno troppo frenetico, riesce piuttosto ad essere veloce quel che basta per tenere il giocatore concentrato sulle azioni dei nemici e ragionare sulla strategia da adottare per contrastarli.
 
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Se durante le battaglie normali le barre ATB saranno più che altro una buona scorciatoia per concludere lo scontro il più velocemente possibile, soprattutto se si imposta una buona mappatura degli attacchi, sarà durante le battaglie con i boss che il gameplay di Final Fantasy VII Remake brillerà davvero. Gestire i tempi di ricarica attaccando quando si può e parando/schivando quando si deve, scegliere quale azione eseguire e quando eseguirla mentre si gestiscono gli altri membri del party per spostare l’attenzione e caricare le loro ATB...la combinazione di tutti questi elementi impegneranno a fondo il giocatore regalandogli non pochi momenti di tensione, grazie anche ad un’ottima calibrazione della difficoltà, e un’enorme sensazione di appagamento una volta superato lo scontro.

Una delle grandi pecche degli ultimi Final Fantasy è senza dubbio stata la gestione dei compagni di squadra, spesso relegati a semplici NPC di supporto sui quali il giocatore aveva un controllo minimo o addirittura nullo. Final Fantasy VII Remake da un taglio a tale impostazione e torna a rendere protagonisti dell’azione tutti i personaggi in gioco. Se durante le fasi di esplorazione si potrà utilizzare esclusivamente Cloud, durante gli scontri sarà invece sempre possibile passare da un personaggio all’altro, ognuno dei quali caratterizzato da uno stile di gioco unico che lo renderà più o meno adatto a certe situazioni. Cloud infliggerà pesanti danni fisici, Barret avrà la possibilità di colpire i nemici lontani con la sua mitragliatrice, Tifa stupirà con la sua agilità mentre Aerith fornirà supporto magico con attacchi a distanza.
 
Final Fantasy VII Remake Recensione

Imparare ad usare tutti i personaggi al meglio richiederà un po’ di tempo ma sarà fondamentale per superare le battaglie più difficili, soprattutto perché la cpu fa fare poco o nulla ai compagni lasciando non solo le loro barre ATB costantemente vuote, ma soprattutto il personaggio controllato dal giocatore in balia dell’attenzione di tutti i nemici, poiché a conti fatti sarà praticamente l’unico a fare danno.

Tale impostazione, apparentemente causata da un’IA dei compagni non all’altezza, risulta in realtà piuttosto comoda poiché lascia all’abilità del giocatore la possibilità di pilotare l’attenzione dei nemici su uno o più personaggi e permette di gestire liberamente le loro risorse. Iniziare una battaglia con la mossa unica di Barret, una forte scarica di colpi che richiederà tempo prima di poter essere riutilizzata, per liberarsi di una fastidiosa torretta, passare il controllo su Tifa per sferrare qualche colpo così da caricare la sua ATB, cambiare con Cloud per attirare l’attenzione e permettere agli altri due di lanciare dei bei Fulgoga sul grosso bestione meccanizzato è solo una delle tante strategie per affrontare una dura battaglia.
 
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Notare che a differenza dell’originale la personalizzazione dei personaggi non sarà limitata alla gestione della Materia, dei preziosi nuclei che conferiscono magie, bonus o abilità particolari quando vengono posizionati sull’equipaggiamento in uso. A rendere più variegato lo sviluppo dei protagonisti troviamo anche un nuovo sistema di Armi che non solo permette di aumentarne statistiche o bonus, come ad esempio maggiorare il danno di tipo ghiaccio quando i punti vita sono massimi, ma daranno accesso a nuove abilità speciali. Queste abilità sono uniche per ogni tipologia di arma e legate ad essa, ma una volta raggiunto il livello massimo di maestria sarà sempre possibile utilizzarle.

Sequenze di battaglia che partono senza transizioni di sorta, totale libertà di movimento e respawn dei nemici ben calibrato rendono l’esplorazione dei dungeon decisamente più piacevole di quanto non fosse nell’originale con gli incontri casuali. A tutto questo si uniscono poi mappe dal design elaborato e dalla cura grafica sublime. Resistere alla tentazione di perdersi per le strade e i condotti di Midgar diventa davvero difficile e questo non solo per un più che comprensibile nostalgico piacere di passeggiare per ambientazioni iconiche, come la chiesa in cui Aerith e Cloud si incontrano per la prima volta, riproposte in grafica moderna ma anche per scovare i tanti tesori segreti nascosti qua e là.
 
Final Fantasy VII Remake Recensione

Da non dimenticare inoltre la presenza di un più che discreto numero di minigiochi che, oltre ad offrire simpatici passatempi un po’ diversi, ricompenseranno i più abili con interessanti e preziosi premi. Menzione d’onore infine alla stupefacente cura grafica, indiscutibile marchio di fabbrica dei giochi Square-Enix, che rendono ogni momento di gioco un vero e proprio spettacolo e che, in modo discreto, riesce più di una volta a stupire con piccole chicce nostalgiche che citano l’originale, come ad esempio l’animazione di Barret quando scivola sui tubi. Discorso simile per la magnifica colonna sonora che ripropone le leggendarie musiche dell’originale, parzialmente riadattate per variare i toni a seconda dell’evento in corso pur mantenendo la stessa melodia di base.

GIUDIZIO FINALE

 
E’ valsa la pena aspettare tanto, Final Fantasy VII Remake prende tutto ciò che ha reso Final Fantasy VII il capolavoro amato dai fan e lo porta su vette ancora più alte. Dietro ogni sequenza si avvertono la cura e la passione di chi conosce bene gli ingredienti che hanno reso la storia di Cloud così magica e non c’è paura nel deviare dal tracciato per rendere il tutto più adatto a mentalità ed esigenze odierne.

Sicuramente ci saranno alcuni fra i fan più sfegatati dell’originale che si diranno delusi dalle modifiche apportate, in particolare per la rimozione del classico sistema a turni la cui assenza (non) viene blandamente coperta dalla Modalità Classica, ma chiunque non partirà prevenuto a riguardo non potrà che lasciarsi (ri)conquistare dalla magia di Final Fantasy VII Remake.
La Materia che ha reso la storia di Cloud grande una volta è stata sapientemente gestita in questa prima parte, se le successive saranno gestite con la stessa cura allora potremmo dire che Square-Enix sarà riuscita a superare le vette di Final Fantasy VII. Per ora non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti e aspettare.

Gioco testato su Playstation 4.
Se siete interessati, vi ricordiamo che è inoltre disponibile la nostra Mini-Video Recensione dedicata.

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