L'analisi dell'Inside Xbox del 7 Maggio - Occasione mancata?
Uno degli eventi più attesi dell'anno è finalmente arrivato. Purtroppo non sembra essere andato tutto nel verso giusto.
di Marcello Ribuffo
Era attesa. L’abbiamo vista. Ne usciamo con un discreto disappunto. L’avvento dell’Inside Xbox del 7 maggio aveva fomentato gran parte del pubblico, non solo Microsoft ma anche quello della concorrenza, tutti uniti dalla curiosità nel vedere i prodigi della nuova generazione.
Così tra rumor e aspettative il pubblico non aspettava altro che rimanere meravigliati di fronte a una console pubblicizzata come la più potente mai creata. Ci ha messo il carico anche Ubisoft, che con il suo nuovo Assassin’s Creed: Valhalla aveva cominciato a stuzzicacare gli appasionati tramite Bosslogic prima e un bel trailer in CGI poi con la promessa del reveal gameplay proprio il fatidico 7 maggio.
A mente fredda dunque, abbiamo avuto un evento condizionato dalle aspettative, da incongruenze nella comunicazione e soprattutto, nel non aver mostrato in alcun modo le peculiarità della nuova console. Ma andiamo con ordine.
In un mondo in cui l’unico modo per mostrare qualcosa al pubblico è farlo dal salotto di casa, l’Inside Xbox ha risentito soprattutto del necessario coinvolgimento emotivo dovuto all’atmosfera da palcoscenico, le urla degli spettatori e la teatralità che certi eventi sono abituati a produrre. Sembra qualcosa di insignificante ma quel tipo di contesto può cambiare la percezione dell’utente nei confronti di ciò che vede. Volendo fare un esempio semplice, è la stessa differenza tra vedere un prodotto attraverso una pubblicità e lo stesso prodotto sullo scaffale del supermercato: il prodotto è identico, ma siamo emotivamente più distaccati. Questo è in sostanza uno dei problemi principali, ma dovremo farci l'abitudine nei prossimi mesi visto il momento Covid-19.Così tra rumor e aspettative il pubblico non aspettava altro che rimanere meravigliati di fronte a una console pubblicizzata come la più potente mai creata. Ci ha messo il carico anche Ubisoft, che con il suo nuovo Assassin’s Creed: Valhalla aveva cominciato a stuzzicacare gli appasionati tramite Bosslogic prima e un bel trailer in CGI poi con la promessa del reveal gameplay proprio il fatidico 7 maggio.
A mente fredda dunque, abbiamo avuto un evento condizionato dalle aspettative, da incongruenze nella comunicazione e soprattutto, nel non aver mostrato in alcun modo le peculiarità della nuova console. Ma andiamo con ordine.
Inoltre, manca il supporto degli addetti ai lavori: non potendo provare nessuno dei titoli presentati, non abbiamo alcun veicolo delle aspettative, nessuno che ci racconta com'è un gioco "pad alla mano". Non dimentichiamo poi la questione streaming: presentare titoli 4K e 60FPS su media che comprimono parecchio, con risoluzione di 1080p, è un problema che tutti i publisher dovranno affrontare. Partendo da questo però, l’Inside Xbox in sé non è stato gestito male a livello di ritmo: di titoli ne abbiamo visti e molto diversificati tra loro, passando da FPS all’horror, dai giochi di guida alle tamarrate di Yakuza. Certo, ci si aspettavano forse IP molto più importanti ma c’è anche da sottolineare come questo sia il primo evento di molti altri dedicati alla nuova generazione. Considerato questo, a conti fatti, sarebbe naturale pensare come questo Inside Xbox sia voluto essere un antipasto in vista degli eventi più importanti di giugno e luglio, mese in cui vedremo le esclusive Xbox.
Quindi, di cosa ci ricorderemo? Di Scorn, titolo sparito negli ultimi anni e ripreso con un trailer in engine, di The Medium, Chorus e di Scarlet Nexus, in grado di non superare in certi frangenti i 15 FPS nemmeno in un video pre-renderizzato. Ma anche lo Smart Delivery ha avuto grande spazio, una feature che permetterà a chi ha acquistato un gioco di averlo a disposizione anche su altre piattaforme, con upgrade tecnico gratuito qualora ci fosse la possibilità. Questo è sicuramente uno degli aspetti più interessanti, ma non in un luogo dove il focus è ovviamente sul giocato.
Un altro elemento da non sottovalutare è la mancanza di reale concorrenza. Microsoft ha le idee chiare, e la tabella di marcia presentata lo dimostra. Ha persino mostrato tutti i dettagli interni della nuova console, sicura di aver realizzato qualcosa di irripetibile. La mancanza di Sony di questi mesi però, si sente. Lo “scontro” di eventi, in cui presentare le caratteristiche uniche delle proprie console attraverso esclusive e non, è quello che realmente servirebbe all’industry e al pubblico, facendosi realmente un’idea di quel che sta accadendo. Perché se c’è un elemento in cui Microsoft ha veramente “toppato” è alimentare le meraviglie dovute a Xbox Series X: tutto quello che è stato mostrato, tra alti e bassi, non ha per nulla giustificato l’ingresso in campo di una macchina così potente; essenzialmente, non mostrare del reale gameplay, immerso in un contesto di ray tracing, dettagli ambientali mai visti primi e IA d’avanguardia, ha letteralmente spento i cuori degli appassionati. Abbiamo così qualcosa di paradossale dal punto di vista comunicativo: da un lato Sony in religioso silenzio, facendo presuppore due estremi come i problemi sulla console (come il surriscaldamento) o la forza di chi la sa lunga. Dall’altro, la massima disponibilità e trasparenza di Microsoft, che però al primo evento dedicato al gaming fa sorgere una pericolosa domanda: “tutto qui!?”.
E poi c’è la questione Assassin’s Creed: Valhalla, che ha sicuramente esasperato la percezione di questo evento. Tutto noi aspettavamo del gameplay in senso stretto ma quello che ne abbiamo ricavato dopo tanta attesa è stato un montaggio di cutscene. È chiaro come questo sia frutto di un accordo tra Ubisoft e Microsoft ma anche qui, l’errata comunicazione ha generato aspettative che poi, per forza di cose, sono tracimate nella delusione (la pioggia di dislike su YouTube ne è diretta conseguenza).
Infine, la parte riservata alle interviste agli sviluppatori è stata una grossa occasione mancata. Robert Karp (Development Director di DiRT 5), Jacek Zieba (Game Producer di The Medium) e soprattutto Ashraf Ismail, Creative Director di Assassin’s Creed: Valhalla, non hanno praticamente comunicato nulla di concreto. I 15 minuti utilizzati per queste interviste si sono rivelati mal sfruttati, ed è chiaro come, con un po’ più d’attenzione, avrebbero potuto essere dedicati almeno alla presentazione di un reale gameplay di Assassin’s Creed; probabilmente con questo avremmo avuto tutt’altra percezione dell’evento.
Nonostante questi piccoli problemi tecnici possiamo essere contenti di questo Inside Xbox: da un lato ha dato il via alla nuova generazione, anche se non come ci aspettavamo, ma soprattutto, ha messo sull’attenti Microsoft. Lo stesso Aaron Greenberg si è dovuto scusare per aver alimentato aspettative poi disilluse, prendendola come lezione per il futuro.
Proprio il futuro, che prende il nome di Inside Xbox di giugno, potrebbe correggere il tiro, anche se già sappiamo che sarà un evento dedicato in larga parte all’hardware e in cui finalmente scopriremo prezzo e data d’uscita ufficiale di Xbox Series X.