Addio a Rieko Kodama, storica designer Sega
di TWINKLE
Le voci sono circolate dopo che un messaggio commemorativo a Kodama è stato individuato nei crediti del Sega Mega Drive Mini 2. Alla domanda se il messaggio fosse effettivamente inteso a indicare la morte della designer, è arrivata la conferma da parte del produttore di Sega Yosuke Oskunari.
In un settore dominato dagli uomini, Rieko Kodama è stata una donna che è riuscita ad arrivare fino in fondo, diventando una delle designer più rispettate nel corso della sua lunga carriera. In un'epoca in cui non era concesso agli sviluppatori di videogiochi inserire il proprio nome reale, si firmava come "Phoenix" o "Phenix Rie", fino al 1993. Viene comunemente chiamata "la First Lady dei giochi di ruolo".
Nata a Kanagawa, in Giappone, il 23 maggio 1963, Rieko Kodama inizia la sua formazione indecisa tra arte e archeologia, optando alla fine per un percorso artistico iscrivendosi ad una scuola commerciale di design pubblicitario. Fu lì, nel 1984, che conobbe una compagna di studi che la portò a lavorare in Sega.
Kodama ha iniziato a creare design di personaggi per titoli arcade come Champion Boxing (1984) e Ninja Princess (1984), oltre ad alcuni giochi Master System quali Alex Kidd in Miracle World (1986) e Quartet (1987). Essendo una delle poche designer dell'azienda, si è trovata a fare più giochi contemporaneamente, fino a cinque o sei all'anno. Kodama si è costruita una buona reputazione come artista e presto gli è stata data la possibilità di lavorare su qualcosa di grande.
Come risposta all'uscita di Dragon Quest, Sega decide di creare un proprio gioco di ruolo epico. Il risultato, Phantasy Star, non è stato solo un importante titolo di riferimento per l'industria e il genere RPG, ma ha anche lanciato le carriere di Yuji Naka e Tokuhiko "Bo" Uwabo.
I suoi modelli erano in anticipo sui tempi e il gioco è stato tra i primi a presentare una protagonista femminile. Kodama ne ha subito apprezzato lo script, portando il suo amore per l'archeologia in ogni aspetto del design. Ha fatto ogni NPC, città e creatura, così come l'overworld e gli sfondi di battaglia. Questo è stato uno sforzo gigantesco e nessun altro gioco di ruolo per console all'epoca aveva nemici animati. La creatività che ha messo in questo titolo può essere vista nell'originalità dei personaggi principali e nell'intricato intreccio di fantasy e fantascienza che hanno composto l'Algol Star System.
Inizialmente venduto al dettaglio a 100 dollari, Phantasy Star ha stabilito il livello dei giochi di ruolo per console e lo ha fissato in alto, per poi essere superato solo dal sequel, il primo realizzato per la nuova console Sega a 16-bit.
Quando il Master System iniziò a lasciare il passo a sistemi più avanzati, alcuni titoli eccellenti entrarono silenziosamente nei negozi per poi essere rapidamente dimenticati dalle masse. Il titolo successivo di Kodama è stato SpellCaster (1988), che mescolava perfettamente elementi di azione e giochi di ruolo. Tratto dal classico manga giapponese Legend of the Peacock King, raccontava la storia di Kane mentre combatteva per fermare un esercito invasore. La combinazione di comandi simili a giochi di ruolo e pura azione a scorrimento laterale ha creato un gioco interessante. Kodama sarebbe tornata nel franchise con Mystic Defender (1989) per il Mega Drive.
Salutando il Master System, Kodama passa al Mega Drive e ha contribuito ai primi success per la console. Altered Beast (1988) e Alex Kidd in Enhanced Castle (1989) anche se tutt'altro che perfetti, vengono tutt'oggi riproposti da Sega in ogni sua collection, ma erano solo l'antipasto del piatto forte, che sarebbe arrivato l'anno dopo con Phantasy Star II (1989). Stipato in una cartuccia da ben 6 mb, Phantasy Star II è stato il più importante gioco Mega Drive realizzato all'epoca ed era assolutamente enorme (venne pubblicato in bundle con un libro di suggerimenti di ben 110 pagine), anche se con il senno di poi appare evidente che lo sviluppo necessitasse di qualche mese in più, vedasi i fondali totalmente assenti nei combattimenti. Tuttavia Kodama ha realizzato di nuovo i progetti e ha entusiasmato i giocatori con le scene di battaglia e gli effetti magici, e anche a livello narrativo stupì tutti uccidendo uno dei personaggi principali prima che la cosa diventasse popolare con Final Fantasy VII.
La sua folle difficoltà e la ricerca profondamente coinvolta lo hanno reso uno dei pochi giochi di ruolo a 16 bit in grado di resistere all'affermazione "40 ore di gioco". Per inciso, questa è stata una delle tante collaborazioni tra Kodama e Tokuhiko Uwabo, che già aveva lavorato con lei all'originale Phantasy Star, così come al suo capitolo finale. Insieme, sono stati in grado di portare la mistica e il fascino che definisce la serie ai fan Sega, creando uno dei franchise di giochi di ruolo più popolari di tutti i tempi.
Dopo aver lavorato sulla versione per Mega Drive di Sorcerian e sulla versione casalinga di Shadow Dancer, Kodama ha fatto coppia ancora una volta con Yuji Naka per quella che diventerà la mascotte di Sega. Sonic The Hedgehog (1991) è stato il più grande successo nella storia dell'azienda e, sebbene Naka di solito si prenda tutto il merito per la creazione del riccio blu, fu davvero un lavoro di squadra. I design di Kodama hanno avuto un ruolo importante nei primi due giochi della serie, sia per definire il personaggio che per il design dei livelli. Phantasy Star IV è l'epica conclusione della serie e il punto più alto raggiunto dal genere sul 16-bit Sega, con il Sega Saturn alle porte molti si aspettavano un nuovo capitolo per la nuova generazione, e invece al team di Kodama venne affidato Magic Knight Rayearth (1995), pregevole action rpg basato sulla celebre serie animata CLAMP ma pubblicato in occidente da Working Design solo nel 1998, quando ormai il destino della console era segnato. Arriva quindi il turno del Dreamcast per il quale Rieko Kodama produce Skies of Arcadia (2000), ambizioso jrpg totalmente in tre dimensioni, per poi passare, in anni più recenti, ad occuparsi della serie 7th Dragon per PSP e 3DS.
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