A meno di un anno di distanza dell'uscita in Europa del primo capitolo, Nis America ci porta nuovamente a rivivere le atmosfere della fantastica saga jrpg creata dalla Nihon Falcom, facendo arrivare sugli scaffali dei negozi europei ed italiani, in esclusiva per PlayStation 3 e PlayStation Vita, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel II, dodicesimo capitolo della serie The Legend of Heroes (Eiyū Densetsu), che collocandosi nell'ottavo arco narrativo della stessa, prosegue il racconto delle vicende del grande Impero Ereboniano.
 
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Più che un sequel, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel II rappresenta in un certo senso il disco 2 di Trails of Cold Steel, e non a caso esso riprende la narrazione proprio dal punto in cui la trama del primo capitolo si era bruscamente interrotta (attenti agli ovvi spoiler), quando, con una rapida serie di colpi di scena, Rean Schwarzer e i suoi amici, traditi da chi consideravano amico, erano stati travolti dallo scoppio della guerra civile nell'Impero Ereboniano tra la fazione imperiale e l'alleanza dei nobili, desiderosa di eliminare il cancelliere di ferro e riportare in auge il dominio delle casate nobiliari.

Ebbene, con un ritmo narrativo decisamente più veloce rispetto al predecessore, Trails of Cold Steel II affronta sin da subito le questioni lasciate in sospeso da quel concitato finale, e, nel guidare Rean alla ricerca dei suoi amici, gradualmente si inizia a prendere coscienza della situazione venutasi a creare all'interno del grande impero ereboniano, con un guerra in stallo nonostante la superiorità tecnologica di una delle due fazioni, quella dei nobili, composta da forze eterogenee mosse da finalità diverse e solo in apparenza convergenti.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel II - Trailer
 

Senza entrare nello specifico dei molti eventi che si susseguono con ritmo incalzante, Trails of Cold Steel II, in sostanza, conclude e completa il percorso narrativo avviato nel primo gioco, e lo fa ampliando il punto di vista dei protagonisti, che, lasciata la Thors Military Academy e le ampie sequenze di gioco con ambientazione scolastica, iniziano a confrontarsi con una realtà molto più complessa, fatta di intrighi e nemici che introducono nell'arco narrativo chiari rimandi ai precedenti giochi, a partire dalla potente organizzazione Ouroboros, guidata da Vita Clotilde, il cui misterioso progetto pervade l'intera serie di The Legend of Heroes.

Se Trails of Cold Steel era riuscito a farsi apprezzare con la sua trama lunga ed articolata, Trails of Cold Steel II migliora senza ombra di dubbio questo aspetto, sfruttando in un certo qual modo quello che possiamo definire una sorta di lavoro preparatorio effettuato con il 'primo disco', soprattutto per quel che riguarda la caratterizzazione dei personaggi, ulteriormente approfondita e arricchita con la maggiore centralità di elementi come Sara Valestein, Sharon Kreuger (The Severing Chains), e l'icy maiden Claire Rieveldt, e un approfondimento della personalità e delle finalità dei molti avversari. 
 
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Dal punto di vista del gameplay, la natura peculiare del gioco (che non è un gioco a sé stante) si traduce in un sistema che replica, quantomeno negli aspetti fondamentali, le caratteristiche già viste in Trails of Cold Steel, ovvero di jrpg a turni vecchio stile, reso però peculiare da una serie di elementi nati da un'evidente contaminazione con gli rpg tattici.

Non mancano comunque diverse novità, ed così ecco che, accanto alle craft e alle arti, si affianca il sistema di Overdrive (una serie di attacchi critici), che il sistema dei quarzi, ovvero di personalizzazione dei vari personaggi, viene diversificato con l'introduzione di tre livelli di orbment e quarzi, e che, per la gioia di molti, fanno la loro comparsa le sequenze di combattimento tra mecha (già viste alla fine di Trails of Cold Steel), con Rean al comando dell'Ashen Knight Valimar pronto ad affrontare i soldats e l'Azure Knight Ordine. 

Insomma, squadra che vince non si cambia, e la Nihon Falcom si è adeguata perfettamente a questo detto, ottenendo un risultato finale decisamente soddisfacente, che consente al giocatore, memore delle cose imparate nel corso del primo capitolo, di prendere subito confidenza con le novità introdotte nel gioco, concatenando le varie abilità tra di loro per ottenere effetti devastanti soprattutto in termini di spike damage.
 
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La strada seguita è quindi quella di un sistema rodato migliorato ulteriormente con l'inserimento di nuovi elementi, con un schema che si ripropone poi anche a livello di ambientazione, con una mappa in cui il 'backtracking' è intervallato dalla scoperta di nuove zone che, fungendo da collegamento tra le varie località visitate durante le attività scolastiche svolte nel corso del primo capitolo, completano la mappa dell'Impero Ereboniano.

Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, Trails of Cold Steel II è identico al suo predecessore: stesso motore grafico, stesse texture (anche se cambiano ovviamente quelle dei personaggi principali), stessi pregi, ma, soprattutto, stessi difetti, tra cui il numero limitato di poligoni, animazioni a volte un po' legnose (dipende molto dai personaggi), texture delle ambientazioni non sempre impeccabili e un po' slavate, e qualche calo di frame di troppo.

Discorso non dissimile vale anche per il comparto audio, con un ampio riutilizzo del materiale del primo gioco, affiancato da un doppiaggio inglese un po' troppo discontinuo (spesso ci sono dialoghi doppiati a metà), e una nuova e bellissima theme song Senkou no Yukue (Where the Light Flashes) che potete vedere e ascoltare qui sotto.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel II - Opening
 
 
Con The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel II Nihon Falcom ha fatto un'altra volta centro. Il gioco, infatti, pur essendo un sequel con tanti limiti dettati dal riutilizzo degli asset del primo gioco, è in realtà il degno 'secondo tempo' della storia avviata in quest'ultimo, con alcune novità dal punto di vista del gameplay e un miglioramento notevole del già ottimo comparto narrativo. Insomma, se avete gradito Trails of Cold Steel non lasciatevi sfuggire questo gioco, anche perché, pur con i limiti derivanti da un comparto tecnico ormai dotato, con le sue oltre 70 ore di gioco (oltre 100 per chi vuole completare tutto) la serie The Legend of Heroes si conferma ancora una volta come una delle migliori saghe jrpg attualmente esistenti.