Conosciuto in Giappone come Shin Megami Tensei IV Final, a quasi un anno di distanza, giunge anche in occidente, in esclusiva su Nintendo 3DS, l’ultima creazione della prolifica saga di casa Atlus con il titolo Shin Megami Tensei IV Apocalypse.
Il gioco si propone come sequel naturale del precedente capitolo numerato avanzando però da quello che era il finale “neutrale” del suddetto.
La saga di Shin Megami Tensei nasce negli anni ’90 e, a distanza di oltre vent’anni, continua a conservarne alcune caratteristiche essenziali senza perdere un briciolo di fascino. Forse per noi europei risulteranno più famose le “side story” di questo brand, tra tutte, i vari capitoli di Persona.
Apocalypse è il primo caso di sequel diretto all’interno della saga, tanto da conservare nel titolo la numerazione “IV”.
Anno 2038: Tokyo è devastata dalla guerra tra angeli e demoni, Lucifer e Merkabah. Flynn, eroe del precedente capitolo, ha assunto il ruolo di Godslayer e accanto a lui troviamo Isabeau, sua fida spalla. Purtroppo però le condizioni degli esseri umani sono precarie e in questa guerra nemmeno i ragazzini possono esimersi dal dare quanto più possibile una mano. In particolare, Asahi e il fratello adottivo Nanashi, sono due giovani Hunter che non vedono l’ora di uscire la fuori a combattere i demoni per rendersi utili alla popolazione e al venerato Flynn, senza forse rendersi conto della pericolosità della situazione.
Proprio per questo, Nanashi viene ucciso senza troppo sforzo da un demone ma fortuna (?) vuole che venga salvato dal demone Dagda che gli propone di diventare suo servo in cambio della capacità di controllare i demoni. Il diavolo però, si sa, fa le pentole ma non i coperchi e Dagda non ha certamente salvato Nanashi solo per avere un semplice servetto. Il ragazzo e Asahi vengono infatti convinti a liberare un demone sigillato, dando così spazio ad una nuova fazione che si contrapporrà ad angeli e demoni, ossia, i cosiddetti Poteri divini.
In un gioco al massacro fatto di inganni e cose non dette, nel quale sia angeli che demoni cercano in tutti i modi di tirare acqua al proprio mulino, riusciranno i nostri giovani eroi a portare a compimento il lavoro iniziato da Flynn? La risposta non è così scontata…
Il gameplay di Apocalypse riprende di base quello del titolo precedente, partendo dai combattimenti a turni, ma vi ci aggiunge delle importanti novità, tra tutte la possibilità di combattere usando i demoni catturati. Nel suo vagare per l’apocalittica Tokyo, Nanashi si scontrerà con una miriade di demoni ma avrà la possibilità di renderli alleati al proprio servizio; purtroppo queste creature capricciose e superbe non sono sempre facili da imbonire e spesso ci toccherà utilizzare le giuste risposte o convincerli con dei regali per farli passare dalla nostra parte. Nanashi può portare con sé solo un determinato numero di demoni ma può fonderne insieme due o più creando demoni di livello ancora superiore (un po’ quel che accade con i Persona). L’abilità “smirk” permette di attivare effetti secondari mentre i compagni esterni al party interverranno ad ogni fine turno fino a riempire una barra che, una volta al massimo, porterà ad un loro attacco congiunto, decisamente molto utile in situazioni critiche.
Avere in squadra 4 elementi più l’aiuto esterno di Asahi e altri alleati momentanei renderà le battaglie abbastanza semplici, seppur sia spesso importante colpire i nemici nei loro punti deboli, guadagnando eventualmente anche turni extra, inoltre soddisferà una certa voglia di strategia nello scegliere il party (è pur vero che a livello di difficoltà facile non è così importante avere con sé i demoni giusti, basta che siano ad un buon livello di esperienza).
Sarà inoltre possibile acquisire abilità per mano dei nostri "amici" demoni sempre pronti ad insegnarci, come dicono loro, "cose cattive"...
Nanashi potrà eseguire diverse missioni secondarie, varie e mai troppo ripetitive, chiaramente spiegate e mostrate su una mappa che, se all’inizio può creare un po’ di confusione, diventa davvero utile una volta presaci confidenza.
Dedicandosi alle suddette quest ed esplorando al meglio la cupa Tokyo di questa apocalisse, il gioco si mostra abbastanza longevo, ma soprattutto, sempre interessante nel suo incedere.
Diciamolo chiaramente: uno Shin Megami Tensei non lo si gioca per la grafica, per la ricerca di virtuosismi tecnici ed orpelli vari ma più per le sue affascinanti atmosfere e la capacità di intrattenere con storie avvincenti e drammatiche. Tenendo anche conto delle possibilità del Nintendo 3DS, il gioco è tecnicamente non esaltante nella sua realizzazione e soprattutto ricicla molte ambientazioni del titolo precedente, il che potrebbe non proprio esaltare chi vi ha già giocato. A dispetto di ciò però, le cupe atmosfere delle Tokyo devastata sono rese al meglio grazie all’uso di tonalità scure che danno una sensazione di sporco, abbandonato, così come un bosco ricco di fiori di ciliegio resta altamente evocativo. Insomma, pur risultando graficamente mediocre, Apocalypse è tutto sommato gradevole perché rende al meglio l’atmosfera oppressiva e inquietante che domina la trama, senza dimenticare un chara design sempre particolare ma azzeccato che stavolta ci propone un protagonista parecchio singolare nei suoi tratti un po’ androgini.
I demoni sono i classici che abbiamo imparato a conoscere giocando anche altri titoli della saga, forse mancano di uniformità nel loro design ma lo si può considerare senza troppi problemi un tratto distintivo degli Shin Megami Tensei.
Apocalypse gode di una colonna sonora molto bella, anch’essa in parte riciclata dal capitolo precedente ma al contempo adatta alle atmosfere del gioco.
Purtroppo gli unici sottotitoli disponibili sono quelli inglesi, così come il doppiaggio, che come solitamente succede, non si fa apprezzare moltissimo.
Il gioco si propone come sequel naturale del precedente capitolo numerato avanzando però da quello che era il finale “neutrale” del suddetto.
La saga di Shin Megami Tensei nasce negli anni ’90 e, a distanza di oltre vent’anni, continua a conservarne alcune caratteristiche essenziali senza perdere un briciolo di fascino. Forse per noi europei risulteranno più famose le “side story” di questo brand, tra tutte, i vari capitoli di Persona.
Apocalypse è il primo caso di sequel diretto all’interno della saga, tanto da conservare nel titolo la numerazione “IV”.
Trama
Anno 2038: Tokyo è devastata dalla guerra tra angeli e demoni, Lucifer e Merkabah. Flynn, eroe del precedente capitolo, ha assunto il ruolo di Godslayer e accanto a lui troviamo Isabeau, sua fida spalla. Purtroppo però le condizioni degli esseri umani sono precarie e in questa guerra nemmeno i ragazzini possono esimersi dal dare quanto più possibile una mano. In particolare, Asahi e il fratello adottivo Nanashi, sono due giovani Hunter che non vedono l’ora di uscire la fuori a combattere i demoni per rendersi utili alla popolazione e al venerato Flynn, senza forse rendersi conto della pericolosità della situazione.
Proprio per questo, Nanashi viene ucciso senza troppo sforzo da un demone ma fortuna (?) vuole che venga salvato dal demone Dagda che gli propone di diventare suo servo in cambio della capacità di controllare i demoni. Il diavolo però, si sa, fa le pentole ma non i coperchi e Dagda non ha certamente salvato Nanashi solo per avere un semplice servetto. Il ragazzo e Asahi vengono infatti convinti a liberare un demone sigillato, dando così spazio ad una nuova fazione che si contrapporrà ad angeli e demoni, ossia, i cosiddetti Poteri divini.
In un gioco al massacro fatto di inganni e cose non dette, nel quale sia angeli che demoni cercano in tutti i modi di tirare acqua al proprio mulino, riusciranno i nostri giovani eroi a portare a compimento il lavoro iniziato da Flynn? La risposta non è così scontata…
Gameplay
Il gameplay di Apocalypse riprende di base quello del titolo precedente, partendo dai combattimenti a turni, ma vi ci aggiunge delle importanti novità, tra tutte la possibilità di combattere usando i demoni catturati. Nel suo vagare per l’apocalittica Tokyo, Nanashi si scontrerà con una miriade di demoni ma avrà la possibilità di renderli alleati al proprio servizio; purtroppo queste creature capricciose e superbe non sono sempre facili da imbonire e spesso ci toccherà utilizzare le giuste risposte o convincerli con dei regali per farli passare dalla nostra parte. Nanashi può portare con sé solo un determinato numero di demoni ma può fonderne insieme due o più creando demoni di livello ancora superiore (un po’ quel che accade con i Persona). L’abilità “smirk” permette di attivare effetti secondari mentre i compagni esterni al party interverranno ad ogni fine turno fino a riempire una barra che, una volta al massimo, porterà ad un loro attacco congiunto, decisamente molto utile in situazioni critiche.
Avere in squadra 4 elementi più l’aiuto esterno di Asahi e altri alleati momentanei renderà le battaglie abbastanza semplici, seppur sia spesso importante colpire i nemici nei loro punti deboli, guadagnando eventualmente anche turni extra, inoltre soddisferà una certa voglia di strategia nello scegliere il party (è pur vero che a livello di difficoltà facile non è così importante avere con sé i demoni giusti, basta che siano ad un buon livello di esperienza).
Sarà inoltre possibile acquisire abilità per mano dei nostri "amici" demoni sempre pronti ad insegnarci, come dicono loro, "cose cattive"...
Nanashi potrà eseguire diverse missioni secondarie, varie e mai troppo ripetitive, chiaramente spiegate e mostrate su una mappa che, se all’inizio può creare un po’ di confusione, diventa davvero utile una volta presaci confidenza.
Dedicandosi alle suddette quest ed esplorando al meglio la cupa Tokyo di questa apocalisse, il gioco si mostra abbastanza longevo, ma soprattutto, sempre interessante nel suo incedere.
Grafica e sonoro
Diciamolo chiaramente: uno Shin Megami Tensei non lo si gioca per la grafica, per la ricerca di virtuosismi tecnici ed orpelli vari ma più per le sue affascinanti atmosfere e la capacità di intrattenere con storie avvincenti e drammatiche. Tenendo anche conto delle possibilità del Nintendo 3DS, il gioco è tecnicamente non esaltante nella sua realizzazione e soprattutto ricicla molte ambientazioni del titolo precedente, il che potrebbe non proprio esaltare chi vi ha già giocato. A dispetto di ciò però, le cupe atmosfere delle Tokyo devastata sono rese al meglio grazie all’uso di tonalità scure che danno una sensazione di sporco, abbandonato, così come un bosco ricco di fiori di ciliegio resta altamente evocativo. Insomma, pur risultando graficamente mediocre, Apocalypse è tutto sommato gradevole perché rende al meglio l’atmosfera oppressiva e inquietante che domina la trama, senza dimenticare un chara design sempre particolare ma azzeccato che stavolta ci propone un protagonista parecchio singolare nei suoi tratti un po’ androgini.
I demoni sono i classici che abbiamo imparato a conoscere giocando anche altri titoli della saga, forse mancano di uniformità nel loro design ma lo si può considerare senza troppi problemi un tratto distintivo degli Shin Megami Tensei.
Apocalypse gode di una colonna sonora molto bella, anch’essa in parte riciclata dal capitolo precedente ma al contempo adatta alle atmosfere del gioco.
Purtroppo gli unici sottotitoli disponibili sono quelli inglesi, così come il doppiaggio, che come solitamente succede, non si fa apprezzare moltissimo.
Conclusione
Shin Megami Tensei IV Apocalypse potrebbe non essere un gioco per tutti, è un rpg particolare, forse non adatto a molti giocatori di nuova generazione a causa della sua realizzazione tecnica. Però, giovani o adulti che siate, se avete giocato altri titoli Atlus, non vi spaventa una grafica mediocre e cercate sfida, divertimento e una trama molto interessante e appagante, ma soprattutto se avete giocato e amato il titolo precedente, Apocalypse è un acquisto obbligato che a dispetto di alcuni problemi regala comunque un’esperienza di gioco particolare e interessante. Seppur sia preferibile conoscere l’antefatto, Apocalypse è fruibile anche come gioco a sé, certo sarà incomprensibile qualche riferimento o alcuni personaggi, ma alla fin fine basta una ricerchina su internet per fugare ogni dubbio.
Atlus convince ancora e sperando che continui su questa strada, migliorandosi dove possibile, godiamoci questo bel capitolo di una saga ormai leggendaria.
Atlus convince ancora e sperando che continui su questa strada, migliorandosi dove possibile, godiamoci questo bel capitolo di una saga ormai leggendaria.
Pro
- Gameplay solido e divertente
- Musiche e atmosfere azzeccatissime
- Ottima trama
Contro
- Graficamente mediocre
- Doppiaggio e testi solo in inglese
Tralasciando i primi 2 su snes che secondo me sono invecchiati maluccio per più motivi (più per gameplay che non come eventi), il 3 l'ho trovato tanto intrigante dal lato narrativo quanto mal bilanciato nelle battaglie.
Il "4-2" mi pare di capire che settandolo a easy (che umiliazione T-T) si possa bypassare un po' la cosa, ma il "4-1" ha lo stesso "problema" del grinding estremo? Perchè se la risposta è no, me li metto in wishlist in attesa di una buona offerta *-*
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