Ci sono degli appuntamenti fissi nel calendario delle uscite dei videogiochi e come tutti gli appassionati di calcio sanno l’autunno è il momento dedicato ai titoli sportivi tra cui l’immancabile Football Manager, il titolo della Sports Interactive, che, giunto all’edizione 2018, si propone da sempre di concretizzare un noto detto calcistico dell’Italia: italiani popolo di allenatori.
Come da consuetudine, anche quest’anno Sports Interactive ha deciso di seguire uno stile di sviluppo basato sulla tradizione, con piccoli cambiamenti che si vanno ad innestare su un nucleo ormai rodato, ma che forse necessiterebbe di un intervento drastico, perché, come si dice, il tempo passa per tutti, anche per i videogiochi.
In questo senso, per quanto nel corso del tempo Sports Interactive si sia sforzata di realizzare modalità alternative (cosa per nulla scontata visto il tipo di gioco) tra cui la Fantasy Draft, elemento cardine della serie è sempre stata è tuttora la classica modalità carriera, che si apre con un’interfaccia di creazione del proprio ‘allenatore’ (è possibile anche renderizzare in 3D una propria foto) quanto mai ricca e varia, in cui, oltre alle tradizionali opzioni di caratterizzazione (ndr a quanto pare per SI gli allenatori non possono nascere nella città di Roma), si affiancano anche opzioni di gameplay per permettere al giocatore di definire il livello di dettaglio, ovvero di suo coinvolgimento.
Particolarmente interessante, è sia la possibilità di determinare le caratteristiche tattiche del proprio avatar (dallo stile di gioco alla formazione preferita) con un sistema per certi versi simile ad un editor di personaggi da gdr, sia quella di definire le attività da svolgere durante nel corso della partita, lasciando così al giocatore la scelta su come approcciarsi al gioco, evitando anche attività che per alcuni potrebbero risultare abbastanza noiose e ripetitive (tipo le conferenze).
Per il resto se una cosa non manca a Football Manager questa è la varietà, e così oltre al consueto database sterminato frutto di ricerche accurate in grado di competere persino con il lavoro degli osservatori professionali, terminata la fase di creazione del proprio personaggio è possibile confrontarsi con una miriade di campionati (anche i più sconosciuti e remoti), inclusi ovviamente quelli italiani, con una serie A che grazie alle licenze appare decisamente completa in ogni suo aspetto.
Avviata finalmente la partita, l’interfaccia presenta poche novità rispetto a FM 2017 (anche se appare più pulita a livello estetico) e subito ci si può lanciare nelle tante attività del gioco, a partire dall’immancabile giro di incontri con i dirigenti della squadra e lo staff. Terminate la formalità è tempo di dare sfogo al proprio ingegno tattico e in questo, va detto, Football Manager 2018 è come sempre un titolo degno di nota, con tante opzioni molto curate che, rispetto ad alcuni capitoli passati, riescono a coniugare una profondità notevole senza però compromettere l’intuitività (insomma le opzioni tattiche sono tante e realistiche, ma anche un novellino riesce a capire a patto ovviamente di avere un minimo di conoscenza del cacio).
Proprio sotto l’aspetto tattico una delle novità del gioco è senza dubbio il briefing pre-partita che, come si può capire dal nome, altro non è che la preparazione tattica della singola partita, volta a consentire agli ‘aspiranti’ allenatori maniacali di studiare i dati forniti dal Data Analyst e così predisporre le adeguate contromisure per contrastare gli avversari di turno. Ovviamente per chi ama solo ‘giocare’ senza tanti fronzoli è tranquillamente possibile delegare tale attività all’allenatore in seconda.
Preparata la squadra è tempo di scendere in campo, e da questo punto di vista va subito detto che le novità sono purtroppo poche, non tanto per le opzioni, tipo la possibilità di dare le istruzioni ai giocatori, quanto per il motore di gioco vero e proprio, che ormai mostra i suoi anni con un 3D datato e animazioni/comportamenti dei giocatori legnosi e spesso incomprensibili (cosa che peraltro sicuramente rende alla perfezione la frustrazione degli allenatori veri quando i giocatori non fanno in campo quanto detto :P), il tutto accompagnato da un eccesso di infortuni già presente in FM 2017, che, evidentemente, non è stato corretto.
Ad ogni modo è innegabile che la gestione del campo sia migliorata tantissimo nel corso degli anni e la ‘passività’ che si poteva riscontrare nei titoli passati ormai è solo un ricordo lontano, anche se un po’ viene naturale chiedersi l’utilità delle tante opzioni a disposizione nel momento in cui le stesse sono abbinate ad un motore di gioco che non riproduce azioni molto naturali, rendendo quindi un po’ ostico fare delle valutazioni tattiche di quello che si è visto (bisogna necessariamente consultare le statistiche).
Il campo però non è mai stato l’unico punto di forza di Football Manager, e, al di là della corposa parte social (che può piacere o meno), incluso il sistema di gestione dei rapporti nello spogliatoio, ad affiancare la parte tattica è sua maestà il calciomercato, ovvero quella parte della vita calcistica che ogni estate fa impazzire i tifosi, e che su Football Manager è in grado di soddisfare senza ombra di dubbio anche il palato più raffinato. Forte di database sterminato, di un sistema di gestione delle risorse economiche realistico e di un ottimo sistema di scouting, più dettagliato rispetto al passato, il calciomercato di Football Manager 2018 riesce davvero a regalare grandi soddisfazioni e ad oggi l’unico difetto che si può notare sono delle quotazioni dei cartellini un po’ fuori controllo (ok Neymar ma non esageriamo!).
Infine, a completare il quadro le modalità alternative di gioco, a partire dalla possibilità di creare una squadra personalizzata, sostituendo una squadra esistente con una inventata, con la piena libertà di gestire il cartellino dei giocatori, i quali potranno essere tenuti o liberati, ottenendo il loro valore monetario. Più articolata invece è la modalità Fantasy Draft, che, chiaramente pensata per la modalità multiplayer, in sostanza si propone di ricreare in Football Manager una versione ‘avanzata’ del classico Fantacalcio.
Per quanto riguarda il loto tecnico, nel richiamare quanto già detto in merito alla parte grafica del gioco, si notano sensibile miglioramento nella gestione delle risorse hardware del pc e, pur scontando ancora un certa lentezza dovuta all’ampio numero di eventi, il gioco comunque scorre senza particolari rallentamenti.
Come da consuetudine, anche quest’anno Sports Interactive ha deciso di seguire uno stile di sviluppo basato sulla tradizione, con piccoli cambiamenti che si vanno ad innestare su un nucleo ormai rodato, ma che forse necessiterebbe di un intervento drastico, perché, come si dice, il tempo passa per tutti, anche per i videogiochi.
In questo senso, per quanto nel corso del tempo Sports Interactive si sia sforzata di realizzare modalità alternative (cosa per nulla scontata visto il tipo di gioco) tra cui la Fantasy Draft, elemento cardine della serie è sempre stata è tuttora la classica modalità carriera, che si apre con un’interfaccia di creazione del proprio ‘allenatore’ (è possibile anche renderizzare in 3D una propria foto) quanto mai ricca e varia, in cui, oltre alle tradizionali opzioni di caratterizzazione (ndr a quanto pare per SI gli allenatori non possono nascere nella città di Roma), si affiancano anche opzioni di gameplay per permettere al giocatore di definire il livello di dettaglio, ovvero di suo coinvolgimento.
Particolarmente interessante, è sia la possibilità di determinare le caratteristiche tattiche del proprio avatar (dallo stile di gioco alla formazione preferita) con un sistema per certi versi simile ad un editor di personaggi da gdr, sia quella di definire le attività da svolgere durante nel corso della partita, lasciando così al giocatore la scelta su come approcciarsi al gioco, evitando anche attività che per alcuni potrebbero risultare abbastanza noiose e ripetitive (tipo le conferenze).
Per il resto se una cosa non manca a Football Manager questa è la varietà, e così oltre al consueto database sterminato frutto di ricerche accurate in grado di competere persino con il lavoro degli osservatori professionali, terminata la fase di creazione del proprio personaggio è possibile confrontarsi con una miriade di campionati (anche i più sconosciuti e remoti), inclusi ovviamente quelli italiani, con una serie A che grazie alle licenze appare decisamente completa in ogni suo aspetto.
Avviata finalmente la partita, l’interfaccia presenta poche novità rispetto a FM 2017 (anche se appare più pulita a livello estetico) e subito ci si può lanciare nelle tante attività del gioco, a partire dall’immancabile giro di incontri con i dirigenti della squadra e lo staff. Terminate la formalità è tempo di dare sfogo al proprio ingegno tattico e in questo, va detto, Football Manager 2018 è come sempre un titolo degno di nota, con tante opzioni molto curate che, rispetto ad alcuni capitoli passati, riescono a coniugare una profondità notevole senza però compromettere l’intuitività (insomma le opzioni tattiche sono tante e realistiche, ma anche un novellino riesce a capire a patto ovviamente di avere un minimo di conoscenza del cacio).
Proprio sotto l’aspetto tattico una delle novità del gioco è senza dubbio il briefing pre-partita che, come si può capire dal nome, altro non è che la preparazione tattica della singola partita, volta a consentire agli ‘aspiranti’ allenatori maniacali di studiare i dati forniti dal Data Analyst e così predisporre le adeguate contromisure per contrastare gli avversari di turno. Ovviamente per chi ama solo ‘giocare’ senza tanti fronzoli è tranquillamente possibile delegare tale attività all’allenatore in seconda.
Preparata la squadra è tempo di scendere in campo, e da questo punto di vista va subito detto che le novità sono purtroppo poche, non tanto per le opzioni, tipo la possibilità di dare le istruzioni ai giocatori, quanto per il motore di gioco vero e proprio, che ormai mostra i suoi anni con un 3D datato e animazioni/comportamenti dei giocatori legnosi e spesso incomprensibili (cosa che peraltro sicuramente rende alla perfezione la frustrazione degli allenatori veri quando i giocatori non fanno in campo quanto detto :P), il tutto accompagnato da un eccesso di infortuni già presente in FM 2017, che, evidentemente, non è stato corretto.
Ad ogni modo è innegabile che la gestione del campo sia migliorata tantissimo nel corso degli anni e la ‘passività’ che si poteva riscontrare nei titoli passati ormai è solo un ricordo lontano, anche se un po’ viene naturale chiedersi l’utilità delle tante opzioni a disposizione nel momento in cui le stesse sono abbinate ad un motore di gioco che non riproduce azioni molto naturali, rendendo quindi un po’ ostico fare delle valutazioni tattiche di quello che si è visto (bisogna necessariamente consultare le statistiche).
Il campo però non è mai stato l’unico punto di forza di Football Manager, e, al di là della corposa parte social (che può piacere o meno), incluso il sistema di gestione dei rapporti nello spogliatoio, ad affiancare la parte tattica è sua maestà il calciomercato, ovvero quella parte della vita calcistica che ogni estate fa impazzire i tifosi, e che su Football Manager è in grado di soddisfare senza ombra di dubbio anche il palato più raffinato. Forte di database sterminato, di un sistema di gestione delle risorse economiche realistico e di un ottimo sistema di scouting, più dettagliato rispetto al passato, il calciomercato di Football Manager 2018 riesce davvero a regalare grandi soddisfazioni e ad oggi l’unico difetto che si può notare sono delle quotazioni dei cartellini un po’ fuori controllo (ok Neymar ma non esageriamo!).
Infine, a completare il quadro le modalità alternative di gioco, a partire dalla possibilità di creare una squadra personalizzata, sostituendo una squadra esistente con una inventata, con la piena libertà di gestire il cartellino dei giocatori, i quali potranno essere tenuti o liberati, ottenendo il loro valore monetario. Più articolata invece è la modalità Fantasy Draft, che, chiaramente pensata per la modalità multiplayer, in sostanza si propone di ricreare in Football Manager una versione ‘avanzata’ del classico Fantacalcio.
Per quanto riguarda il loto tecnico, nel richiamare quanto già detto in merito alla parte grafica del gioco, si notano sensibile miglioramento nella gestione delle risorse hardware del pc e, pur scontando ancora un certa lentezza dovuta all’ampio numero di eventi, il gioco comunque scorre senza particolari rallentamenti.
Volendo esprimere in poche parole un giudizio su Football Manager 2018 credo che l’espressione migliore sia: è un classico Football Manager. Il gioco realizzato dalla Sports Interactive si conferma un prodotto di qualità, pieno di contenuti, e in grado di simulare in modo dettagliato la vita calcistica di un allenatore. Forse però è arrivato il momento di cambiamenti più radicali, perché sì forse qualcuno può divertirsi a fare le conferenze, ma l’elemento centrale del gioco è il campo di calcio e da quel punto di vista Football Manager 2018 sconta inevitabilmente l’uso di una grafica molto datata.
Pro
- Sempre più complesso
- Database sterminato
- Parte tattica stupenda
Contro
- Il motore di gioco necessita di una svecchiata
- Comporto grafico datato
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