Erano i lontani tempi della PS2, una console con pochissimi limiti editoriali e tanta voglia di sperimentare, quanto il team Clover Studio, capeggiato in questa occasione addirittura da Hideki Kamiya, decise di creare un titolo avventuroso e dai tratti fiabeschi, ispirato senza dubbio alle avventure di Link in Zelda e probabilmente ripreso più avanti da Fable.
Nonostante una riedizione di 15 anni dopo (la seconda del gioco), Okami HD mantiene assolutamente inalterati i suoi tratti distintivi, complice la scelta stilistica fatta all'epoca, che conferisce al gioco una grafica pressoché immortale, fatta di colori vividi, tagli marcati, effetto pittura giapponese su carta di riso. Meraviglioso. Diverso. Strano. Tanto del vostro apprezzamento di questo titolo dipenderà da quale aggettivo si adatta meglio al taglio grafico.
La storia, che raccoglie a piene mani dal folclore giapponese, parla di Amaterasu, una divinità giapponese sotto forma di lupo, che periodicamente è costretta a ritornare sulla terra per sconfiggere le forze del male che ingrigiscono ed appassiscono il mondo. Al passaggio della dea fiorisce la terra e crescono i frutti, ma non è tutto così semplice. Quando il male è personificato da Orochi, il demone a otto teste, bisogna ricorrere al potere di tutte le 13 divinità, che doneranno al lupo nuove soluzioni per avanzare nella storia. Il pennello celestiale è "l'arma divina" dal quale tutto parte: alla pressione del tasto RT l'azione si blocca ed appare una tavolozza ed un pennello, tramite il quale la dea potrà modificare l'ambiente circostante, far apparire il sole nel cielo, far rifiorire gli alberi o persino tagliare in due i nemici.
Sia i combattimenti che l'esplorazione quindi, non sono mai frenetici ed in apnea, ma sempre ragionati e misurati, altra caratteristica che ha storicamente diviso la critica di questo gioco. Le ambientazioni sono costellate di piccoli enigmi ambientali, di personaggi o animali da aiutare e di spazi grigi da veder rifiorire, al fine di acquisire preghiere, la "moneta" con la quale è possibile potenziare alcune abilità di Amaterasu. Man mano che acquisteremo nuovi poteri potremo ritornare nei luoghi già visitati per avere accesso a nuove zone, in un backtracking che non risulta mai frustrante, ma che è comunque lontano dai canoni odierni. Ovviamente non tutto il gioco è invecchiato allo stesso modo e ci sono situazioni, nelle 30/35 ore necessarie a completarlo, in cui si avvertono pesanti cali di coinvolgimento (soprattutto le ore iniziali, vero scoglio da superare per iniziare a giocare davvero), ma nel complesso la narrazione sa regalare momenti di pura estasi. Il parlato simile ad un bisbiglio può risultare quasi fastidioso, per fortuna che le opzioni ci consentono di silenziare tale scelta.
L'insetto Issun ci farà compagnia, a volte anche troppa, accompagnandoci e dialogando continuamente, allo scopo di guidarci lungo il nostro cammino. Ottima è la caratterizzazione di tutta una serie di personaggi secondari, che fanno da contorno e da diversivo lungo la strada per salvare il mondo. Persino la colonna sonora è realizzata quasi esclusivamente con strumenti tradizionali giapponesi e si lega egregiamente a questo mondo fantastico che dovremo esplorare in lungo ed in largo. Il livello di difficoltà è piuttosto basso, a testimonianza della volontà degli sviluppatori di creare ed accompagnarci in una storia, non in una sfida, dove noi siamo protagonisti e deus ex machina.
Conclusioni
Nonostante una riedizione di 15 anni dopo (la seconda del gioco), Okami HD mantiene assolutamente inalterati i suoi tratti distintivi, complice la scelta stilistica fatta all'epoca, che conferisce al gioco una grafica pressoché immortale, fatta di colori vividi, tagli marcati, effetto pittura giapponese su carta di riso. Meraviglioso. Diverso. Strano. Tanto del vostro apprezzamento di questo titolo dipenderà da quale aggettivo si adatta meglio al taglio grafico.
La storia, che raccoglie a piene mani dal folclore giapponese, parla di Amaterasu, una divinità giapponese sotto forma di lupo, che periodicamente è costretta a ritornare sulla terra per sconfiggere le forze del male che ingrigiscono ed appassiscono il mondo. Al passaggio della dea fiorisce la terra e crescono i frutti, ma non è tutto così semplice. Quando il male è personificato da Orochi, il demone a otto teste, bisogna ricorrere al potere di tutte le 13 divinità, che doneranno al lupo nuove soluzioni per avanzare nella storia. Il pennello celestiale è "l'arma divina" dal quale tutto parte: alla pressione del tasto RT l'azione si blocca ed appare una tavolozza ed un pennello, tramite il quale la dea potrà modificare l'ambiente circostante, far apparire il sole nel cielo, far rifiorire gli alberi o persino tagliare in due i nemici.
Sia i combattimenti che l'esplorazione quindi, non sono mai frenetici ed in apnea, ma sempre ragionati e misurati, altra caratteristica che ha storicamente diviso la critica di questo gioco. Le ambientazioni sono costellate di piccoli enigmi ambientali, di personaggi o animali da aiutare e di spazi grigi da veder rifiorire, al fine di acquisire preghiere, la "moneta" con la quale è possibile potenziare alcune abilità di Amaterasu. Man mano che acquisteremo nuovi poteri potremo ritornare nei luoghi già visitati per avere accesso a nuove zone, in un backtracking che non risulta mai frustrante, ma che è comunque lontano dai canoni odierni. Ovviamente non tutto il gioco è invecchiato allo stesso modo e ci sono situazioni, nelle 30/35 ore necessarie a completarlo, in cui si avvertono pesanti cali di coinvolgimento (soprattutto le ore iniziali, vero scoglio da superare per iniziare a giocare davvero), ma nel complesso la narrazione sa regalare momenti di pura estasi. Il parlato simile ad un bisbiglio può risultare quasi fastidioso, per fortuna che le opzioni ci consentono di silenziare tale scelta.
L'insetto Issun ci farà compagnia, a volte anche troppa, accompagnandoci e dialogando continuamente, allo scopo di guidarci lungo il nostro cammino. Ottima è la caratterizzazione di tutta una serie di personaggi secondari, che fanno da contorno e da diversivo lungo la strada per salvare il mondo. Persino la colonna sonora è realizzata quasi esclusivamente con strumenti tradizionali giapponesi e si lega egregiamente a questo mondo fantastico che dovremo esplorare in lungo ed in largo. Il livello di difficoltà è piuttosto basso, a testimonianza della volontà degli sviluppatori di creare ed accompagnarci in una storia, non in una sfida, dove noi siamo protagonisti e deus ex machina.
Conclusioni
Okami HD riporta fedelmente su PS4, PC ed Xbox One quanto era stato visto su PS2, PS3 e Wii, solo rimaneggiato con la risoluzione in 4K e portato per la prima volta su una console occidentale, dove noi lo abbiamo giocato. Accompagnare la dea Amaterasu in questa avventura pittoresta, folcloristica e colorata è stato un piacere e, nonostante alcuni momenti del gioco accusino il peso degli anni, le qualità del titolo, della storia e della direzione artistica restano assolutamente di altissimo livello. Peccato per la mancata localizzazione in italiano, che potrebbe rappresentare un limite per chi non è pratico almeno dell'inglese, francese o tedesco. Se non avete mai avuto a che fare con Okami, vi consigliamo assolutamente di aggiungerlo alla vostra collezione.
Pro
- Comparto grafico ispirato ed immortale;
- Storia coinvolgente ed emozionante:
- Ottima caratterizzazione dei personaggi e degli eventi;
- Longevo ed economico.
Contro
- Si avverte il peso degli anni in alcuni frangenti;
- Mancata localizzazione in italiano.
A qesto punto, dopo l'ennesima versione HD, la mia speranza è che Capcom riporti in vita questo franchise con un titolo nuovo di zecca!
Incrocio le dita!!
Purtroppo Capcom ha preso il brutto vizio di snobbare la lingua italiana. Già con Phoenix Wright si vide la loro nuova politica: all'inizio fu tradotto (anche se il primo episodio era fatto male) e poi miseramente abbandonato, senza contare che nella ri-edizione per 3DS (che accorpava i primi tre giochi) l'italiano fu brutalmente rimosso.
Com'era prevedibile non si sono sprecati a tradurlo, visto che a monte il gioco non aveva la lingua italiana tra le scelte.
Un vero peccato.
Comunque il gioco merita a priori, anche se chi non ha una discreta conoscenza dell'inglese potrebbe trovare difficlotà in alcuni passi.
Al contrario del recensore l'ho trovato piuttosto ostico in alcuni punti, specie nei corpo a corpo con certi villains. Inoltre alcune missioni (tipo quella della città sospesa in cielo) rimangono tuttora incompiute.
Non che sia un brutto gioco, ma è lontanissimo da essere un capolavoro... direi che la recensione qui sopra spiega già alcuni dei suoi difetti principali, accennandoli.
Sicuramente l'aspetto migliore è il suo stile grafico originale ed elegante, ma per quanto riguarda i personaggi, certo "ben caratterizzato" vuol dire tutto e niente perché sono delineati a stereotipo, non si ha la sensazione di avere a che fare con veri personaggi, sono sagome collaterali didascaliche, e tutto ciò che riguarda la storia è gestito nel modo più infantile e babbeo possibile.
In effetti credo sia un gioco a cui ci si possa affezionare solo se lo si gioca da bambini, secondo me.
Su Steam il gioco c'è, quindi per PC tecnicamente è uscito.
come mario ?
a no vero mario non ha nemmeno un accenno di trama
Mario non si basa sulla trama, ci sono giochi e giochi. Nemmeno Tetris si basa sulla trama, eppure è un gran gioco.
Okami vorrebbe essere suggestivo, e un buon 40-50% del gioco è costituito da cutscene, linee di dialogo, personaggi che interagiscono, vita degli abitanti, sequenze che lo spettatore subisce passivamente.
Anche se il suo fine non fosse quello di essere suggestivo, è un gioco logorroico intriso di frasi perfettamente inutili e spiegoni superflui che sembrano voler calibrare il gioco per un'intelligenza media dello spettatore bassissima, trattandolo come uno stupido. I personaggi, che hanno a conti fatti solo una funzione collaterale per dare al giocatore indicazioni, non riescono ad essere sintetici e si perdono in una marea di arzigogoli del tutto vuoti e privi di sapore, senza assolutamente nulla di caratterizzato all'infuori dell'archetipo.
Non è assolutamente ammissibile che Issun, il navigatore, per ogni azione che appaia sullo schermo debba scandire con ritmo regolare due frasi (cartelli) da due righe ciascuno, senza comunicare assolutamente nulla che non fosse già comprensibile, e in un modo così schematico e ripetitivo.
L'intro di Okami (tra cutescene e personaggi parlanti) dura 20 minuti, cristo santo. Se Super Mario avesse una cosa del genere sì, sarebbe terrificante.
Inoltre Okami è un gioco che "si gioca da solo", a differenza di molti Super Mario che sono effettivamente paragonabili a giochi arcade basati sui record.
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