Dopo aver deliziato i fan con il primo capitolo, Bandai Namco riporta sulle nostre console le avventure degli studenti del liceo per eroi UA con My Hero One's Justice 2, sarà riuscita nell'intento di regalare un'esperienza degna del franchise anche questa volta? Scopritelo nella nostra recensione!
 
MHA2 recensione

La storia di One's Justice 2 riprende esattamente da dove si era interrotto il primo capitolo, ossia dallo scontro finale tra All Might ed All for One, e segue fedelmente le vicende successive fino alla metà della quarta stagione, coinvolgendo quindi l'arco della battaglia contro l'organizzazione mafiosa Shie Hassaikai capitanata da Chisaki Kai, meglio conosciuto ai fan come Overhaul.
Per la sua narrazione la modalità storia alternerà scene prese direttamente dall'anime (presentate come tavole di un manga) e totalmente ridoppiate dal cast originale per l'occasione a scontri atti a riprodurre le battaglie più emblematiche delle ultime due stagioni.
 
dettagli

La base del gameplay è la stessa a cui Namco Bandai ci ha abituato con i suoi picchiaduro arena ispirati agli anime nel corso degli anni: pochi tasti per l'attacco, uno per la difesa, un paio per chiamare i personaggi di assistenza ed un paio per le mosse speciali, tuttavia questa volta sono state apportate alcune modifiche che rendono il gameplay più coerente con il materiale; in primo luogo gli attacchi speciali dei personaggi (eseguibili man mano che la barra "Plus Ultra" sotto la nostra salute si riempirà) non saranno abusabili come al solito, questo è dovuto dal fatto che non è possibile "caricare" la barra con un tasto ma è possibile farlo solo a suon di pugni (oppure ricevendoli), questo incoraggerà a scegliere con cura quale attacco speciale eseguire (difficilmente infatti riusciremo ad eseguirne più di uno per match), questa scelta però non è andata a sacrificare la spettacolarità dell'azione, in quanto premendo i tasti triangolo oppure cerchio (e corrispettivi) ogni personaggio eseguirà una variazione del suo Quirk, ad esempio Todoroki con il triangolo scatenerà colpi di ghiaccio mentre con il cerchio quelli di fuoco, questa meccanica aiuta a far si che ogni personaggio possa far sfoggio delle sue caratteristiche senza per forza dover aspettare il riempimento della barra della special; un ulteriore layer di spettacolarità viene aggiunto alla possibilità di poter far eseguire gli attacchi plus ultra anche ai nostri assistenti oppure, conservando la barra fino al suo riempimento massimo, eseguire un attacco a tre in combinazione tra tutta la nostra formazione, tanto spettacolare quanto devastante.

roster

Oltre alla modalità storia (affrontabile sia dal lato eroi che dal lato antagonisti), della durata complessiva di circa 10/15 ore, avremo a disposizione le classiche modalità arcade, locale e la nuovissima modalità missione, che ci chiederà di assemblare il nostro team con i personaggi che vogliamo per affrontare un percorso di incontri e farli crescere man mano di livello, in una sorta di meccanismo gdr (ed una volta completata la storia sarà probabilmente questa la valvola di sfogo principale).
Proprio a proposito dei personaggi giocabili bisogna fare un applauso alla produzione, il roster è davvero enorme e può contare su circa 40 personaggi (più altri in arrivo in futuro), 38 disponibili dall'inizio e 2 che andranno sbloccati, tuttavia rimane strana la scelta di inserire personaggi che hanno giocato un ruolo minore come Mineta e Yaoyorozu e lasciarne fuori altri di ugual importanza come Aoyama; se è però vero che il roster è uno dei punti di forza del gioco, è anche il punto dove iniziano i difetti, è evidente sin dal tutorial infatti come i personaggi con alta velocità a disposizione siano estremamente avvantaggiati e riescano a fare lo stesso quantitativo di danni di quelli più pesanti, inoltre i due personaggi sbloccabili risultano "leggermente sbilanciati" (per non dire proprio rotti) rispetto al resto del cast.
Piccola parentesi di demerito va fatta inoltre a due scelte della modalità storia: la prima è stata quella di traslare alcuni semplici dialoghi dell'anime in combattimenti veri e propri, cosa che stona particolarmente, la seconda (senza fare spoiler, anche se chi ha seguito la serie saprà benissimo) riguarda il boss finale del lato eroico della storia, una vera e propria bullet sponge inutilmente difficile e con il pattern prefissato di eseguire un attacco che non potremo schivare quando gli resterà poco meno di metà vita che ci toglierà circa 3/4 di salute, portandoci al ko istantaneo qualora non avessimo abbastanza hp per tankare il colpo (e probabilmente gli sviluppatori sapevano che sarebbe stata una battaglia troppo difficile, in quanto dopo due fallimenti avremo la possibilità di saltarla a piè pari), una scelta che non riusciamo davvero capire (ndr. e la critica viene da una persona che ha giocato e completato più volte ogni titolo From Software)
Sul lato tecnico non abbiamo invece davvero nulla da eccepire, abbiamo testato il gioco su PS4 standard e si comportato davvero bene, rimanendo ancorato ai 60fps per tutto il tempo e proponendo dei modelli dei personaggi davvero ben dettagliati e con un cel shading apprezzabile.
 
 
Per quanto My Hero One's Justice 2 riprenda a pié pari le classiche basi dei picchiaduro anime, ci sentiamo comunque di promuovere il titolo per i fan del brand in quanto si stacca da alcune di quelle meccaniche per proporre un'esperienza più coerente, un roster ricco e variegato (seppur alquanto sbilanciato) ed una modalità storia totalmente fedele all'opera originale.
Non vincerà un premio come miglior picchiaduro del 2020 ma sicuramente i fan dell'opera di Horikoshi resteranno estremamente soddisfatti.