Oggi vi raccontiamo l'esperienza di gioco di Astria Ascending, JRPG di stampo classico ma con matrice occidentale, uscito il 30 settembre per Xbox One, Xbox Series X/S, PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch e Microsoft Windows. Astria Ascending è stato sviluppato da Artisan Studios e pubblicato da Dear Villagers. Tra i creatori del gioco, troviamo inoltre alcune punte di diamante dei JRPG, come la colonna sonora di Hitoshi Sakimoto di Final Fantasy XII e la narrativa di Kazushige Nojima del remake di Final Fantasy VII, e la grafica semplicemente stupefacente di Akihiko Yoshida e Hideo Minaba di CyDesignation, che hanno già lavorato su Final Fantasy e NieR. Ma un tale concentrato di talento basterà a garantire un'esperienza di gioco soddisfacente? Vediamo assieme i dettagli.
Astria Ascending è ambientato nella terra fantastica di Orcanon, dove numerose razze convivono in armonia sotto la giusta guida di una dea, Yuno, e di un gruppo di semi-dèi scelti per proteggere i differenti regni. O almeno così sembra. Le tensioni fra i differenti popoli sono infatti così intense che solamente l’uso continuo di un frutto, il “melone dell’armonia” (o harmelon), permette la coesistenza pacifica. Il gioco inizia in media res: i nostri protagonisti, eroi chiamati “Demi-God”, sono stati scelti quasi 3 anni prima, sradicati dalle loro vite quotidiane per diventare il 333º gruppo di eroi in grado di garantire la pace e l'armonia fra i popoli. Quando iniziamo il gioco, ai nostri eroi mancano solamente tre mesi di vita: i poteri e il ruolo che hanno ottenuto, infatti, consumano inesorabilmente la loro energia vitale. Tutto il tempo passato a combattere e a convivere non ha però smussato le differenze e soprattutto i pregiudizi tra i membri del gruppo, che non perdono occasione per attaccarsi a vicenda e litigare. La storia porterà poi i nostri eroi a investigare dei misteriosi incidenti, che porteranno all'esplorazione dei dodici templi dedicati a delle entità protettrici e alla inevitabile sconfitta dei boss nascosti al loro interno. Purtroppo non ci saranno nè grandi sconvolgimenti della trama, nè profondi cambiamenti nella psiche dei protagonisti.
Il gruppo è composto da otto “demi-god”, eroi di età e razza differente. Il capo, nonché ragazza copertina, è Ulan, la guardiana del gruppo, sempre intenta a mediare tra i battibecchi dei vari personaggi. Gli altri umani sono Alek, un guerriero dal temperamento impaziente, l’evocatrice Alassia e suo marito Arpajo, ladro di professione e principale comic-relief. Gli altri membri del gruppo sono tutti appartenenti a razze diverse: Eko è un piccolo curatore, appartenente alla razza dei Peyska, uomini-pesce bistrattati e sottovalutati da tutti; Dagmar è invece il vostro mago, pilastri del party se buildato bene, facente parte della razza degli Arktan, un mix possente tra leoni e tori. Le altre due razze presentate sono quelle dei volatili, gli Awisi, di cui fa parte Kaydin e gli Zeft, armati di katana e vestiti alla giapponese, come la vostra Kress. Il party è disponibile al completo fin dall’inizio e molti dialoghi permettono di capire i punti di vista dei vari personaggi, ma soprattutto emerge la loro impazienza per l’azione e il peso sempre più pressante della fine imminente. Un dettaglio sconcertante è la presenza di pregiudizi consolidati e soprattutto di rabbia cieca verso i ribelli, coloro che decidono attivamente di non piegarsi alle leggi dell’armonia, rifiutando gli “harmelon”.
Il gameplay di Astria Ascending si presenta come un classico RPG a turni durante le battaglie, mentre esplorando le varie mappe appare come un platform a scorrimento laterale. Mentre Ulan si muove nella mappa, correndo e saltando per raggiungere le piattaforme sparse nelle diverse aree di gioco, i nemici sono visualizzati come sfere blu volanti. Attaccandole o venendone colpiti parte lo scontro, si apre la schermata di battaglia. Per avere la priorità nell’attacco conviene colpire per primi i globi sulla mappa, ma questo aumenta solamente la possibilità, e non la certezza, di cogliere di sorpresa il nemico. Quattro dei vostri otto eroi saranno disposti nella battaglia, ma potranno essere scambiati in qualsiasi momento utilizzando l'azione "scambia" durante il vostro turno. Il combattimento si basa sulle varie azioni che i protagonisti possono compiere: attacco, magia, difesa, focus o utilizzare un oggetto. La fuga è sempre un'opzione, mentre non c'è modo per velocizzare le animazioni di battaglia, che risultano alle volte molto lunghe. Il turno degli attaccanti non è inoltre segnalato da nessuna parte, creando spesso confusione e non permette spesso di attuare determinate strategie. Il sistema dei punti focus è però molto interessante e utile durante le battaglie: sfruttando le debolezze dei nemici o facendo focalizzare un eroe nel proprio turno, si raccolgono dei punti che possono essere utilizzati per rafforzare attacchi a propria scelta, fino al 200% di danno in più. Attaccando però nemici con resistenze specifiche, questi punti vanno in negativo, non permettendoci di utilizzarli.
Agli inizi della storia verremo introdotti al gioco del J-Ster, una sorta di gioco da tavolo interno al gioco stesso. Le partite sono composte da un tabellone con dei gettoni speciali, con sopra raffigurati i mostri del gioco. Si possono scegliere cinque o sette pedine a inizio partita, e, a seconda delle combinazioni, il vincitore otterrà una pedina dello sconfitto. Il J-Ster è una componente interessante di Astria Ascending, fin da subito infatti potrete sfidare un gran numero di NPC. Personalmente, ho trovato un po' complesse le regole e il tutto un po' fuori contesto, ma la possibilità di collezionare i gettoni e di ottenerli attraverso le battaglie o direttamente " catturando" i mostri, lo rende una pausa simpatica dalle battaglie di stampo più tradizionale.
Il problema di fondo del gameplay di Astria Ascending è il mancato bilanciamento dei nemici e l’impossibilità di proteggere fin da subito i propri curatori o maghi. All’inizio di alcune battaglie, infatti, vi ritroverete con fino a nove nemici che, se hanno un’agilità maggiore oppure il vantaggio della sorpresa, possono falciare i vostri elementi più deboli in un singolo turno. Vincere le battaglie fa ottenere punti esperienza, oggetti e denaro, ma anche punti abilità e gli speciali star node, che servono ad aumentare le statistiche dei personaggi nell’albero delle abilità.
L’albero delle abilità in questo gioco ha un affascinante aspetto estetico. Ogni personaggio è dotato del suo albero personale a seconda della classe sbloccata e la forma dipende dallo zodiaco. Durante il gioco, infatti, si otterranno degli emblemi, che ci permetteranno di scegliere una classe per i nostri eroi. Ma attenzione! La scelta che verrà fatta sarà definitiva e non potrete modificarla in alcun modo. I personaggi avranno a disposizione quattro classi, quella di partenza, quella principale, quella di supporto e una extra. Queste classi permettono di sbloccare nuovi abilità, alcune rendono i personaggi veramente forti e versatili, altre invece ne sacrificano le loro potenzialità. Non poter in alcun modo cambiare la scelta della classe, nè poter avere delle anteprime sulle abilità sbloccabili è sicuramente un'occasione mancata.
Un altro punto dolente è la mappa delle aree da esplorare, visibile dal menù come una serie di stanze collegate in 3D tra di loro. Orientarsi è praticamente impossibile, visto che i collegamenti si intersecano e la spazialità non è affatto riprodotta in maniera comprensibile. Anche molti menù a scelta, per esempio quelli per raggiungere le varie località, soffrono di questa mancanza di logica.
Dal punto di vista grafico, Astria Ascending è un gioco veramente ispirato e affascinante. Non solo gli sfondi delle varie località sono chiaramente disegnati con amore, ma la scelta delle palette ci rimanda a un mondo nebuloso e fantastico, dove i nostri eroi possono perdersi nell’esplorazione della mappa (letteralmente). Numerosi ambienti, infatti, dal deserto alle caverne ghiacciate, faranno da sfondo alle loro gesta. I singoli personaggi sono ricchi di dettagli e la creazione delle differenti razze, come i Peyska, gli Arktan e gli Awisi, non passano di certo in secondo piano. Uno dei dettagli che ho maggiormente apprezzato è stato il design dei singoli oggetti, dalle armature alle armi, fino alle pozioni, ognuno con un preciso disegno e una piccola descrizione, solitamente riservata unicamente agli oggetti più rari nei normali Jrpg. Impugnando una specifica arma, lo sprite in combattimento terrà conto del cambiamento, come anche del design differente al cambio di classe dei personaggi. Le musiche del gioco sono belle e orecchiabili, alcune più ispirate di altre. La musica della battaglia in particolare è degna di essere ricordata. La lingua del gioco è l'inglese, con doppiaggio in inglese e in giapponese, entrambi di qualità. Occorrono più o meno 30-35 ore per completare la storia principale, mentre le numerose quest secondarie ne allungano la longevità.
Gioco testato su Playstation 4.
Astria Ascending è ambientato nella terra fantastica di Orcanon, dove numerose razze convivono in armonia sotto la giusta guida di una dea, Yuno, e di un gruppo di semi-dèi scelti per proteggere i differenti regni. O almeno così sembra. Le tensioni fra i differenti popoli sono infatti così intense che solamente l’uso continuo di un frutto, il “melone dell’armonia” (o harmelon), permette la coesistenza pacifica. Il gioco inizia in media res: i nostri protagonisti, eroi chiamati “Demi-God”, sono stati scelti quasi 3 anni prima, sradicati dalle loro vite quotidiane per diventare il 333º gruppo di eroi in grado di garantire la pace e l'armonia fra i popoli. Quando iniziamo il gioco, ai nostri eroi mancano solamente tre mesi di vita: i poteri e il ruolo che hanno ottenuto, infatti, consumano inesorabilmente la loro energia vitale. Tutto il tempo passato a combattere e a convivere non ha però smussato le differenze e soprattutto i pregiudizi tra i membri del gruppo, che non perdono occasione per attaccarsi a vicenda e litigare. La storia porterà poi i nostri eroi a investigare dei misteriosi incidenti, che porteranno all'esplorazione dei dodici templi dedicati a delle entità protettrici e alla inevitabile sconfitta dei boss nascosti al loro interno. Purtroppo non ci saranno nè grandi sconvolgimenti della trama, nè profondi cambiamenti nella psiche dei protagonisti.
Il gruppo è composto da otto “demi-god”, eroi di età e razza differente. Il capo, nonché ragazza copertina, è Ulan, la guardiana del gruppo, sempre intenta a mediare tra i battibecchi dei vari personaggi. Gli altri umani sono Alek, un guerriero dal temperamento impaziente, l’evocatrice Alassia e suo marito Arpajo, ladro di professione e principale comic-relief. Gli altri membri del gruppo sono tutti appartenenti a razze diverse: Eko è un piccolo curatore, appartenente alla razza dei Peyska, uomini-pesce bistrattati e sottovalutati da tutti; Dagmar è invece il vostro mago, pilastri del party se buildato bene, facente parte della razza degli Arktan, un mix possente tra leoni e tori. Le altre due razze presentate sono quelle dei volatili, gli Awisi, di cui fa parte Kaydin e gli Zeft, armati di katana e vestiti alla giapponese, come la vostra Kress. Il party è disponibile al completo fin dall’inizio e molti dialoghi permettono di capire i punti di vista dei vari personaggi, ma soprattutto emerge la loro impazienza per l’azione e il peso sempre più pressante della fine imminente. Un dettaglio sconcertante è la presenza di pregiudizi consolidati e soprattutto di rabbia cieca verso i ribelli, coloro che decidono attivamente di non piegarsi alle leggi dell’armonia, rifiutando gli “harmelon”.
Il gameplay di Astria Ascending si presenta come un classico RPG a turni durante le battaglie, mentre esplorando le varie mappe appare come un platform a scorrimento laterale. Mentre Ulan si muove nella mappa, correndo e saltando per raggiungere le piattaforme sparse nelle diverse aree di gioco, i nemici sono visualizzati come sfere blu volanti. Attaccandole o venendone colpiti parte lo scontro, si apre la schermata di battaglia. Per avere la priorità nell’attacco conviene colpire per primi i globi sulla mappa, ma questo aumenta solamente la possibilità, e non la certezza, di cogliere di sorpresa il nemico. Quattro dei vostri otto eroi saranno disposti nella battaglia, ma potranno essere scambiati in qualsiasi momento utilizzando l'azione "scambia" durante il vostro turno. Il combattimento si basa sulle varie azioni che i protagonisti possono compiere: attacco, magia, difesa, focus o utilizzare un oggetto. La fuga è sempre un'opzione, mentre non c'è modo per velocizzare le animazioni di battaglia, che risultano alle volte molto lunghe. Il turno degli attaccanti non è inoltre segnalato da nessuna parte, creando spesso confusione e non permette spesso di attuare determinate strategie. Il sistema dei punti focus è però molto interessante e utile durante le battaglie: sfruttando le debolezze dei nemici o facendo focalizzare un eroe nel proprio turno, si raccolgono dei punti che possono essere utilizzati per rafforzare attacchi a propria scelta, fino al 200% di danno in più. Attaccando però nemici con resistenze specifiche, questi punti vanno in negativo, non permettendoci di utilizzarli.
Agli inizi della storia verremo introdotti al gioco del J-Ster, una sorta di gioco da tavolo interno al gioco stesso. Le partite sono composte da un tabellone con dei gettoni speciali, con sopra raffigurati i mostri del gioco. Si possono scegliere cinque o sette pedine a inizio partita, e, a seconda delle combinazioni, il vincitore otterrà una pedina dello sconfitto. Il J-Ster è una componente interessante di Astria Ascending, fin da subito infatti potrete sfidare un gran numero di NPC. Personalmente, ho trovato un po' complesse le regole e il tutto un po' fuori contesto, ma la possibilità di collezionare i gettoni e di ottenerli attraverso le battaglie o direttamente " catturando" i mostri, lo rende una pausa simpatica dalle battaglie di stampo più tradizionale.
Il problema di fondo del gameplay di Astria Ascending è il mancato bilanciamento dei nemici e l’impossibilità di proteggere fin da subito i propri curatori o maghi. All’inizio di alcune battaglie, infatti, vi ritroverete con fino a nove nemici che, se hanno un’agilità maggiore oppure il vantaggio della sorpresa, possono falciare i vostri elementi più deboli in un singolo turno. Vincere le battaglie fa ottenere punti esperienza, oggetti e denaro, ma anche punti abilità e gli speciali star node, che servono ad aumentare le statistiche dei personaggi nell’albero delle abilità.
L’albero delle abilità in questo gioco ha un affascinante aspetto estetico. Ogni personaggio è dotato del suo albero personale a seconda della classe sbloccata e la forma dipende dallo zodiaco. Durante il gioco, infatti, si otterranno degli emblemi, che ci permetteranno di scegliere una classe per i nostri eroi. Ma attenzione! La scelta che verrà fatta sarà definitiva e non potrete modificarla in alcun modo. I personaggi avranno a disposizione quattro classi, quella di partenza, quella principale, quella di supporto e una extra. Queste classi permettono di sbloccare nuovi abilità, alcune rendono i personaggi veramente forti e versatili, altre invece ne sacrificano le loro potenzialità. Non poter in alcun modo cambiare la scelta della classe, nè poter avere delle anteprime sulle abilità sbloccabili è sicuramente un'occasione mancata.
Un altro punto dolente è la mappa delle aree da esplorare, visibile dal menù come una serie di stanze collegate in 3D tra di loro. Orientarsi è praticamente impossibile, visto che i collegamenti si intersecano e la spazialità non è affatto riprodotta in maniera comprensibile. Anche molti menù a scelta, per esempio quelli per raggiungere le varie località, soffrono di questa mancanza di logica.
Dal punto di vista grafico, Astria Ascending è un gioco veramente ispirato e affascinante. Non solo gli sfondi delle varie località sono chiaramente disegnati con amore, ma la scelta delle palette ci rimanda a un mondo nebuloso e fantastico, dove i nostri eroi possono perdersi nell’esplorazione della mappa (letteralmente). Numerosi ambienti, infatti, dal deserto alle caverne ghiacciate, faranno da sfondo alle loro gesta. I singoli personaggi sono ricchi di dettagli e la creazione delle differenti razze, come i Peyska, gli Arktan e gli Awisi, non passano di certo in secondo piano. Uno dei dettagli che ho maggiormente apprezzato è stato il design dei singoli oggetti, dalle armature alle armi, fino alle pozioni, ognuno con un preciso disegno e una piccola descrizione, solitamente riservata unicamente agli oggetti più rari nei normali Jrpg. Impugnando una specifica arma, lo sprite in combattimento terrà conto del cambiamento, come anche del design differente al cambio di classe dei personaggi. Le musiche del gioco sono belle e orecchiabili, alcune più ispirate di altre. La musica della battaglia in particolare è degna di essere ricordata. La lingua del gioco è l'inglese, con doppiaggio in inglese e in giapponese, entrambi di qualità. Occorrono più o meno 30-35 ore per completare la storia principale, mentre le numerose quest secondarie ne allungano la longevità.
GIUDIZIO FINALE
Astria Ascending ha dalla sua parte un aspetto grafico dettagliato e ricercato, belle musiche e un mondo ricco di razze tutte ben caratterizzate. La storia non brilla però per originalità e la forte attenzione data all'armonia imposta con la forza e ai pregiudizi mai del tutto abbandonati, rischiano di far annoiare i giocatori, che invece vorrebbero perdersi in questo mondo fantasy dagli sfondi dipinti a mano. Il combattimento, sebbene poco bilanciato e veramente frustrante in alcuni punti per via della difficoltà, non è mai noioso e richiede l'uso tattico di tutti gli otto protagonisti, che possono essere scambiati agilmente in qualunque momento. Alcune delle chicche del gioco sono i disegni ispirati degli oggetti da acquistare e la varietà degli sfondi, ma il gioco di per sé non rivoluziona nè impressiona e rischia di sparire tra le onde dei numerosi Jrpg pubblicati ogni anno. Alcuni bug hanno inoltre impattato pesantemente sulla giocabilità, ma si spera che verranno presto risolti, permettendoci di godere al meglio della storia degli otto semidèi e delle loro ultime avventure nella terra di Orcanon.
Gioco testato su Playstation 4.
Pro
- Design dei personaggi veramente curato
- Disegni degli sfondi realizzati a mano
- Sistema di combattimento mai noioso...
- Profondo sistema di abilità per ogni classe
Contro
- Storia un po' troppo lineare
- Eroi con forti pregiudizi e i controversi Harmelon
- ...ma poco bilanciato e spesso frustrante
- Le terribili mappe in semi 3D
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