Come noto a partire dallo scorso dicembre sono iniziate le celebrazioni per il 35° anniversario di Final Fantasy, e Square Enix è pronta a viverlo nel migliore dei modi non solo con l’uscita del sedicesimo, attesissimo capitolo, ma anche con riedizioni e titoli spin-off atti ad omaggiare la saga di rpg più famosa della storia. Rispetto al deludente 30° compleanno, che vide nel non proprio irresistibile Dissidia Final Fantasy NT l’unico acuto a tema FF proposto, la casa madre ha in serbo per quest’anno diverse cartucce, tra cui la pubblicazione su console dei primi sei storici Final Fantasy in versione Pixel Remaster, nonché il qui presente Theatrhythm Final Bar Line, ultima e dichiarata definitiva iterazione della serie ritmica a tema Final Fantasy (ma non solo) nata su 3DS circa dieci anni fa su idea di Ichiro Hazama, e quale miglior modo di celebrare una serie se non ripercorrendo e ascoltando molte delle sue indimenticabili colonne sonore?
 

Coloro che hanno messo le mani in passato sui due Theatrhythm Final Fantasy usciti per la ormai anziana console portatile di Nintendo, in particolare il secondo più corposo episodio Curtain Call (cui si aggiunse poi un terzo dedicato a Dragon Quest, mai uscito dal Giappone), hanno già un’idea generale sulle meccaniche di gioco, ovvero quella di un gioco ritmico composto di sezioni “da campo” e “battaglia” atte a simulare le avventure di un party di Final Fantasy che si fa strada sconfiggendo mostri e boss a suon di musica. Essendo il primo ad uscire su una home console, l’interfaccia di questo nuovo Theatrhythm Final Bar Line (PS4, Switch), in realtà, si rifà anche a quella di All-Star Carnival, ovvero la versione da sala giochi di Theatrhythm prodotta nel 2016, la quale prevede anche la pressione contemporanea di due input, nelle difficoltà più avanzate. Come in ogni buon ritmico che si rispetti, Theatrhythm Final Bar Line è attento a non trascurare alcun tipo di giocatore, coloro che non sono particolarmente abili con i giochi musicali possono comunque sbloccare tutte le canzoni e i personaggi disponibili semplicemente giocando la modalità principale Missione di Serie, in cui basta superare alla difficoltà base le prime 4/5 canzoni di un Final Fantasy per guadagnarsi la chiave necessaria a sbloccarne un altro, nell’ordine che si preferisce. I giocatori più esperti, dal canto loro, potranno giovare di maggior sfida non solo con i diversi gradi di difficoltà (disponibili fin da subito, onde evitare noiose scalette), ma anche con la presenza di missioni interne ai brani stessi, le quali possono richiedere un certo numero di danni, una percentuale minima di errore, la sconfitta di un boss entro un tempo limite e via discorrendo.



L’intuizione avuta da Square Enix e Indieszero con questa serie musicale, così da distinguerla da altre, fu quella di dotarla di elementi di progressione da RPG, e ovviamente Final Bar Line non fa eccezione; una volta sbloccato un percorso in Missione di Serie si riceve il “set” di personaggi relativo a quello specifico Final Fantasy, per formare così un party a nostra scelta in maniera non vincolante, ovverosia se si vuole ad esempio utilizzare gli eroi di FFVI nel percorso di FFIX si è liberissimi di farlo. Completando le canzoni i personaggi guadagnano esperienza e con essa nuove abilità, che possono essere magie di attacco o di supporto, oppure tecniche uniche attive o passive, le summoner specializzate come Eiko e Rydia, ad esempio, hanno delle abilità che potenziano l’uso delle invocazioni, mentre i maghi sono specializzati nei malus e nelle magie di supporto.
Questi ragionamenti da RPG, applicati ad un rhythm game possono sulle prime straniare, qualcuno potrebbe effettivamente chiedersi se non basti semplicemente premere i tasti giusti al momento giusto come in qualunque altro gioco musicale e la risposta è sì, se si vuole affrontarlo e concluderlo in maniera convenzionale si può anche ignorare tutto ciò, ma come detto Theatrhythm Final Bar Line possiede un doppio strato, uno “chill” e uno “completista”, ed è per questo che funziona su più livelli, se si vuole completare al 100% tutte le missioni e sconfiggere i boss finali sarà necessario formare un team forte e con le abilità che certe situazioni più avanzate richiedono.



Passando alla questione prettamente contenutistica, Theatrhythm Final Bar Line vanta una selezione musicale che definire corposa sarebbe riduttivo, con oltre 380 tracce che partono ovviamente dall’originale Final Fantasy fino ad arrivare al più recente Final Fantasy VII Remake. Oltre ai capitoli principali della serie e ai relativi sequel, trovano il loro posto, già nel pacchetto base, anche spin-off quali Crystal Chronicles, Chocobo Dungeon, Mystic Quest, Type-0, Dissidia, Mobius e Record Keeper, mentre i programmati DLC aggiungeranno brani provenienti da altri franchise Square Enix, come Romancing SaGa, NieRLive A Live, e The World Ends With You, per arrivare ad un dirompente totale di 500 canzoni che lascia ben poco spazio ad ulteriori pretese. Chiaramente non a tutti i Final Fantasy viene riservato lo stesso trattamento, vuoi per popolarità o per la vastità e qualità della OST stessa, per cui il quattordicesimo capitolo giganteggia su tutti gli altri con le sue 32 tracce, mentre gli altri viaggiano generalmente dalle 7 alle 20 canzoni ciascuno. La modalità Tracce Musicali accorpa tutte le canzoni completate in Missione di Serie, con l’aggiunta ulteriore di remix e delle Musiche Evento, ovvero quelle con i filmati in sottofondo, che si sbloccano una volta completato il percorso di quello specifico Final Fantasy. Nella modalità Multi-Battaglia un massimo di quattro giocatori possono sfidarsi online con il proprio party, ognuno sceglie una canzone che poi viene selezionata casualmente dal gioco, e chi ottiene il punteggio migliore, tra buff e invocazioni che riempiono lo schermo per dar fastidio, si porta a casa la vittoria.

In definitiva Square Enix sembra aver imparato la lezione incassata dal passo falso di Chocobo GP, la moltitudine di contenuti sia in singolo che in multigiocatore, la presenza di ricompense costanti per il Museo e l’attenzione rivolta a tutti i tipi di giocatori rendono Theatrhythm Final Bar Line un gioco onesto nelle intenzioni e potenzialmente infinito, un gioiellino più che degno della storica serie che rappresenta.


 
Nel quarto e probabilmente ultimo episodio di Theatrhythm si ridefinisce un’altra volta il rifinimento dei rhythm game nel suo voler fare contenti gli avventurieri di più generazioni, portandosi ad un nuovo livello, stante che il ritmico Square Enix s’impegna a estendere l’ammirevole cultura musicale dei suoi precursori nello stile grafico quanto nel gameplay, amplificando il tutto con una mole di contenuti illegale e trovando il modo di far passare un filo conduttore all’interno delle colonne sonore che dal nostalgico Prelude del 1987 porta alla trascinante Jenova di Final Fantasy VII Remake. Theatrhythm Final Bar Line dispensa musica vera, pur coi pupazzi, dimostrandosi perfetto tributo alla saga jrpg più importante della storia.