Dungeon Drafters - Recensione
Roguelike, dungeon, magia e carte, cosa può andare storto?
di Revil-Rosa
Se da un lato è assodato che la formula roguelike+dungeon crawling sia un mix efficace e funzionale, è anche vero che la quantità di titoli che propongono tale equazione sono così tanti da richiedere alle case un grosso sforzo di personalità per emergere dal mucchio e il twist scelto dalla software house brasiliana per il loro Dungeon Drafters è una grafica in pixel-art con un sistema di abilità che si rifà al mondo dei giochi di carte collezionabili. Tutti ottimi elementi, ma sulla carta la ricetta sa già di visto.
In un mondo formatosi dall'armonia tra quattro archetipi, un misterioso quinto elemento arriva a portare il caos nell'equilibrio per riportare il mondo al Nulla primordiale. Il male una volta sconfitto torna a mincacciare il creato e solo degli impavidi avventurieri possono impedire la fine di tutto.
Dungeon Drafters inizia con una rapida presentazione sulla genesi del mondo, introducendo al giocatore in modo semplice ed efficace sia la storia che precede gli eventi che le forze che dominano il mondo ovvero i quattro elementi principali che hanno dato vita al creato e che i personaggi usano per lanciare le abilità. Dopo il primo grande conflitto che ha messo a repentaglio l'esistenza stessa, la capacità di fruire liberamente degli elementi è andata persa lasciando ai posteri solo un barlume di quel potere: le carte. Le carte racchiudono in sé le magie che i predecessori potevano usare, una cristallizzazione di mosse e abilità che gli avventurieri ora usano per esplorare i pericolosi dungeon alla ricerca del Falso Profeta che minaccia ancora una volta il creato. Per scatenare il potere delle carte, è necessario avere con sé le rune adeguate, ma se ne possono equipaggiare solo un numero limitato e questo è un aspetto fondamentale nella costruzione del proprio mazzo.Maggiore è il numero di rune dello stesso elemento, più potenti saranno le abilità che si potranno lanciare, ma – come facilmente intuibile – ogni elemento ha delle peculiarità uniche e avere un mazzo multi-elementale offre una versatilità che a volte si rivela ben più utile delle singole carte più potenti. Come molti colleghi roguelike, anche Dungeon Drafters offre una storia-pretesto con elementi interessanti quel tanto che basta per incuriosire ma mai davvero in grado di appassionare. A tal proposito non aiuta la narrazione frammentaria e lenta portata avanti dai numerosi NPC sparsi per la città-hub principale.
Sorvolando su negozi e attività che adempiono al loro compito cercando di strappare qulche sorriso e proponendo qualche minigioco abbastanza fine a sé stesso, molti personaggi secondari dicono la propria sull'andamento del mondo e le loro preoccupazioni in merito, alcuni portano anche avanti delle piccole sottotrame, ma mai nulla di memorabile e dopo una prima esplorazione si finisce per fare uno svogliato giro di ronda per la città dopo qualche run nei dungeon giusto per vedere se è arrivato qualche nuovo evento. Generalmente si rimane delusi, ma l'aggiungersi di nuove modalità e la ricerca dei maestri, personaggi che assegnano missioni da completare in cambio di nuove carte, è uno sprone sufficiente a dare quel piccolo senso di continuità per proseguire l'avventura.
Se anche storia e personaggi non brillano particolarmente, lato gameplay Dungeon Drafters regala momenti di grande soddisfazione con le sue sfide stimolanti. Forte di un sistema di gioco semplice, ma efficace, l'elemento da trading card game impreziosisce non poco le fasi di esplorazione dungeon tra spinose situazioni di battaglia e piccoli puzzle per accedere alle stanze dei tesori. L'altissimo grado di personalizzazione offerto dal sistema permette di scendere in battaglia mettendo in piedi le più differenti strategie per un approccio a sfide e nemici che davvero saprà soddisfare il giocatore.
Che si preferisca un approccio più fisico e diretto con carte-abilità che fanno colpire e muovere il proprio personaggio oppure uno più strategico fra trappole piazzate ed evocazioni di compagni, Dungeon Drafters permette di assemblare mazzi unici per scontri davvero strategici che più ci si addentra nei dungeon più risultano stimolanti e divertenti, soprattutto contro i boss. Menzione d'onore alle già citate missioni dei maestri che richiedono la soddisfazione di condizioni particolari per ottenere nuove carte speciali: un ottimo modo per spingere il giocatore verso approcci più lontani da lui.
Poter assemblare il proprio mazzo a tavolino prima di addentrarsi nei dungeon e il fatto che questi non subisca modifiche mentre si esplora rende le partite apparentemente meno variegate rispetto ad altri roguelike, caratterizzati in genere da un set di abilità che vengono assegnate in modo semi-casuale man mano che si avanza, ma questa è solo una impressione. L'ordine di pesca delle carte è sempre diverso, così come diversi sono i nemici e le stanze che si visitano e, di conseguenza, le sfide che ci si trova ad affrontare. La grande quantità di carte disponibili e la possibilità di salvare più mazzi rende possibile mettere in piedi e testare molte strategie, ma alla fine delle fini in campo si parte con cinque carte e ad ogni turno se ne pesca una quindi non è tanto la macro-strategia o la forza della singola carta a fare la differenza quanto piuttosto la sinergia tra ciò che si ha a disposizione in quel momento.
Tipologie di nemici e layout della stanza giocano un ruolo determinante nello sviluppo della battaglia rendendo alcuni mazzi più indicati per determinate aree: alcuni nemici del mondo dell'acqua o dell'area del deserto, ad esempio, possono rendersi invisibili e quindi impossibili da colpire con colpi mirati. Contro avversari del genere sono gli attacchi ad area o gli spari ad essere davvero utili e per questo le carte dell'archetipo Rider sono una scelta altamente consigliata. Nonostante le aree abbiano delle peculiarità che possono spingere verso determinate strategie, la fase di progettazione del mazzo non scontata e, sebbene sia possibile inserie più copie delle stesse carte, è virtualmente impossibile essere monotoni nella fase di esplorazione.
Ogni dungeon ha nemici unici che sollevano difficoltà più o meno ostiche a seconda dell'approccio del giocatore e, per questo, cambiare gli archetipi diventa fondamentale per minimizzare il fattore fortuna. Oltre alle carte è possibile equipaggiare i Curio, degli artefatti rari che aggiungono poteri particolari come recuperare vita alla fine di ogni scontro, incrementare il danno inflitto o addirittura colpire ogni nemico al termine di ogni turno. Sapersi adattare alle necessità del momento tirando fuori il massimo dalle carte che si hanno a disposizione è la parte più affascinante del gioco, se oltre a questo Dungeon Drafters avesse aggiunto anche qualche elemento più caratteristico o magari se semplicemente avesse avuto a supporto una storia più intrigante o dei personaggi più incisivi avrebbe evitato di perdersi nel mucchio dei tanti roguelike.
GIUDIZIO FINALE
Dungeon Drafters è un titolo dal gameplay ottimo che riesce a mettere alla prova il giocatore con sfide difficili ma ben calibrate, deliziandondolo con una vastissima gamma di approcci e strategie attuabili per superare con maestria le più infingarde delle difficoltà. Esplorare i dungeon stanza dopo stanza, superando le battaglie con il proprio mazzo, è una sfida appagante che tiene incollati per ore, ma una volta che la magia della novità inizia a scemare sono i limiti del titolo a mettersi in prima linea contro il giocatore. Una storia dimenticabile, personaggi scialbi e delle atmosfere che non hanno nulla di caratteristico finiscono per diluire tutte le ottime qualità di Dungeon Drafters fino a farlo sparire nel mare di roguelike magari meno funzionali lato gameplay, ma più forti sul fronte design, innovazione o, semplicemente, personalità.
Gioco testato su Playstation 5.