Final Fantasy 16 non sarà piaciuto ai veterani ma in compenso ha acquisito nuovo pubblico giovane

La virata verso l'azione ha evidentemente pagato

di Marcello Ribuffo

Mentre si attendono novità per la versione PC, il director di Final Fantasy 16 Takeo Kujiraoka è tornato a parlare del gioco e della drastica scelta di trasformare il combat system da quello a turni a quello puramente action.
 
Ne è valsa la pena?

Ricorderete infatti come Final Fantasy 16 abbia generato diverse polemiche, soprattutto tra i veterani del franchise che hanno visto in questo capitolo uno snaturarsi delle meccaniche che tanto hanno reso grande il brand. L'obiettivo era però dichiarato da tempo: il nuovo Final Fantasy doveva allargarsi verso una nuova fetta di pubblico, più giovane e che ritiene i combattimenti a turni ormai superati.

Si potrebbe stare a sindacare se tutto ciò sia vero o meno ma dalle parole di Takeo Kujiraoka, intervistato per l'occasione da Push Square, si è detto soddisfatto della scelta:

"Negli ultimi anni, i giocatori della serie Final Fantasy tendevano a spostarsi verso una fascia d'età più alta", ha dichiarato. "Tuttavia, questa volta i risultati dei sondaggi dimostrano che a Final Fantasy 16 hanno giocato più persone di età compresa tra l'adolescenza e i vent'anni".

"Penso che questo dimostri che, in una certa misura, abbiamo raggiunto uno dei nostri obiettivi iniziali: far giocare giocatori di tutte le età all'ultimo gioco di Final Fantasy."
"Ciò non significa che tutti i futuri giochi di Final Fantasy prenderanno una direzione simile a Final Fantasy 16," chiarisce Kujiraoka, "ma penso che significhi che siamo stati in grado di portare a bordo nuovi giocatori e aprire nuove possibilità per i team di sviluppo che lavoreranno sui capitoli futuri della serie".

Dunque, il prossimo Final Fantasy, potrebbe prendere due strade: o la classica, con il ritorno dei combattimenti a turni (del resto in Persona funzionano ancora alla grande) o adottare ancora un sistema ibrido, tanto apprezzato nei remake di Final Fantasy VII. Vedremo cosa accadrà.

Tuttavia, si tratterebbe di un'analisi un po' superficiale: il più alto numero di giovani è sicuramente da tenere in considerazione ma bisogna tener conto delle vendite generali, che non sono state di certo idilliache e soprattutto dello zoccolo duro dei fan che non ha voluto investire tempo e denaro in questo "esperimento". Come al solito insomma, è sempre tutto più complicato di quanto appaia.


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