Riflessioni redazionali: La fantasia quasi finale
I problemi di una genesi difficoltosa
di yoda9l94
L’articolo contiene spoiler su Final Fantasy XV. Quanto segue è frutto di mie opinioni personali.
Final Fantasy XV è uno di quei giochi che si sono fatti attendere a lungo. Annunciato nel 2006 come Final Fantasy Versus 13 è divenuto in seguito da spin off un capitolo regolare della serie, prendendo il nome “Final Fantasy XV” per poi essere rilasciato il 26 novembre 2016, dopo un posticipo perché il gioco era atteso il 30 settembre 2016. Già da questi pochi dati si può capire come lo sviluppo del titolo sia stato travagliato e purtroppo il prodotto finale ne ha risentito e non poco. Fin dal principio vorrei essere chiaro con voi: io ho gradito tantissimo il nuovo Final Fantasy, passandoci davvero molte ore e ne ho un ricordo davvero piacevole; le musiche, l’ambientazione, i 4 protagonisti (anzi 5 con la Regalia), Ardyn, girovagare con l’auto, tutti i piccoli scambi di battute tra Noctis e i suoi, mi hanno rapito e non poco. Ho gradito anche il combat system atipico per la serie, il problema è che mostra le sue potenzialità solo contro alcuni nemici di end game, perché fino ad allora basta tener pigiato il tasto dell’attacco per eliminare tutti. Detto questo però sarei poco obbiettivo nel dire che il gioco è esente da difetti, perché questi oltre ad esserci sono anche gravissimi in quanto riguardano la trama, che da sempre è il fiore all’occhiello di questa storica saga.
Durante l’avventura, a turno ciascuno dei compagni di Noctis si allontanerà (volontariamente o non) dal gruppo per una serie di motivi, per poi tornare senza spiegare dove sia stato o che sia successo. Vi assicuro che il tutto è estremamente grottesco e spezza la narrazione in maniera brutale; pensate a quando Gladio abbandona i compagni per poi tornare così completamente a caso pieno di ferite, senza che poi si spieghi dove sia stato, ovviamente basta acquistare il DLC per scoprirlo e questo vale sia per Prompto che per Ignis. Poi c’è Lunafreya, personaggio che rispetto al progetto principale è stato declassato: ha a stento due dialoghi e compare più nel film che nel gioco, nonostante sia un personaggio importantissimo; a differenza di Noctis, infatti, ha inteso cosa stia accadendo e cosa voglia Ardyn, mentre il piccolo re comprenderà qualcosina solo verso la fine del gioco.
La stessa storia delle divinità del quindicesimo capitolo è una grande groviera, il tutto ci viene narrato con 4 o 5 opuscoletti di tre righe ciascuno (su una delle copertine dovrebbe esserci Ardyn Izunia) e in un dungeon segreto: mi riferisco al Dungeon di Pitioss, dove tramite raffigurazioni viene narrata la storia tragica di Ifrit e la sua amata Eos (la donna disegnata nel titolo). Questo spiega perché Ifrit si sia schierato contro le divinità, dove sia nata la piaga stellare ma soprattutto perchè il Ravatogh ha quella forma. Ma ancora una volta siamo noi a dover riempire dei buchi enormi in base a ciò che vediamo: quando ho parlato di Gladio, il perché delle ferite o dell’allontanamento noi possiamo intuirlo facilmente, ma nonostante questo restano dei buchi incolmabili per noi senza DLC. Sempre per interpretazioni di due dialoghi che vedono coinvolti Shiva, Ardyn e Ifrit, capiamo che la divinità ghiacciata sia stata uccisa dall’impero aiutato da Ifrit e Ardyn: questo spiega il cadavere gigante di shiva alle soglie della città imperiale, ma ancora una volta nessuno ci dice mai nulla! Ma è il padre di Noctis a richiedere dei livelli interpretativi quasi Darksouliani perché in base alla descrizione delle vesti finali di Noctis (che sono quelle del padre) e del trailer Dawn, possiamo capire che il vero prescelto era Regis e che Noctis era destinato ad una vita libera e non piagata dal destino, il che ha anche senso visto i dati che ci vengono forniti ma ancora una volta non avremo mai risposte.
E poi c’è Ardyn Izunia, uno dei cattivi più manipolatori della storia dei videogame (e che fra le altre cose vince alla fine). Su di lui a gioco completato sappiamo un 50% delle motivazioni e sommariamente chi sia, ma poi basta: il resto va a nostra interpretazione basandoci su vari elementi. Una menzione d’onore va a Ravus (fratello di Lunafreya) con cui abbiamo un primo incontro nelle fasi iniziali; la prima impressione è che sia un malvagio borioso con la puzza sotto il naso, poi lo troviamo stecchito senza né un perché né un come nell’ultimo capitolo alla base imperiale. Al suo capezzale ci sono vari fogli e la spada di Regis, e da questi scopriamo che in realtà lui è da sempre stato dalla parte nostra e di Luna e che custodiva la spada di nostro padre importantissima per il finale, insomma un plot twist pesantissimo relegato a 4 foglietti sparsi in un stanza.
Potrei farci un articolo di tremila caratteri sui buchi che presenta il titolo (ci sono personaggi che vengono completamente dimenticati) ma non voglio tediarvi oltre. Purtroppo Final Fantasy XV così com’è presenta degli interrogativi che nemmeno l’enigmista potrebbe sciogliere, anche se con l’aggiornamento costante che stanno attuando e i vari DLC forse potrebbero essere risolti ma chissà. Purtroppo ogni qual volta un’opera ha uno sviluppo travagliato ci sono buone possibilità che presenti molti difetti (vedi: Lord of Shadow 2, MGSV o Mass Effect Andromeda), ma non è sempre detto. Nonostante tutto io lo reputo un buon titolo e soprattutto mi ha lasciato qualcosa, in particolar modo il viaggiare con Noctis e i suoi, per non parlare della scena di quando il principe dice addio ai suoi compagni davanti al falò, il che mi fa arrabbiare ancor più per quello che poteva essere il gioco fin dal principio. Spero che riescano in un qualche modo a tappare queste lacune per dare giustizia al quindicesimo capitolo perché a mio parere non merita l’astio che tutti gli dimostrano.