At Sundown: Shots in the Dark - recensione
Uno scontro letale tra temibili e invisibili killer. Chi la spunterà?
di Tacchan
Non si tratta di un genere nuovo, alla fine il primo titolo di questo genere che provai è il vecchissimo Tank su Atari e da allora l’idea di dover sconfiggere sparando per primo ad avversari su una mappa cosparsa da ostacoli è stata proposta in mille varianti ed evoluzioni: è sorprendente che At Sundown riesca ad offrire una interpretazione originale di questo filone. L’idea che gli ideatori del gioco hanno avuto è quella di rendere il vostro personaggio risulta invisibile al di fuori delle zone di luce, del tutto impercettibili ai vostri avversari. Essendo tuttavia lo schermo visibile a tutti il vostro personaggio sarà invisibile pure a voi stessi, ma avete diversi metodi per capire dove vi trovate: prima di tutto quando sparate vi renderete visibili, inoltre quando vi avvicinate ai muri il vostro joypad inizierà a vibrare, dandovi dei preziosi indizi. Infine, se decideste di correre, vedrete la scia che lasciate, con il problema che essa sarà tuttavia visibile anche ai vostri avversari.
At Sundown propone un numero piuttosto ampio di mappe e armi, ognuna con le sue caratteristiche e insidie. Alcune arene di gioco, come la stazione della metro, offrono metodi alternativi per uccidere i vostri avversari, visto che potreste obbligarli per esempio a scendere sui binari poco prima che passi il treno.
Le armi sono molte, diverse e alcuni richiedono un po’ di pratica: si passa dalla spada, molto efficace in quanto non dovrete mai ricaricarla, ma che vi obbliga ad avvicinarvi in modo furtivo ai vostri avversari o ad attacarli quando sono senza munizioni. Ovviamente, essendo pure loro invisibili, dovrete agire in modo chirurgico nel luogo in cui crediate possano essere. Altre permettono di sparare con un certa frequenza, ma si dimostrano meno precise, altre hanno una cadenza lenta ma un raggio molto ampio, permettendovi di coprire un’area vasta con un unico sparo e quindi essere molto efficaci quando non avete chiaramente idea dove si trovi l’avversario. Più complicate da usare sono quelle che permettono sparare da lontano: per esempio il fucile da cecchino permette di passare attraverso gli ostacoli, ma essendo voi invisibili, mirare non sarà un compito facile. Il lancia granate permette invece di arrivare ovunque, ma anche in questo caso mirare è davvero difficile e inoltre le esplosioni potrebbero essere fatali anche per voi stessi. Alcune infine permettono di creare strategie più complesse, visto che possono essere detonate da lontano al momento giusto.
Il gioco è altamente frenetico, una partita dura pochi minuti e avrete poco tempo per stare in disparte, per cui dovrete usare al meglio le vostre armi e ragionare in modo rapido.
Man mano che giocherete sbloccherete armi, mappe e modalità, che rendono gli scontri più vari rispetto al semplice death match in cui vince il primo che arriva a 10 uccisioni.
Se non avete amici o non volete o potete andare online, At Sundown propone una modalità allenamento che vi permette di imparare a usare in modo efficace le varie armi, con tanto di medaglie che vi spingono a migliorare sempre di più. Sono offerti anche dei bot che potete settare a varie difficoltà e che possono diventare davvero competitivi, al livello massimo davvero difficili da sconfiggere.
At Sundown: Shots in the Dark parte da una buona idea ed è realizzato in modo discreto, sua sfortuna è proprio il concetto su cui è stato costruito a scricchiolare: essendo così frenetico e movimentato, ogni secondo perso è prezioso e il non capire immediatamente dove il vostro personaggio si trova o dove torna in vita, potrebbe esservi fatale.
Inoltre l'azione è così rapida che non avrete tempo di ideare strategie sfruttando la componente steath che il gioco offre, che in realtà va a creare solo ulteriore confusione.
Se avete amici da giocare in locale, il gioco offre un buon numero di armi e mappe ed è, in piccole dosi, divertente. Da soli risulta assolutamente noioso, nonostante i bot.
Inoltre l'azione è così rapida che non avrete tempo di ideare strategie sfruttando la componente steath che il gioco offre, che in realtà va a creare solo ulteriore confusione.
Se avete amici da giocare in locale, il gioco offre un buon numero di armi e mappe ed è, in piccole dosi, divertente. Da soli risulta assolutamente noioso, nonostante i bot.