A Plague Tale Innocence - Recensione
Nessuno si aspetta l'inquisizione spagno...inglese!
di Revil-Rosa
Tale peculiare impostazione saprà fare breccia nei cuori dei giocatori come riuscì lo struggente film d'animazione Una Tomba per le Lucciole, una delle fonti di ispirazione del gioco, oppure finirà per annoiarli perché troppo abituati ad un tipo di intrattenimento più action? Proviamo a scoprilo insieme.
Segui Amicia e Hugo nel loro pericoloso viaggio verso la salvezza, attraverseranno la decadente Francia della guerra dei 100 anni.
Corre l'anno 1348 e la giovane Amicia è nel bosco insieme al padre, un valoroso cavaliere benestante, per cacciare quella che sperabilmente diventerà la cena. Trovata e ferita la preda, alla ragazza non resta che seguire l'animale per recuperare la carne una volta che questi sarà spirato, ma sfortunatamente durante la fuga l'animale finisce in una zona infestata e Amicia vede così per la prima volta la terrificante Piaga.Tornata a casa con il padre, scossa e a mani vuote, Amicia viene incaricata di riferire l'accaduto alla madre, la quale è sempre intenta a badare al fratellino Hugo e a studiare una possibile cura per la malattia, ereditata alla nascita, che affligge il povero piccolo.
A causa della malattia, Hugo non esce praticamente mai di casa e i suoi rapporti con l'esterno sono estremamente limitati, persino la sorella non lo ha quasi mai visto. Poco dopo il loro incontro, l'inquisizione irrompe nel maniero di famiglia reclamando il piccolo Hugo in quanto, stando a loro, sarebbe la causa della Piaga. La madre incarica Amicia di occuparsi del fratello e aiuta i due ad uscire dal maniero, invitandoli a recarsi dal medico di Hugo, nonché amico di famiglia, Laurentius. Dopo una sommaria indicazione sul come raggiungerlo, la madre si sacrifica per permettere ai figli di scappare ed è con questo peso che Amicia inizierà il suo scapestrato viaggio verso la salvezza, attraversando una Francia decadente, messa in ginocchio dalla peste e dalla invasione inglese.
La storia di A Plague Tale: Innocence potrebbe sembrare l'elemento più importante, ma in realtà è nel mix fra il contesto e i personaggi che il gioco riesce a dare il meglio di sé, permettendo al giocatore non solo di empatizzare con i due protagonisti, ma di farsi un'idea della mostruosità della pesta e soprattutto di come una tragedia di tale portata possa, unita all'ignoranza e alla superstizione, spingere gli uomini a commettere atti ancora più terrificanti della malattia stessa.
Amicia sarà dunque costretta a diventare l'incerta guida di un mondo in rovina che nemmeno lei capisce a pieno, avanzando con il peso della responsabilità di Hugo e di tutta una serie di azioni che mai avrebbe voluto, né tanto meno pensato, di compiere.
Sebbene il gameplay generale e le atmosfere siano molto distanti, A Plague Tale: Innocence ricorda un po' ICO perché in entrambi i titoli si è chiamati a badare ad un compagno "più debole", risolvendo insieme ad esso situazioni ed enigmi più o meno intricati. A differenza di ICO però il gioco di Asobo Studio non è un platform e più che tirare leve per creare una strada percorribile da entrambi, tipologia di sfida che comunque viene proposta, i due fratelli dovranno per lo più creare diversivi per non farsi notare dalle guardie sfruttando la conformazione del terreno per nascondersi e ricorre alla fionda, per la quale è possibile assemblare diverse tipologie di "munizioni", per aprirsi la strada quando necessario.
Alle fasi stealth si alternano anche, oltre all'attraversamento di bellissimi paesaggi, adrenaliniche fughe e macabre esplorazioni di aree infestate; tutti elementi che rendono di fatto il viaggio di Amicia e Hugo piuttosto vario.
L'impostazione a livelli enfatizza la narrazione incalzante: il gioco è costellato di presentazioni rapide e mai tediose che presentano la situazione per poi svilupparla in gioco, accompagnando le fasi più tranquille con interessanti dialoghi che approfondiscono il rapporto fra i personaggi. È difficile non farsi prendere dalle situazioni proposte e la curiosità nello scoprire la sorte dei due fratelli sarà ciò che spingerà il giocatore ad avanzare, capitolo dopo capitolo, anche quando la trama non fornisce input diversi dal semplice "prosegui verso questa zona per sopravvivere". Escamotage che verrà proposto molto di frequente.
Dal punto di vista grafico A Plague Tale: Innocence è ottimo, le ambientazioni sono curate nel dettaglio e gli effetti di luce rendono ogni inquadratura un piacere per gli occhi. Stesso discorso per i modelli dei personaggi e degli animali.
L'aspetto tecnico, se così vogliamo chiamarlo, che davvero rende l'esperienza di gioco davvero piacevole è il comparto audio, non tanto per la bellezza delle tracce quanto per come esse cambino dinamicamente per accompagnare la situazione: non si intende il semplice cambio di traccia a seconda della situazione, ma dei veri e propri effetti applicati sulla musica di turno quando ci si avvicina, per esempio, ad una guardia o ad un qualche altro evento pericoloso.
Nota negativa, enfatizzata ancora di più dalla cura riposta in tal senso, è il doppiaggio. Le voci scelte si sposano bene con i personaggi e l'interpretazione è impeccabile tuttavia il fortissimo accento inglese pervade ogni frase pronunciata e quando queste vengono da ragazzi francesi contro gli "invasori inglesi", i quali tal volta hanno accenti persino meno marcati, non può che rovinare l'immersione, rendendo certe scene teoricamente drammatiche in pratica piuttosto comiche.
GIUDIZIO FINALE
Come detto all'inizio, A Plague Tale: Innocence è un gioco atipico che propone una trama semplice, ma emozionale in un contesto storico intrigante e, almeno per quanto riguarda i videogiochi, poco considerato. I personaggi sono ben contestualizzati e a loro modo credibili, sebbene si dimostrino più freddi e determinati di quanto uno non si potrebbe aspettare. Le sfide proposte sono varie e divertenti, la difficoltà è ben calibrata e, per quanto i livelli non siano poi così grandi, scovare tutti i collezionabili sarà un'impresa tutt'altro che banale.
Detto questo, l'eccessiva linearità nelle vicende e la mancanza di elementi davvero caratterizzanti rendono il gioco di Asobo Studio un'esperienza estremamente piacevole, come si evince dai toni positivi della recensione, ma lontana dall'essere indimenticabile.
Detto questo, l'eccessiva linearità nelle vicende e la mancanza di elementi davvero caratterizzanti rendono il gioco di Asobo Studio un'esperienza estremamente piacevole, come si evince dai toni positivi della recensione, ma lontana dall'essere indimenticabile.
Gioco testato su Playstation 4.