The Dark Pictures Anthology: Man of Medan - Recensione

Non è tutto oro ciò che luccica

di sekai12

Supermassive Games, meglio conosciuti come gli sviluppatori dietro l'horror interattivo Until Dawn, propongono una propria antologia di videogiochi interattivi sulla falsariga del loro titolo di successo. Ecco quindi che nasce l'esperimento chiamato The Dark Pictures Anthology: Man of Medan, un'avventura che vi porterà a conoscere, nei panni di alcuni giovani, la storia dietro la nave mercantile SS Ourang Medan, naufragata in circostanze misteriose nel corso della metà del '900.
Gli sviluppatori di Until Dawn e di Hidden Agenda hanno costruito proprio sulla base di tale incidente – realmente accaduto, se non fosse ancora chiaro – una serie di situazioni all'insegna dell'horror/thriller, condite da svariate scenette, spesso al limite del ridicolo, da film di serie B (che male non fanno, se dosate in maniera corretta).
Il risultato? Non è tutto oro ciò che luccica.

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Tutto inizia in una nave mercantile del Sud del Pacifico, in un momento di totale relax per alcuni militari. Dal tutorial che prende ben presto il via rintracciamo la volontà da parte di Supermassive Games di ricalcare il modello di gameplay adottato con Hidden Agenda, e quindi la presenza costante di Quick Time Events in cui è richiesta la pressione di uno specifico tasto o di un comando direzionale, accompagnato da una sufficiente dose di riflessi.
Svolta la parte in cui impersonavamo i militari della SS Ourang Medan, durante la quale è sorto qualche interrogativo sulle situazioni presentate e dunque una certa curiosità di saperne di più, ci ricolleghiamo al momento in cui alcuni giovani si apprestano a raggiungere la barca in cui andranno a vivere una vacanza sulle acque della Polinesia francese, alla ricerca di relitti non ancora identificati dalle autorità competenti e conseguenti immersioni subacquee.
Lo spirito d'avventura e l'estremo entusiasmo dei cinque ragazzi non dura a lungo ovviamente, in quanto verranno catapultati proprio all'interno della nave mercantile sopraccitata e in situazioni non proprio felici.

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Ciascuna conversazione che andremo ad intrattenere con i nostri compagni di disavventura e gli ''ospiti'' della SS Medan propone in generale la possibilità di scegliere tra tre opzioni di risposta, ognuna caratterizzata da una tendenza alla razionalità, una alle emozioni e un'altra semplicemente al silenzio (non siete obbligati a pronunciarvi se non avete nulla da dire in particolare). Ciò che vi permette di capire se state puntando alla razionalità piuttosto che ai sentimenti consiste nell'immagine che appare un po' sbiadita dietro il testo di ciascuna possibilità di risposta. L'icona di un cuore umano dove pensate possa orientarvi maggiormente?
Il risultato delle vostre scelte di dialogo ovviamente ha un impatto sul destino dei personaggi e sul tipo di relazione che intratterrete con loro. Se continuerete ad essere indifferenti a Conrad, ad esempio, Fliss non proverà mai ad avvicinarsi a lui, seppure sia palese l'interesse del ragazzo nei confronti del comandante del vostro vascello.
Inutile dire come un sistema del genere sia nettamente più coinvolgente affiancati da più giocatori piuttosto che da soli, perciò raccomandiamo di usufruire di Man of Medan soprattutto se avete la possibilità di sedervi davanti alla console in compagnia di alcuni amici a cui passare il comando o, ancora meglio, in modalità Storia condivisa, durante la quale ciascuno avrà una determinata situazione di gioco da affrontare e incontrerà solo in precise circostanze l'altro giocatore. Niente split-screen, ma sapere ciò che l'altro utente sta facendo dall'altra parte dello schermo attraverso una chat vocale contribuisce nel rendere più accattivante l'idea di rigiocare il titolo una volta conclusa una prima partita, solo per il gusto della scoperta.

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L'esplorazione claustrofobica della SS Medan è al centro della scena, e nonostante venga rappresentata abbastanza bene l'idea di navigare all'interno di una nave fantasma i cosiddetti ''jump scare'' risultano alquanto prevedibili. Sfortunatamente, se Until Dawn a fine storia riserbava qualche sorpresa, Man of Medan al contrario porta avanti un'unica parola d'ordine: prevedibilità. Una volta compresa la situazione in cui vi siete cacciati con i cinque protagonisti del titolo non ci sarà granché di cui rimanere sorpresi, anche perché il gioco stesso non farà altro che spacciarvi indizi su indizi che alludono solo ad un possibile risultato della situazione in cui versa la nave.
 
 
The Dark Pictures Anthology: Man of Medan è un buon prodotto qualora puntaste nel giocare insieme ad alcuni amici o in famiglia un titolo in cui le scelte che farete nel corso della storia avranno un preciso impatto sul destino dei vostri personaggi, ma una volta compresa la direzione in cui punterà l'intero complesso narrativo la rigiocabilità del titolo sarà pressoché nulla, specie considerando che i finali offerti conducono bene o male allo stesso risultato.


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