Diablo II Resurrected - Recensione
Vent'anni dopo, il Signore del Terrore torna sulle nostre console
di Klarth Curtiss
Nei cuori dei giocatori più navigati esistono titoli di un passato ormai trascorso che tuttavia per loro non invecchieranno mai, non importa se abbiano ricevuto una remastered o meno, per loro quei quattro pixel rappresentano un'epoca felice dove tutto era più semplice, tuttavia non si parla sempre di mera nostalgia ed esistono giochi che, per quanto con parecchi anni sulle spalle, hanno fatto la storia del gaming nel loro genere, Spyro, Crash Bandicoot, Super Mario, Final Fantasy, Metal Gear e tanti altri hanno contribuito a creare quello che è il panorama del gaming odierno, e se andiamo nell'ambito action rpg non possiamo fare a meno di citare Diablo II, il titolo targato Blizzard ha intrattenuto moltissimi giocatori all'inizio dello scorso decennio e continuava a farlo anche dopo il rilascio del terzo capitolo; proprio l'amore per questo titolo ha spinto la software house a crearne una versione rimasterizzata, denominata Resurrected questa nuova veste di Diablo punta tanto a far fare un tuffo nel passato ai veterani quanto a far scoprire questo storico capolavoro alla nuova generazione, ma sarà riuscito pienamente nel suo intento?
La trama di Diablo II Resurrected si apre subito dopo la conclusione del primo capitolo, tramite una spettacolare sequenza cinematica incontriamo nuovamente l'arcangelo Tyrael, intento a cercare sotto copertura un uomo in fuga di nome Marius, quest'ultimo, dopo essere stato a suo malgrado raggiunto dall'entità divina, gli racconta che il suo desiderio di fuggire è dovuto da ciò che ha visto prima di finire nella cella in cui si trova: un misterioso viandante è infatti riuscito ad incanalare dentro di sé l'anima Signore del Terrore Diablo dopo averlo sconfitto, tuttavia questa si rivela essere troppo per lui da gestire e si ritrova quindi a scatenare demoni assetati di sangue dovunque vada, ma c'é un'ultima speranza: una banda di avventurieri che si ritrova a passare per uno degli accampamenti colpiti da questa disgrazia, una volta ascoltata la terribile storia, decide di mettere al servizio i propri poteri e le proprie capacità per sigillare nuovamente la malvagia entità e tutto ciò che ha scatenato nelle cosiddette pietre dell'anima.
Come abbiamo detto in sede di apertura, il gameplay di Diablo II Resurrected è quanto di più classico possa esserci in un action rpg: dopo aver selezionato una delle 7 classi a disposizione del giocatore, che vanno da evergreen del genere come il barbaro e la maga arrivando fino ad altre un po' più particolari come lo sciamano e l'assassina, verremo direttamente catapultati nel vivo dell'azione, un semplice tutorial a schermo ci mostrerà il funzionamento dei vari tasti ma a parte quello dovremo cavarcela totalmente per conto nostro, e se all'inizio non sarà semplice districarsi tra i numerosi menù, dopo un'oretta di gioco avremo già preso la mano con tutto il necessario; ovviamente la maggior parte del tempo la spenderemo in giro per le mappe ed i vari dungeon (il tutto generato proceduralmente ad ogni partita) a far strage di orde demoniache e raccogliere bottino di diverso genere, tuttavia sarà anche importante (molto più che nel terzo capitolo) tornare nel nostro hub centrale, che cambierà ad ogni capitolo, per rifornirci di pozioni, riparare l'equipaggiamento, comprare pergamene o assoldare un nuovo compagno.
Ovviamente come nel più classico dei gdr salendo di livello guadagneremo punti da spendere, tuttavia a differenza del terzo capitolo dovremo fare delle scelte ponderate: ad ogni level up riceveremo infatti cinque punti statistiche ed un punto abilità da distribuire in uno dei tre rami, laddove infatti nel terzo capitolo si riusciva ad arrivare in endgame con tutte le abilità sbloccate e le statistiche salivano in automatico, qui dovremo scegliere in modo accurato quali abilità sbloccare e quali caratteristiche potenziare, se da un lato questo aspetto riduce le possibilità di cambio di build al volo, dall'altro rende ogni personaggio unico nel suo genere (volete fare un barbaro con pochissima salute e tantissimo attacco? Accomodatevi), esistono comunque dei metodi per potersi respeccare ma non saranno decisamente abusabili.
Per quanto il titolo si presenti in buono stato nel complesso, non è tutto oro quel che luccica: come abbiamo evidenziato più volte nel corso della recensione, Diablo II Resurrected rimane figlio di un ventennio ormai trascorso e questo purtroppo si vede in tantissimi aspetti, in primis la gestione dell'inventario, che oltre ad essere estremamente limitato (per quanto leggermente espandibile) non permette di ruotare gli oggetti al suo interno, costrigendo i giocatori più veterani a rispolverare non solo la loro abilità con il titolo, ma anche quella con Tetris, passiamo poi alla difficoltà non proprio permissiva, già dalla difficoltà media il titolo infatti non va preso sottogamba, morire significa non solo perdere parte del proprio denaro ma anche tutto il proprio equipaggiamento, costringendoci a fare backtracking fino al nostro cadavere per recuperare il tutto (fan dei Soulslike gioite) e fidatevi che durante le varie boss fight sarà molto facile incontrare la propria dipartita.
Sotto l'aspetto tecnico il titolo si difende in maniera egregia, lo abbiamo testato su un pc di configurazione media ed anche a settaggi massimi si è mantenuto più che fluido, la grafica completamente revisionata fa il suo colpo d'occhio, specialmente per quanto riguarda gli effetti speciali, tuttavia per i più nostalgici (o chi vuole scoprire il titolo per quello che era) è possibile passare dalla grafica aggiornata a quella originale con la semplice pressione di un tasto; buono il netcode che ci ha permesso di giocare fino ad otto giocatori senza un minimo di lag (quantomeno dopo i primi giorni), ottima inoltre la presenza del doppiaggio italiano, che mantiene tutto il cast originale; quantificare la durata di un titolo del genere è piuttosto difficile viste le molte possibilità offerte al giocatore, ma in media se vorrete portare a compimento solo la storia ci impiegherete circa 12 ore, tempo che raddoppia sensibilmente se vi dedicherete anche alle varie subquest ed esplorazione dei dungeon secondari.
Le "operazioni nostalgia" sono quasi sempre un colpo sicuro e Blizzard non ha mancato il bersaglio, Diablo II Resurrected è un titolo estremamente rispettoso dell'opera originale, che la aggiorna totalmente sotto il comparto tecnico ma non tocca quasi minimamente quello del gameplay, regalando a giocatori vecchi e nuovi la vera e propria esperienza action rpg; se siete tra quelli che hanno già spolpato il titolo all'epoca siamo un po' restii a consigliarvelo al prezzo attuale, ma per tutti quelli che non lo hanno mai provato è un'esperienza che qualsiasi giocatore dovrebbe avere nel proprio curriculum; imbracciate le armi ed rifornitevi di pozioni, i cancelli dell'inferno sono nuovamente aperti.