Ravenswatch - Recensione
Quando la favola si trasforma in un incubo
di Klarth Curtiss
I ragazzi di Passtech Games si erano già fatti conoscere nel panorama indie grazie a quella piccola perla di Curse of the Dead Gods, un roguelite molto interessante che mischiava alcune meccaniche di progressione tipiche del genere con un combat system piuttosto punitivo ma al tempo stesso molto soddisfacente; forti dell'esperienza maturata con questo primo progetto e con ora alle spalle un publisher come Nacon il team ha voluto mettersi alla prova con un'altro titolo della medesima categoria, orientato un po' di più sull'esperienza coperativa, intitolato Ravenswatch, ma sarà stato un successo annunciato o avrà ancora molta strada da fare? Ve lo raccontiamo nella nostra recensione
Il contesto narrativo di Ravenswatch è piuttosto risicato e più una scusa per farci menare le mani che altro: nella terra fiabesca di Reverie sono fuoriusciti svariati mostri corrotti da una forza maligna conosciuta come L'Incubo e chi poteva occuparsi di loro se non proprio gli eroi delle fiabe? I nostri prodi eroi (decisamente più grotteschi di come ce li ricordavamo) decidono quindi di unire le forze e formare un gruppo (per l'appunto, la Ravenswatch) dedito ad estirpare l'Incubo una volta per tutte.
Dal punto di vista del gameplay Ravenswatch si presenta in maniera molto interessante: dopo aver selezionato un personaggio (a scelta tra Cappuccetto Rosso, il Pifferaio Magico, Beowulf e la Regina dei Ghiacci, con possibilità di sbloccare anche Aladino e Melusine) ed un livello di difficoltà verremo catapultati in una mappa generata randomicamente con un solo obiettivo, prepararci, fin da subito ci verrà infatti comunicato che il maestro dell'incubo si risveglierà fra 5 giorni (che in termini di gioco si traduce in 25 minuti) e sarà quindi nostra premura farci trovare armati fino ai denti per accoglierlo come si deve, tuttavia il come lo faremo starà totalmente a noi, sulla mappa (completamente nascosta e del quale potremo vedere solo i bordi) saranno infatti presenti diverse attività per potenziarci, tra cui forzieri contenenti potenziamenti casuali, agglomerati di cristalli da spendere presso il mercante per potenziare le abilità passive guadagnate ad ogni livello ma anche piccole subquest o miniboss che richiederanno una specifica chiave per essere attivati, senza dimenticare le utilissime statue del corvo, che ci riveleranno una porzione di mappa ed i loro nidi sparsi in giro che fungeranno da teletrasporto per muoversi rapidamente tra una zona e l'altra.
In pieno stile MOBA i nostri personaggi avranno a disposizione (oltre all'attacco base) tre abilità a ricarica, un talento con una porzione attiva e passiva ed una ultimate sbloccabile raggiunto il livello 5, su quale di questi investire starà a noi ma in linea di massima abbiamo apprezzato come ogni personaggio sia rimasto fedele al suo tema, con il pifferaio magico in grado di dirigere contro i nemici schiere di ratti inferociti, cappuccetto rosso che assume la forma di licantropo durante la notte o Aladino in grado di schivare molto agilmente gli attacchi dei nemici.
Se il concept di base del titolo è molto interessante è purtroppo nell'esecuzione che emerge la sua natura di titolo in accesso anticipato, il gioco infatti (anche alla difficoltà base) risulta estremamente ostico se giocato in single player, specialmente se si sceglie un personaggio con attacchi corpo a corpo, in quanto la nostra schivata è soggetta ad un breve tempo di ricarica e nel bel mezzo della mischia sarà molto difficile evitare gli attacchi di ogni singolo nemico, oltre a ciò il leveling durante la partita risulta molto lento e per quanto sia possibile arrivare fino al decimo livello sarà già tanto se toccheremo il quinto, infine l'impossibilità di interagire con l'ambiente mentre si è in combattimento risulta davvero fastidiosa, specialmente nei riguardi dell'unica subquest al momento disponibile che ci richiederà di raccogliere 20 pietre per fortificare una casa: l'area in cui dovremo raccoglierle è infatti molto vasta e non potendo interagire con esse durante il combattimento sarà davvero difficile raccoglierne più di 10, visto che ognuna sarà presidiata da almeno 3 nemici.
Colpo di grazia lo da il boss finale (al momento l'unico disponibile), che risulta davvero fin troppo carico di attacchi da schivare e portandoci dunque spesso a finire nel raggio d'azione di uno nel tentativo di evitarne un altro.
Nulla da dire invece per quanto riguarda il comparto tecnico e la presenza di bug, in quanto il gioco mantiene lo stesso aspetto grafico del titolo precedente (che funziona molto bene anche qui) e durante la nostra prova non siamo incappati in nessun difetto particolare.
Valutare Ravenswatch nello stato attuale è davvero un compito ingrato, se infatti le potenzialità del titolo sono più che evidenti (specialmente nel combat system e nella varietà dei personaggi) e giocato in cooperativa sia un'ottima esperienza, al momento la componente single player è davvero poco bilanciata ed i contenuti presenti (un singolo livello ed un singolo boss) non sono così tanti da giustificare un acquisto al prezzo proposto di circa 18€, tuttavia vi consigliamo caldamente di tenere d'occhio il progetto in quanto le cose potrebbero cambiare drasticamente nel giro di pochi mesi (e visto il risultato finale del precedente progetto del team siamo sicuri che l'attesa varrà la pena).