Death or Treat - Recensione
Un po' metroidvania un po' roguelite, con un pizzico di critica sociale
di DannyK
La storia è quella del fantasmino Scary ha il compito di riportare lo spirito di Halloween e salvare HallowTown, minacciata dalle corporazioni corrotte dietro ai social come FaceBoo, Devil Tube e RipTok, che di fatto corrompono coloro i quali ne vengono a contatto, riducendole ad esseri senza libero arbitrio. Dannato Clark Fackerberg.
Se il nome del bad guy vi ha ricordato qualcuno, vi accorgerete presto che HallowTown è popolata di personaggi ed edifici (da ricostruire personalmente) che richiamano figure realmente esistenti, abbiamo ad esempio il negozio della Necrosoft o il vampiro Joe Bite Them. La valuta del gioco sono le caramelle più vari oggetti di diversa rarità, droppabili in maniera casuale da tutti i nemici e dai bauli più o meno nascosti. L'intero gioco si articola su 4 livelli, composti da stanze random liberamente esplorabili in altezza, disseminati di nemici e con boss finale. In pieno stile roguelite morendo in qualsiasi punto di si torna all'hub iniziale con tutto il loot accumulato e bisognerà ricominciare daccapo. Chiaramente tutto il bottino servirà a potenziarsi acquistando nuove armi dal fabbro Frank, potenziando la salute, le magie o scambiando oggetti.
Il gioco è un classico action in 2 dimensioni a scorrimento laterale, con poche azioni da combinare tra loro (attacco leggero, pesante, dash, salto) più un tasto special con il quale eseguire una delle 3 magie possibili. Il gameplay è piuttosto dinamico e "catchy" e bisogna fare attenzione a scegliere l'arma (tra leggera, pesante ed a distanza) giusta per il proprio stile di combattimento e ad imparare il moveset dei mob, che dopo un po' costituiranno un problema davvero da poco e saranno meri distributori di loot. I boss richiederanno qualche tentativo in più per impostare la migliore strategia per sconfiggerli, cogliendo nel frattempo l'occasione per continuare a potenziarsi. In definitiva la varietà sul tema non è molta e dopo un po' l'unico motivo per proseguire è quello di voler vincere la sfida che ci viene proposta. Una boccata d'aria fresca la danno i potenziamenti casuali che possono essere trovati prima dello scontro con i boss o le pozioni, anch'esse dagli effetti casuali, vendute da un misterioso mercante.
Graficamente ed artisticamente il gioco è accattivante, presentandoci fondali e personaggi che sembrano disegnati a mano e dal look molto piacevole; Menzione anche per le tante armi sbloccabili, tutte belle da vedere e da far usare a Scary. Comparto audio con musiche semplici ma azzeccate e buoni effetti sonori. Tecnicamente il gioco presenta qualche magagna, con dei freeze piuttosto frequenti all'inizio dei livelli (che di fatto ci ha costretto a riavviare la partita), ma soprattutto un fastidioso bug nello scontro con un boss che faceva volare fuori dallo schermo il nostro pg per poi farlo colpire a morte.
Conclusioni
Saona Studios ha creato un titolo in grado di dare qualche ora di divertimento, a seconda dell'esperienza del giocatore, non eccessivamente frustrante e presentata in una confezione simpatica e con quel giusto pizzico di riflessione sociale che non guasta. Death or Treat è un action metroidvania con caratteristiche roguelite che diverte in maniera semplice, senza approfondire in maniera esasperata le meccaniche alla base del genere. L'esplorazione e le continue partite alla ricerca dei loot casuali sono giustificate dalla necessità di potenziarsi quanto serve ad avere la meglio dei quattro livelli tutti di fila, ma anche dalla voglia di vedere il fantasmino Scary usare quell'arma che abbiamo puntato fin dall'inizio (si motosega, parlo di te!). Qualche pecca dal lato tecnico che può infastidire richiede di essere sistemata. Il gioco è completamente localizzato in italiano.