Recensione
Witch Hunter Robin
7.0/10
Witch Hunter Robin è un anime del 2002 prodotto dalla Sunrise (Cowboy Bebop, Gundam), il che è già garanzia di un prodotto abbastanza buono.
Quest'anime ci porta in un Giappone "futuristico", ma non molto, in cui si rivive la caccia alle streghe. Robin Sena è il nuovo membro dell'STNJ, la filiale giapponese della Solomon, l'organizzazione che si occupa di catturare gli stregoni. Ma Robin è una ragazza troppo misteriosa per avere un passato tranquillo, e presto questi segreti (che anche lei ignora) si ripercuoteranno nel suo presente, insieme a complotti interni all'organizzazione legati alla sostanza Orubo.
La realizzazione tecnica è nella media. La Sunrise ha fatto un buon lavoro, che non spicca particolarmente ma che non ha nemmeno difetti. La trama, se dobbiamo essere sinceri, non è poi qualcosa di spettacolare. E' molto banale, l'intreccio non appassiona più di tanto e sicuramente la "mamma di Gundam" ci ha proposto di meglio. Anche le indagini a cui assistiamo non ci intrigano molto, e spesso si risolvono con dei "deus ex machina" veramente assurdi. Non è quindi la trama il punto forte di Witch Hunter Robin, ma la caratterizzazione dei personaggi. Anche se non entriamo nel loro passato, fin dal primo episodio i personaggi ci attirano, sono ricchi di fascino e carisma, in particolare figure come Amon, Zaizen o Nagira. Un altro punto a favore è l'atmosfera dark, ben riuscita, mista a elementi cristiani. Tutti questi aspetti, però, potevano essere meglio sfruttati.
Come ho già detto, Witch Hunter Robin è un prodotto nella media. Non è assolutamente brutto, e può vantare una buona cura sia nelle animazioni che nel design, ma che poteva fare molto di più e perciò non spicca particolarmente.
Quest'anime ci porta in un Giappone "futuristico", ma non molto, in cui si rivive la caccia alle streghe. Robin Sena è il nuovo membro dell'STNJ, la filiale giapponese della Solomon, l'organizzazione che si occupa di catturare gli stregoni. Ma Robin è una ragazza troppo misteriosa per avere un passato tranquillo, e presto questi segreti (che anche lei ignora) si ripercuoteranno nel suo presente, insieme a complotti interni all'organizzazione legati alla sostanza Orubo.
La realizzazione tecnica è nella media. La Sunrise ha fatto un buon lavoro, che non spicca particolarmente ma che non ha nemmeno difetti. La trama, se dobbiamo essere sinceri, non è poi qualcosa di spettacolare. E' molto banale, l'intreccio non appassiona più di tanto e sicuramente la "mamma di Gundam" ci ha proposto di meglio. Anche le indagini a cui assistiamo non ci intrigano molto, e spesso si risolvono con dei "deus ex machina" veramente assurdi. Non è quindi la trama il punto forte di Witch Hunter Robin, ma la caratterizzazione dei personaggi. Anche se non entriamo nel loro passato, fin dal primo episodio i personaggi ci attirano, sono ricchi di fascino e carisma, in particolare figure come Amon, Zaizen o Nagira. Un altro punto a favore è l'atmosfera dark, ben riuscita, mista a elementi cristiani. Tutti questi aspetti, però, potevano essere meglio sfruttati.
Come ho già detto, Witch Hunter Robin è un prodotto nella media. Non è assolutamente brutto, e può vantare una buona cura sia nelle animazioni che nel design, ma che poteva fare molto di più e perciò non spicca particolarmente.