Recensione
Hurricane Polimar
8.0/10
Una delle migliori serie della Tatsunoko, unisce il classico elemento dell'eroe mascherato a una forte dose di umorismo.
Lo svagato assistente di uno scalcinato detective è in realtà un super eroe in possesso di una sofisticata arma che gli permette incredibili trasformazioni, grazie alla quale può affrontare, in ogni episodio, bande di criminali in ridicoli costumi di animali (che ricordano i vari nemici di Batman). Le puntate sono altamente spettacolari, anche se non sempre realistiche e l'animazione in qualche caso è qualitativamente inferiore.
In ogni episodio, oltre alle splendide sequenze dei combattimenti, sono presenti momenti leggeri e divertenti, grazie alla presenza di buffi comprimari, ma ve ne sono anche di più intensi e drammatici.
I personaggi, va detto, non sono molto approfonditi, ma la loro caratterizzazione è precisa, la trama della serie, pur prevedibile, dosa sapientemente la tensione e i colpi di scena, ottenendo che l'attenzione dello spettatore non cali.
Il character design, di Amano e Yoshida, è nel più classico stile Tatsunoko, al mecha invece lavora lo specialista Kunio Okawara; anche il commento musicale è da antologia.
In Italia sono rimaste le sigle originali e il doppiaggio è ben realizzato, anche se a volte si riscontrano imprecisioni nella traslitterazione.
Lo svagato assistente di uno scalcinato detective è in realtà un super eroe in possesso di una sofisticata arma che gli permette incredibili trasformazioni, grazie alla quale può affrontare, in ogni episodio, bande di criminali in ridicoli costumi di animali (che ricordano i vari nemici di Batman). Le puntate sono altamente spettacolari, anche se non sempre realistiche e l'animazione in qualche caso è qualitativamente inferiore.
In ogni episodio, oltre alle splendide sequenze dei combattimenti, sono presenti momenti leggeri e divertenti, grazie alla presenza di buffi comprimari, ma ve ne sono anche di più intensi e drammatici.
I personaggi, va detto, non sono molto approfonditi, ma la loro caratterizzazione è precisa, la trama della serie, pur prevedibile, dosa sapientemente la tensione e i colpi di scena, ottenendo che l'attenzione dello spettatore non cali.
Il character design, di Amano e Yoshida, è nel più classico stile Tatsunoko, al mecha invece lavora lo specialista Kunio Okawara; anche il commento musicale è da antologia.
In Italia sono rimaste le sigle originali e il doppiaggio è ben realizzato, anche se a volte si riscontrano imprecisioni nella traslitterazione.