logo GamerClick.it

-

Questa serie ha diversi punti a sfavore ma anche qualche punto a favore. Generalmente non amo le serie televisive Giapponesi che sono spesso di qualità mediocre sia dal punto di vista registico che della recitazione, e "Pretty Guardian Sera Mun" non fa certo eccezione, tuttavia qualcuno si salva. Usagi ad esempio rende abbastanza bene le emozioni del personaggio e riesce a rendere evidente e credibile il passaggio di personalità dala stesa a Serenity (certo niente a che vedere con DiCaprio nella "Maschera di Ferro", ma visto il prodotto il risultato è più che accettabile). Rei a tratti è convincente e Beryl è abbastanza credibile anche se molto stereotipata. Gli altri personaggi sono a dir poco statici e a tal punto impacciati nel gestire la loro espressività facciale da rendere comiche anche le scene più drammatiche. Uno fra tutti Mamoru che, posseduto da Metaria, non fa altro che sollevare e vibrare l'angolo del labbro accompagnandolo con lo sguardo cattivo di quando si sgrida un bambino, trasformando di conseguenza tutta la scena in uno scatch da varietà parodistico o in uno spettacolo di Joruri.

La regia certo non aiuta, scegliendo spesso inquadrature in primo piano, quando sarebbe meglio evitarle data la scarsa plasticità facciale degli attori, e dimostrandosi ripetitiva e scontata. Quanto meno curiosa, se non apprezzabile, è la fantasia dimostrata nelle trasformazioni combinate che vengono rese graficamente sempre in modo diverso, dividendo l'inquadratura in forme geometriche delle più svariate combinazioni, riprendendo in questo senso l'anime.

A proposito delle sequenze di trasformazione, queste sono abbastanza decenti - fatta eccezione per quella di Venus e Luna (spiegatemi perché digita 672 sul cellulare), che chiamare comiche è riduttivo - e tutto sommato in linea con lo stile dell'anime, anche se diverse da quelle e accompagnate da complicate coreografie delle mani. Per quanto riguarda tutto il comparto costumi e quindi le divise alla marinaretta, le armi e gli accessori vari, sembra di assistere ad un raduno di cosplay più che ad una fiction. La costumista certo non si è impegnata a rendere vagamente credibili diademi, spade o gioielli (l'anello di fidanzamento di Usagi sembra uscito dall'uovo di Pasqua di "Hello Kitty"), tutti spudoratamente in plastica, apparentemente acquistati ai grandi magazzini nei giorni prima del carnevale. Forse, volendo giustificare la scelta a basso budget e a bassa credibilità, sono statirealizzati così proprio allo scopo di essere del tutto somiglianti ai prodotti destinati al merchandising, come i due gatti che sono stati trasformati da felini spaziali in animaletti di peluche, forse anche per la maggior gestibilità di oggetti inanimati durante le riprese, ma anche, probabilmente, per la loro vendibilità (vallo a spiegare al bambino che un felino blu con mezzelune sulla fronte la natura non ne ha prodotti). Ma il vero problema dei gatti è il passaggio dalla semplice ripresa del peluche, a cui all'occorrenza vengono applicati diversi set di occhi con l'espressione richiesta dalla scena, a delle fastidiose e bruttine ricostruzioni computerizzate che modificano totalmente l'aspetto del personaggio (lasciamo perdere poi la trasformazione in Sailor Senshi di Luna che non è una cattiva idea in sé, ma che mi risulta piuttosto irritante in quanto amavo molto il personaggio nella sua versione umana così come viene rappresentato nel manga).

Infine, l'unico elemento che riesco a promuovere quasi a pieni voti è la storia: si tratta di una rivisitazione della trama della prima parte del manga e della prima serie dell'anime a cui ha contribuito la stessa Takeuchi. Risulta più adulta e meglio scritta, probabilmente, di entrambi, anche se qualche episodio poteva essere evitato.
I personaggi sono meglio indagati rispetto alle precedenti versioni, il rapporto tra vita presente e passata viene reso una parte importante della trama e non solo un dato di fatto. Il plot risulta seguibile e abbastanza avvincente.

Alla fine do un 7+ ad una serie sicuramente indirizzata ad un pubblico infantile (e non certo di appassionati cinefili e nemmeno, credo, ai fan adulti del manga) e a questo sicuramente adatta.

Ps. Se siete stati fan della serie da bambini, vi consiglio, a tempo perso, di darle uno sguardo. Ci si fa grandi risate, e qualche viaggio nostalgico nella passata infanzia.