Recensione
Si sente il mare
7.0/10
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>
La storia si svolge nella cittadina di Kochi; l’argomento trattato è il triangolo d’amore che si sviluppa tra due buoni amici, Taku e Yutaka, e una nuova ragazza che si è trasferita da Tokyo, Rikako.
Il tutto viene raccontato dal punto di vista di Taku, il quale mentre si sta recando da Tokyo a Kochi in aereo, ricorda l’estate di due anni prima, quando era alle superiori.
Taku e Yutaka sono amici di vecchia data: si sono conosciuti alle medie quando fu annunciato che la gita scolastica era stata cancellata a causa dello scarso rendimento generale degli studenti; loro due furono gli unici che continuarono a opporsi e a chiedere spiegazioni in merito, anche quando la decisione di annullare la gita fu approvata dal consiglio dei genitori.
Rikako eccelle sia nei voti che nello sport, ma riesce ad andare d’accordo solo con Yumi Kohama, l’unica vera amica che abbia.
Questo dimostra quanto sia difficile ambientarsi quando si cambia città: ha dovuto lasciare la capitale quando i suoi genitori si sono separati; lei era dalla parte del padre, ma lui preferiva che la figlia restasse con la madre, che si è trasferita a Kochi per lavoro; Rikako non sopporta a tal punto sua madre da vivere da sola in un altro appartamento. Si capisce quindi che abbia una situazione decisamente complicata.
È una gran mentitrice: infatti, durante un viaggio alle Hawaii con la scuola, convince Taku a farsi prestare 60000 yen (circa 530 euro) dicendogli che aveva perso tutti i soldi che si era portata; poi se ne fa dare altri 20000 (circa 175 euro) da Yutaka, il quale saputo dall’amico che Rikako era in difficoltà, le aveva offerto aiuto.
In seguito inganna persino la sua unica amica, perché invece di andare in aereo ad assistere ad un concerto come avevano prefissato, decide di andare a Tokyo a trovare il padre; la povera Yumi, che non se la sente di mentire ai suoi genitori, chiede aiuto a Taku, perché sa che i soldi per il biglietto aereo erano i suoi; il ragazzo, allibito, decide di accompagnare la ragazza a Tokyo così da togliere dai guai Yumi.
Nella capitale il povero Taku ne passerà di tutti i colori: infatti sottostarà a tutti i capricci della ragazza, la quale non aveva avvisato il padre che sarebbe andata a trovarlo; quindi lui viene mandato in un albergo, ma sarà costretto a dormire in bagno perché la ragazza, che ha problemi col padre, ha deciso di dormire lì; la mattina presto sarà cacciato fuori dalla stanza perché lei deve cambiarsi, poi deve sentire gli stupidi discorsi del suo ex ragazzo… insomma, un disastro su tutti i fronti.
Al ritorno schiaffeggerà la ragazza per aver offeso Yutaka quando lui le si è dichiarato, e poi litigherà con l’amico per non aver difeso Rikako quando era accerchiata dalle sue compagne di classe perché non partecipava alle attività di fine anno.
Dalle disavventure di questo ragazzo si può vedere bene quanto sia attaccato al suo amico, ma anche come sia letteralmente rapito dalla ragazza: è proprio vero che l’amore è cieco e irrazionale, perché nonostante lui sappia bene quanto Rikako sia piena di sé e capricciosa, non riesce a staccarsene.
Di Yutaka si sa ben poco: fa da tramite tra Taku e Rikako all’inizio del film, per poi fare qualche breve apparizione qua e là; lo considererei quasi un personaggio secondario, perché oltre al fatto che è innamorato di Rikako non si sa altro. La sua analisi psicologica è irrisoria. Ciò è dovuto probabilmente alla breve durata del film: poco più di 70 minuti infatti sono bastati a caratterizzare (anche se molto bene) solo due dei tre giovani; un vero peccato.
Comunque nel complesso è un buon prodotto, e riesce a mostrare bene fin dove possa spingerci quel magico sentimento chiamato amore.
La storia si svolge nella cittadina di Kochi; l’argomento trattato è il triangolo d’amore che si sviluppa tra due buoni amici, Taku e Yutaka, e una nuova ragazza che si è trasferita da Tokyo, Rikako.
Il tutto viene raccontato dal punto di vista di Taku, il quale mentre si sta recando da Tokyo a Kochi in aereo, ricorda l’estate di due anni prima, quando era alle superiori.
Taku e Yutaka sono amici di vecchia data: si sono conosciuti alle medie quando fu annunciato che la gita scolastica era stata cancellata a causa dello scarso rendimento generale degli studenti; loro due furono gli unici che continuarono a opporsi e a chiedere spiegazioni in merito, anche quando la decisione di annullare la gita fu approvata dal consiglio dei genitori.
Rikako eccelle sia nei voti che nello sport, ma riesce ad andare d’accordo solo con Yumi Kohama, l’unica vera amica che abbia.
Questo dimostra quanto sia difficile ambientarsi quando si cambia città: ha dovuto lasciare la capitale quando i suoi genitori si sono separati; lei era dalla parte del padre, ma lui preferiva che la figlia restasse con la madre, che si è trasferita a Kochi per lavoro; Rikako non sopporta a tal punto sua madre da vivere da sola in un altro appartamento. Si capisce quindi che abbia una situazione decisamente complicata.
È una gran mentitrice: infatti, durante un viaggio alle Hawaii con la scuola, convince Taku a farsi prestare 60000 yen (circa 530 euro) dicendogli che aveva perso tutti i soldi che si era portata; poi se ne fa dare altri 20000 (circa 175 euro) da Yutaka, il quale saputo dall’amico che Rikako era in difficoltà, le aveva offerto aiuto.
In seguito inganna persino la sua unica amica, perché invece di andare in aereo ad assistere ad un concerto come avevano prefissato, decide di andare a Tokyo a trovare il padre; la povera Yumi, che non se la sente di mentire ai suoi genitori, chiede aiuto a Taku, perché sa che i soldi per il biglietto aereo erano i suoi; il ragazzo, allibito, decide di accompagnare la ragazza a Tokyo così da togliere dai guai Yumi.
Nella capitale il povero Taku ne passerà di tutti i colori: infatti sottostarà a tutti i capricci della ragazza, la quale non aveva avvisato il padre che sarebbe andata a trovarlo; quindi lui viene mandato in un albergo, ma sarà costretto a dormire in bagno perché la ragazza, che ha problemi col padre, ha deciso di dormire lì; la mattina presto sarà cacciato fuori dalla stanza perché lei deve cambiarsi, poi deve sentire gli stupidi discorsi del suo ex ragazzo… insomma, un disastro su tutti i fronti.
Al ritorno schiaffeggerà la ragazza per aver offeso Yutaka quando lui le si è dichiarato, e poi litigherà con l’amico per non aver difeso Rikako quando era accerchiata dalle sue compagne di classe perché non partecipava alle attività di fine anno.
Dalle disavventure di questo ragazzo si può vedere bene quanto sia attaccato al suo amico, ma anche come sia letteralmente rapito dalla ragazza: è proprio vero che l’amore è cieco e irrazionale, perché nonostante lui sappia bene quanto Rikako sia piena di sé e capricciosa, non riesce a staccarsene.
Di Yutaka si sa ben poco: fa da tramite tra Taku e Rikako all’inizio del film, per poi fare qualche breve apparizione qua e là; lo considererei quasi un personaggio secondario, perché oltre al fatto che è innamorato di Rikako non si sa altro. La sua analisi psicologica è irrisoria. Ciò è dovuto probabilmente alla breve durata del film: poco più di 70 minuti infatti sono bastati a caratterizzare (anche se molto bene) solo due dei tre giovani; un vero peccato.
Comunque nel complesso è un buon prodotto, e riesce a mostrare bene fin dove possa spingerci quel magico sentimento chiamato amore.