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Che opera! Evangelion si pone come una pietra miliare nella storia degli anime, che unisce con maturità ed omogeneità diversi filoni anime per derivarne una serie memorabile. Secondo alcuni NGE è stato pesantemente sopravvalutato, ma che sia un anime rivoluzionario mi sembra oggettivo e inoppugnabile.

L'anime sembra iniziare ricalcando il classico genere mecha, che ha avuto un'enorme fortuna in Giappone e più tardi anche in Europa. Dopo pochi episodi, però, lo spettatore sente chiaramente che qualcosa cambia. Evangelion abbandona le vesti del vecchio mecha e si rinnova, indossando abiti nuovi e di gran classe. La focalizzazione passa alla mente di Shinji, Rei e Asuka, e, in un imponente crescendo, le sviscera sempre più in profondità. Così i piloti vengono messi progressivamente, in maniera anche violenta, di fronte alle proprie debolezze, insicurezze, e si confrontano col proprio passato. Sfortunatamente, questa piega non appassiona buona parte degli spettatori, che abbandonano la platea. Agli altri fortunati non resta che appassionarsi di fronte alle vicende dei piloti, che Anno rende con maestria e con quel tanto di passione e audacia che rende un anime unico.

Unica pecca, la scarsità dei fondi con cui Anno deve fare i conti, e che lo costringono a ripiegare su scelte grafiche (e, a volte, anche di contenuti) che interrompono il climax. Questo non basta, tuttavia, a togliere smalto a questa serie, veramente immortale per chi la sa apprezzare.